venerdì, marzo 31, 2006

capita...

capita che lungo la strada della vita, si perdano delle amicizie.
è inutile, quando accade, che ci si metta a cercare le responsabilità. che tanto non serve a nulla.

anche perchè un giorno, poi, il telefono squilla...
e parlando ti rendi conto che riprendi i discorsi là dove li avevi lasciati e sembra che il tempo non sia passato.
e invece lo è... perchè una sottile tristezza attraversa le parole. non hai più vent'anni. ne hai trentacinque.
non sei più, anche se fai di tutto per sentirtici, il cazzone di quindici anni fa.
il cazzone che la vita sveglio', tredici anni fa, di botto con una delle tragedie più grandi.
e allora... il tempo passato insieme, i discorsi di costruirsi un futuro che comunque ci accomunasse, il rito dell'imbottigliamento del vino, l'arte divinatoria delle sigarette, le chiacchierate serali, le sbronze, le ubriacature, erano solo esorcismi per dirci che la vita non ci avrebbe travolti.
e invece lo ha fatto. con tutta la violenza e bellezza possibili.
tec

giovedì, marzo 30, 2006

Fracanappa questo assenteista

Giornata di fuoco ieri, con me come protagonista inconsapevole.
Sinceramente non ci stavo capendo più nulla.
Oggi apprendo, ma temo di continuare a non capire, che il tutto è stato ordito da Gughy, che per aumentare la bagarre è intervenuto anche sotto mentite spoglie.
Devo ancora capire se anche gli interventi di Tec e del Conni fossero stabiliti a tavolino dal maresciallo, ma temo che tutto ciò sia al di là delle mie capacità.
Ebbene sì lo ammetto, sono stato assente per molto tempo, e posso aver dato l’ impressione di non apprezzare il privilegio di scrivere sul Conci.
A mia parziale discolpa posso dire che ho avuto un mese estremamente difficile.
Purtroppo per un mese l’anno dal 1994 a quando lascerò questa valle di lacrime sono reso inabile a qualsiasi attività che non sia starmene sdraiato a letto al buio.
Ora che tutto è passato avrei in realtà molto da scrivere e da proporre e non ha nulla a che fare con la politica in generale e la campagna elettorale in particolare, ma ho un impedimento tecnico non indifferente: una tesi di laurea da scrivere.
So che ci siete passati tutti voi, credo quindi possiate capirmi.
Cercherò di essere più presente d’ora in poi, ma non posso garantire post adeguati al Blog.
Non ho purtroppo l’ abilità di un Ghugy nello scrivere, ed anche questa breve nota ha richiesto più tempo di quello che una persona normale si aspetterebbe.
Quando mi laureerò? Risposta facile: il giorno prima di un post di sei capitoli a firma del vostro amichevole Fracanappa di quartiere!

Il Flame

Ieri si è scatenata una gazzarra meravigliosa ma...l’esclusione, e l'escalation di post e commenti, di Fracanappa era stata pianificata a tavolino ed aveva molteplici scopi.

Il primo, raggiunto, far comprendere a Fracanappa l’importanza di un posto nel Conciliabolo e smuoverlo dalla sua apatia postatrice (in realtà il nostro eroe ha mostrato un distacco epico dalle umane passioni e si è limitato ad una scrollata di spalle).

Il secondo, raggiunto, mostrare al mondo di che pasta è fatto il Tecnlogo: un dittatore in cerca di dominio su tutti noi!

Il terzo, raggiunto, scatenare una gazzarra immonda che ha fatto toccare il picco di mail ed interventi sul Conciliabolo.

Non condivido, per amore della verità, la polemica sulla riga dei pantaloni. Non ho sposato mia moglie per le sue doti di stiratrice o culinarie (la prima cena a casa sua si svolse a base di BonnRoll quindi sapevo a cosa andavo incontro) ma per come è lei.

Infine...Bortyboy... beh.... quello....ero io...

Ora ho la coscienza pulita e chiedo l’immediata riammissione di Fracanappa nel Conciliabolo!


Evviva la libertà!

Guglielmo

messaggio per mieli



tec

mercoledì, marzo 29, 2006

Elogio della chiarezza

Caro Tec, massimo rispetto e solidarietà, soprattutto per la questione doppia riga(capita che la mia stiratrice combini questo danno, io le trattengo 10 euri quale risarcimento del danno, lei non fiata).
Pertanto non posso che dire: Bravo Tec! Che sia chiaro a certa gente che qui non siamo alle poste, e che nessuno ha un diritto divino di partecipazione al conciliabolo.
A parte, ça va sans dire, il suo Creatore.

forse non sono stato chiaro

Pensavo che la cacciata di Fracanappa avesse fatto capire ai comici dello zelig dei poveri, che il mio senso dell'umorismo ha un limite.
Sto passando una giornata di merda: prima i pantaloni con la doppia riga, poi il divorzio, successivamente m'è toccato litigare con il capo, un paio di colleghi. Ho mandato a quel paese un cliente che mi ha fatto perdere tempo. Ho mangiato di merda. Ho fatto una riunione fiume che non ha concluso nulla.
Torno e mi trovo insultato.
Siccome ritengo che le scelte fatte sotto un elevato tasso di emotività possano essere sbagliate, aspetterò domani.
L'essere soci fondatori del conci non vi salverà dal click sul quadratino del "delete".
A domani, simpaticoni
Tec, Comandante Supremo del Blog

Noia, Orrore, Disgusto ed infine....

Ieri sera sono uscito per una birra con Tec e Connie.

Serata scintillante, molti i temi trattati, notizie esplosive e riflessioni imparziali.

Il Tecnologo, come di consueto, ha usato la sua solita tecnica per affossare la serata.

Alle 21.20 ha iniziato a sbadigliare e a carezzarsi la criniera (tagliati i capelli...sembri Little Tony!) mettendo pressione ai partecipanti.

Alle 23.25, dopo una birra ed un panino, ha sparato la cannonata “Ragazzi, mi sto addormentando. Usciamo a fare due passi’”

Fatti pochi passi, che Tec ha subito indirizzato verso la lavatrice che chiama macchina, ha iniziato con il primo step: la noia.
Dopo una serata di politica, letteratura, economia, confidenze personali ha detto:

“Lo sapete come si smontano le gru?”
“No...” ho detto io imbarazzato.
“Eh...ho visto...vicino a casa mia...c’era un camion enorme con un gru sopra e poi....ma come fanno con il bilanciamento mentre la smonatno?”
“Allora era una domanda retorica o vuoi sapere come si smontano?”

Subentrata la noia conversativa ecco l’orrore....
“Oh, lo sapete cosa è successo ad un mio amico?”
Qui è partito un truce racconto su un incidente capitato ad un amico.

E poi il disgusto....

“Oh, stamattina ho avuto problemi di stomaco che nemmeno vi racconto!”

Alla fine, giunti ormai sottio casa, la conversazione era stata annientata. Ha pr4so in bocca una Golia che teneva sul cruscotto e ha detto:

“Lo sai che tra gli Uzbeki è consuetudine offrire una caramella a chi si congeda dopo una bella serata? Caramella Guglielmo?”

Era ora di andare...


Noia, Orrore, Disgusto ed ora...la Dittatura!


Il Maresciallo

Le regole della democrazia

E'incredibile come ciascuno di noi si dimentichi di quali siano le regole base della convivenza civile. Un conciliabolo come il nostro, che si poggia su delicati equilibri, deve ispirarsi alla regola base dell'ordinamento democratico: non solo partecipazione di tutti, ma anche delega di poteri. La delega è fondamentale per permettere ad una comunità di individuare un leader, che sia assuma la responsabilità delle scelte orientate al bene comune.
Fracanappa portava scompiglio, era un privilegiato (perchè poteva scrivere sul Conciliabolo), ma si guardava bene dal partecipare, dal prendere parte, come fosse un altero gattopardo (si parva licet componere magnis) che, nella sua torre d'avorio, si elevava al di sopra di ogni tema, di ogni cosa.
Ebbene, i tempi dei gattopardi sono finiti, ora.
Grazie Tec. Hai ristabilito l'ordine.

eventi

Ci sono eventi che ti segnano. Eventi dai quali rimani segnato. Eventi che possono compromettere un'intera giornata. E anche un matrimonio.
Stamattina, una volta preso e indossato uno dei miei abiti, mi accorgo che mia moglie, la madre del mio futuro figlio, ha commesso uno dei delitti più efferati.
STIRANDO HA CREATO LA DOPPIA RIGA SUL PANTALONE.
Ho chiesto il divorzio. Sono arrabbiato
tec

Libertà di stampa

Quando viene varcata la soglia della dittatura spesso si sente, in sottofondo, il tintinnare delle sciabole e le urla di chi, malgrado il sangue grondante dai libri di Storia, ancora non ha compreso che la libertà è bene prezioso come l'acqua ed anche il piu' piccolo escremento ne avvelena la fonte.

Questo tuo gesto, che non esito a definire scandaloso, è un piccolo escremente che avvelena la fonte della libertà del Conciliabolo.

Certo potremmo dire che Fracanappa non ha mai scritto, o quasi, nel Blog, potremmo dire che il suo ruolo, nella dinamica del Blog, è sostanzialmente nullo, ma...ma...ma possiamo escludere per questo Fracanappa dal blog?

Possiamo essere certi che un domani non si risvegli dal torpore in cui è caduto dall'infanzia regalandoci qualche scintillante post?

