martedì, maggio 31, 2005

Sana e Robusta

I francesi hanno affossato la Costituzione Europea. Ed all’improvviso l’ineluttabile processo di unificazione è diventato meno ineluttabile. Sembrava che da un momento all’altro i confini e i particolarismi nazionali dovessero cedere il passo al sogno di un’unica Europa da Capo di San Vincenzo (già espugnato da Sir Drake) fino a gli Urali ( o quasi...). Da Scapa Flow sino a Creta.

All’improvviso tutto è finito. Stamane sul Corriere dicevano”se ne riparla tra qualche generazione!”.

Tra qualche generazione? Ora abbiamo l’Euro, normative comuni riguardo le dimensioni delle mozzarelle ed il peso del Pan di Spagna ma di avere uno straccio di Costituzione insieme non se ne parla “per almeno qualche generazione”.

Un manipolo di francesi, forse piu’ attenti ai problemi interni che non a quelli del continente, hanno frenato un processo iniziato 60 anni fa. E’ mai possibile?

Ci hanno tolto la possibilità di svalutare, di dire “e chi se ne frega” di fronte a mille problemi che a noi nemmeno ci toccano, abbiamo sacrificato parte della nostra economia ( ad esempio quote latte), rinunciato ad un inflazione che rendeva i mutui semplici debitucci e non forche issate per l’eternità, accettato che il forno a legna per la pizza si considerato pericoloso per creare l’ Europa ed tutto ora è inutile. Anzi. Resteranno i limiti, i vincoli, le normative ma di una Costituzione ed un spirito comune nessuna traccia.


Guillaume

congiura

sono due giorni che il QI della mia azienda si è spaventosamente abbassato.
ho mandato una mail ad alcuni capetti invitando loro ad intraprendere alcune attività al fine di soddisfare il cliente.
ora, mi rendo conto che lavorare costa fatica, ma mi sembra che siamo pagati per questo: lavorare.
la mail, mica perchè l'ho fatta io, era fatta bene, un concentrato di: azioni, responsabili dell'azione e data di scadenza. nulla di trascendentale. ne avevo già fatte altre in passato.
beh, s'è scatenata una ridda di risposte, inoltra, nuovi capi e capetti.... c'è uno che si è offeso perchè non era nella lista (c'era il suo capo), c'è un altro che si è inserito (dietro invito del capo di cui sopra) per coordinare, c'è uno che si è offeso perchè ho indetto una riunione senza convocare anche lui (che c'entra come i cavoli a merenda). oggi poi è arrivato uno che, dopo esser stato tirato dentro da un tizio a sua volta tirato dentro dal capo di cui sopra, (sì, sempre lui, la mia croce), senza aver letto la mail originaria, senza conoscere il contesto, senza sapere un beneamatocavolo del cliente, decide di stravolgere il senso di una richiesta.
alla fine la situazione è la seguente: abbiamo ben 8 persone che coordinano e nessuna che lavora.
devo ancora capire se stanno coordinando il loro torneo di bridge o semplicemente il modo migliore per tirare a campare.
tec

Sciascia

Purtroppo non ho avuto modo di leggere l'articolo ma l'ho scorto stamane. Lo leggerò stasera.

Su Sciascia è sempre pesato, o meglio fatto pesare, il sospetto di una sua collusione con la Mafia.

Come se descrivere un fenomeno ne renda complice il descrittore.

Una provocazione: si puo' descrivere un fenomeno ed una società così complessi solo dall'interno e solo vivendoli e conoscendoli profondamente. Ma si può vivere così profondamente ed addentrarsi con tale lucidità nella realtà mafia (una realtà unica) senza restarne invischiati o affascinatialmeno parzialmente?

Può lui essere completamente immune dalla formazione che ogni siciliano assorbe dall'infanzia?

