venerdì, aprile 29, 2005

AAA Vendesi Golf Ottimo stato

al momento siamo a 45milaeuri.
mi chiedo se c'è lo stereo, le minigonne, le ruote larghe e l'assetto sportivo.
ci sarà anche il santino?
comunque, la voglio.
tec

giovedì, aprile 28, 2005

Califfus

Riccardo ha 26 mesi. Ha gli occhi azzurri e furbi. Cammina rasente al muro come i cani, incurante di ciò che gli accade vicino. Ogni tanto però sembra che qualcosa, al suo passaggio, esploda in un arcobaleno di forme e colori. Allora si blocca. Come se un intenso raggio di luce illuminasse la scena. E studia con attenzione ciò che ai miei occhi non è nulla.. Magari la fiancata di un camion dell’immondizia o un motorino che giace sfasciato appoggiato ad un palo della luce. Allora punta il suo ditino, sporge il sederino ingabbiato nel pannolino chinandosi, e, piegando il capo, segue le linee che i suoi occhi disegnano. Se in lontananza sente il rumore di una sirena solleva il suo ditino in cielo per richiamare la mia attenzione e guardandomi corrucciato sussurra “Polizia...”. Se avanza con la sua bicicletta ed incontra un cane lo avvisa con largo anticipo dei rischi che corre ad incrociare i suoi raggi: “Ttenzione Bau Bau!”. L’ho visto parlare con i fiori e guardare ammirato, senza toccarli per paura che si dissolvessero, i colori sfolgoranti di un tulipano. Se vuole vedere i cartoni animati di Winnie the Pooh lo chiede discretamente sussurrando: “Tigro film...”. Si siede sulla sua poltroncina di gommapiuma e sistema i suoi “amici” (Tigro, Winnie ed un Tigro piu’ piccolo...) ed inizia la visione. Fa commenti con i suoi “amici” nelle scene più divertenti e rimprovera Tigro con sincero ardore quando lo vede in tv catapultarsi nel fango. E’ convinto(l’ho convinto io..) che il suo negozio di fiducia per l’abbigliamento si chiami “Califfus, per chi veste da Califfo!”. Quando vede qualche capo nuovo sul divano dove la sua mamma mette i vestiti per l’asilo li guarda e dice: “Che lucche! (Che look!)!”. Al mattino, quando lo porto all’asilo, è convinto che la Corolla stia dormendo e sia suo compito svegliarla: “Sveglia dommigliona!” “E’ felice se può guidare la macchina fuori dal box e se il Tigro , suo fedele discepolo, può guidare su dalla rampa fino al cancello. Quando lo tolgo dal volante e lo passo dietro tra le sue mani gli dico “Questo Tigro è proprio bravo a guidare, chi gli ha insegnato a guidare?” “Io!” dice lui fiero riprendendo l’autista. Quando scende dalla macchina mette il piccoletto sul sedile davanti ma prima lo bacia, lo carezza sul crapino e gli parla come a volerlo rassicurare che alla sera si rivedranno.
Riccardo è come una fissione nucleare. E’un concentrato di amore, gioia di vivere, innocenza, ingenuità, amore per la vita e voglia di scoperta. E’ incredibile la gioia e l’amore che ogni giorno mi regala dall’alba fino al tramonto. Mi chiedo se quello che prendo da lui non sia di gran lunga superiore a quello che io do a lui. Se potessi gli trasmetterei tutte le mie esperienze per rendere la sua vita più lieve. Immagino sia il sogno di ogni padre. Riccardo ha 26 mesi ed è mio figlio.

amicizia

sono appena tornato dal cliente. 250 km. in macchina dalle 7 e 30.
(mentre voi vi facevate dei sensi di colpa solo perchè dolcenera vi acchiappa peggio che a baccini...).
e' stato bello ricevere un invito, alle 8 e 10, mentre cercavo di sgattaiolare da sta città il cui problema maggiore "glièiltraffico". ero lì, bloccato in una via che conosciamo in quattro, tra cui il maresciallo perchè ci abita. un camion cercava di infilarsi in un cancello che a stento poteva accogliere una smart... ho detto, già che son qui, mi faccio offrire un caffè e una brioche (di quelle buone). ho mandato un sms... ed ecco l'invito. gentilissimo. preziosissimo. peccato. non tanto che quando m'è arrivato ero già lanciato in autostrada, quanto per la
TAZZA DI CEREALI!
come si fa? hai idea degli effetti collaterali e della distanza dal primo autogrill?

W la tivvù

Sono giorni che mi occupo di numeri, nomi, dati. Vedo pochi clienti, ne sento qualcuno al telefono, in sostanza lavoro davanti al computer e tra i libri. È un periodo dure, pieno di lavoro e potrebbe arrivare una nuova persona nel mio gruppo di lavoro e insidiare il mio posto di “collaboratore privilegiato del capo”, diciamo così, al di là di qualsiasi qualifica.
In ufficio tutti cercano di difendere i propri piccoli privilegi (la stanza singola, le pratiche migliori su cui lavorare, l’accesso al piano giusto, etc), e anche io faccio il mio lavoro di lobbing. Solo che è stressante e arrivato a sera mi ritrovo sfatto sul divano, una birra in mano, a fare zapping davanti alla tivvu. Mille incombenze avrei da fare, ma non riesco. Sono ipnotizzato dalla televisione. Programmi che durante il giorno sarebbero da me bollati come pure e semplici “porcherie”, alla sera – per me – diventano momenti di completo relax. I classici reality, ove persone che non vorresti avere per amici si scannano tra loro, diventano i miei programmi preferiti. Ci sguazzo: ne segueo l’evoluzione, il meccanismo di nomina ed esclusione. Mi immedesimo, penso a che scelte avrei fatto io, e poi mi arrabbio per le iniquie sentenze del pubblico a casa.
Nel mentre, una parte del mio cervello organizza la resistenza: messaggi cominciano a partire verso i miei centri di attenzione. Ci sarebbe da scrivere quel pezzo… dovresti sistemare gli ultimi libri che ti sono arrivati… perché non leggi quel libro che dopo fatiche titaniche ti è arrivato da una sperduta libreria della British Columbia…perché non ripassi il tedesco che vai dimenticandolo…cosa ne dici di pensare al Club che stai trascurandolo…e così via.
Tutto inutile. La conduttrice ammiccante mi guarda dallo schermo opalescente e mi intima “adesso al pubblicità, ma non andate via!”. Io obbedisco, fino alla fine.
Poi vado a letto, colpevole come un ladro. In un sussulto la mia coscienza cerca di ricordarmi la parabola dei talenti, ma ora è inutile, sono stanco, non posso fare nulla. “…fuori ci sarà piano e stridore di denti”. Lo so, maledizione.
Ma chi elimineranno la settimana prossima?!

mercoledì, aprile 27, 2005

42 vittorie

al giro d'Italia. Un campionato del Mondo, una Milano San Remo. Per non parlare di Vuelta, Tour e via dicendo.
a me, mancherà. vederlo in gruppo, in fondo al suo treno, sentirlo ai ritrovi di partenza a fare il cazzone... era una presenza rassicurante.
a 10 giorni, o poco più dal giro, mi dispiace proprio. mi sarebbe piaciuto vederlo combattare una volta ancora con petacchi... ma l'età...
vabbeh, anche il ciclismo non sarà più quello di una volta...
Ciao Mario!