E se questo è il parametro con cui giudichi noi, che ormai siamo considerati tuoi sudditi, allora si apre la spaventosa porta di un Conciliabolo ridotto ad un mero coro di compiacimento per i tuoi post tecnocratici.


Guglielmo

l'ora segnata dal destino, batte sul cielo della nostra Patria

Ci sono momenti, nei quali, a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità.
Dopo ripetuti richiami all'ordine, inviti, suppliche, incitamenti, Fracanappa prosegue nel suo silenzio da un lato, e quando non tace, diventa uno strumento prodiano all'interno del Conci.
E' pertanto per questi motivi che, a mio insindacabile giudizio, prendo una decisione IRREVOCABILE, la dichiarazione di uscita dal conciliabolo è stata consegnata all'ambasciatore di gran bretagna e di francia, ops, volevo dire: Fracanappa, sei fuori dal conci!
Tec
ps: Bach, sei il prossimo della lista...

martedì, marzo 28, 2006

Ce lo siamo tolto dai piedi!

Adesso speriamo che ci chiamino SuperPippo! :-)

lunedì, marzo 27, 2006

Carne da macello

In questi giorni (giovedì e domenica) ho volantinato in vista delle prossime elezione politiche del 2006.
E' stato molto interessante e anche molto significativo, abbiamo fatto i mercati, sono stato tra la gente di tutti i giorni, che fa fatica ad arrivare a fine mese.
E' stato interessante l'incontro con alcuni che si sono messi in discussione oltre allo schieramento, oltre all'ideologia,
Ho parlato con tutti quelli che me ne hanno dato la possibilità, entrando anche in contatto con situazione difficili.
Abbiamo incontrato gente di tutti i tipi: radicali, liberali, innocui vecchietti.
Con chi era disposto si lasciava da parte la politica da palazzo e si parlava di quello che ci stava a cuore, subito si lasciava da parte l'ideologia. Parlavamo di famiglia, del valore della vita non di Berlusconi o di Prodi e poi si tiravano le conclusioni.
Molti ci hanno detto di vergognarci, molti ci hanno fatto i complimenti.
E' stato buffo quando un signore di mezza età che volantinava per quelli con la falce e il martello nel simbolo, vedendoci che parlavamo con la gente, ci ha detto "ma vi pagano?"

Eberardo Pavesi

Ieri sera c'è stata la prima puntata di "Bartali" su una rete rai.
E' uno sceneggiato ben fatto, le ambientazioni, gli attori, il contesto... tutto molto bello.
Mi ha colpito Francesco Salvi, che già amavo tanti anni addietro, quando faceva il "francesco salvi show". Nello sceneggiato, Salvi impersona Eberardo Pavesi, il primo diesse di Bartali.
Nella grande prova d'attore, mi ha ricordato un libro che ho letto e rileggo sempre con piacere: "Bicicletta, Addio", di Gianni Brera. Scritto in prima persona racconta la vita sportiva di Eberardo Pavesi: le prime gare di inizio secolo scorso, quando i prof pedalavano su dei cancelli, si direbbe oggi. Leggerlo è come respirare la polvere delle strade dell'epoca, sentire il caldo di un sole reso opaco dalle foto seppia di allora, soffrire su biciclette che pesavano dieci chili...
Leggetelo, è poesia anche per chi non ama il ciclismo.
tec

sabato, marzo 25, 2006

comunicazione di servizio

Chi è capitato qui, oggi alle 16:00, cercando "come vincere la disperazione per la fine di un amore", può contattarci via email per sottoporre la sua storia. Noi provvederemo a fornirgli/le tutti i suggerimenti del caso.
Io, da par mio, suggerisco l'acquisto di un bel mac book pro.
tec

united93

qui il sito del film. su apple.com/trailers/universal/united93/ il trailer in esclusiva del film.
da vedere.

venerdì, marzo 24, 2006

X Ray

Sono rientrato adesso da un laboratorio dove ho fatto una lastra alla testa (sinusite...).

Il tecnico delle radiografie aveva una cantilena, data dalla ripetizione delle stesse frasi per tutto il giorno, di questo tipo”Buoooongiooorno, si accooomodi...giiiiri la teeeeeestaaaaa feeeeerrrrrmooootrattenngailresspirooooooooo. A posto!”

Ho fatto tre radiografie. La prima, la più semplice, era guardando direttamente “in macchina”. La seconda, un po piu’ complessa, consisteva nell’appoggiare la fronte su un piano verticale, aprire la bocca e fissare verso l’alto lo sguardo. La terza...

“appoggi unaaaaaaaaamanoooooooquiiiiiiiiiiiiiii.....poooooggiiiiiiii l’orecchio sinistro sulla pareteeeeeeeeee....”

A quel punto, io, distratto e tentando di decifrare la posizione da assumere ho poggiato alla parete l’orecchio destro.

Lui non si è scomposto:

“Le ho deeettoooooooooo il siiiiniiiistroooooo, fermo cosiiiiiiiii trattenga il reespiroooooo e non si preoccupi che la sera facciamo dei corsi di recuperoooooo.....”

Abbiamo fatto la lastra dopo due minuti abbondanti.

Guglielmo

Eccolo(a)!

Vladimir Luxuria, candidata alla Camera dei deputati di Rifondazione Comunista, è anche testimonial della campagna antiprobizionista. Eccola mentre esibisce preservativi e cartine: sui primi c'è scritto "Amore, quello libero", sulle seconde "Antiprobizionismo, quello contro le mafie". "Per i politici sono oggetti impresentabili", ha detto Luxuria, "ma i giovani ne fanno uso quotidiano"

Da repubblica.it

p.s. notare il testo, che ho copiato fedelmente: "candidata"

Tanto di Capello

Sono un cattolico praticante, sono contro l'aborto e mi piace papa Ratzinger. Berlusconi? Per me è stato grandissimo come imprenditore, cioè in una posizione dove poteva decidere tutto o quasi. In politica invece è un uomo con le mani legate, ha dovuto accontentare troppa gente e non poteva fare come voleva lui. Comunque lo voterò ancora.
Fabio Capello

il vecchietto

lo stato molto interessante della mia signora fa sì che nelle code per le analisi in ospedale, possa passare davanti a tutti senza fare la fila. è uno dei pochi privilegi delle donne, privilegio tanto più utile se nella pancia sguazza un manzo da tre chili.
stamattina l'ho accompagnata a fare le analisi del sangue e l'elettrocardiogramma. Al primo step, un nugulo di pensionati ha tentato di opporsi: cosa avrebbero dovuto fare dopo le analisi questi vecchietti è un mistero. sarà che dormono poco, o semplicemente si divertono ad intasare i posti quando questi sono frequentati da gente che lavora (per esempio dovrebbero vietare loro l'ingresso all'esselunga il sabato).
La mia signora, dolce come un pitbull, brandedo la sopracitata panza si è fatta largo e conquistato la prima posizione. il di lei marito, io, stava per accorrere in suo aiuto con l'ombrello e qualche improperio...
poi siamo andati nell'altro reparto. e lì ho trovato l'unico vecchietto gentile. mentre eravamo in attesa della visita, quando l'infermiere ha chiesto a lui di andare, ha prima detto di far passare mia moglie, ma al diniego dell'infermiere ha subito chiesto scusa per essere passato prima di lei...
spero che la visita gli sia andata bene! in ogni caso, auguri nonnino!
tec

giovedì, marzo 23, 2006

La verità rende liberi e fa soffrire....

La verità


Per onorare le molte citazioni del Connestabile giovedì, in pausa pranzo (1 ora), mi sono ingolfato di kebab e poi mi sono catapultato alla Feltrinelli per comprare “Tempo scaduto” di Luca Ricolfi edizioni “Il Mulino”.

L’agile libello mette alla prova dei fatti il “Contratto con gli italiani” sottoscritto da Super Silvio prima delle elezioni del 2001.

L’autore si limita a valutare il grado di realizzazione del Contratto senza quasi metterne in discussione l’utilità.

Il libro brilla per imparzialità e non solo smentisce tanti luoghi comuni sul Governo Berlusconi. ma accredita anche quelle che ormai molti considerano bufale.

Tra i vari colpi che un lettore di sinistra deve incassare quello piu’ doloroso riguarda il famoso buco di bilancio occulto che il precedente governo di centro sinistra avrebbe lasciato in eredità al centro destra. Secondo l’autore non si tratterebbe di leggenda ma di realtà (ho sempre pensato che fosse un favola del nostro idolo per mascherare i suoi insuccessi)che in parte ha impedito la realizzazione del contratto.

Senza entrare nel dettaglio dei calcoli fatti (per la mole dei dati, l’unica cosa possibile è fare una o più stime che alla fine si avvicinino ragionevolmente al reale) alla fine emergono risultati sorprendenti (bisogna precisare che il Contratto, pur essendo una novità per la comunicazione politica del nostro Paese, è in realtà piuttosto vago e quindi l’autore ha dovuto in alcuni casi “decifrare” le promesse fatte. Questo è stato fatto cercando di tenere fede allo spirito delle promesse).

La promessa relativa alla criminalità(forte riduzione dei reati) non è stata per niente realizzata.

La promessa relativa all’innalzamento delle pensioni minime è stata pienamente realizzata (malgrado ciò che viene detto da sinistra e sindacati).

