venerdì, gennaio 28, 2011

tutti pazzi per RDS

stamattina alla radio durante la trasmissione tutti pazzi per rds chiama un radioascoltatore per partecipare al gioco della mattina (tutti pazzi per i film) il tipo in questione si chiama lele...subito le battute da parte di rossella brescia e l'altro tipo "organizzaci le feste..." e via dicendo. fin qui ci sta. poi passano alle domande: "allora lele cosa fai? sei sposato?"
risposta di lele "sono separato, adesso convivo tra l'altro mi è appena nato un figlio"
commento della brescia "finalmente una famiglia normale!"

venerdì, gennaio 14, 2011

Ehehehehehe.....

mercoledì, gennaio 12, 2011

Soli...

Per capire qualcosa di piu’ sulla vicenda Fiat ho seguito “L’infedele” Gad Lerner. Come ha osservato Massimo Mucchetti (che secondo Dagospia, cone le sue opinioni, confortate dai dati, avrebbe procurato una reprimenda al Corriere da parte degli azionisti di riferimento…guarda caso coinvolti a vario titolo anche in Fiat. E la dice lunga sulla libertà di stampa in questo Paese...) bisogna avere rispetto per le scelte di chi passa 8 ore in catena di montaggio. Rispetto, evitando di dar consigli di voto. Credo che il punto essenziale non sia l’accordo in se. Non credo siano i sacrifici chiesti agli operari ad essere scandalosi(e che solo loro possono decidere se accettare o meno) ma che siano chiesti senza alcuna reale contropartita e senza, lo spiegava bene Mucchetti, reali prospettive per il futuro. A scatola chiusa gli operari di Mirafiori devono scegliere se accettare la chiusura o se cedere (ho l’impressione semplicemente posticipando l’inevitabile). Difficile dare torto ai sindacati che hanno firmato. Difficile dare torto a chi non ha firmato. Ed infatti si è tentato di trasformarla in una guerra tra lavoratori dividendo cosi le forze in campo. Probabilmente non ci sono vie di uscita. Quella che lascia perplessi ( e che avviene con il plauso di molti) è il modo. Resta nell’aria la domanda che molti pongono: possibile che per uscire dalla crisi l’unico modo sia di pesare sulle spalle di chi di diritti ne ha già ben pochi (vogliamo credere che i figli di quelle persone abbiano le stesse prospettive dei figli di altri lavoratori?) e che guadagna a malapena per mantenere dignitosamente una famiglia? Di fatto c’è dietro un disegno piu’ ampio. Un attacco ai diritti di chi lavora ed un attacco al sindacato ( e sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devstanti sul tessuto industriale e sociale che la progressiva perdita di potere del sindacato ha portato negli Stati Uniti). Domenica sera ho visto Vendola da Fazio. Ha detto cose che non si sentivano da anni. Ha parlato di capitale e lavoro. Ha parlato di una situazione ottocentesca. Di ricchi e poveri…beh ha ragione. Non è forse vero che il capitale negli ultimi anni rende sempre di piu’? che il potere che la Globalizzazione gli ha dato (oggi son qui, domani in Messico, dopodomani in Guatemala, poi in Bulgaria e via dicendo sfruttando meglio forza lavoro meno tutelata e piu’ affamata, godendo di agevolazioni che Governi compiacenti forniscono, sfruttando leggi blande nei confronti dell’inquinamento e dei diritti dei lavoratori) si traduce in un maggior rendimento nei confronti del lavoro? Basta vedere chi si è impoverito e chi si è arricchito oltre misura in questi anni. Se piu' ricco è diventato chi detiene il capitale o chi ha visto ridurre il potere d'acquisto ed i propri diritti.

Certo non è difficile capire, ora, ma anche ieri, con chi sta questo Governo. Con chi sta chi detiene il capitale in questo Paese.

Fino a ieri avrei scritto che scandaloso è anche il silenzio del Governo. Ma ora, dopo che il nostro Premier ha dichiarato “Se vince il no giusto lasciare l’Italia” chiunque abbia un lavoro dovrebbe aprire gli occhi sui cosa sta avvenendo al nostro Paese. Oggi sono i lavoratori Fiat ed i giovani. Domani gli altri…

In un Paese serio qualcuno si sarebbe dato da fare per trovare altri investitori (in Germania tutte quelle macchine come le costruiscono? con gli schiavi nubiani?) o alternative produttive (ed esempio auto ecologiche qui e non negli stati Uniti) ed invece nel silenzio assordante del Governo e dell’opposizione domani uomini e donne saranno chiamati a votare sapendo che se vincerà il “no” nessuno sarà li a dargli una mano stando al loro fianco.

Giova ricordare, ed è stato detto anche l’altra sera a “L’infedele” che quando Fiat si è presentata in Germania per “salvare” Opel i sindacati e, udite udite, il Governo hanno rimandati la porposta al mittente. Giusto o sbagliato che fosse al fianco dei lavoratori c’era un paese intero. Domani, gli operai, saranno soli.



Guglielmo

sabato, gennaio 08, 2011

Sei sveglio?

