venerdì, giugno 27, 2008

che abbia ragione mia moglie?

forse................
ocio anche tu, Archie!


tec

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mercoledì, giugno 25, 2008

dita che corrono veloci sulla tastiera

 e non è nemmeno quella di uno dei miei mac (o quella bt fichissima che mi sono preso per puro spirito consumistico).
 ho tante cose che mi frullano in testa e che voglio fare, ma non riesco a fissarle. nell'iphone gridano a bassa voce gli inner circle (gruppo florido-giamaicano)... 
 ieri ero nella ex capitale d'italia... lavataccia, volo con accanto una delle ragazze più  belle mai viste negli ultimi 15 giorni (moglie a parte, ovviamente, anche se la moglie non è più ragazza, è mamma). viaggio sul treno più lercio d'italia (direi, per seguire l'esempio del Silvio, che la colpa è di valter). ho invidiato una famigliola (padre, madre e bimba di 6 mesi, forse) che andava in centro in vacanza. ho rivisto nei loro occhi, lo sguardo perso di marta e mio quando matteo dorme (la quiete prima o dopo la tempesta). "aello papà a loma" (papà va a Roma in aereo, in matteese), "matteo" dice marta "lo sai che in aereo bisogna stare fermi?" (lo stiamo preparando ad una trasferta novembrina a NYC). "ehh tì!" detto con l'aria di chi la sa, non lunga, ma lunghissima "tenno' cade"... e come lo sai?!?
back to work, now. il conci langue. le solite assenze (i top mgr sono esentati), ma, cacchio: bach, fracanappa, moose... nulla da dire? le mie attese sono tutte su fracanappa: quando si sveglia dal letargo, stupisce con effetti pirotecnici. 
gughi... fremo in attesa della prima settimana di agosto...
tec

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venerdì, giugno 20, 2008

io?!?!

mah!

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mercoledì, giugno 18, 2008

Ghe riverem a baita?

Ora non ricordo la frase precisa e non ho il libro sottomano. L'ho scoperto tardi, ma "Il Sergente nella neve" e' davvero il piu' bel libro scritto da un italiano sulla seconda guerra mondiale. C'e' tutto, c'e' il coraggio degli italiani, la loro semplicita', la dedizione, la cialtroneria, la disorganizzazione e l'arte di arrangiarsi. E poi c'e' la Guerra, la disperazione, la paura, la morte, la fame e la sconfitta. Un volumetto agile, autentico, appassionato, scritto da chi c'era e voleva raccontare per non dimenticare. Non ci sono ideologie, ma solo una storia: quella di chi si e' trovato nella ritirata di Russia e ha provato a sopravvivere. La vita e' tutta li' dentro, come a dire: mi avete sradicato dalle montagne per fare una cosa che non mi riguarda - la guerra - non mi date nemmeno gli strumenti per farla, e poi alla fine mi mollate qui, a centomilachilometri di distanza. C'e' il senso della casa, della patria nel senso migliore del termine: le mie montagne, il mio paese, la mia gente. Cose (valori?) importanti.
Insomma, tutto questo per dire che quando ho appreso della morte di Mario Rigoni Stern, ho pensato che quel mondo stia lentamente scomparendo dalla memoria, con lo scomparire dei suoi protagonisti. Che almeno non scompaiano i libri, che ne rendono testimonianza.

martedì, giugno 17, 2008

facendo pipì contro un muro

succede che sono mesi che non ci si vede. succede che la vita ti tira qualche scappellotto e allora, dalle mail passi a telefonate e sms. poi finalmente, schivando mogli e probabili viaggi a roma, una birra e mezza riesci a scolartela con il Guglielmo.
e si ricomincia da dove ci si era lasciati, con i discorsi interrotti e da riprendere, qualche commento sulla situazione lavorativa e famigliare e via a farsi domande cosmiche che non troveranno risposte (forse perchè ci siamo fermati a una birra e mezza?).
e tra le pieghe di discorsi che ci accompagneranno per tutta la vita, ti accorgi che, oltre alle mille cose che ti uniscono, anche le cose che ti dividono, in un qualche modo inesplicabile spiegano il concetto di amicizia.
uno scambio di regali: due approcci diversi... "ti regalo un libro bellissimo, mi è piaciuto un sacco e vorrei che condividessi questa esperienza". "io invece ti regalo un libro che non ho letto, perchè mi sembra di tirarti, di portarti dalla mia parte". 
peccato che per completare la serata, il Gughi si sia rifiutato di fare pipì sul muro di una fabbrica: che uscita è, un'uscita senza una pisciata in compagnia?

tec
ps: connie, ci sei mancato (non è vero, ma ci piace fartelo credere)
pps: non ho mai sbadigliato...

