giovedì, agosto 31, 2006

un angelo in più con la pistola

Ciao!

Tec

domenica, agosto 27, 2006

E uno...

Si comincia....

Per evitare che tifosi di squadre da serie B, presente, passata o futura, commentino a capocchia, il presente post non consente commenti!

Siamo noi... i campioni dell'Italia siamo noi....

Tec

venerdì, agosto 25, 2006

A volte...

Mi viene da provare pena, l'unico sentimento che suscitate insieme all'odio, ma alla fine quando sparirete per sempre e tra 10 anni parlerò a mio figlio come oggi si parla del Bologna che "tremare il mondo fà" o dell'Alessandria e della pro patria o del Genoa....sarà una GODURIA!!!!!

NON VINCETE MAI!

Così è e così sarà.

Mai stati in B! Diranno gli interisti. Il che mi riporta, invariabilmente a quel delizioso scambio di battute che avvenne tempo additero tra due eminenti personaggi e che qui riporto:

Paulie 'Walnuts': You're late!
Ralph Cifaretto: Well, at least I can always be on time tomorrow, but you'll be stupid forever.

O per dirla con Mughini: potremo andare in B o C, ma poi tanto torneremo in A e vi faremo un culo così, come sempre.


Questo post non accetta commenti (evitate di frignare per questo).

Ridere

Tristissimo leggere il post dell’Architetto sulla mia squadra. Dopo che questi ultimi 10 anni di calcio si sono mostrati nella loro totale infamia, dopo la sentenza dell’Uefa che riammette il Milan alle coppe (dopo il verdetto della sentenza di appello emesso da una corte nominata da Carraro prima della sua uscita di scena) ma che ne segnala l’indegnità morale, dopo le insinuazioni ridicole su Rossi e su Telecom nell’assegnazione dello scudetto 2005/2006, dopo la presa di posizione della Juventus che adesso è addirittura una vittima, dopo che Meani è uscito distrutto come persona dal processo per salvaguardare il Milan, dopo l’affaire Ronaldo, dopo che vi abbiamo soffiato (a Milan e Juve) Ibra, dopo....

Ancora, dico ancora, trovi il coraggio di scrivere di calcio?

L’Inter, in questi anni, è stata vittima di manovre di mercato (asse Juve- Milan), vittima arbitrale e vittima di giornali, televisioni e giornalisti ASSERVITI!

La dirigenza, talmente lontana da maneggi vari, era talmente ingenua ed onesta da accettare che La7 (Tv di Telecom e quindi di Tronchetti Provera) avesse una trasmissione televisiva dove il circo juventino dava il meglio di se.

Sarebbe stato da signori (veri) accettare le penalizzazioni (con annessa cospicua plusvalenza da vendita dei giocatori e riduzioni varie di pena) senza fiatare ed invece si ha il coraggio di alzare la testa parlando di giustizialismo, intrighi, minacce (Cannavaro che si dichiara disponibile a mandare amici ad aiutare Cobolli a difendere la Coppa) ed amenità simili.

Spero che l’Uefa di una bella lezione alla Juve stangandola con 5 anni levandocela così, per sempre, di torno.

Per ciò che riguarda il Milan....prima o poi, come sostengo da mesi, verrà fuori TUTTO ed allora, insieme alla figura di Marsiglia e a quella con il Liverpool, vedremo chi si dovrà vergognare e chi riderà...

Gughi

giovedì, agosto 24, 2006

I campioni d'Italia (con la c minuscola)

Ecco qualche titolo dalla stampa di oggi.

Mourinho spara sull'Inter: "Ma quali campioni d'Italia..."
Pizarro: "Scaricato dall'Inter, Roma nuova sfida"
Ze Maria: "Mancini mi aveva tolto la voglia di allenarmi"

E ogni tanto mi faccio una risata pensando ai vari maradona del bosforo che vivacchiano altrove, arcieri dalla freccia infuocata spariti nel nulla o in un lago di alcool, possenti dighe olandesi rimaste in panchina e gaga' brasiliani con scadenza di vita settimanale che sono passati per la sponda nerazzura...

Cosa dira' il prossimo anno Ibra quando se ne andra'? :-)

Che storia...

Munich

Ieri sera, per un pubblico ristrettissimo (io), ho organizzato la visione di “Munich” di Spielberg.