L’impressione che ho è che questo Paese sia ormai addormentato. La gente, attingendo ai risparmi, continua a drogarsi di consumi e nei giorni dei saldi sciama impazzita in cerca di un impossibile sollievo per il vuoto che ha dentro. Il popolo è incurante di quello che avviene.Incurante di un Governo che di fatto non esiste piu’ (e a cui nessuno ha il coraggio di staccare la spina per paura che da morto faccia peggio che da vivo tramutandosi in uno zombie) ed incurante degli avvoltoi che, con la scusa della crisi, volteggiano sul Paese. Sulle spalle del contribuente gli oligarchi del Paese (non so perché ma mi sembra che somigliamo ogni giorno di piu’ alla Russia) spadroneggiano nella Cosa Pubblica come fosse cosa loro. Vaneggiano di ponti e federalismo quando tutti sanno che si parla di cose irrealizzabili e che nel migliore dei casi porteranno solo nuovo debito e nuove inefficienze. Delle riforme vere, necessarie, nessuno parla. Le grosse aziende italiane sono capaci di proporre come unica soluzione ai loro problemi la delocalizzazione o il peggioramento delle condizioni dei lavoratori. I politici fanno discorsi assurdi e nessuno si prende la briga di dir loro: “Mi scusi, ma cosa cazzo sta dicendo?”. Fateci caso. L’arroganza di alcuni di loro è ormai incurante del fatto che i loro datori di lavoro siamo noi. Si sentono tutti degli imprenditori che pare detengano il capitale di maggioranza dell’Italia S.P.A. e sanno che comunque vada si ricicleranno in qualche modo e da qualche parte. E questo perché il Consiglio di Sorveglianza (noi, i giornalisti…) dorme. Quel che piu’ rattrista è che anche l’opposizione, di fronte a questo squallore, nel migliore dei casi dorme. Il Paese passa da una violenza all’altra appassionandosi alle disgrazie che le famiglie del nostro Paese. E le notizie, quelle vere, passano inosservate. Perché è morto l’alpino Miotto? Era di guardia? Stava combattendo? Si può speculare a questo modo sulla vita di un soldato morto in un Paese dove ormai non sappiamo piu’ nemmeno cosa siamo andati a fare (ed è mai possibile che il padre sia stato avvisato al telefono di quello che era accaduto?)?In cosa consiste l’accordo che viene proposto a Mirafiori? Non è che questo accordo è solo il primo passo verso un peggioramento delle condizioni di tutti i lavoratori (firmi, cedi, o me ne vado).

Qualcuno è sveglio?

Gughi

lunedì, gennaio 03, 2011

Il giorno della Bestia

Anni fa iniziai ad uscire con una ragazza perchè proprietaria di una Golf Gtd. Da allora, dopo diverse migliaia di chilometri (al suo volante giunsi sino a Filippi, sul confine tra Grecia e Turchia), ho imparato a capire che poche macchine si guidano come una Golf....


La prima volta che mi sono seduto al suovolante, in un concessionario, ho pensato fosse la mia macchina. La linea del cruscotto, il volante morbido e spesso, il sedile sportivo. Ma l'amore, quello che scatta solo guardandosi, si sa, ha bisogno di pazienza. E la passione, quella che ci divora da dentro, si nutre di devozione. Ed io, di pazienza, ne ho avuta perchè da quel giorno sono passati quasi 14 anni. Alla fine Big Sandrone (già...lo convinsi fosse anche la sua macchina...), dopo un'opera di convincimento simile ad una rieducazione in un campo di lavoro della Rivoluzione Culturale, ha ceduto e si è autoconvinto di avere bisogno di cambiare macchina (vista la scelta penso si sia anche auto convinto di dover attraversare il deserto del Gobi...ma se fate caso vedrete per le strade un nugolo di ultrasessantenni su automobili che andrebbero bene in Siria o in Iraq). In quel mentre, dopo una lenta opera di erosione su diversi fronti, sono riuscito a vendere la mia Seat Ibiza ed a restare senza macchina. L'unica soluzione, in un periodo di profonda recessione, era quello di acconsentire gentilmente a rilevare la macchina di mio padre ("rilevare" non è il verbo appropriato quando vi consegnano una macchina gommata nuova, tagliandata, in perfetto ordine e con il pieno...). E quindi da qualche settimana sono proprietario di una Golf. Ma, badate bene, non stiamo parlando di una Golf GL. Parliamo della serie limitata Golf Gt Special 1600. Un concentrato di selvaggi muscoli, cerchi in lega BBS bastardi, fanali anneriti, spoilerino nero e assetto sportivo. Appena rilevata, dopo adeguato riscaldamento e lievi modifiche (nel dettaglio ho accentuato i bassi dello stereo, ribilanciato le casse in maniera tale che le portiere vibrino in armonia tra loro) , ho spinto il motore sul circuito del cimitero di Musocco dove effettuo i test sulle macchine nuove. La Bestia ha subito emanato un odore di guarnizioni tipico delle macchine sottoutilizzate. Quando si gira la chiave nel quadro l'abitacolo si riempe del rombo sommesso dei 100 e passa cavalli. E' come il ruggito di una pantera. La Bestia è come ancorata al suolo. Dove le altre macchine si imbarcano o sbandano, lei resta incollata al suolo in attesa che il pilota (già...perchè di questo stiamo parlando...) eroghi al motore nuova potenza. Premendo l'acceleratore (stiamo parlando di una macchina nata quando ancora pochissima elettronica si frapponeva tra il guidatore e il mezzo) il motore pare gonfiarsi di benzina spingendo rabbiosamente il contagiri verso i 6000. Il problema è che a 4/5000 giri l'accelerazione e la velocità di punta sono tali che l'unica cosa da fare è togliere il piede. Ogni giorno cerco quindi una scusa per lasciare la Corolla nel box e prendere la mia Golf. Quando la parcheggio in mezzo ad un cumulo di anonime macchine non riesco mai a fare a meno di girarmi a guardare i suo fianchi morbidi ed i cerchi piantati a terra come artigli e sorridergli diecendole "cazzo quanto sei bella...". Anche a velocità moderata, che con attenzione mi impongo di mantenere, è sufficiente accendere le luci di posizione (si illuminano i fari centralmente cosa che che fa somigliare la mia Golf ad una fiera in caccia) per fa sentire chi vi precede una gazzella inseguita da un leone affamato. Ai semafori, finestrino abbassato e l'aria gonfia di bassi e batteria, ogni sud americano, slavo e zarro degno di tal nome non può non guardarmi con una punta di giusta invidia. Quando si arriva nel posto in cui si deve si spera di non trovare parcheggio per farsi almeno un altro giro dell'isolato al volante. Attendo con ansia la primavera quando, con ottime probabilità, non resisterò alla tentazione di una chiamata al lavoro: "Pronto...sono Gughi...oggi ho un 'emergenza...mi metti ferie? grazie" e rivolgere la Bestia verso la costa ligure sentendomi come Kid Rock.