4 anni addietro

non mi piacciono le ricorrenze. sono segno del tempo che passa. di una corsa senza sosta che ci porta chissà dove. stamattina mio fratello ha paragonato il nostro rapporto al vino, più passa il tempo e più migliora, è bello vedere che è vero. rispolvero anche gli auguri del maresciallo del 27 aprile 2001. il giorno, tra l'altro, che mi presento' una ragazza che 1231 giorni dopo, con la scusa di visitare una chiesetta, mi ci fece entrare celibe ed uscire ammogliato. ma non è solo per quello che quegli auguri li conservo gelosamente. uscivo da stalingrado, forse, o così mi semrbava. quello che è certo è che anche oggi è una di quelle mattinate di sole previste dal maresciallo 4 anni fa.
-------------------
A 30 anni Caio Giulio Cesare si mise a piangere pensando a ciò che Alessandro il Grande aveva già fatto alla stessa età....
A 30 anni il tenete Winters aveva già ricevuto la Distingued Cross per aver neutralizzato, in 5 e con le bombe a mano, un nido di cannoni nazista in Normandia...
A 30 John Wayne aveva già recitato in Ombre Rosse....
John Stenbeck aveva già scritto "La santa Rossa"...
A 30 anni Morgan il Gallese aveva già preso Panama....
Con un certo grado di sicurezza mi sento di dire, malgrado per me manchi ancora un mese, che non diverremo dittatori dell'Impero Romano (ma con ottime probabilità non verremo nemmeno pugnalati una fresca mattina di marzo sul campidoglio dal nostro figlioccio...)...
Non parteciperemo a nessuno sbarco se non in qualche fottuta simulazione della Playstation...
Non scriveremo nessun romanzo di successo....(perlomeno tu...)...
Non saremo mai protagonisti di qualche cult movie se non nei nostri sogni erotici...
E quasi sicuramente non diverremo Governatori della Jamaica...
E allora abbiamo fallito?
Può essere...o forse non abbiamo avuto la possibilità per metterci alla prova... forse non avremmo combinato un cazzo lo stesso ....magari no...comunque....
...30 anni sono pochi...sono gli anni per accumulare una ricchezza, per viaggiare, conoscere, farsi una famiglia, darsi alla politica e 1000 altre cose....
Ora io capisco che tu ti senta come uno che ha combattuto a Stalingrado...giri tra la mecerie fumanti e non trovi casa tua...non riconosci nulla....ma....ma....ma.... hai 30 anni...a occidente ci sono:
Navarra, aragona, Capri, Anacapri, Normandia, Scozia, Nuova caledonia(facendo il giro lungo...), Texas, Alabama, Cuba, Miami, Toronto....un'altra casa la troverai o la costruirai...
Quindi gambe in spalla e via verso nuove avventure...non sei sfortunato, non sei stupido, non sei antipatico, non sei demente, quindi non sputare su tutto...il momento passerà...ti sentirai solo, inutile, stupido, incapace, fallito, impotente...ma ti sentirai e basta...non lo sei...una mattina ti alzerai e sarà tutto passato...sarà una bella mattina di sole e riprenderai a vivere...purtroppo la vita è così...fatta di alti e bassi...momenti magici e momenti di merda....è così per tutti...
Pensa a quello che hai...un bel lavoro...amici...una bella famiglia...bella macchina...soldi per andare a vivere da solo...mille interessi....sei sano..normodotato...hai tutti i capelli...sei simpatico...generoso...sensibile...alza il tuo culo peloso (unica parte pelosa del tuo corpo...) e muoviti c'è un mondo da scoprire, esplorare...

martedì, aprile 26, 2005

Ritirare la maglia…

In un post di qualche giorno fa avevo parlato dei libri e della loro bellezza, anche fisica.
Lo scorso fine settimana ho dedicato un paio d’ore alla mia biblioteca (se così si può definire), l’ho coccolata e ho notato che l’imminente trasloco mi porterà a fare delle scelte e delle rinunce.
Concepisco la biblioteca come l’armeria di un castello, o un granaio, insomma un rifugio in cui cercare conforto, piacere e anche strumenti per affrontare la vita. Nulla è come l’esperienza, ma i libri sono la memoria collettiva, o al limite la memoria di altre vite, dunque esperienza condivisa.
La mia biblioteca ha diverse sezioni, ma oggi voglio parlarvi di una collana che vado scoprendo, leggendo, collezionando. Si chiama “la memoria” ed è edita da Sellerio. La collana è stata letteralmente inventata da Sciascia, che le ha dato il nome e ha curato al scelta dei testi, e ne scriveva il risvolto di copertina. Quando ha cominciato le pubblicazioni, nel 1979, si è presentata come rivoluzionaria: in sedicesimo, blu elegante, un quadro sulla copertina con un esplicito riferimento al testo, caratteri scelti, carta appositamente fabbricata a fabirano o ad amalfi. Era così rivoluzionaria che tuttora funziona alla grande, grazie anche ai best seller di Camilleri. Sono libri di un formato accattivante e la carte, color crema talvolta, vergata, fanno pensare ai libri di un tempo.
La collana è un unicum, perché a scorgere i titoli che ne fanno pare trovi davvero di tutto, dagli autori contemporanei, a Senofonte, dal filosofo allo scrittore di gialli, dal testo siciliano sconosciuto, alla storia di lotta continua, dal libro sulla bibliofilia, al romanzo di napoleone. Oltre alla riscoperta di testi altrimenti dimenticati.
Se vi capita di prendere qualche volumetto e dare un’occhiata al catalogo dei titoli, noterete che, a parte il numero 100, il 200, 300, 400, 500 etc non sono assegnati, non c’è libro.
Vi svelo un segreto, per quanto vale: ogni numero “100” avrebbe dovuto contenere un testo di Sciascia, il quale però – purtroppo – è morto nel novembre del 1989, poco dopo il n. 114. da allora la casa editrice, per rispetto, ha come “ritirato la maglia”. Io colleziono la collana proprio fino al 114, lo consiglio anche a voi, c’è da impazzire!

Analisi

son quasi due settimane che scriviamo, più o meno assiduamente, ma sempre con un certo impegno. ho notato due cose.
la prima che le discussioni fra connestabile e guglielmo si incagliano dopo qualche scambio, all'inizio di fioretto, passando per sciabola e finendo a cannonate. sono confronti leali. interessanti. fatti da persone con una certa cultura. dopo un po' sprofondano in soliloquio. ma è così. già la discussione verbale porta a poco. figuriamoci quella scritta, rubata ad altre attività. vi invito, se posso, a postare meno, ma con più qualità.
la seconda riguarda google adsense, le pubblicità qui fianco per intenderci. e' interessante notare come da una settimana a questa parte, le pubblicità riguardano massaggi e annunci di single. il meccanismo di quelle pubblicità è abbastanza semplice: interpretano, a modo loro, i nostri post. significa, e spero sia così solo per i loro motori di analisi, che diamo l'idea di essere persone sole... bisognose di compagnia femminile. mica bello. il 75% è sposato, il 50% con prole, il 25% fidanzato da lustri. e' questa l'idea che diamo? o forse il mondo attorno a noi è così banale da dar per scontato che discussioni dialettiche siano di appannaggio di persone che non frequentano pub e ragazze?
spero non sia così, perchè se così fosse, sarebbe ben più grave delle ultime discussioni.
Tec

lunedì, aprile 25, 2005

Della verità

"Che cos'è la verità" disse per celia Pilato, senza attendere una risposta. Di certo, alcuni provano piacere nell'essere volubili e, ostentando libero arbitrio sia nel pensiero che nell'azione, considerano uan schiavitù aderire ad un credo.
Sebben sètte di filosofi di questo genere siano scomparse, restano tuttavia certi intelletti inconcludenti che sono della stessa genia, benchè privi del vigore propio degli antichi.
Comunque a far prediligere la menzogna, non è solo la difficoltà e la fatica che gli uomini sopportano nello scoprire la verità, e neanche il fatto che, una volta trovatala, controlli le loro opinioni, bensì l'amore naturale, sebben corrotto della menzogna stessa.

Dedicato al maresciallo, che pensa che noi non si abbia un'idea propria, cui dedico anche una massima di JLBorges: "anche Omero ha avuto il suo Omero". Per chi ha orecchie...

p.s. sapete che il testo lì sopra ha 400 anni, eppure è così attuale... anche oggi che leggo il post del Tec, dedicato alla Liberazione. In piazza, stamattina, la banda del comune suonava bella ciao, ma credo che senza i carri armati americani saremmo ancora qui a fare il saluto romano... eppure...

domenica, aprile 24, 2005

60 anni

...quando mi volsi per salutarlo ancora da lontano, lo scorsi accanto alla
sua bancarella, sotto il sole, che agitava la mano, ma il suo viso era traversato
da un'ombra d'amarezza, e teneva le labbra strette. E sentii quale era la
sua pena segreta, suscitata da quelle parole "E pensa, potevamo avervi ammazzati!".
Si, era quella! era quella! Non era riuscito a salvarlo Buffalo Bill. Se
fosse rimasto in vita anche lui cosa avrebbe cambiato?.. Uno come gli altri
adesso, li attorno, come lui, come me. Uno come tutti di questa epoca qui.
A che era servito?
C. Mazzantini - A cercar la bella morte

ADRIANOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

So già che alla fine mi verranno rimproverati ironia e prosa involuta…

Bene Conn, vedo che con l’aiuto della Regina, e del nostro Papa, sei riuscito finalmente a trovar una riposta alla mia domanda di venerdì. (Ti vedo esultare mentre, stremato, lasci il campo ad un giocatore più forte e la folla urla il nome del Campione che sei costretto a schierare per far fronte ai pressanti quesiti che ti ho sottoposto…è un pò come presentarsi all’ingresso di San Marino, un bastone in mano, con una divisione corazzata alle spalle e dire “Adesso vi faccio il culo!” )

Regina di Saba sei benvenuta!