Un film bello ed intenso. Un film d’azione durante il quale, mentre l’adrenalina scorre, si intravedono le prime crepe che lentamente si aprono nell’anima del protagonista.

Al protagonista, da bambino abbandonato dalla madre in un kibbutz, viene affidato il compito di vendicare, al di fuori di ogni legge, la strage delle Olimpiadi di Monaco.

Un elenco di 11 obiettivi, 4 compagni d’avventura e soldi illimitati sono gli strumenti con cui si avventura in un mondo di segreti e sangue.

Lentamente le certezze iniziali dell’agente del Mossad (“Tu pensi che Israele sia tua madre” dice la moglie ad un certo punto del film) iniziano a svanire. Alla fine di un lungo percorso, durante il quale vede morire uno ad uno i suoi colleghi, si rende conto che lui non è strumento di giustizia (“voglio le prove del coinvolgimento degli uomini che ho ucciso !” ingiunge al suo capo alla fine del film) ma di vendetta.

Il gruppo del Mossad viene coinvolto in un gioco in cui i giocatori non sono piu’ solo i palestinesi ma la Cia, il Kgb ed agenti a contratto.

Mentre il rivolo di sangue inziato a Monaco, e forse prima, si ingrossa tra vendette e contro vendette, sequestri di aerei ed attentati, gli agenti del Mossad inziano a smarrirsi. Perdono la loro anima ed il senso di essere giusti (“Siamo ebrei. Essere ebrei significa essere giusti. Non è la persecuzione millenaria che ci rende giusti, ma gli insegnamenti ricevuti. Se perdo questo, perdo la mia identità...” dice l’artificiere del gruppo poco prima di partire per l’ennesimo assassinio non previsto.)

Eric Bana, il protagonista, è talmente corrotto dal mondo nel quale è stato scagliato dal suo Paese, che diviene paranoico. Braccato perde fiducia nello stesso Israele convincendosi che i suoi stessi colleghi tramino per eliminarlo.

Il finale del film è emblematico. Spielberg non vuole rispondere alla domanda se sia giusto o meno ciò che Israele ha fatto e fa. si limita a mostrare l’ultimo confronto tra il protagonista ed il suo capo.

Le ultime battute dei due uomini, sotto il cielo grigio di New York , sono incontrovertibili. Sono due modi opposti di vedere lo stesso problema. Uno vuole giustizia ed immagina che la violenza non porterà a nessuna pace, l’altro vuole vendetta ed immagina che la guerra sia l’unica risposta e il oivello dello scontro, ed il numero dei morti, è semplicemente destinato a crescere sino alla vittoria del piu’ forte.

Le due posizioni, pur avendo come obiettivo la salvezza di Isarele, sono semplicemente inconciliabili. I due infatti si lasceranno rifiutando di “spezzare insieme il pane”.il protagonista abbandonerà la terra natia per vivere in esilio in America mentre il suo capo tornerà a Tel Aviv per continuare la sua guerra.

Sullo sfondo, mentre scorrono i titoli di coda, resta lo skyline di New York. Nel cielo triste, a monito di cosa porta la spirale d’odio, le Torri Gemelle.


Guglielmo

mercoledì, agosto 23, 2006

Aprire bocca e dargli fiato - 2: il diritto di esistere di Israele

"Guglielmo il Maresciallo ha detto...
Lo scopo della missione non è difendere qualcuno da qualcosa ma solo creare una forza di interposizione tra due entità in guerra.

Porprio perchè deve esser accettata dai due paesi la forza è per definizione imparziale.

Non è con la comprensione pelosa alla Fini che si fa il bene di Israele. E non è nemmeno ostinandoci a dire "Israele ha il diritto di esistere" visto che è nell'ordine delle cose che uno Stato sia legittimo. E' solo cercando di fare qualcosa per la Pace che si otterrà sicurezza per Israele
"

Osservo che la Carta di fondazione di Hamas (1988, art. 7) recita: “Il Profeta, Allah lo benedica e gli assicuri salvazione, ha detto: il giorno del giudizio non verrà finché i musulmani non combatteranno gli ebrei, quando l’ebreo si nasconderà dietro le pietre e dietro gli alberi. Le pietre e gli alberi diranno: oh musulmano, oh servo di Allah, vi è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo”


Beh!!