E' solo una provocazione ma vorrei sapere cosa rispondi...


p.s. scrivo come post perchè non riesco a scrivere commenti (misteri della Rete)

p.s.2 resto in attesa della mia copia di Occasione del Consiglio d'Egitto


Guglielmo

Contro la "Malerba"

Smattina mi è andato di traverso il caffelatte.
Preparo la colazione, mi siedo al tavolo e, mentre stavo sorseggiando dalla mia tazza preferita, mi accorgo del titolo in prima pagina, in basso sul Corriere di oggi.
Sciascia, di nuovo, accusato di essere lo scrittore della mafia o, nella migliore delle ipotesi, lo scrittore che ha creato il "mito del buon mafioso". L'autore è uno scrittore minore, Luigi Malerba, cui il Corriere dedica l'apertura della Terza pagina.
Come qualche settimana fa, Sgalambro avvertica che Sciascia era un intellettuale inutile e piagnone, così ora diventa amico dei mafiosi e, ça va sans dire, mafioso lui stesso.
Ero troppo piccolo, allora, ma molto ho letto e altrettando ho discusso con alcuni dei protagonisti: è la stessa storia che si ripete, come negli anni 70, o negli anni 80.
Perchè le parole hanno un peso, e un significato preciso. Invito tutti a leggere quella intervista e a vedere quanto fango viene buttato sulla memoria di uno scrittore che, primo fra tutti, ha sistematizzazto, esaminato, e divulgato il pensiero civile (e laico, anche) quale solo baluardo, insieme ad una efficace azione di polizia, contro la più grande piaga che l'italia abbia creato ed esportato nel mondo.
Sono disgustato.

venerdì, maggio 27, 2005

mi sono innamorato...

leggo parecchi libri contemporaneamente. mi piace saltare di palo in frasca. poi accade l'irreparabile. mi innamoro. ma di brutto. e allora blocco tutto, blocco quel libro sulla logopedia, quello sugli alpini in russia, quello di pisanò, quello sulla storia della merloni, sul modello produttivo post toyota, non leggo più nemmeno il daily drucker... ora mi sono innamorato di michael connelly. dopo aver divorato tutti i libri che ha scritto, sono andato in crisi di astinenza. la prima mossa è stata di cercare sul sito della piemme qualcosa in più... ma niente. poi mi son detto, vuoi vedere che micky ha il suo bel sito internet? infatti. primo momento: euforia. secondo momento: delusione. micky è già avanti di due romanzi. l'ultimo è uscito ad aprile. il penultimo, dell'anno scorso, uscirà saildiavolo quando. beh, per farla breve, me li son presi in inglese. e sto godendo.
sempre a proposito dell'essere avanti, da lunedì 6 giugno ricomincia friends. se volete vi dico come finisce tra ross e rachel. "did you get off the plane?"

Perchè no?

A tutti coloro che fossero interessati: domenica (sì, lo so, TEC - in concomitanza con l'arrivo del Giro d'italia) ci sarà l'assemblea dei soci del club Amici di Leonardo Sciascia.
E' un'associazione unica o quasi in italia, e ha quale parente nobile il club amici di Stendhal di Parigi, uan sorta di circolo strutturato a perpetuare la memoria di uno scrittore, cercando di preservarla da tutti coloro che tendono a travisarne il pensiero (nella migliroe delle ipotesi) o anche solo ad apparentarlo ad un qualche partito politico.
Perchè non fondare allora NOI un circolo siffatto, scrittore: Stevenson.
stampiamo tessere, raccogliamo materiale, scriviamo articoli sul blog, stimoliamo discussioni (Silver era cattivo? Quale differenza tra i gentiluomini di nascita e quelli di ventura? Quale il messaggio di Mr. Hide? etc.. ).
Che io sappia non esiste nulla di questo tipo in Italia, oggi.
Che si fa Maresciallo, Tec e Arc (se hai finito di asciugarti le lacrime, e non solo)?