La promessa relativa ai nuovi posti di lavoro è stata in parte realizzata (circa 65%) con l’effetto collaterale di una riduzione della precarietà (e questo è un altro punto sorprendente poiché oggetto di aspre parole nei confronti di Super Silvio, del suo governo e della Legge Biagi)

La promessa relativa alle tasse è stata parzialmente mantenuta (circa il 55%) con benefici per le classi piu’ alte ma anche per quelle più basse (l’autore definisce, alla fine del libello, la politica degli ultimi 5 anni una politica di sinistra. Aveva ragione allora Berlusconi quando di recente in tv si definì uomo di destra ma con politiche di sinistra…ne risi parecchio…).

La promessa relativa alle Grandi Opere è la piu’ difficile da valutare. Anche considerando l’atteggiamento “benevolo” di Ricolfi la percentuale non supera il 54%( Berlusconi aveva promesso che le opere sarebbero semplicemente iniziate. Il concetto di “inizio dei lavori” si presta a varie interpretazioni. La semplice apertura di un cantiere o anche la progettazione sarebbe già indice di successo)

A questo punto viene stimato che alla fine della legislatura la percentuale della realizzazione del contratto sarà di circa il 60%. Con questo risultato Berlusconi, mantenendo la sesta promessa, non si dovrebbe ricandidare. Ricolfi riconosce all’attuale Governo una serie di attenuanti che hanno in parte reso impossibile la realizzazione di un programma che tutto sommato era realizzabile ed applicabile.

Sino a qui ho esposto, spero con equilibrio, i dati che Ricolfi elenca con lucidità ed onestà.

Berlusconi non ha lavorato male, ha tentato di tenere fede alle sue promesse(in parte ci è riuscito) e molto del suo lavoro viene spesso denigrato. Quello che piu’ colpisce è che tra i risultati, seppur collaterali, della politica sulla disoccupazione ci sia in effetti una riduzione del precariato (la percezione comune è che il precariato sia aumentato).

Ma le dolenti note ci sono non solo per chi vota a destra ma anche per chi vota a sinistra e paga le tasse….

Già, perché gli effetti di due delle promesse di Berlusconi annullano, da un lato una delle promesse e, dall’altro, hanno effetti devastanti sul deficit.

Nel primo caso si parla della politica fiscale. La riduzione della pressione fiscale diretta è stata compensata da un aumento delle imposte indirette.

Nel secondo caso, a mio avviso il piu’ inquietante, tramite un artificio è stato creato un debito occulto(che sfugge così ai parametri di bilancio dell’Unione Europea) che, se le grandi opere fossero veramente realizzate, peserebbe ogni anno da qui al 2016 per un controvalore pari ad una finanziaria da “cura da cavallo”.

Finto di leggere il libro, prendendolo per vero, sono rimasto amareggiato per i seguenti fatti:

Il buco di bilancio lasciato dal centro sinistra che credevo fosse leggenda.
Le bugie che vengono raccontate su alcuni obiettivi raggiunti dal governo di Super Silvio da parte del centro sinistra e dai media ad esso vicino.
La sostanziale incapacità( ed onestà….) dei mezzi di informazione di ogni colore di far luce su questi anni di Governo con le sue luci ed ombre.
Lo spettro di un aumento del disavanzo pubblico a causa delle grandi opere.

Berlusconi, alla fine di questa analisi, non dovrebbe ripresentarsi o quantomeno non dovrebbe esser votato. Questo limitandosi solo al Contratto con gli italiani. Se poi, ma qui si entra nel campo delle opinioni, si tiene conto del monumentale, e credo innegabile, conflitto di interessi e della posizione giudiziaria personale del soggetto l’affermazione non può che rafforzarsi.

Credo che Berlusconi, come hanno scritto in diversi, sia una anomalia che in questo Paese ha prodotto squilibri sulla vita politica e sostanzialmente incancrenito il confronto politico italiano trascurando i reali problemi e le reali potenzialità dell’Italia.

Spero che Silvio esca sconfitto da questa tornata elettorale in maniera sonora questo non perché vinca il centro sinistra ma perché la sua uscita di scena porrà fine al conflitto di interessi che avvelena il Paese e permetterà un riciclo della classe politica, di destra e sinistra, e l’avvio di una vera alternanza di Governo che credo sia l’unica strada per la crescita di un paese democratico.


Guglielmo

martedì, marzo 21, 2006

Anche Camillo...

Anche Camillo, noto tuttologo del Foglio, è un pochino confuso.

Parla di "Grazia" e promette che voterà Forza Italia (ma dai chi lo avrebbe mai detto...).

Forse ha ragione Della Valle: c' è bisogno per molti di un bel periodo di riposo...

Chissà magari Silvio li porta tutti, claque compresa, alle Bermuda.

Guglielmo

lunedì, marzo 20, 2006

Come hai imparato a nuotare?

Mio padre mi ha insegnato a nuotare in Liguria. In un mare calmo e poco profondo dove prendere confidenza con l’acqua e fiducia in me stesso. Lentamente ho imparato a muovermi a mio agio in acqua ma sempre ricordando gli insegnamenti che mio padre mi ha dato. E tutti questi sono riassumibili in una sola parola: prudenza. Ed ancora oggi, quando al mare mi spingo nuotando verso il largo e l’acqua si fa davvero profonda, allora ricordo le parole di mio padre e, prima di sentire l’affanno salire dal petto, torno verso la costa.

Ma ogni padre ha il suo stile ed ogni figlio ha i suoi tempi per apprendere ed acquistare fiducia.

Da questa combinazione nascono i percorsi educativi. Pasquale, un mio amico, è stato gettato da uno scoglio in un mare che immagino increspato dal vento. Cosa ricorda? Ansia forse. Un pizzico di paura. Ma ha imparato a nuotare. Ha imparato che nelle a vita a volte si cade in acque ostili e da li bisogna iniziare a nuotare. Io questa lezione l’ho appresa? Forse piu’tardi di lui…

Esiste una sola risposta alla domanda su quyale sia il modo migliore? Forse no. La risposta è data dal nostro cammino personale di padri e madri, e prima ancora di figli, e da ciò che riusciamo a percepire del temperamento nostri figli e del loro vissuto.

E forse ciò che dobbiamo comprendere è che i nostri figli sono unici.

Alcuni andranno gettati dallo scoglio, a costo di sentirci in colpa. Altri andranno seguiti mentre, con i braccioli, muovono le prime incerte bracciate. Per altri ancora bisognerà gettarsi dallo scoglio prima che affoghino…

Ma come capire qual è il percorso giusto (ammesso che ne esista uno)?

Bisogna capire i bambini. Instaurare con loro un rapporto che ci permetta di condividerne le emozioni senza temere di lasciar trasparire i sommovimenti piu’ intimi del nostro cuore.

L’animo dei nostri figli è un vulcano di emozioni e passioni. Dobbiamo sintonizzarci sui loro sentimenti cercando di condividerli e comprenderli. Nei loro occhi o semplicemente osservando e riflettendo sul loro modo di allontanarsi da noi possiamo comprendere come affrontano la vita e che ruolo ci danno in questa loro avventura.

Li vedremo, ancora gattonare, coraggiosi che affrontano angoli bui solo confortati dal suono lontano di una aspirapolvere che è come fosse il canto melodioso della loro mamma. O li sentiremo incerti, dopo una giornata coraggiosa, sull’orlo del sonno che stentano ad affrontare se non sono accompagnati da una serie rituale di frasi. In quell’istante, nell’istante dell’abbandono notturno, non sapremo distinguere quali dei nostri figli hanno bisogno di una parola(l’importanza della parola per infondere fiducia e speranza penso sia fondamentale) ed una carezza in più e quali invece sono già pronti per dormire qualche notte lontano da noi?

Certo non è semplice. L’equilibrio tra repressione ed incoraggiamento, tra autorità e libertà è un equilibrio che ci pone molti ed a volte pesanti interrogativi.

Forse la fatica del genitore è anche questa: capire quale sia, pur sapendo che alcuni errori sono inevitabili e le correzioni in corsa necessarie, il percorso migliore per il proprio figlio.

Ciò che colpisce è la responsabilità che abbiamo. E’ in questi primi anni che infatti si formano quelli che vengono chiamati "aree di sicurezza" e "modelli operativi inconsci".

Sarà a questi modelli e queste aree che i nostri figli ricorreranno quando dovranno gestire il distacco da noi e quando saranno chiamati ad affrontare la vita con le sue difficoltà.


Guglielmo


E comunque, visto che un giorno qualcuno ci dirà che abbiamo sbagliato tutto, come dice la mia saggia zia: "I figli crescono malgrado i genitori..."

cultura?

penso che la svolta a sinistra del corriere abbia fatto male...
questa è la sezione spettacoli e cultura di corriere.it di oggi:





non ho tagliato nulla, sono solo due notizie legate a spettacoli (ok) e cultura (cul... tura?)
tec

ps: fatevi un giro qui, è un nuovo motore di ricerca. Mi sembra mooolto interessante.

Il Mondiale degli idioti

giovedì, marzo 16, 2006

comunicazione di servizio

colui il quale è capitato qui cercando "riccardo cuor di melone", vorrei ricordare che è LEONE...
tec

abu ghraib

ricordate il servizio di rainews24, dove un tizio che si dichiarava torturato asseriva di aver sentito parlare italiano?
lo stesso mio post aveva scatetato le ire di gughi.
beh, il tizio non era quello delle foto. il new yorker l'ha scritto.
rainews24, non ancora.
tristezza....
e io che invitato alla prudenza mi son preso dell'amico dei torturatori...
tec

mercoledì, marzo 15, 2006

Red passion

Rideva. Rideva Liguori su La7 tentando di buttare tutto in vacca. Abituato agli interventi a Controcampo su fuorigioco e rigori non dati, pensava di buttare ironia su Romano Prodi. E Ferarra, che capiva che a buttar tutto in vacca ci si rimetteva, lo ha gelato “Non facciamo Zelig Circus…”.