Aprire bocca e dargli fiato 1: gli sbarchi di clandestini

Il ministro Amato in Parlamento:

"...questo problema degli sbarchi - anche se taluni fingono di scoprirlo quest´anno- è un problema che abbiamo da tempo, come segnalò ripetutamente al Parlamento lo scorso anno il mio autorevole predecessore. In realtà i dati, riportati anche da una recentissima pubblicazione delle Nazioni Unite su criminalità e migrazioni clandestine, per quanto riguarda l´Italia e Lampedusa, evidenziano che noi avemmo nel 2004 circa 13.000 sbarchi, nel 2005 oltre 23.000 (anzi quasi 23.000 per l´esattezza), cioè quasi il doppio; pertanto tra il 2004 e il 2005 è intervenuto il raddoppio degli sbarchi. Ora, nonostante l´incremento cospicuo della punta di luglio, siamo ancora sugli 11.000 nei primi 7 mesi; quindi, in qualche modo, siamo in linea con l´anno scorso, ma non è una gara tra i due anni..."


Guglielmo

Una conferma

Io l'ho sempre sospettato!

p.s. questo è il post n. 800!

Una modesta riflessione

La mia impressione è che l’Italia si stia infilando in un ginepraio. La situazione in Libano è molto complessa e, al momento, ha sostituito l’Iraq, dove si continua a morire, come cuore caldo dello scontro con il terrorismo.

Su quella line di confine non si confrontano solo Libano ed Israele ma Israele, l’occidente e Siria, Iran, Hamas, Libano (con i suoi irregolari e sull'orlo di una guerra civile) e, forse, la variegata galassia di Al Qaeda.

La presenza di forze armate di paesi occidentali, nel dettaglio noi e forse i francesi, renderà la situazione incandescente. All’improvviso un paese occidentale, forse per la prima volta, si trova ad essere garante della sicurezza di Israele e deve fronteggiare, con quello che al momento è un debole appoggio internazionale, uno schieramento temibile che poco ha da perdere nel confrontarsi militarmente, o peggio usando le armi del terrore, con noi.

E’ quantomeno sospetta la facilità con cui tutte le parti in causa hanno accettato l’intervento di eserciti esterni.

Spero di sbagliarmi pensando che questo forse è il tentativo di dare al conflitto appena sospeso una dimensione piu’ ampia.


Guglielmo

martedì, agosto 22, 2006

The Few, The proud

Nell’ambito delle celebrazioni del bi millenario della scoperta di Musocco ho organizzato un’uscita ciclistica per Milano. Un percorso che sfiorasse la Milano romanica, medievale ed ottocentesca e che restituisse alla nostra percezione, troppo spesso imprigionata tra le lamiere, la città.

Grazie all’agilità del mezzo scelto è stato possibile addentrarci in vicoli e sensi unici percorrendo un ideale percorso dell’anima impossibile da seguire a piedi o, peggio, in macchina.

Come accadde già con Colombo l’improvviso disvelarsi di nuove idee accendo negli animi più semplici l’orrore. Con varie scuse parecchi dei potenziali candidati si sono dileguati e, alla fine, sul selciato sono rimasti solo quattro ciclisti: io, il lungo (che pedalava con la grazia di un airone su una bicicletta immensa), Luca B. (napoletano trapiantato a Milano) e Massimo D. (anche lui vedovo estivo e quindi disponibile ad imprese al limite dell’assurdo).

L’uscita, lungamente preparata dal punto di vista atletico e tecnico, ci ha visti impegnati in ricerche sui luoghi da privilegiare. Alla fine però sono state le emozioni a guidarci. Il percorso, che ad occhi insensibili al bello può sembrare casuale, ci ha condotti dalla Basilica si Sant’Ambrogio sino al cuore della città, il Duomo, passando per la Scala, le Colonne di San Lorenzo ed il cuore finanziario della città.

Il momento sicuramente piu’ intenso è stato quando il Tramaglino (Luca B., prima dell’uscita noto solo come Mergellina), incrociando Cordusio provenendo dal Duomo, è scoppiato in lacrime.

“Qui! Qui....” ha detto tra i singulti “Qui c’era il forno delle grucce!”