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lunedì, giugno 16, 2008

E.I.

La decisione di inviare le truppe per le strade della nostra città mi ha colpito.

Davvero si pensa che 2500 soldati nelle strade garantiranno ordine e legge?

Come ho pensato, prima che SuperWalter uscisse dal suo torpore, l'idea che i blindati pattuglino le nostre strade fa molto Cile.

Che giovani addestrati alla guerra si dedichino all'ordine pubblico ed alla pubblica sicurezza da un po da pensare. Che gente con armi da guerra ed esperienza nulla della strada si dedichi all'attività di tutore dell'ordine è inquietante.

Ci vuole sensibilità, esperienza e conoscenza delle leggi. Poliziotti non ci si improvvisa.

Sembra invece che l'Esercito vada bene per ogni stagione. Dal raccattare monnezza a compiti di polizia tutto va, basta sparare la notizia a sensazionee mostrare pugno di ferro.


Gughi

Lomba

Cari tutti,
 moose si trova in visita da connie in londra, purtroppo questo excursus londinese si sta concludendo, stasera me ne tornero' nella mia milano, per il momento mi trovo in un posto molto caro a tech e a connie, devo dire che mi sento degna sorella dei miei fratelli...
chi indovina vince un premio... (mba solo 1199stelline...)
e cosi' lascio connie da solo sono triste molto triste

saluti a tutti
moooooooooooooooose

giovedì, giugno 12, 2008

Eccomi!

Amici, Fratelli, Romani,

latito dal Conciliabolo da diverso tempo.

Le motivazioni sono diverse.

Al lavoro qualcuno, a mia insaputa, ha deciso di mettermi a lavorare.
La voglia di scrivere (forse ho scritto troppo negli ultimi mesi...) si è assopita.
Una certa stanchezza mi assale la sera impedendomi sin di sedermi davanti al pc.

Quindi....


Lunedi usciro con il Tecnologo per scambio di regali di compleanno (per ciò che riguarda il suo, sono in arretrato solo con quello del 2008) e viaggi onirici assortiti.

Il 06 giugno, come di consueto, ho riflettuto sul Sbarco ed ho pregato per i morti. Sto finendo, a fatica, IL Grande Uno Rosso di Sam Fuller.

Riprenderò al piu' presto a scrivere con costanza.

Non vedo l'ora arrivino le ferie...

Guglielmo, sempre il Maresciallo

martedì, giugno 10, 2008

Lettera da Londra / 2

La prima settimana e' passata come un lampo. Di lavoro ce n'e' parecchio, ma piu' ancora c'e' da imparare una cultura. Qui il pc e l'IT in genere sono considerati strumenti di lavoro strategici al pari dei codici, libri e sentenze. Non e' concepibile un avvocato che non sappia usare (e per usare intendo, "usare bene!") i programmi del pacchetto Office e il sistema gestionale interno. In giro non si vedono fax. Diversamente poi da quanto accade da noi, qui non squillano cellulari in continuazione. Anzi, non squillano proprio... Il principio e': se sono in ufficio, mi chiami ti rispondo e ti posso seguire. Se sono in giro, ti dico sulla mia voicemail dove sono e quando torno. Se hai urgenza, parli con la mia segretaria, se no, mi lasci un messaggio.
Peraltro pur essendo attorniato da giovani avvocati ben pagati della City, hanno tutti dei cellulari vecchissimi...
La mia impressione e' che qui la tecnologia sia vissuta piu' come strumento che come esibizione, con la conseguenza che si finisce per usarla solo quando serve, in modo intelligente.