E saltando su Italia 1 c’era Belpietro. “Berlusconi mette Prodi ko.!”, diceva che sarebbe stato il titolo de “Il giornale”. Ma non ha osato. E nell’imbarazzo generale, dopo la domanda insidiosa sulle quote rosa, cadeva la linea telefonica del Presidente e con occhi smarriti i tre giornalisti in studio si guardavano temendo che la linea non fosse caduta per caso.

A otto1/2 intanto Giulianone gigioneggiava. Mi faceva ridere con le sue battute e intanto cercava di mettere Prodi in cattiva luce. Faceva ironia su Berlusconi ma al contempo rideva, senza eccedere come Liguori poco prima, del Professore. (Ad un certo punto, gli è di certo scappato, anche Silvio, dopo mesi a chiamarlo “Signor Prodi”, lo ha apostrofato così.)

E l’anomalia italiana era tutta li. Bastava saltare di qua e di là e vedere che metà dei giornalisti coinvolti nel dibattito post confronto erano giornalisti di Panorama, de Il Giornale o di Mediaset. Trincerati a difesa del nulla. E tutti, con mille sforzi, tentavano di far credere che Silvio avesse stravinto.

Ed invece non ha stravinto. Era teso Berlusconi. Tracciava linee, cerchi, barrette e cifre sul foglio candido senza alcuna connessione con ciò che diceva.

Ha tirato fuori la solita storia dell’euro cambiato troppo alto e, finalmente, qualcuno, con la semplicità di chi sa insegnare, lo ha zittito. Gli ha spiegato, se ce ne fosse stato bisogno, perché l’euro a 1500 lire sarebbe stato un suicidio per il Paese.

E Silvio, poco avvezzo alle domande non addomesticate, alla mancanza di un pubblico delirante in bandiere e fazzoletti azzurri, ha stentato. Ha sbagliato pure telecamere il Grande Comunicatore. (e chi lo dimentica a Ballarò dopo le regionali quando lo misero in mezzo e pure Alemanno si dissociò…)

Faticava a contenersi nel minutaggio concessogli (le regole proprio non le sopporta…) ed il punto piu’ basso, per me, lo ha toccato quando ha detto “Eh no, 19 secondi…” recriminando sul recupero concesso da Mimun a Prodi. Mi è parso un ragazzino che questionasse sui secondi di recupero al calcetto con gli amici.

E poi le “Signore”…le signore che non vogliono lasciare il focolare per andare a Roma…

A parecchie osservazioni Berlusconi non ha saputo rispondere. E la stoccata finale sui dipendenti di palazzo Chigi era fiammeggiante.

Temevo che Prodi avrebbe parlato con la sua solita lentezza, che si sarebbe fatto schiacciare, che sarebbe andato in pallone. Ed invece si è mostrato al di sopra delle aspettative. Ha parlato pacatamente, si è fatto rispettare, ha detto cose chiare e semplici. Certo, faceva ridere con quei suoi sospironi ad occhi chiusi, faceva ridere quando faceva quei sorrisoni da curato di fronte agli ossibuchi però, secondo me, era sincero. Ha detto cose da padre.

E’ stato criticato per aver parlato di sacrifici e di felicità. Non è JFK. Non è il reverendo King. Non è RFK e non è nemmeno W. Churchill, però quando ha detto quelle cose era credibile. Non mi ha fatto sognare però mi ha fatto credere che si possa vivere in una Paese diverso.

Prodi non è il mio ideale di leader. Se dovessi scegliere un leader, sceglierei Fassino o Veltroni.

Ma mentre parlava, forse fingeva alla grande, sembrava davvero in grado di tenere unita la coalizione e di far rispettare il programma.

C’è stata infine una parola che piu’ di altre mi ha colpito. Una parola dimenticata da tanto tempo, e che nei discorsi che ascoltiamo non viene mai menzionata. Una parola che dovrebbe far vibrare le corde di ogni cristiano e di ogni persona di sinistra: solidarietà.

Non credo che questo confronto abbia spostato voti. L’unica cosa che ha fatto, come aveva chiesto Eco nei giorni scorsi, è stato di aver ridato fiducia agli indecisi di sinistra.

L'unica cosa che fatto è stato di aver riacceso una fiammella di speranza in chi è stanco di sentirsi chiamare “Comunista” solo perché vuole vivere in un paese giusto.

Il Maresciallo

martedì, marzo 14, 2006

web 2.0 /2

Sempre nel mondo nuovo del mio precedente post, c'è questo sito che permette di ascoltare musica.
Funziona in modo molto semplice: per motivi di copyright non puoi chiedere, chessò, no woman no cry di B. Marley, ma puoi indicarla come canzone preferita. Pandora ti cercherà delle canzoni che si avvicinano per melodia, stile, genere e te le proporrà.
poi ti chiederà se ti sono piaciute: in questo modo, attraverso la user experience, verrai profilato...
Ciò che mi piace è che alla fine, scopri canzoni e autori nuovi.
mica male, eh?
tec
ps: segnalo infine questo:

Goowy  Redefining your web experience

è simpatico ed ha un'interfaccia accattivante.

Il mio nuovo amico

Con l’arrivo della primavera e la partenza di molti colleghi per nuove sedi lavorative, è diventato urgente trovare un nuovo amico. E’ difficile costruire un’amicizia vera sul posto di lavoro e quindi bisogna selezionare il candidato con molta attenzione.

Scegliere un nuovo amico non è facile. Deve essere paziente, avere il senso dell’umorismo ed avere prontezza di spirito (è necessaria perchè spesso un mio amico può trovarsi nel bel mezzo della gazzarra e deve essere dunque lesto a cavarsene fuori).

Dopo averci riflettuto molto ho trovato il candidato ideale. Lo chiamerò “Il lungo”.

Il Lungo è un personaggio di un certo prestigio. Ha giocato a basket ad alti livelli(ha vinto uno scudetto in serie A, diversi titoli Juniores, ha giocato con Bob McAdoo e credo anche che in qualche trasferta gli sia stato seduto vicino in aereo...quindi puo definirsi suo amico. Se io divento amico del Lungo potrò dire “Ho un amico, che è amico di Bob...”) è alto 207 cm (molti più’ di me ed è giusto che anch’io provi l’ebbrezza di avere un amico altissimo) ed è un ragazzo modesto (ha vinto uno scudetto in Serie A e quasi non lo menziona. Io mi scriverei il cognome sulla camicia e mi farei un anello tipo titolo Nba da indossare sempre).

Il Lungo è però un po recalcitrante. Intanto io lavoro sul turno diurno e lui su quello serale e non vuole saperne di stravolgere il suo orario per il solo gusto di usufruire la pausa caffè con me o di andare a pranzo insieme. In piu’ non gradisce che mi alzi durante l’orario lavorativo gridando “LUNGO!” da una parte all’altra della sala per mostrargli il pollice rivolto verso l’alto.

E poi non vuole capire che deve entrare nella sala in cui lavoriamo dalla porta piu’ lontana così possiamo scambiare qualche idea prima di iniziare a lavorare.

Comunque per risolvere tutti questi problemi sto esercitando pressione sul mio capo per mettermi in postazione vicino al Lungo. Ci faremmo certe risate. La sua carriera in effetti potrebbe risentirne ma non mi sembra il tipo che antepone l’ambizione ed il denaro ad una amico. Potremmo quasi inserirlo nell’elenco dei contributors. Chissà quanti racconti gustosi avrebbe da narrare...

Proprio oggi ho iniziato a raccogliere i soldi per fargli un bel regalo di compleanno (cade il 9 maggio ma è bene portarsi avanti) quando lo ha saputo è scoppiato in lacrime. Penso che gli regalerò un bel completo da piscina cosi’ in pausa pranzo può venire a nuotare con me (devo ricordarmi di chiedergli se sa nuotare).

E’ stato bello veder questo ragazzone di 2.07 piangere come un bambino.

Tra l’atro nel 1990 partecipai a Milano alla gara delle schiacciate organizzata dalla Nike. Arrivai nono(ero debilitato dall’influenza e disorientato dagli spalti del Palalido) piazzai un 3 su 5 nei tiri da tre (in 5 anni di basket credo di aver collezionato un 0 su 3). Al momento delle schiacciate mi limitai a due normali schiacciate. Il bello è che il Lungo era nella giuria... (che voto mi avrà dato?Devo ricordarmi di chiederglielo!).

Oggi la Susy mi prepara una bella crostata che domani mangerò con il mio nuovo amico ed altri colleghi. Quando lo ha saputo ha ripreso a piangere....

Guglielmo

Non voglio sembrare insensibile...

ma se la polizia controllasse i documenti degli immigrati in fila davanti alle poste, sarebbe la rivoluzione (la maggior parte sono irregolari). Questo paese è così ipocrita da non prendere una posizione, con l'effetto di far soffrire tutti, regolari e non: i 170mila ingressi altro non saranno che una sanatoria sui generis.
Sarebbe di gran lunga meglio essere duri con gli irregolari e accogliere i regolari.
Illusione.