Qui il Tramaglino, con un lieve accento lecchese, ha recitato stralci del capitolo XVI dei “Promessi sposi”.

Giunti in galleria, dove alcune principessine indiane sedute ad un caffè ci hanno rimirato come preziose perle, abbiamo convinto una passante venezuelana a sottoporsi al rito della cosiddetta “Rotatoria sulle balle del toro” documentando questo in contro tra culture su supporto digitale.

Sul finire della serata, prima di lanciarci in una folle voltata in una corso Vercelli lunare, abbiamo mangiato un bel gelato in via Marghera.

Il volto romanico e medievale di Milano è tornato dunque a splendere di fronte al gruppo (Castello, Sant’Ambrogio, Università Cattolica, Duomo con i suoi alberi di magnolie situati dietro l’abside, Via Torino, Corso Magenta, la City...).

Prima di rientrare, circa 25 km sul contachilometri, ho avuto modo, separandomi dal Tramaglino nei pressi del Parco Sempione, di sentirle dire : “Ue’ cuma se mang il gela' a Milan se mangia minga dai ater part...Milan l’è propri un gran Milan....”


Guglielmo

lunedì, agosto 21, 2006

Di solito accade il contrario

Ditemi voi se questa non è una notizia!

domenica, agosto 20, 2006

I 15 siti Web che hanno cambiato al mondo

Eccoli!

Peccato si siano fermati li', al 16-mo posto c'era il Conci!

Microsoft invita gli hacker a "craccare" Vista...

... per far vedere quanto e' sicuro il loro nuovo sistema operativo.

E questi che ti fanno? Lo craccano! :-)

venerdì, agosto 18, 2006

Mordecai...

giovedì, agosto 17, 2006

Gunter Grass

La polemica su Gunter Grass mi sembra francamente pretestuosa. Non credo che sia esplosa in coincidenza con l’uscita della sua biografia ma semplicemente il nobel ha capito che dagli archivi della Stasi stava uscendo la notizia della sia militanza nelle SS.

Sicuramente, per i suoi lettori ed i tedeschi, scoprire che la “coscienza critica “ della Germania uscita dilaniata dal Nazismo deve essere devastante, ma....


Ma Gunter all’epoca dei fatti era un ragazzino. Chi, cresciuto nella Germania della propaganda di Goebbels, non sarebbe rimasto ipnotizzato dalle SS di Himmler?

Lo scrittore non ha partecipato a eventi criminosi (cosa che, pur essendo giovane sarebbe ingiustificabile) e non ha tratto benefici dalla sua scelta (se avesse avuto 20 anni e avesse tratto vantaggi dal Nazismo, allora si che moralmente sarebbe condannabile) ma semplicemente si era arruolato in quello che all’epoca era l’elite.

Ha sbagliato a nasconderlo per tutti questi anni ma credo che in Germania, nel dopo guerra, avrebbe avuto pochi titoli per riflettere sul passato se avesse ammesso la sua appartenenza alle SS.

Quello che credo resti intangibile è il peso della sua opera. Lo scrittore moralmente può aver sbagliato ed essere condannabile ma il contributo alla letteratura ed alla riflessione sul Nazismo e la guerra credo che resti.

Guglielmo

Quest'uomo è un genio

Perchè all'ora non fissare il limite in 10 Km/h?

mercoledì, agosto 16, 2006

questa la capisce solo Archie

There's no place like 127.0.0.1

;-)
tec

Grande Jobs!

giovedì, agosto 10, 2006

ben venga Echelon

I recenti avvenimenti di Londra, mi hanno fatto pensare che alla fin fine tutto sto can can su Echelon e le intercettazioni è una boiata tremenda.
Come li hanno presi sti inglesi di origine pachistana?
mica perchè c'è qualche pentito che ha cantato. No, li hanno presi perchè controllano il controllabile...

A me, che qualcuno legga le mie mail, ascolti le mie telefonate, controlli dove vado e cosa faccio, non reca alcun disturbo. Se poi tutto questo controllo serve per farmi prendere un aereo più tranquillamente o a salvare vite, allora caro garante della privacy: cambia lavoro!