Mi sorprende che per trovare riposta siate dovuti andare sul sito del Vaticano. Sarebbe dunque semplice rispondere chiedendovi se in ogni momento della vostra vita vi attenete (o vi siate attenuti) ai precetti della Chiesa o ve ne fate difensori ogni tanto. Nel primo caso: attenzione al consumismo sfrenato, attenzione a non divenire schiavi del dio denaro, niente rapporti prematrimoniali, niente rapporti con contraccettivi, attenzione al richiamo di Giovanni Paolo II quando lanciò, inascoltato, il grido conto la guerra?

Sarebbe semplice quasi come paragonare l’omosessualità all’incesto…

In effetti “La legalizzazione delle unioni omosessuali sarebbe destinata perciò a causare l'oscuramento della percezione di alcuni valori morali fondamentali e la svalutazione dell'istituzione matrimoniale.” è una risposta alla domanda su quale sia il pericolo di un legge che tuteli le coppie dello stesso sesso.

Ed il fatto che ci sia o meno una legge che tuteli le unioni gay non toglie che questo fenomeno esista. Pochi giorni fa, uscendo dal magico mondo della fantasia targato Disney in Corso V. Emanuele, ho visto due ragazzi mano nella mano. Non esito a dire che se l’atmosfera fosse stata un po’ più romantica i due si sarebbero, come una normale coppia, magari scambiati qualche tenerezza. E se mio figlio, che al massimo distingue Winnie da Tigro, fosse stato un po’ piu’ grande ed avesse visto? E se un domani nell’appartamento di fianco a casa mia si stabilisse una coppia di uomini o di donne? Cosa dovrei dire a mio figlio? O meglio , parrà banale e forse lo è, anche lasciando solo un ragazzino davanti alla tv (“Buona domenica “ “Amici” “C’è posta per te” evia dicendo) con quali modelli viene a contatto?In sostanza, per citare Rosy Bindi (non esattamente una pasionaria di sinistra) “non possiamo mettere la testa sotto la sabbia”.

Negare che esistano coppie i questo tipo composte da individui che stabiliscono rapporti meritevoli di tutela legale non significa necessariamente additare tali modelli all’attenzione dei più giovani. Non credo che sia la legge ad ispirare il modello di famiglia bensì l’esempio stesso di famiglie dove i figli, tra mille errori e difficoltà, vengono cresciuti. L’istituzione matrimoniale è sotto assedio (come hai detto tu Connie) da una società disgregata che lancia messaggi e fornisce valori disgreganti. La saldezza del matrimonio e della famiglia è ormai affidata a sforzi volontaristici e, per chi ha fede, nel continuo appello alla presenza di Dio nella famiglia.

E l’esempio di queste famiglie, di questi matrimoni, di questi uomini e donne, come in ogni momento della Storia, vale piu’ di mille leggi, codici, programmi Tv e paure.

Ps. E se una persona a te cara vivesse una situazione simile, non vorresti che di fronte allo Stato avesse gli stessi diritti degli altri?


Guillaume l'eretico

venerdì, aprile 22, 2005

la luna, il dito

caro guglielmo, risparmiati l'ironia del titolo e leggi con attenzione: noramlità riferita alla coppia, non ai singoli.
in più: i sofismi con me non attaccano. le situazioni sconcertanti che si celano sotto certe unioni normali, altro non sono che l'eccezionalità, la deviazione, la mpatologia della coppia.
inoltre, e molto più semplicemnte, ci sono altri strumenti atti a riconoscere la loro felicità e la loro unione: vedi il pacs francese.

Il connestabile, dal campo di battaglia

Normale o Super?

Caro Conn, condivido in pieno la tua analisi sulla volontà di affermarsi, mostrarsi e forse imporsi.
Però questi uomini e queste donne sono normali. Normali perchè anche loro, con le loro pulsioni affettive e sessuali, sono, esattamente come noi, prodotto della Natura. E comprendo il loro desiderio di vedere queste loro pulsioni riconosciute dalla società. E fin qui ritengo che la ricerca della propria felicità (garantita anche dalla Costituzione americana) sia legittima e vada tutelata. (in fondo una coppia omosessuale riconosciuta che danno può arrecare alla società? In fondo non porta anch’essa stabilità e felicità per chi ne fa parte?). E poi Conn quella che chiamiamo normalità, un uomo ed una donna, quante volte non è altro che un velo dietro il quale si celano situazioni sconcertanti? E queste situazioni sono normali?
Altro discorso è la procreazione e l’adozione. E questa la vedo anch’io come una mostruosità. La voglia di sostituirsi alla Natura e a Dio non può che essere una condanna per l’Uomo.

Guglielmo il Tollerante

La reconquista

Io mi domando allora quale sia il limite: il concetto di limite, di confine, di bordo. Di legge.
Di questi tempi il limite non gode di molta salute, sia nella scienza (fabbrichiamo le persone!) sia nella morale. È il segno dei tempi, si dirà. È per non discriminare. È per la tolleranza. Tutte cose condivisibili, e perfino il maresciallo sembra condividere l’idea del matrimonio gay. L’istituto civilistico del matrimonio (non quello religioso, che ha ben altri problemi) subisce attacchi senza pietà, senza requie. Anni fa si diceva che le coppie omosessuali avessero necessità di una tutela giuridico legale (pensione di reversibilità, etc), ma ora pare che il problema sia diverso: c’è un’ansia nel doversi mostrare e affermare. Vogliono essere come tutte le altre coppie, quando in realtà non lo sono e questo è un dato di fatto. Non lo sono. Non sono “normali”. Immagino l’alzata di scudi. Che cosa è la normalità? Semplice. Un uomo e una donna. Questa è la normalità. Due uomini o due donne non sono uno sposo e una sposa, sono quello che volete, ma non sono un matrimonio. Non sono un papà e una mamma, e non lo saranno mai a dispetto della legge e del relativismo.Il bello è che il limite verrà sospinto ancora più in là: un uomo e un cane, una donna e un bambino, una vecchia e un gatto etc. Che vergogna. L’omosessualità è così normale che, per assurdo, se lo fossimo tutti, l’umanità scomparirebbe nel giro di 100 anni. A meno della fecondazione eterologa. Ecco il disegno, ecco il segno dei tempi. Non c’è limite dicevo: tutto quello che l’uomo può, vuole. Ma in molti casi le conseguenze sono disastrose.

Acquisti compulsivi

ci sono giorni che vanno così. ti svegli la mattina e hai voglia di gettare soldi nel cesso. cominci con una piccola voglia.


poi, siccome il lato razionale ti tiene a freno. la voglia cresce.


e così entri nel loop. di telefoni ne ho più io del magazzino del negozio sotto l'ufficio. il mio powerbook 12" compie un anno fra due mesi. senza contare che venerdì mi arriva il nuovo sistema operativo.

però abbiamo davanti tre giorni. tre lunghi giorni dove poter smanettare.
pazienza, mi trattengo. tengo famiglia. vorrà dire che da due componenti, in questi giorni diventeremo 3.

Pesci in via di estinzione

Il pesce in via di estinzione è il piu’ pericoloso...

E’ anziano, nuota per mantenere quel poco di salute che gli rimane, è incazzato con il mondo perchè si sta estinguendo, ed ha un sacco di tempo da perdere...questo mix è letale come il veleno del crotalo. Cerca la rissa ad ogni costo ed aspetta solo di essere aggredito per simulare un malore che richiamerà l’attenzione del bagnino. Oltre a questo è capace di ghermire con frasi innocue l’attenzione degli altri natanti ed impigliarli così in una rete a fondo vasca.

Il malcapitato viene intrattenuto con diversi temi che partono con il calcio e finiscono con Seneca.

Le prede si trasformano in cozze (altra specie temibilissima...), ovvero creature incollate sotto i blocchi di partenza che si sciacquano nell’acqua ed ogni 15 minuti (sulla soglia dell’ipotermia) fanno un paio di vasche per scaldarsi. Anche con queste c’è poco da fare...

Se con le razze precedentemente illustrate in una decina di vasche, impegnandosi, si riesce a svuotare la corsia ed a nuotare liberamente qui la cosa è piu' dura...

Io, faccio così...cambio corsia...come si fa quando in piscina incontri un rompicoglioni...