Ma quale?

Ma che paese è un paese che costringe gli immigrati a code di ore di feronte agli uffici postali per essere regolarizzati? Che paese è un paese che tollera la vendita al mercato nero dei moduli per presentare la domanda di regolarizzazione? Che paese stabilisce come discriminante l’ordine cronologico di presentazione della domanda invece che il paese di origine, la professione, i carichi pendenti, la conoscenza dell’italiano?

La risposta è semplice...l’Italia...

In realtà, “per legge,trattarsi solo di «nuovi ingressi», ma non è escluso che chi è in Italia senza permesso di soggiorno cerchi di utilizzare i flussi di ingresso come una sorta di regolarizzazione sommersa.”


Guglielmo

lunedì, marzo 13, 2006

se la terra vi pare poco

Allora, dopo aver giocato con google earth, andate qui.
Non ci sono ancora gli indirizzi, ma ci metteranno poco a fornire anche i benzinai, ristoranti e punti di interesse turistico...
tec

domenica, marzo 12, 2006

Post 1

Web 2.0

C'è un mondo nuovo là fuori...
un mondo che non prevede di acquistare MS Office, nè tanto meno di rubarlo...
E' un mondo che prevede di avere un pc, un browser (meglio se firefox) e una connessione.
A quel punto, se vuoi scrivere un documento, si va su www.zohowriter.com e, dopo la registrazione, si ha l'equivalente di word direttamente nel browser.
Oppure di andare su zohosheet ed avere una cosa come excel.
Oppure di andare su www.calendarhub.com e avere il proprio calendario ovunque: lo editi a casa, lo integri in ufficio, te lo ritrovi in albergo.
Esistono paccate di applicazioni che si integrano nel browser: la possibilità di fare project management, time mgmt, piattaforme collaborative (active desktop)...
Al di là della comodità, è in corso una svolta. non tanto per noi. ma per Microsoft (e infatti esiste Office Live che ha un sistema simile) che tempo qualche anno e non venderà più licenze.
Zohowriter, che sto usando ora per questo post (zoho provvederà a spedirlo a blogger), mi permette di usare il grassetto, il corsivo, di inserire tabelle e tutte le altre funzioni che normalmente usiamo (o che normalmente non usiamo: tiene le diverse versioni a seconda dei salvataggi).
E così potrò lavorare a dei documenti che non voglio lasciare sul pc dell'ufficio e me li ritroverò alla sera a casa dopo averci lavoricchiato durante il giorno...
tec

trova le differenze /2

Caro Bach, le differenze?
i 400 sfigati in camicia nera NON hanno incendiato auto, NON hanno dato fuoco a sedi dei partiti di sinistra, NON hanno caricato la polizia e i Carabinieri, NON hanno tirato bombe carta...
devo proseguire?

il candidato sindaco ferrante, lascia intuire nelle dichiarazioni al corriere che la colpa è della destra perchè
"alleata" del MS Fiamma Tricolore. Certo, se si prende a pretesto una manifestazione di fascisti per mettere a ferro e fuoco un pezzo di città...
ieri notte il servizio del tg3 diceva che milano, città medaglia d'ora della resistenza, non poteva tollerare una manifestazione di fascisti...
direi che sto mito della resistenza un po' ha rotto: viene presa come pretesto per tutte le occasioni. la resistenza, fenomeno un po' "gonfiato", diventa la wild card che legittima anche eventi come quello di ieri!
quelli sono animali che occupano proprietà private, ai quali è tutto perdonato... sono i figli dei compagni che sbagliano...
fra questi c'è anche qualcuno che rischia di finire in parlamento... ma ci rendiamo conto? Veramente vogliamo caruso in parlamento?

mi viene da mutuare uno slogan che quegli animali hanno cantato varie volte. ma al posto di nassirya ci metterei diaz...
tec

Trova le differenze


sabato, marzo 11, 2006

a lavorare... in miniera

che colpa ha il proprietario della macchina bruciata in buenos aires? era forse un camerata che stava manifestando poco più in là con la fiamma?
NO
e lo stesso dicasi per gli scooter, i negozi...

ricapitolo i fatti per chi arriva da marte.
la fiamma vuole fare una manifestazione. siamo un paese libero, checchè ne dica prodi...
gli autonomi dicono che faranno di tutto per impedire una manifestazione (MANIFESTAZIONE, quindi no treni, no ebrei, no deportati. qualche braccio destro teso, qualche saluto al duce. insomma, il reato più grave? apologia di fascismo.

gli autonomi, vicini, vicinissimi sinistra (sicuramente più vicini a prodi che a Silvio, visto che sono vicini a dei partiti che sosterranno prodi), fanno casino. così tanto che il corriere narra di cittadini così incazzati che i carabinieri e la polizia hanno dovuto difendere questi delinquenti dal linciaggio...

La mia cura? LA PROSSIMA VOLTA DUE BEI CARRIARMATI.
splash...
costo sociale azzerato.
gughi... la prima cazzata e tolgo fracanappa dal blog!
tec, etiam si omnes ego non (san Paolo)

"Cor gas..."

La pecora alla brace è un piatto delizioso, per intenditori. Non esito a dire che, in assoluto, è il mio piatto preferito. Il sapore è simile a quello dell’agnello ma piu’ forte, quasi selvatico, ed il segreto, oltre a farla cuocere da mani esperte, è quello di scegliere una pecora bella grassa.

Sciogliendosi, infatti, il grasso ammorbidisce la carne sino a renderla burrosa.

Come direbbe mio padre, va mangiata “senza pane”. Se proprio si vuole mettere qualcosa al fianco di questo prelibato ed introvabile piatto si può ricorrere ad una ciotola di insalata e pomodori e ad una bottiglia di rosso.

E’ un piatto semplice ma necessita di diversi accorgimenti, tra cui, ovviamente, un bel fuoco ed una ricca brace.

Quando torno al paese di mio padre, mio zio Mario sa che è un imperativo organizzare un simile banchetto.

Mio zio, il fratello di mio padre, mi ha raccontato, a proposito della pecora, un bel aneddoto che spero di ricordare bene.

Quando era ragazzo, decise insieme ad alcuni amici, di organizzare un banchetto notturno.

Comprarono dunque della carne di pecora, immagino qualche bottiglia di vino, individuarono un punto dove fare un bel fuoco indisturbati e si apprestarono a cucinare.

Per quanto ovvio i nostri non si erano preoccupati di procurarsi la legna. Credo che già dall’inizio della vicenda fosse inteso che l’avrebbero rubata. Rubare la legna è, in campagna, un gesto che non viene catalogato tra le bravate ma tra i reati.

Sta di fatto che mio zio con i suoi amici ( a quel punto diventati complici…) “prese a prestito” un po di legna da un tizio e, con quella, fecero un bel fuoco.

Il giorno seguente, essendo un paesino di poche anime, i fasti di quel banchetto giravano di bocca in bocca. Quando il proprietario della legna, un contadino, si accorse del furto non ci mise dunque molto a capire con cosa la pecora era stata cotta.

Armato di bellicosi propositi si mise dunque in cerca di mio zio e dei suoi compari.

Quando lo incontrò, pose, con il sorriso teso di chi conosce già la risposta e già ha meditato le ritorsioni, la seguente domanda : “A Ma’, co’ cosa l’avete cotta la pecora ier sera?”

Mi zio non si perse d’animo: “Cor gas…perchè?”rispose, immagino, quasi ridendo.

Il derubato rise di cuore e lasciò perdere.


Guglielmo che oggi ha mangiato agnello in padella

venerdì, marzo 10, 2006

Morfologica

Il dottore che ha fatto nascere Riccardo, e che ora segue il suo fratellino, è un grande. E’ un uomo nelle mani del quale metterei, ed in effetti ho messo, la vita di mio figlio. E’ un dottore preciso e meticoloso che non genera nei genitori false illusioni ma capace di gestire le situazioni critiche con freddezza professionale ed umanità. E’ un uomo che non disdegna la battuta fulminante (quando ci hanno comunicato il sesso di Federico eravamo in una stanza piena di studentesse, infermiere e dottori. Al suo collega, che armeggiava con l’ecografia e si era rivolto a me e la Susy dicendo “Volete conoscere il sesso del nascituro?” e al quale mia moglie aveva risposto “Se non è un problema…se c’è tempo…” questo spettacolare dottore ha detto spiazzando tutti “Ma non preoccupatevi a lui piace vedere il sesso delle persone, soprattutto se sono bambine maggiorenni…”) e che, quando in ospedale entra in una sala, dall’ultimo studente al primo dottore, tutti trattengono il fiato restando in attesa che lui parli. Sul lavoro, ho estorto ai suoi collaboratori, è un rompipalle pazzesco ma fuori dal lavoro è un brillante compagno d’avventura.

Oltre a questo ha una carica umana notevole. Capisce lo stato d’animo delle donne in attesa e i sottili equilibri che regolano il matrimonio durante la gravidanza. Oggi, ad esempio, di fronte a lui, ho rimproverato la Susy di affaticarsi troppo. Lui mi ha dato ragione ed ha rincarato la dose ma, appena ha visto che io mi stavo spingendo oltre (volevo testarlo…), si è subito schierato a difesa di mia moglie e con poche ma ferme parole ha ridimensionato la questione. Insomma è un uomo degno di stima ed ammirazione.