giovedì, maggio 26, 2005

in punta di pennino - altri tempi

Cesare Sangalli è il papà di un mio amico. da cinquant'anni lavora per la gazzetta. e' il tizio che ha sempre disegnato le cartine e che da qualche anno è stato soppiantato dai computer.
ha iniziato, giusto per redere l'idea, quando coppi ha corso il suo ultimo giroditalia.
e' un tipo forte. schivo e timido. lo conosco da anni e ogni volta che lo incontro cerco di farmi raccontare qualcosa, un aneddoto, un particolare. di quelli che non escono sui giornali. quando gira ai raduni di partenza (e io l'ho visto varie volte per la sanremo) o al villaggio di arrivo (a milano, alla fine del giro) è omaggiato da tutti. dai vecchi ciclisti e da quelli in attività. è il depositario del sapere. è quello che sa quanto diavolo di pendenza avrà la salita.
è uno di quelli all'antica. continua a lavorare a china, con il regolo calcolatore e le cartine sono tutte in scala logaritmica.
mi chiamo tec mica per nulla, la amo la tecnologia. ma in questo caso, la tecnologia gli ha tolto gran parte del lavoro. poi capìta che al primo utilizzo ufficiale, il pc ha messo giù una salita da 16% come una da 10% e silvio martinello finisce fuori tempo massimo, e si incazza (parafrasando paolo conte, mica cotiche). poi capìta che i corridori rivogliono le cartine a mano...
Tec

cempions

ci sono siti che ti lasciano con le lacrime agli occhi.
di gioia per noi...
sconsigliato a chi ieri sera tifava per quelli con la maglietta bianca.
consigliato anche a quelli che hanno fatto errori di gioventù.
tec

Rimorso

Alla fine, mentre Cisse’ ballava la Lambada attorno alla Coppa, ho provato un pizzico di rimorso.

Rimorso pensando ai miei cari che sono milanisti: mia moglie, mio padre, mio fratello e mia madre (che malgrado finga da anni di tenere per l’Inter in cuor suo rimarrà sempre rossonera) .

Rimorso per la mia piccolezza nel godere della peggior disfatta che si possa veder su un campo di calcio. Arrivare ad un passo dallo scudettzo e a un dito dalla Coppa e perdere tutto. Tutto condito da indubbi torti arbitrali, gol fatti che sembrano rimbalzare su lastre di vetro ed un portiere che sui rigori ballonzola come una scimmia(ah Grobbelar, dolce ricordo...).

Rimorso perchè l’Italia, magari, aveva bisogno di un piccolo segno positivo nel baratro in cui precipitiamo lentamente ogni giorno.

Rimorso per Paolo Maldini, un campione che è nella Storia del calcio e che per talento e indole ha vinto meno di quello che merita.

Rimorso perchè fino a 5 anni tenevo al Milan e tra i ricordi piu’ cari della mia infanzia ho un portatessere del Milan con le Coppe e gli scudetti vinti e quando lo estraggo dalla scatola dei ricordi penso a come poteva essere ricca la mia vita di tifoso.

Rimorso perchè quando vedo quei colori sento un moto di affetto perchè sono comunque anche quelli i coloro della mia città. Lo stesso affetto che Riccardo poteva provare per Saladino, il nemico di sempre o Alessandro per Dario.

Ma è durato un istante...uno solo...

Guglielmo

mercoledì, maggio 25, 2005

Solitudine

La scrittura è solitudine. Di fronte al cursore che lampeggia si è soli con la propria anima. I nostri sogni, le nostre speranze, le nostre paure e delusioni si accalcano per uscire e trovare uno spazio su quel foglio bianco. Si agitano cercando di ritagliarsi uno spazio nei personaggi che pian piano si delineano prendendo il meglio ed il peggio di noi. Quei personaggi sono quello che avremmo voluto essere e che non saremo mai. Quello che abbiamo paura di diventare o essere diventati.

Ciò che alla fine rimane alla fine sul foglio spesso ci delude. Ci esaspera. Non siamo in grado di capire se ciò che abbiamo scritto sia degno di restare o meno. A volte ci appare banale o semplicemente brutto ed allora cancelliamo. A volte salviamo per poi rimettere mano.

Credo che capiti a chiunque scriva e mi chiedo quanti grandissimi scrittori abbiano cestinato frasi bellissime o interi capolavori. Quanti uomini capaci di evocare con poche sapienti parole la frescura dell’ombra nel cuore di un accecante deserto hanno cancellato per sempre i loro scritti?

Il Maresciallo

Mc

Vi siete chiesti perchè le insegne dei vari McDonald's sono state coperte?

Ho letto che vogliono cambiare marchio in un " ?" per dare un cambio di direzione legato al discorso delle calorie.

Ne sapete qualcosa?