Guglielmo il Pesce Martello

La Cattolicissima

Il nostro eroe Zapatero, già resosi protagonista della ritirata dall’Iraq, non pare volersi arrestare.
Dopo aver dato legale riconoscimento alle coppie gay ( e fin qui si potrebbe anche dire che è giusto...) apre alla possibilità per le coppie dello stesso sesso di adottare bambini...

Guglielmo

giovedì, aprile 21, 2005

Convegni

son reduce da un convegno F-A-N-T-AS-T-I-C-O. al di là delle chicche tecnologiche che tanto piacciono all'architetto e al sottoscritto, devo dire nulla di interessante.
e quando dico nulla, intendo che nemmeno le hostess meritavano più di un'occhiata.

sti happening sono uno spreco di tempo. ci sono, come per la piscina del maresciallo, diverse tipologie di oratori.
c'è il professore che "sa-tutto-ha-capito-tutto-e-voi-non-avete-capito-nulla".
l'ho già visto altre volte. ha i suoi cavalli di battaglia (tre). quindi,
dopo dieci minuti stordisce la folla con sigle che nemmeno io, che son tecnologo
mica per niente, conosco.
c'è il capo della società di consulenza che articola un discorso, ma si perde
dopo 32" esatti. e allora, lì ti chiedi se sta parlando degli utenti, delle
società, dei fornitori, di sua nonna.. sentimento peraltro condiviso dagli
astanti.
c'è il ricercatore. sono i più teneri, vestiti come gli ingegneri delle barzellette:
il portapenne nella tasca della camicia, l'abbigliamento sciatto, i capelli
spettinati... non saprei dire di cosa parlano, mi addormento dopo un minuto,
ognivolta.
poi ci sono le "manager di rappresentanza". queste sono interessanti. ma
pi? per come sono che per quello che dicono. solitamente hanno job title
altolocati, ma a sentirle parlare difficilmente penso qualcuno affidi loro
il marketing della propria azienda...
insomma, a metà mattina son tornato in ufficio. tronfio della penna di uno
sponsor, di un modello di blackberry (quello nuovo, ma di plastichetta, gentilmente
offerto da un operatore telefonico: se mi davano quello vero, col solo traffico
generato se lo ripagavano in due giorni), e di una brochure che è già finita
nell'archivio, quello tondo.
tec

Il Pesce pagliaccio e la Sirena

Vengono in piscina perchè al mare fa troppo freddo per mostrarsi in costume. Hanno fisici asciutti e muscolosi e ti guardano come a dire sono qui sono qui per qualche vasca e per quel tocco di elasticità che il nuoto regala ad un corpo levigato dalla fatica.

Lui ha una cuffia argentata, occhialini a specchio Ray Ban comprati a Chicago e costume attillato a calzoncino. Lei ha la stessa cuffia, stessi occhialini ma ha un costume due pezzi della nazionale di nuoto australiana femminile o, caso estremo, un due pezzi della Parah.

Lui è quasi innocuo perchè gigioneggia parecchio a bordo vasca per mostrare il fisico asciutto e il Sector in acciaio che porta al polso. Fa al massimo 8/10 vasche perchè poi tutto si concentra nell’istante in cui esce dalla vasca. Ha almeno un tatuaggio etnico o al limite qualche bestia selvatica (ho visto uno con lo stemma del Comune di Milano...volevo chiedergli se era uno Sforza ma poi ho desistito...). Lei ha una scritta giapponese sul fianco convinta che dica “leggerezza” o “libertà” in realta dice Shibuya che è una stazione di snodo do Tokyo (un pò la nostra Bullona...) ed è pericolosissima. Nuota lentamente con la tavoletta per levigare le gambe (normalmente è personale e di colore coordinato con il costume). Oltre a ciò si ferma all’improvviso anche a metà vasca ed assume pose Botticelliane.

Io faccio così...E’ ovvio che bisogna ignorarli ma non basta. Riemergo a fondo vasca mettendo bene in mostra i peli che ho sul petto e sulla schiena. Metto la mia cuffia Arena (1 EURO 80 ALL’ESSELUNGA, ne tengo sempre uno nella tasca del costume) slabbrata(se non l’avete lasciatela a me che il mio piccoletto ve la slabbrerà indossandola bagnata e girando per la casa con gli occhialini sul naso tipo saldatore impazzito) al contrario e con la riga centrale che va da un orecchio all’altro. Allento lievemente il costume e riparto a razzo lasciando in mostra un lembo di chiappa. A quel punto lui, disgustato da cosi’ poca classe cambierà corsia terrorizzato dall’dea che qualcuno lo veda nuotare nella stessa vasca con un tipo come me. Le i potrebbe resistere tentata dall’idea di convertirmi al bello. A questo punto, mentre lei si muove in acqua come Bo Derek in “Ten” , riemergo e rumorosamente fingo di soffiarmi il naso e poi di sciacquarlo in acqua. A quel punto anche lei cambia vasca...

La manta

L’uomo manta (perchè di rado ho visto donne manta...) praticamente galleggia. Procede a rilento perchè ha letto da qualche parte che non è importante quante vasche fa e a che a velocita’ va ma quanto tempo nuota. Dopo i suoi 45 minuti di quasi inerzia, durante i quali produce circa 14 vasche, esce stremato ma con una notevole sensazione di benessere. Ad ogni virata pensa a quanta pasta ai 4 formaggi potrà mangiare la sera a tavola e alla salute che sta guadagnando ad ogni bracciata. Il resto della piscina arranca alle sue spalle e per non affondare (visto che anche in acqua esiste un velocità minima da sostenere per non affondare..) allarga le gambe e fa il morto. Lui non si cura perchè ritiene ragionevole convertire, anche con le parole, i piu’ riottosi a questa nuova filosofia natatoria. Non solo...quando vira non è che lascia passare quelli in coda ma cerca anzi di mantenere la colonna nuotando a rana ed occupando il massimo della corsia. Se incrocia casualmente l’orario dell’uomo squalo allora il bagnino ha una situazione potenzialmente esplosiva tra le mani. Se poi si parlano, l’uomo manta, allora, rischia davvero grosso.


Io faccio così...fingo di essere sordastro (cosa per me non difficile, essendolo...) e lo guardo, quando parla, con aria smarrita. Non arrivo agli eccessi dello squalo ma poichè la manta normalmente è anche un uomo pacato che tendenzialmente non vuole grane (ne ha già abbastanza al lavoro perchè normalmente è un capoccia...) me la gioco così. Lo incalzo sorpassandolo in continuazione (mediamente un sorpasso ogni ¾ vasche, dipende da come si sente ispirata la manta...) e ad ogni sorpasso lancio grida, rumori ed urla sub acque(tipo balenottero in amore a luglio nello stretto tra l’isola di Saint Marie ed il Madagascar per intenderci) che lasciano intendere una mia sostanziale instabilità mentale(cosa per me non difficile, essendolo...). A quel punto la manta, spaventata, cambia corsia...

Lo squalo

La superficie dell’acqua è tesa come una pellicola domopak pronta a lacerarsi. I cavi bianchi e rossi che separano le corsie galleggiano immobili. La musica dell’acquagym martella dall’enorme cassa nera. Mi tuffo. L’acqua è fredda. Scivolo immobile, il capo in linea con la colonna, verso il fondo lasciando che il silenzio totale mi riempia. Le prime quattro bracciate sono le più difficili. I muscoli iniziano a ricordare ed iniziano a scuotersi di dosso stress e tensione.

Il silenzio si dissolve con i tuffi che seguono al mio. Ed ecco compaiono...

L’uomo squalo. Getta uno sguardo allo specchio d’acqua simile a quello che George Patton, in compagni della della 5 divisone corazzata, gettò al Reno attraversandolo in direzione Berlino. (Si narra che il Generale ci pisciò nel fiume che segnava i sacri confini del Reich...).
Scuote le spalle come Rosolino e si tuffa. Tra una virata e l’altra impreca contro quelli più lenti (praticamente tutti visto che lui nuota ogni giorno un paio d’ore...). Sorpassa tra due nuotatori che si incrociano e se riesce piazza una spallata a quello che gli viene incontro e riserva un calcio per quello che sorpassa. Ogni tanto si ferma a sistemarsi la cuffia che si sposta per la potenza della virata e ne approfitta per sfogarsi con il bagnino per il traffico che gli impedisce di nuotare a delfino. Al sopraggiungere a fondo vasca di un malcapitato lascia scintillare i muscoli delle spalle e getta sguardi sprezzanti all’irrisoria muscolatura altrui. Io faccio così...nuoto a rilento per un paio di vasche occupando quanta piu’ corsia possibile e prendo fiato. Lui, dal nervoso, aumenta la respirazione e va in iperventilazione meditando parole di fuoco da scaricarmi addosso. A quel punto, a fine vasca, lo lascio passare e facendo appello a tutti i Kellogs mangiati a colazione nuoto a stile (in maniera scomposta perchè l’unico stile che ho in piscina è quello di prestare attenzione a non colpire le donne con il pancione...) e continuo a toccargli i piedi come a dire “Sei passato e adesso mi vai a fondo da quanto sei lento!”. Lui aumenta l’iperventilazione e quindi rallenta ulteriormente. A fondo vasca si ferma per aggredirmi. Io viro un paio di metri prima e gli riservo uno sguardo sprezzante. Il giochino si ripete un paio di volte finchè, iperventilato ed esasperato, cambia corsia...