Ma questo, alle donne, non basta…

Oggi infatti ci siamo recati nel suo studio per effettuare la morfologica. Al suo fianco il dottore aveva una dottoressa che per età ed esperienza non ha nulla da invidiargli. Lei è forse piu’ abile nell’effettuare l’esame morfologico (si tratta, con apparecchio ecografico di misurare il nascituro) e quindi mentre lei scandaglia il ventre materno lui prende nota dei dati e controlla le stampe delle immagini provenienti dalla macchina.

Il nostro non è probabilmente un genio della tecnologia e quindi mentre noi procedevamo a misurare Federico lui armeggiava con un pc. Ad un certo punto il dottore si è avvicinato a noi ed ha preso le prime stampe con le rilevazioni per annotarle sul grafico della crescita.

Non riuscendo a capire a cosa si riferisse un’immagine (erano i reni) è tornato da noi e con tono un po incazzoso chiedendo lumi alla collega. Lei non ha perso la calma ed ha spiegato al dottore i dati contenuti nell’immagine( può essere che il dottore fosse semplicemente distratto o che le notazioni della dottoressa non fossero poi così chiare…). Sta di fatto che appena il mio idolo è tornato alla scrivania la dottoressa e mia moglie, come se fosse scattato un ancestrale legame, si sono guardate negli occhi sorridendo ironiche. In quello sguardo gravido di complicità durato un solo istante c’era l’intera storia dell’umanità. Quell’uomo degnissimo si era trasformato in un istante in una specie di demente. Non soddisfatta la dottoressa ha tirato nella gran mucchio dei coglioni pure me. Ad un certo punto infatti sul monitor nero è comparso nitido nitido l’attrezzino del mio piccoletto.
E lei, ironica e guardandomi in faccia, mi ha detto “Ecco, è un maschio….vuole una bella foto di questo?”. La frase corretta era “Ecco…ecco…un altro maschio come te e quell’altro di là! Contento? Orgoglioso di un altro maschio incapace di fare un lavoro semplice come questo se non è guidato da una donna?”.

Stavo per dire “Dottore venga un po qui, che c’è troppa complicità femminile…”

Ho temuto per l’incolumità mia e del dottore ed ho taciuto…

Il Maresciallo

epppiii tughedeeeeerrr

ieri ricevo il mio bel conto telefonico dal gestore di telefonia mobile.
sapevo che sarebbe stato una mazzata: tra capodanno, un paio di trasferte e altri mazzi, ho fatto parecchie telefonate.
ciò che però non mi aspettavo erano 9 ore, 31 minuti e 29 secondi di connessione gprs. pari a, giusto per rendere l'idea 57,91667 EURI. iva esclusa (altri 11 e rotti). un giorno, tra l'altro, dove sono sicuro che ho anche spento il telefono dalle 11:00 alle 13:00, con la connessione che era partita alle 9:30.
stamattina ho chiamato il prezioso customer care per chiedere spiegazioni. infatti, alla stessa ora e nel medesimo giorno avevo anche un'altra connessione gprs. cosa alquanto improbabile (ma mi spingerei a dire impossibile).
la cortese signorina piemontese (cosa che mi ha avvantaggiato nella spiegazione: conosco, per vari trascorsi, il posto dal quale mi parlava, così come conosco qualche personaggio che gestisce e sovraintende la rete del medesimo operatore, che avrebbero fatto parte del piano b per farmi ridare i soldi), molto gentile, mi ha piazzato in attesa un paio di volte. cosa legittima, per carità, però mi sono sorbito circa quindici minuti del refrain: epppiiii tughedddeeeerrrr.
avete idea di cosa voglia dire? il ritornello di una canzone degli anni sessanta (o settanta) rifatta, e in peggio.
comunque, alla fine, mi hanno stornato i 57 e rotti. la cortese signorina mi ha chiesto se poteva stornarli. ero tentato di risponderle di no, in fondo avevo sentito della bella musica per una ventina di minuti...
tec
ps: non sarebbe meglio far sì che come musica di sottofondo, scorrano tutte le canzoni delle pubblicità dal 96 ad oggi? altrimenti uno passa la giornata con in testa: eeeeppppiii tughedeeeerrr...

giovedì, marzo 09, 2006

Nectanebo, il vero padre di Alessandro il Grande

Si dice che Nectanebo, re degli egizi ed esperto di arti magiche, perse il trono, perchè fuggì dall'Egitto a causa di un presagio di sventura. L'oracolo del tempio di Serapis predisse però:
questo re che ora è fuggito
di nuovo in egitto ritornerà
non sarà vecchio, ma ringiovanito
e il nemico persian debellerà
----
Nectanebo, giunto in Macedonia, divenne subito famoso per le sue arti divinatorie. Tanto che Olimpia, moglie di Filippo, volle da lui delle profezie. Nectanebo ne fu subito attratto e, con l'inganno (fingendosi Ammone), si accoppiò con Olimpia che concepì Alessandro.

Fonte: il romanzo di Alessandro, composto fra il III secolo ac e il I dc. Quello attribuito a Callistene. Ma alcune fonti citano, fra gli altri possibili autori: esopo o aristotele. per chi mastica il greco: www.brunomondadori.it contiene il testo greco, che io ho (ri)letto per scrivere questo post.

Gughi, non scusarti, non c'è problema, capita anche ai migliori di sbagliarsi... figurarsi a te!

mica male...

lo so... è dell'altra parrocchia.
però mi piacerebbe averne uno.
tec

"Perdicaris alive or Raisuli dead!"

Fu questa l’alternativa che Teddy Roosevelt pose al Sultano del Marocco per risolvere il rapimento della signora Perdicaris avvenuto in Marocco nel 1904.

La signora fu rapita da Mulay Achmed Mohammed el-Raisuli, l’ultimo dei predoni del deserto.

La vicenda, un rapimento che aveva motivazioni politiche, si trasformò ben presto in una crisi internazionale che coinvolse Stati Uniti, Marocco, Gran Bretagna e Francia.

La signora Perdicaris fu liberata grazie all’attuazione della nota teoria del “Grande Bastone” di Roosevbelt che prevedeva l’utilizzo della minaccia militare per risolvere le varie questioni diplomatiche nelle quali gli Usa, nascente potenza globale, si trovavano coinvolti.

La minaccia ebbe effetto è il Sultano accettò le condizioni del Signore del Rif per ottenere la liberazione della cittadina americana (Teddy era anche sotto elezione e non poteva permettersi lo scacco da predone berbero)

Da questa vicenda nel 1975 fu tratto il bellissimo “Il vento ed il leone” con Sean Connery (Raisuli), Candice Bergen ( la rapita), Brian Keith (Teddy) e John Houston.

Ci sono alcuni punti del film bellissimi. Quando Teddy, che ha appena ucciso a malincuore un orso Grizzly, spiega perchè il simbolo degli States dovrebbe essere il coraggioso e solitario plantigrado e non l’aquila dalla testa bianca (“Un avvoltoio vestito elegantemente”). Qui Teddy dice “L’America è come il Grizzly. Destinata a restare sola. A volte sarà temuta, a volte rispettata ma mai amata...”.

Il film, come ovvio, si concentra sul poetico innamoramento tra la signora Perdicaris ed il Raisuli. In realtà la rapita aveva circa 64 anni ma è vero che tra i due nacque un legame. ( Cosi disse la Signora “I go so far as to say that I do not regret having been his prisoner for some time.He is not a bandit, not a murderer, but a patriot forced into acts of brigandage to save his native soil and his people from the yoke of tyranny."

Il film è a tratti poetico ed è uno dei piu’ belli di Connery.

Il bello di tutta la vicenda è che, nel cuore della crisi, l’ambasciata americana di Atene, paese di origine della famiglia Perdicarsi, comunicò a Roosevelt che la rapita non aveva la cittadinanza americana...

Teddy tenne nascosta la cosa e si assicurò la rielezione mostrando al mondo che la teoria del grosso bastone non erta solo teoria...

Gugliemo

Super Pippo

“Super” Pippo Inzaghi ha i piedi simili a due ferri da stiro. Ieri sera ha fatto un paio di passaggi che nemmeno io avrei fatto così imprecisi ed approssimativi. Se non fosse stato lui ed il Milan non fosse stato in vantaggio, allora il Peppino Meazza sarebbe venuto giu’ a fischi. Il suo controllo di palla è approssimativo e la metà dei gol che fa sono incomprensibili. A fatica si capisce con che parte del corpo ha toccato la palla prima di spingerla in rete. Quando poi entra in contatto con un avversario è un grande. Si aggancia alla maglia del difensore e lo trattiene e, quando vede che la palla è andata, si getta al suolo come abbattuto da una fucilate. Una volta su tre porta a casa un rigore.

Ma Pippino (come lo chiama la Susy) è un guerriero. Quando entra in campo è frenetico perchè lui vuole fare una sola cosa: Gol. E’ ossessionato dalle statistiche e credo che, mentre esulta in quel modo scomposto, stia calcolando al 4 decimale la sua media goal aggiornata.

Ed è per questo che io sostengo che Super Pippo debba essere convocato in Nazionale. E’ un animale che si scatena negli ultimi metri del campo e li, secondo me, ha pochi rivali.

Altro che Bobone Vieri...

Ma tra lui e Lippi pare che non corra buon sangue...

E’ incredibile come in Nazionale prevalgano logiche che poco hanno che vedere con il gioco.