Tec

Benvenuto....

mercoledì, agosto 09, 2006

informazione di servizio

A chi è capitato qui cercando "blog d'arte", vorrei comunicare che ha sbagliato posto.
tec

martedì, agosto 08, 2006

La battaglia di Carcano

Nella suggestiva piana di Carcano, domenica pomeriggio, si è svolta l’annuale rievocazione della Battaglia di Carcano, combattuta il 9 Agosto 1160 e che vide contrapposta la Lega dei Comuni Lombardi all’esercito imperiale del Barbarossa.

Alle ore 16.30 circa, sul campo di battaglia brianzolo, ha fatto la sua comparsa anche la mia famiglia al completo.

Il piccolo Federico a bordo della sua carrozzina e Riccardo con occhiali da sole, cappellino mimetico da marine e doppio cellulare (di cui una copia perfetta di un Samsung regalato dallo zio che il piccolo usa per aggiornare gli amici intimi dei suoi spostamenti “Si, si, Niccolò sono in macchina” e per fare foto (se lo porta agli occhi come una macchina e poi scatta).

Io e la Susy, ridotti a meri accompagnatori, guidavano i due virgulti alla scoperta del medio evo. Riccardo, affascinato dai sue immensi buoi che trainavano il Carroccio e dai falchi che ai bordi del campo di battaglia facevano bella mostra di sé, era stato attirata dalla presenza degli arcieri (emuli del grande Rubin Hud), Federico dalla prospettiva di un pic nic in pieno sole.

Mentre il piccoletto, tarantolato dalla fame, consumava il suo pasto io e Riccardo ci posizionavamo ai bordi del campo di battaglia in attesa che la mischia avesse inizio.

“Quando inizia la battaglia?” continuava a chiedere il piccolo.

“Tra poco...” dicevo mentre le schiere si disponevano in campo.

Il vento intanto spazzava la piana scacciando le nubi, tingendo il cielo di un blu intenso (il cielo di Lombardia del Manzoni) e scompigliando i sottili capelli di Federico.

Prima dell’inizio del tenzone Riccardo, avvistato un cavallino a lui proporzionato, lanciava un richiesta incredibile: “voglio fare un giro...”.

Giunti al banchetto con la cassa interrogavo nuovamente il Clint Eastwood dei poveri ma lui si mostrava sicuro ed irremovibile: “voglio fare un giro a cavallo...”

Senza dare segni di timore il piccoletto si faceva il suo giro e, con la sella di Ringo ancora calda, sparava un calibro grosso. Avvistato un cavallo di taglia normale lo puntava con il ditino dicendo: “Adesso faccio un giro su quello...”

Solo l’incombente rullo dei tamburi, presagio della battaglia, lo riconduceva alla ragione. Mentre dunque rimiravamo le truppe schierate all’improvviso una scena degna della corazzata Potemkin:
un urlo lacera l’aria tersa “Dite a quella donna con la carrozzina di spostarsi!”

Io e Ricky ci giriamo di scatto. Nel corridoio d’erba appena sgomberato e dal quale di li a poco sopraggiungeranno al galoppo gli imponenti destrieri pronti a gettarsi nella mischia, arranca infatti la carrozzina blu notte di Federico condotta con mano incerta dalla Susy. Immagino già i due travolti dalla cavalleria imperiale sotto gli occhi impotenti miei e di Clint.

A quel punto urgeva un intervento. Lasciato il piccolo cavallerizzo dietro una vettura intimandogli di non muoversi, mi gettavo al salvataggio dei due sventurati traendoli, fortunatamente, in salvo.

A quel punto si dava inizio alla battaglia. Riccardo, apertamente schierato con gli imperiali, partecipava al clima belluino seguendo le urla della soldataglia alemanna (“UUEEEEE!!!!” ).

"Quando arriva il cavallino?" chiedeva invocando l'entrata in campo di Ringo.

Quando le catapulte sono entrate in azione il piccoletto, che ormai credeva io fossi un cavallo perchè si agitava come in sella e mi girava la testa per indirizzarmi vero le zone calde del campo, ha urlato: “Papà i cannoni!”

E’ stato un crescendo fino alla vittoria finale dei milanesi.

Prima di andare a letto Riccardo si è abbandonato al piacere della rievocazione: “E’ stata una bella giornata...certo che ci sono state tante battaglie...!”