Benedetto Riotta

G. Riotta racconta l’evoluzione del nuovo Papa dal concilio ad oggi.

Interessante per chi vuole farsi un idea dei possibili scenari.

Ed ecco una possibile risposta alla domanda sul perchè del nome Benedetto.

Il nuovo Pontefice “battezzandosi «Benedetto», come il fondatore del monachesimo, vuole rievangelizzare l'Europa che considera un deserto morale.”


Guillaume

Lettera a Il foglio e stoccata del direttore

Al direttore - Mi permetto di osservare che, da più parti si associa il nome di Benedetto alla condanna delle “inutile strage”, breve consolazione di un supposto pacifismo del nuovo Santo Padre. Quale errore! Il cardinale Ratzinger ha scelto il nome di Benedetto XVI perché si trova insieme al suo predecessore da cui prende il nome, a dover fronteggiare una guerra mondiale. I nemici, come sa chi ha onestà intellettuale, non mancano. Cordialità
XXX XXX, via Internet

Risposta del Direttore
Nessun Papa può essere ridotto a criteri banali e ideologici, in un senso o nell’altro. Quelli che a proposito di Ratzinger citano i neocon (non parlo di lei) sono dei provinciali e dei nani sperduti tra questioni più alte di loro. Sono tappi. Ma come si fa a misurare discussioni serie, che riguardano l’esistenza umana e il suo significato, il nostro modo di vivere, amare, nascere e morire, con il metro della piccola politica, della deformazione e della caricatura ideologica? Come si fa a banalizzare tutto, a tradurre in giornalese “de sinistra” ogni sprazzo di liberale discussione? Non è noioso ripetersi, farsi il verso e rifarlo ad altri, e teocon e neocon?

mercoledì, aprile 20, 2005

Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento

Oggi è tornata una mia collega da una settimana a Cuba. Mi ha portato due scatole: una di questi e una di questi.
Alle sei, accompagnato da un bicchiere di vino (chessò, un Tignanello del '98 di Antinori), me ne fumo uno.
E ricordo...
Tec

Divagazioni letterarie e non

Mi ritrovo a sognare la Sicilia. L’altro giorno, a passeggio con la fidanzata, entriamo il libreria. Lei sceglie un libro di psicologia, io mi avvento su “I siciliani” edito da Laterza.
Perché la Sicilia, perché questa fissa? - mi chiede lei.
Io non so rispondere, non sono mai stato laggiù.
Ma penso al Gattopardo, uno dei migliori romanzi del novecento, penso al Consiglio d’Egitto e al Fu Mattia Pascal. Libri politici, autori pieni di inventiva, capaci di mascherare trattati politici, o psicoanalitici in romanzi che ti fanno trattenere il fiato. Capolavori. Penso alle fotografie di Sicanna che ho visto, alle terre arse, all'isola irredimibile. Penso ad una terra ricca di suggestioni, culture, intelligenze e, soprattutto, di ricchezza dissipata.
È una metafora della vita, la Sicilia, forse anche della mia.
Intanto io sono qui, alla scrivania, lavoro e il cielo grigio di Milano non mi consola.

Il connestabile

Fasiamo i cristalli di dilitio

Mi chiedo che corso d’inglese tu abbia fatto per poter apprezzare la scrittura di uno scozzese che narra in inglese della seconda metà dell’800 una storia ambientata 100 anni prima.

Questa lettura presuppone che tu non solo sia in grado di apprezzare le sfumature dell’inglese di Stevenson ma anche le sfumature dell’inglese parlato da Long John Silver. (Tra l’altro non credo che LJS parli mai di basemment o cellar nel romanzo. E nella versione a fumetti ne accennano?). Credo che nemmeno un soggetto nato e cresciuto ad Edimburgo si in grado di apprezzare il tutto in pieno. Cosi come un italiano medio(tra cui inserisco tutti noi...) non sia in grado di apprezzare in pieno Dante o Manzoni (Ora so che Con se ne uscirà dicendo che al bagno al mattino invece che Tv sorrisi e canzoni legge una rarissima prima edizione della Divina Commedia vergata a mano dal sommo poeta...). .

Ti chiedo. Saresti in grado di leggere in americano Faulkner con le sfumature linguistiche, sociali e culturali degli Stati Uniti del sud post Guerra Civile? No! E cosa fai non lo leggi o ti affidi ad un traduttore che “medi” tra lui e te? La traduzione in questo caso non è addirittura necessaria pur sapendo bene l’inglese?

Perchè vedi caro Archie la grandezza di uno scrittore si misura non da come dice le cose ma da cosa dice. Come dice Saint’Exupery “L’essenziale è invisibile agli occhi”. E l’essenziale dell’Isola del tesoro non è nelle singole parole che RL usa ma è nel meccanismo del racconto, nella grandezza della figura di Long John Silver ( e tal proposito suggerisco di leggere “La vera storia del pirata Long John Silver” di Bjorn Larsson. E’ scritta in danese ma la traduzione italiana rende abbastanza...) e nella creazione di un avventura che ogni bambino e anche adulto ha sognato di vivere almeno una volta nella vita. Se questo non basta io e te siamo l’esemplificazione della forza di Stevenson come scrittore(anche tradotto...): io mi sono lasciato suggestionare da quel romanzo fino a farmi rimproverare per la mia monotematicità dal Connestabile mentre tu lo hai letto in inglese ed il massimo che hai prodotto è stato un link ad un sito che ti dice il tuo nome da pirata...

Infine, caro Archie, devo dedurre che non hai ma letto Dostoevskij perchè non consoci il russo?
O anche leggendolo in italiano la sua potenza si dispiega come le ali di un drago?

E poi, caro Archie, ci sono traduzioni (vedi Cesare Pavese con “Moby Dick”) che se non eguagliano superano addirittura la bellezza dell’originale.

Star Trek...
Capitano Kirk “ Ci metta in contatto con la flotta spaziale!”
Tenente Hura “Non riesco!”
Capitano Kirk “Insista!”

Ed in questo dialogo la musicalità dello Swahili cosa conta?

O quando il signor Scott dice : “Non riesco a fasare i scristalli di dilitio!” ti sta solo dicendo . “Ehi l’astronave è ferma ! Non chiedermi perchè telespettatore perchè non lo sa nemmeno l’autore della saga ma sappi solo che questo motore interstellare che ci porta a curvatura Warp è piu’ complesso dell VVTI Toyota e del common rail Peuget e quindi io suderò anche le mutande per ripararlo ma vai sicuro che prima che i Klingon ci raggiungano sarà tutto ok!”

Se poi Scotty lo dice in scottish che cazzo mi puo’ dire di piu’?


Con questo non nego che sapere l’inglese non sia bello (come ogni forma di conoscenza...) o non permetta di vivere esperienze che valga la pena di vivere ma non dedicherei ore a scoprire la differenza tra basement e cellar...

Guillaume

martedì, aprile 19, 2005

Benedetto XVI

carissimi fratelli,
adesso sì che ci divertiamo con questo Santo Padre.
Io mi sono già arruolato per la prossima crociata.
LIBERIAMO IL SANTO SEPOLCRO!

Medium e messaggio...

Ed ecco che il caro Gughi va su terreno da cui non può uscire un po' ammaccato... e non si offenda, perchè lui lo ha sollevato!!!!

Caro Gughi, quando leggi il tuo mitico R.L. Stevenson, preferisci di più leggere la traduzione del 1892 in cui parla di "Bricconi e furfanti", quella del dopoguerra in cui la ciurma è paragonata ad un "Fascio di camerati" o l'ultima recentissima di Mondadori in cui i pirati sono "Comunisti e Marxisti"?