Comunque Inzaghi, in fondo, mi è simpatico. Perchè è uno che non molla mai, uno che non si tira indietro anche muso contro muso con una che glia centimetri e chili. E poi Riccardo, per decisione della sua mamma, di secondo nome si chiama Filippo in onore di Inzaghi...


Il Maresciallo

Da non perdere!

In questi giorni in edicola il Dvd del Foglio con tutti i numeri dal 1996 al 2005.
Una chicca da non perdere!!!!

mercoledì, marzo 08, 2006

22

Oggi al P0litecnico di Milano si è consumato l'ultimo atto (ufficiale) di questa mia sessione.
Potrebbe sembrare una routine, qualcosa che accade in media 3 volte all'anno, secondo quello che è il consolidato Anno Accademico.
Invece no.
Oggi ho chiuso l'esame che forse più mi caratterizza, che forse ho studiato di più, che mi ha causato notti insonni e pone un capo saldo nella cultura ingegneristica da Secoli.
Tutto è nato con Newton (il famoso F=ma) passa da d'Alambert (Forze d'inerzia =-ma) e finisce con Lagrange.
Oggi nel prestigioso firmamento di studenti che hanno passato questo esame mi ci metto anche io, con orgoglio posso dire di aver passato Fondamenti di meccanica teorica e applicata (cfr. Meccanica Razione e Meccanica applicata alle macchine).
Ora scappo e mi vado a godere la mia vacanza, ricordando che la mia passione per il conciliabolo non è venuta meno, vi leggevo tutti i giorni. Da oggi scriverò anche...
saluti
Bach

5.56

Stamattina, verso le 8.28, dopo aver lasciato Riccardo all’asilo, ho acceso il cellulare.

Mentre Anastacia mi accompagnava verso l’ufficio una vibrazione proveniente dal portaoggetti segnalava l’arrivo di un sms.

Ho pensato ad un messaggio di Archie o della Susy, gli unici che la mattino mi mandino sms, ma subito, aperto il mio Gx25, ho cambiato idea.

Il testo, che riporto al puntino, era il seguente.

“SEMPRE SPENTO...UFFA! ERA PER UN SALUTO...BUONA GIORNATA” orario del messaggio 5.56, numero di telefono: sconosciuto!

Ma chi chiama qualcuno alle 5.56 per augurare buona giornata?

Mentre Anastacia ci dava dentro ho riflettuto. Mi è dunque parso il tipico messaggio clandestino che una donna, forse impegnata, manda ad un uomo, forse impegnato. “Uffa” poi, è la tipica esclamazione da donna imbronciata. Infine, chi manda un sms di questo tipo ad un numero che non ha in memoria?

A questo punto mi sono fatto un rapido esame di coscienza ed ho pensato a chi potrebbe mandarmi un simile messaggio. L’elenco è abbastanza limitato: mia moglie, mio fratello, mio cognato, il Tecnologo, qualche collega, qualche (massimo 2) amici e la mia amica Simona (che vedo al lavoro e che in genere non sente il bisogno di chiamarmi alle 6 del mattino).

Ho fatto qualche sorriso di troppo? Ho fatto qualche complimento che andasse oltre la formalità? Ed in particolare, ho dato il mio numero di cellulare con una certa avventatezza? Avendo risposto a tutte le domande con un “No”, mi sono tranquillizzato.

Ma è durato poco...

Ma se, per errore, avessi tenuto il cellulare acceso questa notte ed alle 5.56 fosse squillato o fosse arrivato il suddetto messaggio, cosa avrei detto a mia moglie?

Chi, se il coniuge alle 5.56 ricevesse un simile messaggio, non si insospettirebbe?

Solo due cose avrei potuto fare in quel caso: alzarmi, prendere la mia borsa blu, riempirla con mutande, magliette e capi leggeri, salutare Riccardo, andare alla stazione Centrale e prendere il primo treno per Marsiglia. Forse, grazie alla mia esperienza nell’Arma ed al mio rudimentale francese, la Legione Straniera mi avrebbe accolto tra le sue fila. Oppure contattare l’ A-Team e, grazie alla loro esperienza, sperare in una soluzione positiva al problema.

Dico io, ma chi manda alle 5.56 simili messaggi?

Appena arrivato in ufficio ho subito chiamato la Susy. Non ha perso il suo aplomb”Dammi il numero che chiamo io!”

Ho faticato a trattenerla.

A quel punto non restava che una cosa., rispondere al messaggio in maniera inequivocabile:

“Ma chi cazzo sei?”

Alle ore 10.38 l’arcano è stato svelato...si trattava del mio collega Giorgio in preda alla malinconia...per un mistero tecnologico al numero del mittente non veniva associato alcun nome nella rubrica. Credo anche che non mi abbia mandato il messaggio alle 5.56 ma sia stato inviato dal gestore a quell’ora....(almeno spero...)

Comunque Giorgio, la prossima volta che sei preda della malinconia fai come me...leggi un bel libro...


Guglielmo

martedì, marzo 07, 2006

Magnolia stellata

In questa nostra città, che tanto si affanna ad attraversare i semafori rapidamente, esistono angoli dove ancora si possono assaporare i semplici piaceri della vita.

Se passeggiando per il centro volete dunque distrarvi un istante, scrutando la primavera nei suoi primi timidi segnali, allora recatevi in Duomo.

Sul lato nord, dietro l’abside, è possibile infatti vedere una splendida magnolia stellata che, nel suo fulgore, espande il suo profumo.

E’ un bell’albero che regala colore al nostro Duomo.

Come sarebbe bello, infine, se la suggestiva cerimonia della Nivola si tenesse in primavera tra i profumi della magnolia...

Guglielmo

lunedì, marzo 06, 2006

ah beh!

Ora Gheddafi vorrebbe qualcosa per chiudere i conti con il passato coloniale del secolo scorso...

un po' come se io recriminassi del fatto che nel 1983, in prima media, un tizio di terza mi ha rubato la merenda e ora mi dovesse 1.000€...

ah Gheddà, te posso dì 'na cosa?

tec

pubblicità aggratis

Per l'Occidente
così gughi avrà da ridire...
tec

Pataccari

Nella lunga itinerante campagna elettorale il nostro Silvio sta toccando le capitali piu’ importanti.

Dopo Washington, dove è stato riconosciuto da G.W. Bush come un faro per la democrazia ed un amico, ecco che il nostro infaticabile andrà in visita dal Papa (al quale, è evidente, della breccia a Porta Pia poco ricorda...).

Se può passare che Bush si schieri con Silvio nel contenzioso elettorale mi lascia un pò perplesso che il Papa si schieri, in maniera più o meno velata, con il Polo.

Ora ci sarà la corsa a dire che questa visita con le elezioni non c’entra nulla però, visto che si tratta di una violazione del protocollo, la cosa puzza di investitura.

Ed è, a mio avviso, una scelta triste ed azzardata.

Triste perchè io, da cattolico, mi sento un po’ tradito dal fatto che il Vaticano dia indicazioni più o meno palesi di voto. Triste perchè a destra come a sinistra i valori cristiani non sono il motore di niente e mi sembra che il Papa si schieri con coloro che giudica “meno peggio”.

E l’azzardo?

L’azzardo consiste nel fatto che se, come spero, il Polo perderà allora i rapporti tra Vaticano e politica italiana saranno un tantino tesi,

Ma il problema non è nella Chiesa ma nel Paese. Nella classe politica, di destra e di sinistra, che, al momento del voto, cerca riconoscimenti, patacche e modelli in giro per il mondo invece di proporre un modello di sviluppo ed un programma credibile.

Guglielmo

Cosa dovranno dirsi?

Sguardi tra le macerie

E' in edicola un bellissimo volume che raccoglie il meglio degli articoli publicati dall'Europeo tra il 1945 e il 1960: il tema è la ricostruzione. Doveva essere un periodo incredibilmente fertile di idee e di emozioni. Gli uomini, scampati alla guerra, si guardavano attorino ma non vedevano macerie, vedevano opportunità. Sì, c'erano fosrti investimenti di denaro, c'era il piano Marshall, ma non è questo il punto. C'era voglia di rischiare. I miei nonni, entrambi provenienti da più che umili condizioni, si sono buttatti in grandi avventure: uno è diventato broker l'altro ha creato dal nulla un'impresa. tutto da soli. Hanno rischiato. Io mi guardo in giro, vedo i miei amici, i miei conoscenti, e non ne vedo uno che rischi un'onza in qualche impresa. Siamo benestanti, rispetto al passato, abbiamo mille aggeggi tecnologici che aumentano le notre capacità di previsione, comunicazione, gestione, ma non ne facciamo un uso proficuo. Eh, ma c'è il mutuo! Eh, ma sai, è dura! Tutte scuse, secondo me. E' che siamo abituati bene, e tra il rischio di creare qualche cosa e la sicurezza di vivere di rendita, scegliamo la sicurezza. (Per rendita, mi riferisco alla definizione che ne dà Alvi nel suo ultimo libro. Semplificando: se abbiamo da investire, preferiamo comprare un appartamento, piuttosto che una attività).

domenica, marzo 05, 2006

benedettoXVI@mac.com

Come sapete, Benedetto ha fatto visita alla radio vaticana. Ciò che mi era sfuggito, è che i dipendenti hanno regalato a Benedetto un iPod!

venerdì, marzo 03, 2006

Tassi

Di ieri la decisione della Banca Centrale Europea di innalzare i tassi di interesse di uno 0,25 portando il costo del denaro al 2,5%. Secondo al Bce “Lo scenario congiunturale delinea una crescita europea che si rafforza, indicatori di fiducia che continuano a segnare nuovi record e un'inflazione che si mantiene su livelli elevati (+2,3% a febbraio), con una massa monetaria che cresce con ritmi sempre più preoccupanti.”