Guglielmo

lunedì, agosto 07, 2006

come la vigilia di Natale

Ogni volta che Steve Jobs si mette a parlare (sia il keynote annuale o la developers conference di stasera), il poppolo dei mac-fanatici entra in subbuglio.
E io con loro.
Stasera alle 19 qualche novità verrà svelata al pubblico da sua eccellenza Steve the King.
Io sarò a casa, con i miei mac connessi... e rivivrò il sapore delle vigilie dei miei natali passati, quando, dal letto nella mia cameretta correvo verso la sala dove sotto l'albero avrei trovato i miei regali.
L'eccitazione del nuovo, l'attesa consumata in pochi istanti, la gioia nello scartare i pacchetti. Sono tutte sensazioni che rivivrò nei natali di Matteo. E sporadicamente li vivo così: qualche nuovo oggetto tecnologico (che non comprerò subito, forse-ma-forse) del quale si parla da qualche giorno uscirà dal cilindro magico, qualche altro rimarrà dentro fino al prossimo evento.
Sto aspettando l'ipod video all-screen, l'iphone, il ritorno al pda mac os x based... tante cose che mi piacerebbe avere. Ma la cosa più bella è l'attesa.
Stasera alle 19 staccherò telefoni, email, skype... mi troverete su qualche sito a commentare...
Tec

giovedì, agosto 03, 2006

La mia casa alle Fiji

Il dottor Q., collega ed amico, è uomo pieno di risorse e fantasia. Ogni tanto, di fronte a sconosciuti, mi attribuisce poteri e proprietà immaginari.

Tra i suoi must c’è l’attribuirmi proprietà in località esotiche.

Una volta convinse una signora, appartenente al servizio marketing dell’azienda per cui lavoro, che la mia famiglia possedeva una casa alle Fiji.

All’inizio, mentre descriveva la bellezza della proprietà, immaginai che la signora, fresca di coiffeur e con tailleur elegantissimo, avesse compreso la natura burlesca della questione. Quando poi sono iuntervenuto dicendo che le Fiji sono stupende ma che la casa era troppo fuori mano e che il Gulfstream di mio padre era un tantino costoso da mantenere, il volto della signora si è trasformato in una maschera livida di rabbia ed invidia.

Onde evitare fastidiosi problemi a me al dottor Q. mi affrettai dunque a precisare che si trattava di uno scherzo. I lineamenti del volto della collega si distesero.

Stamattina, prima di iniziare a lavorare, il dottor Q. si è esibito nella solita performance a beneficio di un’altra collega.

A quel punto, vedendo che anche lei mostrava interesse per la villa alle Fiji di proprietà di mio padre, gia ambasciatore della Santa Sede in Irlanda, alle Nazioni Unite e a Tel Aviv, ho chiarito che la proprietà era in vendita e che, probabilmente, mio padre avrebbe mantenuto(per l’impossibilità di vendere la foresta annessa) il castello in Normandia.

A quel punto lei, ironica, ha detto “Chissà che problemi con la servitù....”

“Guarda, in realtà, ci avvaliamo di manodopera proveniente da un villaggio normanno dal quale la Corona Britannica ha stabilito che la mia famiglia possa trarre schiavi.”

Il dottor Q., per onestà, ha precisato che è già dal 1967 che la mia famiglia, con gesto di grande magnanimità, non esercita piu’ lo ius primae noctis...

Guglielmo

mercoledì, agosto 02, 2006

E tu, come stai?

Tu, come stai?


Mai, da quando è nato Federico, che qualcuno, come Baglioni nella sua intramontabile Hit, mi chieda: “Tu, come stai?”.
Tutti chiedono. “Come sta il piccoletto? E il fratellino? E’ geloso? E tua moglie, è stanca?”.

“Mai, dico mai, che qualcuno dica? “Ma tu come stai?”
“Come ti senti? Emozionato? Il lavoro? La bicicletta? Il nuoto? Cosa stai leggendo? Hai letto l’ultimo di Avoledo? Forte quel pezzo sull’Inter Campione che hai scritto sul Conciliabolo! Ha risolto per quel rumore alla bici? Erano i raggi lenti?”