Non pensi che la non conoscenza della lingua faccia sì che il concetto che Stevenson voleva trasmettere, che non è contenuto solo nell'idea dell'isola del Tesoro, ma anche nelle parole con cui lo ha espresso, ti venga in realtà mediato dalla traduzione di qualcun altro?

Non ti sfiora l'idea di vedere se magari, come nei Canti di Dante, la lingua cambi seguendo la "nobiltà" del personaggio, e il "Basement" diventi "Cellar" a seconda che parli il Pirata o il Governatore?

E che da come un pirata si rivolge all'altro, tu possa capire in un momento se è un nobile decaduto, un poveraccio di strada o qualcuno cresciuto nelle colonie, e questo ti trasmetta molto di più e ti aiuti a "sospendere l'incredulità" più a lungo?

O che se guardi in lingua originale un episodio di Star Trek, l'accento scozzese di Scotty, la lingua essenziale e senza accenti di Spock, la musicalità Swahili di Uhura, o l'inglese semplice di un pianeta primitivo o più complesso di una civiltà superiore ti creino più atmosfera di una serie di accenti romani o napoletani?

E che se seguendo Magnum P.I. si parli di qualcuno "who won the World Series" ti parli di più di un "ha vinto lo scudetto del calcio" che non c'entra nulla?

Tu che sei così attento alla "Lingua" con la l maiuscola, rifletti sul messaggio e sul medium, su come siano intreciati, e di quanto si perda in una traduzione.

Rifacendosi ad un padre della letteratura, il buon Fedro, direi "Vulpes et uvam" o come direebbe il buon vecchio R.L. "The Fox and the grapes"

Nel frattempo, guarda cosa ti perdi...

P.S.
Le noccioline mi piacciono, ma in genere sui voli British chiedo le donut al cioccolato. :-)

Eh no, cari miei!

A sto punto, rispondo per post anche io.
Secondo me, un conto è l'inglese professionale, un conto è l'inglese "personale".

Ma volete mettere il gusto di seguire tutte le 240 puntate della propria sit-com preferita, vedere un film in lingua originale, parlare con una bella ragazza mentre il sole tramonta sopra Venice beach, leggere un libro assaporandone la prosa senza il velo della traduzione?
Girare e poter comunicare senza che nessuno equivochi nulla? Soprattutto commesse poco attraenti...

Sono due aspetti della stessa medaglia: due libertà dello stesso peso...
Tec

Incontri o...scontri?

Caro Maresciallo, meriti ben più che un commento: meriti un post.
Come ti invidio, Maresciallo, davvero. tu sei il più libero di noi (parlo, non richiesto, anche per gli altri). Nella mia schifosissima esperienza lavorativa sono stato cazziato dal capo perchè, rispondendo per posta elettronica ad un americano ho scritto così:
Dear Mr. Smith,
As per your request...
Sono stato additato dal capo e da una sua scagnozza come un ignorante pazzesco che avrebbe dovuto scrivere:
Dear Mr. Smith:
As per your request...
Scopri le differenze, se vuoi. Eppure, pur avendo scritto cose sensate sotto il profilo tecnico-giuridico, mi ha fulminato con 25 minuti di prolisse spieghe di inglese giuridico (si scrive hereinbelow tutto attaccato anche se il correttore word lo separa!!!).
Non solo, le famose conf call, sono torture cinesi in cui ci si parla addosso, nella milgiore delle ipotesi, si fa i salti mortali per farci entrare i cinesi e gli americani, e poi non servno a nulla. Qui nessuno si pavoneggi, ma come ogni schiavo, si cerca di tenere pulita la catena per fare bella figura con il carceriere, non si sa mai.
Salutami i marziani quando li vedi...

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Nel film Spielberg, lo Stevenson(o quasi...) della nostra Era per fantasia e capacità di attingere all’immaginario collettivo, immagina che un manipolo di tererstri incontri in maniera, appunto ravvicinata, degli Alieni. L’incredibile è che gli omini verdi non comunicano in inglese. Ed ecco allora che con una pianola Bontempi i nostri eroi si mettono in comunicazione con gli omini. Voi tre, per ovviare all’ingombro che una diamonica a bocca vi procura nella borsa di Gore Tex, vi siete impegnati ad apprendere l’inglese. Dopo aver partecipato a Toeffl, Shenker for you, British Council, Speak Up e via dicendo vi sentite talmente tronfi da poter valutare se il vostro inglese è British, American o folk. Il bello della vicenda è che il massimo utilizzo che fate della lingua del Bardo è chiedere: “mi scusi signorina, è possibile avere ancora di queste prestigiose noccioline comprese nel biglietto aziendale che mi pagano per sorvolare Londra, dire due cazzate sulla telefonia mobile e tornare a Milano?” o al limite intrattenere, in quella che chiamate conference call, 5 cazzoni che mentre discettano con voi di cavi, antenne, chip e tariffe smanettano con il pc aziendale tentando di infrangere il muro del record di solitario (mi chiedo se alcuni partecipino a qualche torneo interaziendale voluto da Gates...).

Comunque, forti di questa vostra padronanza, vi interrogate sulla parola basement. Quando mai vi capiterà nella vita di utilizzare la parola basement parlando con un anglo americano? E se sì, credete che l’anglofilo rimanga basito nel caso in cui utillizziate la parola errata? E se si , chi cazzo se ne frega se il londinese o newyorkese capisce che parlate del letto e del tavolo da ping pong che tiene nel buco sotto casa, utilizzando pero’ la parola errata?

E poi...con questa vostra precisione e conoscenza vi precludete una delle esperienza più belle dell’umano. Ritrovarsi in terra straniera e cercare di comunicare con un altro essere senziente senza conoscerne l’idioma. Ed ecco che sorgono situazioni che vale la pena di raccontare.

Vi siete mai ritrovati all’aeroporto internazionale (anche l’unico...) di Antananarivo, Madagascar, cercando informazioni su una missione comboniana nella capitale e mentre chiedete informazioni volete affidare la vostra neo moglie ad una sorveglianza discreta ma efficace? Ecco senza una parola di inglese ho contrattato con agenti di polizia, taxisti e facchini la custodia della mia preziosa moglie ed erogando a ciascuno quello che alcuni giorni dopo ho scoperto essere lo stipendio medio mensile di un impiegato raggiunsi lo scopo. La mia neo consorte si trovò così protetta (da cosa poi non so...) da una legione di armigeri malgasci armati di tutto punto di pistole a tamburo, scopettoni e sedie.

O ancora...vi siete mai trovati dispersi in una stazione di servizio nei pressi di Gettysburg, (PA -USA )(secondo la voce narrante del museo colà ubicato si svolse la piu’ grande carica di fanteria della Storia...mi chiedo come lo abbiano stabilito. Ma cosa non è il più grande in Usa?) mentre con 50 usd in mano cercate di pagare 22 usd di benzina fatta da vostro cognato(mi sembrava cortese fargli una sorpresa...), al momento al bagno? Stampandovi un bel sorriso in faccia e dicendo . “I must pay the fuel, tuentitu dollars!”. L’ottusa americana (mentre l’inglese finge di non capire, l’americano non capisce proprio...) mi guardava come se fosse finita nel film di Spielberg e non avesse con se la sua diamonica a bocca spirituale. (solo un intervento provvidenziale di mio cognato, che aveva pagato con carta alla pompa, ha posto fine all’agonia. Credo che la paffuta e bionda gettisburgese abbia creduto che con 50 usd esigessi favori sessuali a pagamento. In effetti si apprestava a tirar giu’ la serranda( come si dirà in inglese...?)).


O vivere trionfi inaspettati...vi siete mai trovati a Heatrow , svegli da 23 ore, dopo che al Dulles di Washington l’Fbi vi ha controllato due volte anche le mutande ed ha perquisito un piccoletto di nemmeno un anno anche nel pannolino come se nascondesse uranio (che freddezza il piccoletto...mentre lo palpeggiavano in lungo e in largo lui se la rideva nella sua tutina da pilota e pregustava una notte di bagordi a spese della BA) e dopo che il vostro volo (Ba223...) è stato rinviato tre volte per timore di attentati e scioperi, il massimo che sapete dire in inglese è “Marx was a philosopher...”( ci ho passato inglese due con questa frase...per inglese uno è stato sufficiente. “The president of the United States has the executive power! ” ...mi sono ricordato di Tom Clancy) ed avere bisogno di un passegino?

Quando ho lasciato il banco della Ba la mia diamonica a bocca spirituale era sfinita ma avevo il passeggino ed un passo trionfante...