PS: arriveranno anche lettere negative, caro Tech, non temere...
PS2: Guglielmo, dove sei? fatti sentire (o leggere)!!

lunedì, giugno 09, 2008

Guglielmo? Pronto.... Guglielmo?!?!

Ciao Gughi,
utilizzo il mezzo pubblico per fini privati... 
avrei piacere a festeggiare, con una birra, i nostri genetliaci (quindi famo due birre, vah)...
avrei anche un piccolo omaggio, trattandosi di preziosa mozzarella di bufala, scade a breve. Che faccio, te la porto scaduta???
poi, ancora un po' che aspettiamo,  festeggiamo il Natale!

dai, non fare il cazzabbubbolo, e trova una sera di settimana prossima! Ci parlo io con la Susy...  ...mi manchi...

tec
ps: mi preoccupa il fatto che hai lasciato passare il 6 giugno senza nemmeno un post sul d-day...

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venerdì, giugno 06, 2008

letters from Milan

Il buon connie è partito domenica scorsa e oggi porta a compimento la sua prima settimana lavorativa che lo ha reso prestigioso protagonista nelle notti insonni e bagnate dall'alcool e delle giornate di legge in quel di Londra.
Siamo rimasti in contatto: mail, im, skype, segnali di fumo, piccioni viaggiatori... e' stata tuttosommato una settimana normale. poteva essere anche Quito, che era lo stesso. Certo qualche caffè saltato al mattino, ma sono cose che capitano.
ma il weekend si avvicina e nel weekend col connie ci scappa sempre un caffè veloce, l'acquisto de Il Foglio, una discussione al volo e magari pure una pizza.
tutto per dire che fino ad ora non mi sei mancato (a parte ieri sera che c'era ecceziunale veramente su rai3)... ma domani, quando sarai in giro per Notting Hill (mi confermi, non lo dico a tua moglie, che ti accompagna quella Julie che mi dicevi ieri sera?), io sarò ai soliti posti...
Cheers!
tec


ps: senza nulla togliere a Moose, ovviamente con la quale mi sono fatto un pranzetto ieri e che conto di vedere domenica sera.

pps: mi sono già munito di due splendidi biglietti (omaggio) Alitalia per un we di luglio: speriamo che non fallisca prima!
pps: Julie non esiste.

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martedì, giugno 03, 2008

Lettere da Londra - 1

Piove, neanche da dire. Ieri ho fatto il tour dell'ufficio, un palazzo di sette piani che ospita 800 tra avvocati e staff, nel pieno centro della city. una volta arrivato sul green roof, mi mostrano con orgoglio la vista su St. Paul, dicendo: "vedi, stanno costruendo un palazzo proprio li' e ci ruybera' parte della nostra visuale sulla cattedrale". Allora guardo verso il basso e vedo questo cratere gigantesco, pieno di operai. "qualcosa non quadra" penso "c'e' qualcosa che non mi torna, qualcosa che mi salta all'occhio ma non capisco cosa sia". Ecco! Gli operai indossano tutti il casco di protezione! altro che gli appelli di Napolitano!

QUALCUNO PUO' AIUTARMI?

Con vent'anni di ritardo ho letto "I pilastri della terra" di Ken Follet.
Qualcuno di voi lo ha letto?
Se sì, può spiegarmi il perchè del suo successo straordinario?
Lo ammetto, io non ci arrivo.

Mourinho

E' ufficiale l'allenatore portoghese è sulla panchina dell'Internazionale. E noi forti della nostra (davvero) incrollabile fede ci adeguiamo..Per chi,come me, adorava Roberto,genio e sregolatezza, è una dura tegola, ma metabolizzeremo anche questo.
La cosa che mi fa pensare è come nel calcio la fede sia incrollabile, negli altri sport si ama lo sportivo non la casa in cui corre (es valentino rossi) ma nel calcio l'unica cosa che si conosce è il colore della casacca di cui il cuore è tinto, anche se negli anni la fede può affievolirsi mi devo riconoscere ancora fedele come il primo giorno.
Quindi buon lavoro Mr. Mourinho!
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