Ed invece la mia vita è un lento peregrinare dal lavoro a casa. Privo di ogni riferimento svolazzo disorientato come una falena stordita. Passo etereo tra gli scaffali dei supermercati prendendo il necessario per sopravvivere alcuni giorni. Due litri di latte parzialmente scremato, un paio di etti di bresaola, insalata Bonduelle già pronta, acqua minerale Uliveto (l’acqua dei campioni che fa ruttare come Del Piero), il Corriere da leggere a tavola, corn flakes...

L’Aem gas mi ha contattato per sapere se la casa è ancora abitata. Sono settimane che ormai non utilizzo i fornelli(il latte lo bevo freddo: è piu’ nutriente). Mi cibo, come un naufrago, di cibi freddi e raccolti negli scaffali dell’Iper (sono regredito all’Uomo Raccoglitore che si studiava alle elementari).

Il letto è perennemente sfatto. Le scarpe che uso per andare in bici stazionano nel cuore dell’ingresso. L’unico elettrodomestico che utilizzo è in pratica il pinguino De Longhi ed il frigorifero stipato di birra Kilkenny o Menabrea, Uliveto gelata e ghiaccioli biologici al limone Esselunga. Nuoto, pedalo e leggo. Ogni tanto affitto qualche film di guerra (l’ultimo “Saints e Soldiers” sulle Ardenne ’44) o di spionaggio. In emergenza stiracchio qualche polo che poi spiegazzo in macchina per fingere che si è stropicciata durante il viaggio e non che è stirata a cazzo.

La tazza della colazione migra dal tavolo al lavandino senza orari precisi (La stessa tazza può essere abbandonata sul tavolo il venerdi mattina per essere poi scrostata con la paglietta di ferro il lunedi sera).

L’unico mio compagno è Terzani che, dalle pagine di “Buonanotte signor Lenin”, mi guida tra Uzbekistan (Tamerlano...) e Turkestan verso Mosca.

Gli unici altri abitanti del condominio sono il Signor Aldo, che alle 7.25 sciabatta fuori da casa sua per chiedermi con voce catarrosa “Sarà aperta la farmacia?” ed io vorrei dirgli “ No! Deve morire perchè sarà impossibile trovare i medicinali necessari a salvarla!” ed invece “Le serve qualche medicina?” e la signora Teresa che gira stremata dal caldo in mutandoni e maglietta sulle scalde del condominio.

Comunque, se adesso ve lo chiedete, sto abbastanza bene e, salvo pèer il nuoto e la bici, non vedo l’ora che torni settembre...


Guglielmo

complimenti...

questo governo riuscirà a fare qualcosa di buono?
da repubblica:
<< Erano usciti dal carcere di Macomer alle 18, beneficiando dell'indulto, ma alle 23 sono stati nuovamente arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, minacce, violenza e danneggiamento. Un altro caso, più grave almeno nell'intenzione, si è verificato a Genova: un uomo è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato.>>
 
Tec

Timur-i-lang

Tamerlano (Timur-i lang, ossia Timur "lo zoppo" 1336 - 1405) è sepolto a Samarcanda, nell'odierno Uzbekistan.

La sua tomba si trova nel mausoleo che Tamerlano stesso fece costruire per la propria famiglia.

Una leggenda, già dal medio evo, ammoniva che a seguito della violazione della tomba del condottiero turkmeno una grave sciagura si sarebbe abbattuta sul popolo dei profanatori.

Nel 1941 il governo centrale di Mosca inviò a Samarcanda una spedizione scientifica con lo scopo di studiare i resti di Tamerlano.

Per non incorrere nelle ire della popolazione locale il manipolo di scienziati si introdusse nel mausoleo nottetempo violando il sonno eterno di Timur-i lang (scopo della ricerca era scoprire se il condottiero fosse davvero zoppo).

Era la notte tra il 21 ed il 22 giugno del 1941.

All’alba del 22 giugno, centosettanta divisioni tedesche , per un totale di tre milioni di uomini e circa 3000 mezzi corazzati tra panzer, trasporti truppe, cannoni semoventi e veicoli anticarro, davano il via all’Operazione Barbarossa, la tanto lungamente progettata invasione della Germania nazista ai danni dell’Unione Sovietica...


Guglielmo

martedì, agosto 01, 2006

per Archie e me...

Chiaro, no?
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