Ma ciò che conta in questi casi non è tanto l’aumento effettuato ma quello che tra le righe viene detto. E qui, non troppo tra le righe, si parla di un ulteriore aumento di mezzo punto da qui a settembre.

Come inciderà sulle nostre vite?

Il primo effetto è che l’Euro è schizzato oltre 1,2 contro il dollaro americano il secondo, meno gradevole, è che i mutui a tasso variabile in essere subiranno un aumento.


Cosa comporta questo? Che la maggior parte delle famiglie avranno meno soldi da spendere e che alcune famiglie faranno fatica ad affrontare questa variazione della rata del mutuo (ogni 0,25 di aumento l’Euribor, il parametro su cui si basa il tasso del mutuo, aumenta di uno 0,5.).

Ma la mia domanda è?

Perchè se i tassi sono i più bassi da decenni uno deve andare a fare un tasso variabile e non un fisso? Perchè non indebitarsi ad un tasso certo fisso per 30 anni ed invece optare per uno variabile(meno costoso) ma soggetto per ben 30 anni ai capricci dell’inflazione (per tacere della permanenza in essere dell’Euro?). La risposta è semplice: perchè il fisso determina una rata piu’ alta che molti non possono permettersi. Ma se a parità di importo non puoi permetterti un mutuo a tasso fisso non puoi nemmeno permetterti il variabile perchè se questo aumenta, come sta accadendo, ti troverai in difficoltà.

Ora scatterà al solito la caccia al colpevole ma quando uno apre un mutuo ti puntano una pistola alla tempia per scegliere tra fisso e variabile?

A me non risulta...


Guglielmo

mercoledì, marzo 01, 2006

Boston brucia!

Io ed Archie abbiamo riso delle stesse battute, abbiamo visto gli stessi film e telefilm stupidi per anni, abbiamo letto gli stessi “Topolino”, abbiamo indossato le stesse magliette dell’Nba....

E come dimenticare quella tiepida notte di giugno... Hanno vinto 3 titoli a testa, 1 a 1 è il conto dei confronti diretti in Finale: il 1987 deve proclamare in modo definitivo chi è il migliore tra Magic e Bird.(io ed Archie lo sapevamo già...è da allora che portiamo il pizzetto come Magic...).

E’ la sera di gara 4 quella che per me è “The Final” in assoluto. I Lakers sono in vantaggio 2 a 1 ma se vogliono vincere il titolo devono espugnare almeno una volta Boston. (potrebbe bastare vincere tutte le gare in casa ma arrivare a gara 7 con Boston è rischioso...). Il Garden è un magma incandescente di irlandesi in festa. La battaglia è tra lo Showtime di L.A. e la concretezza di Boston. A pochi secondi dalla fine Celtics guidano, 106-104.

Jabbar va in lunetta ma realizza un solo tiro libero. Qualcuno di Boston tocca la palla sul rimbalzo ed è rimessa per Los Angeles. Mancano pochi secondi alla fine. Worthy rimette la palla in gioco. Il cronometro scorre inesorabile. Magic esce da un blocco e fa sua la palla. Apre il palleggio. Tutti si aspettano che passi a Jabbar in cerca dell’ultimo gancio cielo. Invece Magic caracolla verso la lunetta, si inarca e, braccato da McHale e Perrish, lascia partire un tiro per lui inusuale: gancio cielo.

La palla disegna nell’aria del Boston Garden una dolce parabola. A metà della sua traiettoria il Garden ammutolisce, Dan Peterson, che commenta, tace (tifa Boston...). Tutti hanno compreso dove finirà quella palla. Accarezza la retina e mentre la sirena di fine partita suona, rimbalza sul parquet. Il silenzio e agghiacciante. Si sentono solo i ragazzi in giallo e viola che esultano con le braccia al cielo e corrono verso il tunnel. E’ storia..L.A. vincerà la serie e Magic sarà Mvp...

Alla sirena io ed Archie siamo li che festeggiamo come se fossimo nati ad East Inglewood. Da li a pochi anni Magic si sarebbe ritirato ed avrebbe iniziato una dura battaglia con la malattia.

Se ne sarebbe andato il piu’ grande ed ll basket, e le nostre vite, non sarebbero piu’ state le stesse.

Ma quella sera non lo sapevamo.

Eravamo felici, perchè quella era la sera della Finale...

Guglielmo

H5N1

Da ragazzino ho letto un libro, mi pare si titolasse "Il quarto cavaliere dell'apocalisse".

Il prezioso libello, preso nella biblioteca comunale di PelLio Intelvi, narrava del riesplodere della peste nera ai giorni nostri. Con lucidità, in un crescendo angoscioso, l'autore mostrava i meccanismi di diffusione de terribile flagello e la sostanziale impotenza dell'uomo di fronte all'apocalisse.

Da allora, per ciò che riguarda le malattie infettive, sono piuttosto cauto (alcuni mie familiari troverebbero definizioni più colorite).

Durante il viaggio di nozze in Madagscar, malgrado le allucinazioni, non ho interrotto la profilassi malarica a base di Lariam e l'ho conclusa, come da bugiardino, due settimane dopo il mio rientro in patria (tutti gli altri viaggiatori incontrati in Africa avevano interrotto la profilassi dopo una settimana: praticamente prima ancora di arrivare a Antanarivo). Io e mia moglie eravamo pronti a fronteggiare anche il colera (avevo letto nella temibile Lonelyplanet che in alcune carcasse di animali erano state trovate tracce di peste…).

Gia dall'estate scorsa, capita l'antifona, avevo dunque predisposto, per la mia famiglia, un cordone sanitario a difesa dall'influenza aviaria. Le regole base, già adottate con successo dal Vietnam, erano state dunque trasposte nel nostro piccolo focolare (il fatto che non possedessimo polli da allevamento è stato giudicato da me ininfluente…).

Evitare dunque il contatto con volatili di ogni razza e specie, lavare bene le mani dopo aver maneggiato uova e carne di pennuti, massima cottura per i suddetti e attenzione alla defecazione dei volatili sulle vetture (ho attrezzato la Seat di mia moglie con guanti ed una bottiglia d'acqua per fronteggiare eventuali cagate sulle maniglie della macchina in dotazione…). Piccole e semplici regole ma basilari per la creazione di una roccaforte sanitaria.

Oltre a queste avevo dettato una regola di buonsenso che nessuno, tra i massimi epidemiologi italiani, aveva segnalato: evitare che la Cleo, il gatto di casa, uscisse sul balcone. Mi pareva intuitivo che anche l'amato felino, entrando in contatto con materiale organico precipitato da migratori in transito sull'amata Milano, potesse contrarre il fatidico morbo inficiando così la rete sanitaria creata con tanta cautela.

Mia moglie, un po' restia ad entrare nella Top Five dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dopo il Vietnam e l'Australia, si è attenuta alle mie disposizioni ma, per ciò che riguardava il felino, si è subito mostrata inadempiente.

E' stato dunque con rammarico, stupore ed una giusta dose di soddisfazione che ho accolto la notizia del gatto colpito dall' H5N1.(Il gatto in questione si è probabilmente cibato di un volatile infetto, ma la prudenza in queste cose non è mai troppa…).

Sono tornato a casa e, con la dovuta cautela, conoscendo l'amore per i gatti di mia moglie, ho esposto cosi la questione:
"Susy, niente di allarmante, ma sai che in Germania hanno trovato un gatto morto per l'aviaria? Pare si trasmetta anche ai felini…."

Se avessi detto "Sai Susy, può essere che la nostra casa sia stata scelta per sperimentare gli effetti del nuovo missile di fabbricazione congiunta franco-israeliana a doppia testata termonucleare tattica e biologica. L'esercitazione, se cosi si può chiamare, si farà domani mattina verso le 5 con il missile armato a piena potenza" l'effetto sarebbe stato meno dirompente.

Il mio pacchetto "Defcon 5", le risoluzioni di massima sicurezza, è stato SUBITO approvato senza discussioni (ho fatto passare un emendamento che prevede l'abbonamento a Sky ed "Inter channel" per la stagione 2006/2007 in caso di pandemia). La Cleo non potrà piu' uscire sul balcone, la carne di pollo in scatola per felini è stata bandita (cosa faranno degli 8000 polli soppressi in Francia?) ed ogni spostamento del felino deve essere approvato da una commissione speciale.

Alla fine tutto è stato ricondotto nella normalità, ma prima…ho voluto maramaldeggiare.

Alle 21.45 circa , mentre la Susy seguiva in camera nostra "Carabinieri" ( se le racconto storie del militare sbadiglia…) ed io saltabeccavo tra un canale e l'altro, l'ho sparata grossa..

"Susy…" ho accennato dalla porta socchiusa, "ha parlato Storace. Ha detto di stare calmi perchè il Ministero ha predisposto 100.000 vaccini per i gatti domestici. Domani mattina all'Asl parte la prima ondata di vaccinazioni. Ce la porti tu la Cleo?"

"Si…si…prendo un permesso e vado io!" ha detto in ansia.

Poi mi ha fissato ben bene…ed ho capito che dal pacchetto "Defcon 5" era stato stralciato l'abbonamento a Sky e ad "Inter Channel"…..


Guglielmo
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