Gughi

ps...la prossima volta che diro a Sandrone..."Bella..bella...però consuma un po..." "Certo se la guidi come a Monza..."

domenica, gennaio 02, 2011

La lingua del fuoco

Jack Wade parla la lingua del fuoco. E nella terra degli incendi, la California, è un dote pericolosa. Jack lavora come perito per la compagnia assicurativa California Fire and Life. Malgrado il richiamo del surf sia potentissimo Jack non è uno che fa il suo lavoro con leggerezza e non è uno che paga, nemmeno un set di cucchiaini, senza che le origini di un incendio siano ben chiare. E quando viene chiamato sul luogo di un incendio che ha distrutto una casa affacciata su Dana Point capisce subito che qualcosa non quadra. Ma Jack non è solo un perito. E' uno ex sbirro che, per proteggere una fonte, ha perso il lavoro e la sua vita. E l'indagine cui da avvio non lo porterà solo a confrontarsi con criminalità e la corruzione che stanno divorando la sua terra ma lo condurrà a ripercorrere dolorosamente gli ultimi 15 anni della sua vita. Questo il quarto romanzo di Don Winslow tradotto in italiano. Una narrazione secca e avvincente. Una storia resa credibile dalla profonda conoscenza dell'autore della California e, per averla praticata, della professione di perito assicurativo. Quasi un trattato tecnico. California Fuoco e Vita.

sabato, gennaio 01, 2011

Fine anno

A dieci minuti dalla mezzanotte i granatieri del Musocco hanno aperto il fuoco. Bande indisciplinate di giovinastri selvaggi si sono riversate per le strade armati di ogni tipo di fuoco artificiale. La piazza antistante al mio condominio si è dunque trasformata nella cittadella di Hue durante l’offensiva del Tet del ‘68. Centinaia di euro di botti immolati sull’altare del nuovo anno. E, badate, non stiamo parlando di miccette e stelline. Parliamo di roba seria. Illegale. Botti da far impallidire la detonazione di un Fal (Fucile Automatico Leggero. Il perchè sia stato definito leggero un fucile difficile da manovrare in due, è uno dei segreti meglio custoditi del nostro Esercito). Le strade sono state illuminate a giorno di una luce innaturale ed il cielo, dalle 23.45 alle 00.30, non ha conosciuto il buio. Per il prossimo anno non escludo che verranno impiantate un paio di rampe di Scud. Gli ultimi giorni di dicembre sono stati esplosivi. L'Inter ha cambiato allenatore ed ha trovato un uomo capace di farci dimenticare Mou. Solo un milanista, coraggioso, elegante e colto può riuscire nell'opera di regalarci un altro anno di folle selvaggio amore per i colori neroazzurri. Vincere quest'anno lo scudetto sarebbe un sogno. Archie, dopo mesi di subliminali pressioni, si è arreso all'evidenza che suo fratello non poteva restare tagliato fuori dal progresso. A Natale, dopo una manovra diversiva degna di nota e dopo che tutti avevano ricevuto i loro pacchetti, mi ha messo in mano una scatola dorata. All'interno un cellulare di prossime generazione. Se inizialmente ero un po scettico dopo poche ore ho compreso le potenzialità dello strumento ed ora, come mi ha detto Archie, sono anch'io 2.0.

Guglielmo
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