Guglielmo Il Martello

I wanna wake up in the city...

Che bello!

Son forse io il custode...?

Perchè il mio capo, quando non trova il mio collega, chiama me?
Qualora si fosse imbucato, se lo sapessi, lo coprirei; se non lo sapessi, che direi?
Che senso ha quindi che mi chiami chiedendomi di dirgli di farlo chiamare, DOPO che gli ha lasciato anche un messaggio in segreteria e una mail...

lunedì, aprile 18, 2005

British or american?

Ecco il primo

Placement test

Sono venuto 47% American e 43 British!

E per il Tec che vuole testare il suo inglese...

English test

Pirata o cosa?

Due strade per voi: o scoprite il vostro nome da Pirata...

Your pirate Name!

Oppure vi reinventate una occupazione nella web economy (che sta ripartendo...) e dovete riempire il curriculum

Le qualifiche stronze per la web economy

Tu vo fa' l'americano...

Per chi non avesse nulla da fare... suggerisco un interessante test. di seguito il mio profilo, un po' da contadino.
Maresciallo, lascia stare.
Tec




Your Linguistic Profile:



40% General American English

25% Dixie

25% Yankee

10% Upper Midwestern

0% Midwestern


domenica, aprile 17, 2005

Pirati

Pirati…Pirati…

Proprio tu ne parli, Tec. Tu che mi hai calato dentro un ascensore gravido di un frigorifero ed una cucina a gas incurante del fatto che quello che tu avevi trasformato in un montacarichi potesse fermarsi tra un piano all’altro. Non mi hai nemmeno lasciato, per i casi estremi, la possibilità del gas: “Troppo pericoloso caricare la bombola!” hai detto. E me l’hai fatta portare per le scale.

Come osi parlare di pirati. Uomini ai quali non siamo degni neanche di porgere la sciabola. Non siamo…già…perché anch’io arranco dietro a sciocche pratiche ed inutili disposizioni.

Ed invece immagina Tec…immagina per un istante di levare lo sguardo dall’abbagliante schermo sui cui scorrono monotoni caratteri. Immagina che al posto del quadro elettrico incastonato alla parete ci sia solo un’impalpabile e gravida foschia poggiata sulla ricurva linea dell’orizzonte.

Immagina invece che invaso dal dolciastro profumo della tua collega, messo con una generosità che lascia dubitare della qualità, le tue narici siano invase dall’odore della vaniglia ancora in fiore e dalla terra grassa e fradicia di pioggia. Immagina che al posto delle lastre di asfalto su cui hai lasciato la tua Alfa Romeo aziendale ci sia una pacata e profonda distesa d’acqua e lascia affondare il tuo corpo fino al capo. Lascia che le orecchie si ottundano di acqua salata fino a cancellare il trillo dei cellulari nel corridoio e le stupide chiacchiere dei colleghi. Fino a sciogliere lo scadente gel con cui rendi di pietra la tua fiera chioma. Ecco, ora ci sei Tec…

Tu che ti affanni sulle pratiche dell’ufficio e cerchi ossequioso il consenso del tuo capo…Immagina un equipaggio dove il comando è nelle mani del piu’ valoroso e coraggioso. Nelle mani di quello in grado di vivere nel peccato piu’ turpe ma capace di innalzarsi nel cuore tumultuoso della battaglia con il coraggio incosciente di un fanciullo che appena cammina ma già si getta verso scale pericolose.

Tu che aspetti fine mese per poter comprare un nuovo libro o l’ultimo inutile gadget elettronico( ti ho mai visto due volte di seguito con lo stesso modello di cellulare?) immagina di essere un uomo capace di dilapidare in solo istante in carne, frutta fresca e donne la fortuna conquistata rischiando più della stessa vita terrena.

Immagina, e questa credo sia la cosa più difficili di quelle elencate, che senza attendere che il tuo amico ti porga la preziosa perla che è divenuta tua moglie, di giocare solo con i tuoi sguardi, i tuoi guizzanti muscoli e le tue argute parole per conquistare la figlia del Governatore, bellezza insuperata del Caribe, mentre i tuoi fidi compagni sono impegnati un saccheggio sfrenato sul Galeone del padre.

Immagina….immagina Tec prima di parlare di Pirati…

Ora torna al tuo splendente monitor…

sabato, aprile 16, 2005

Da leggere - 1

Valerio Massimo Manfredi - L'impero dei draghi

Senza nulla togliere al buon Connestabile ed ai suoi libri, vi
consiglio (anche a Gughi, qualora riuscisse a leggere un romanzo
ambientato più indietro dell'anno 1000 d.c.), l'ultimo di Valerio
Massimo Manfredi.

Divorato in 5 sere: azione, guerre, spedizioni, mercanti, legioni
romane che si mischiano con l'estremo oriente. Una base storica e
ottime arguzie narrative.

Maresciallo, te lo presto se vuoi. Devi solo promettermi di non
mangiare o bere mentre lo leggi.
Tec

Cannoni e velieri

armati di lettera da corsa, il connestabile, io e un altro manipolo di
indomiti, siamo partiti ieri alla difesa del mare nostrum.

ho guardato gli uomini come se li passassi in rassegna per la prima
volta: il connestabile, il mio secondo, lo sguardo di chi ne ha viste
tante, troppe; marcus brutus, 140 chilogrammi di combattente; il pazzo,
un fascio di muscoli e nervi; il negus, nell'unico occhio la grazia del
combattente, abili nel combattimento, resistenti alle intemperie,
amanti del vino e delle donne, duri d'animo e di pelle. corsari.

che giornata memorabile. il vento fischiava e gonfiava le vele del
nostro trialbero. ma tristezza aleggiava fra l'equipaggio. e la causa
la conoscevo bene, perchè anche io, il più duro fra i duri, non potevo
liberarmene.

prima di intraprendere la nostra ronda, dobbiamo liberare lui, il
maresciallo. ha aperto un'osteria in un porto. la lunga cicatrice che
gli segna il volto dall'orecchio sinistro all'occhio destro, il
tatuaggio sull'avambraccio, lo sguardo di ghiaccio, non ne fanno un
oste. son cose che ti aiutano a mantenere l'ordine, ti permettono
pagamenti regolari da parte dei clienti e dilazioni ai fornitori... ma
non ti fanno oste. e soprattutto l'anima. quando oramai l'hai venduta
al demonio.

lo incontreremo, ne son certo. non potrà nascondersi da noi. non potrà
sottrarsi al suo destino. siam stati compagni, fratelli. abbiamo
condiviso cose che la maggior parte degli uomini non hanno mai visto: i
caraibi, con i loro colori lucenti e le notti stellate; le nebbie del
nord; il freddo pungente del sud africa. so già come andrà. entrerò in
quell'osteria... basterà uno sguardo, il ricordo del giuramento. già lo
vedo gettare sul bancone lo straccio fradicio e zozzo, sparire nel
retro, per subito riapparire con la sua sacca e le sue armi. pronto,
indomabile e letale.

giovedì, aprile 14, 2005

Puo' essere questo... :-)

Segui il link ...

Mi è sfuggito qualcosa...

Cosa spinge una donna intelligente, affascinante ed acuta a vedere certi programmi come Amici?

Titoli - 2

Caro Guglielmo, mi rivolgo a te perchè hai abbozzato qualche commento su quanto ho detto.
Mi dispace aver dato l'impressione di essere snob, come mi dispiace altresì che tu mi abbia fatto la caricatura dello snob. Come sai ho un impiego modesto, entrate modeste e non ho una casa. Citando un bel film, direi che ho "gusti da marchese ed entrate da curato".
Con il mio post desideravo solo riflettere sul fatto che basterebbe davvero poco per aiutare le persone, che non hanno tempo e disponibilità, a leggere di più. Ho citato un libro che è di una bellezza sfolgorante eppure è praticamente sconosciuto, se non a pochissimi. Tu che sei un forte lettore, non credo l'abbia letto.
Il problema non è la free press, il problema è che nessuno investe in queste cose - che è diverso.
E non è un problema di ceto, ma di cultura, in senso alto, e di educazione.
Quanto alla questione della forma del libro, magari tra qualche giorno vi renderò partecipi di qualche mio pensiero.
Per adesso, se avete voglia, guardatevi qui, qualche bel libro.

Titoli

I libri bisognerebbe sceglierli solo per il titolo: "Incidenze e coincidenze", "Con le peggiori intenzioni", "La musica del caso". Ci pensavo stamattina in metrò: la maggior parte delle persone intorno a me leggeva free press, e mi sono domandato se lo facessero per bisogno di notizie, perchè fosse gratis o per la qualità del contenuto. Io leggevo un vero capolavoro capolavoro: "fondamenta degli incurabili". Qui il titolo ha buon gioco ad essere accattivante. E' Venezia che regala, grazie alla sua toponomastica, questo titolo favoloso. E' una straordinaria rievocazione di luoghi, di tempi e di sensazioni legati a Venezia. Un capolavoro, l'ho detto, e non faccio uso smodato di questa parola.
Josif Brodskij ha avuto al fortuna di scrivere questo libro, Adelphi di pubblicarlo, io e altri di leggerlo.

BENVENUTO ARCHITETTO

IL FATTO CHE IL NOME DA ME SCELTO RISALGA ALLA NOTTE DEI TEMPI NON SIGNIFICA CHE CI VIVA...

COMUNQUE... BENVENUTO ALL’ARCHITETTO (ORIGINI MASSONICHE?) CHE SI PRESENTA NEL CONCILIABOLO SCHIERANDO TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI CUI E’ CAPACE. FOTO, LINKS ED ALTRE AMENITA’.

SONO PRONTO A SCOMMETTERE CHE TEC HA SOSPESO L’ATTIVITA’ LAVORATIVA PER PROGETTARE UNA PAGINA CARICA DI RIFERIMENTI IPERTESTUALI FOTO E COMMENTI A PRODOTTI DI CUI ANCHE GATES SA POCO.

BLACKBERRY E’ L’EVOLUZIONE DEL CELLULARE? SE PRIMA POTEVI FINGERE DI AVERE IL CELL SPENTO O DI AVERLO LASCIATO A CASA O ORA DEVI ABBOZZARE E LEGGERTI LA MAIL CON CUI IL TUO AMICO DEL CUORE TI SPIEGA COME RAGGIUNGERE L’AGRITURISMO DOVE PROPRIO NON VOLEVI SAPERNE DI ANDARE. (SI, TEC NON CI VOLEVO PROPRIO VENIRE...)

A QUANDO CI IMPIANTERANNO UN CHIP CHE ACCUSERA’ RISPOSTA PER OGNI MESSAGGIO RICEVUTO?

PER FORTUNA NELLA MIA AZIENDA NON STIMANO CHE LA MIA REPERIBILITA’ SIA UN BENE PREZIOSO E L’UNICA MAIL CHE POTREBBERO MANDARMI ALLE 23 RIGUARDA LA PAUSA PRANZO DA OSSERVARE IL GIORNO SEGUENTE.

RIGUARDO A MEDIASET VISCO (DS) HA DICHIARATO CHE SILVIO, CAPITALIZZANDO IL CONFLITTO D’INTERESSI, HA INCASSATO LE PLUSVALENZE SU MEDIASET ANCHE IN VISTA DI UNA POSSIBILE SCONFITTA LA PROSSIMA PRIMAVERA E REVISIONE DELLA GASPARRI..

NON PENSO CHE IL CORRIERE SIA PREDA FACILE ANCHE PERCHE’ L’AZIONARIATO DEL CORSERA E’ OSTILE A QUESTA MANOVRA.


E ALLORA BENVENUTO ARCHITETTO!


AVEVO PREPARATO UN BREVE SCRITTO PER TEC MA NON SONO RIUSCITO AD INVIARLO IERI SERA...

GUILLAUME

Fininvest scende, RCS sale...

Mentre qualcuno razzia i titoli RCS che volano in Borsa (+25% da inizio mese) Fininvest decide di vendere il 16,68% di Mediaset.

Il controllo della società non cambia, ma che se ne farà il Cavaliere di 2.2 miliardi di Euro (pari ad un quarto del fatturato dell'azienda in cui lavoro...) oggi?

Si prepara magari alle elezioni del prossimo anno tramite il controllo del maggior quotidiano nazionale (anche se con la recente Gasparri non si potrebbe?)

Maresciallo, che si dice negli ambienti?

E' arrivato il Blackberry!

Per chi non lo conoscesse, non parliamo del noto frutto che fa la felicita' di grandi e piccini d'estate, bensi' di un simpatico e piccolo oggetto che e' gioia di ogni techno-fun che si rispetti!


Qui sopra lo vedete riprodotto.

A cosa serve? Per chi non lo conoscesse (sono sicuro che il Tecnologo sa di cosa parlo, il Maresciallo non credo... il Connestabile non so!) e' un telefono\palmare che permette di leggere sempre ed ovunque la propria posta elettronica. Uno di quegli oggetti che qualche diabolico tizio del marketing inventa affinche' la tua azienda possa dartelo come status symbol, tu sia felice, ma a quel punto non puoi esimerti dal rispondere alle mail che arrivano alle 23...

Una specie di cavallo di Troia che solletica il techno-fun che e' in me, mentre la palestra gratuita attira il fighetto e il nido aziendale la mamma che si ferma 10 minuti in piu' in ufficio... e il risultato e' sempre lo stesso, la vita si confonde con il lavoro e viceversa...

Avra' ragione il responsabile Risorse Umane di Mediaset che alla domanda sul perche' non offrono l'asilo ai dipendenti, risponde che loro preferiscono dare quei soldi ai dipendenti e mandarli a casa prima a stare con la loro famiglia????

P.S.
Ehi! L'affarino ha appena vibrato, e' arrivata la mail con lo stato sulla qualita' dei servizi di oggi, di solito la leggo al mattino, magari pero' posso aprire gli allegati Excel e leggerla adesso...

mercoledì, aprile 13, 2005

Ci sono pure io...

... e per creare la propria identita' virtuale, e nascondersi, cosa scegliere di meglio se non la nemesi dell'Ingegnere, quell'architetto (con la a minuscola) che mette una curva la' dove un bell'angolo retto ci stava bene, che propone una asimmetria rompendo una perfetta specularita' (chissa' se esiste sta' parola...), che inserisce un tono di blu in un perfetto gradiente di rossi...

Eppure... non era Leonardo il piu' grande Ingegnere di tutti, ma ci ha regalato la Gioconda?????

Presentazioni...

ho conosciuto Guglielmo nel 1990.
una vita fa... avevamo iniziato un corso di sopravvivenza. di quelli tosti.
all'inizio non ci siamo considerati più di molto. Guglielmo stava
sulle sue. e io sulle mie. non avevamo idea di come avremmo affrontato
innumerevoli avventure. ne uscimmo indenni. cambiati, ma indenni. lui
prima di me.

e' un tipo strano. dice di fare sport, ma dal fisico non si capisce.
è pieno di libri, ma pare li sfogli al fine di citarne pezzi e fare
bella figura in società. la cosa bella è che molti di quei libri li ho
anch'io. ce ne siamo regalati tanti in questi anni. ce ne siamo
prestati uno solo. e mi è tornato con una fetta di pizza fra le pagine
280 e 281. era tom clancy. mica cotiche. da allora non gliene ho
prestati più. anche perchè diede la colpa a non ricordo più chi.

ci dividono poche cose. son di più quelle che ci uniscono.
ho un piccolo debito di riconoscenza che non potrò mai ricambiare: mi ha presentato mia moglie.

Il Connestabile lo conosco da più tempo... ma questa è un'altra storia.

Tec

Eccomi....

Con qualche comprensibile ritardo entro anche io nel Conciliabolo...

Le riflessioni che avete proposto sino ad ora sono davvero di livello pregevole e quindi con apprensione che mi accingo a scrivere....

Eccoli

Pare che alla fine, grazie a qualche aiutino esterno, anche Guglielmo il Maresciallo sia arrivato!
Attendo con speranza e trepidazione un commento su qualche tema caldo.
(il che significa che sparerà qualcosa sui pirati...)
Tec

Riempire i granai

Carissimi,
ecco che in questi tempi durissimi si riesce a trovare qualche cosa per riempire i granai: la bellissima intervista a Oriana Fallaci pubblicata dal foglio di oggi. Mai banale, la Fallaci, squarcia il velo dell'ipocrisia e presenta il caso della Schiavo dal suo punto di vista: imperdibile come sempre, quantomeno per discutere e farsi un'idea.
Il connestabile

Con calma, e in ordine sparso

Non a caso, io sono tecnico. L'allegra combriccola starà ancora cercando di accendere il computer, capire dov'è il browser, controllare la mail, interpretarla, telefonarmi, richiedere le istruzioni per muovere i primi passi, accedere, criticare, e poi, ma molto dopo, postare...

Creative Commons License