Guillaume il curioso

Ultimo

Non siamo violenti, anche se conosciamo la violenza del vostro denaro, quello che usate per comprare ogni cosa.
Noi non amiamo la proprietà privata se non in quanto svolge una funzione sociale, e vediamo la pura avidità con cui accumulate e recintate case e palazzi e città.
Non siamo razzisti, e vediamo le vostre distinzioni tra bianchi e neri, ricchi e poveri, regolari ed irregolari, sudditi e clandestini.
Noi non vi combattiamo con la violenza che legittima la vostra reazione,
noi non vi combattiamo con la superficialità e l' opportunismo che legittimano il vostro nepotismo.
Noi cerchiamo di costruire ogni giorno, nelle piccole cose quotidiane, un mondo che si allontana dalla vostra prigione, dove gli esseri umani nella loro semplicità sono autentici,
dove l' uguaglianza significa uguaglianza, dove la solidarietà significa solidarietà, dove la dignità significa dignità.
Queste parole sono un sentiero luminoso su cui cammina la gente piccola, quella che vive ai margini del vostro mercato.
Ci perdonerete se non amiamo la vostra violenza, ci perdonerete se non amiamo i vostri soldi, la vostra arroganza, la vostra competizione truccata.
Non siamo eroi, non siamo niente, il fatto è che semplicemente il vostro mondo vuoto ci fa schifo.

Con molto disprezzo,

gli ultimi

martedì, maggio 24, 2005

Fante, London e Steinbeck

Scendo le scale con la borsa frigo. Dentro melone e bresaola. Un’occhiata distratta alla casella della posta. Una busta gialla ingombra la sottile fessura. Un sussulto. La casella della posta è per me una tappa fissa. E tramite posta che attendo novità, sorprese o colpi di scena. Sono un sognatore. Mia moglie me lo dice spesso. Osservo il plico ma non mi dice nulla. Non aspetto nulla. Mio cognato dagli States che mi invia una sorpresa? Ogni tanto lo fa.

Accarezzo il pacchetto ed ho la risposta. E’ come quando accarezzo il crapino di Riccardo al buio. Conosco le pieghe della sua testa, le linee e le rose dei suoi capelli. Il dorsale rigato, il volume dei fogli...è il mio racconto : Giro di chiglia (18 euro edito da?).

Il fatto che sia lì non è un gran segno. Dovrebbe essere chiuso nella cassaforte della Garzanti editore ed al limite in casella dovrei trovare un corposo contratto da sottoporre al mio avvocato (mia cognata).

Corro per strada ed intanto lacero la busta. Non mi sbagliavo. Il mio libro. E con lui i suoi personaggi: James, Moody e Bartolomeo di ritorno da uno dei loro viaggi. Sui loro volti i segni della sconfitta. Li consolo con una carezza. Insieme al volumetto una lettera intestata “Garzanti Libri”. Il cuore è in tumulto. In quel preciso istante capisco come si sono sentiti: London quando inamidava camicie a Frisco e vendeva racconti per pochi dollari alle riviste locali, Fante quando vagava per Los Angeles in ceca di ispirazione e si ubriacava a Bunker Hill in attesa del successo, Steinbeck quando saltava da un lavoro all’altro e sentiva scivolare tra le mani callose il sogno americano trasformatosi in sabbia o Dostoevskij, le mani infagottate, attanagliato dei debiti e chino sul tavolo a scrivere racconti per pagare la legna ed il cibo per la sua famiglia. Di merda...ma a fissare l’abisso di disperazione in cui sono sprofondati i suddetti e mille altri sconosciuti mi sono sentito felice. Ho continuato a camminare con bresaola e melone nella sinistra e la lettera ed il computerscritto nella destra con aria da scrittore maledetto. Guardavo in giro con gli occhi che dicevano: ma cosa ci vuole perchè questo Paese scopra un genio?

Strappo la busta ed estraggo il sottile foglio di carta intestata.

“Gentile dottor XXXX (ho solo un cliente che mi chiama “Dotto’” ma credo che chiami così anche il suo parcheggiatore...)la ringraziamo per averci proposto la sua opera. L’abbiamo letta trovandola abbastanza interessante, tuttavia, si tratta di un genere narrativo poco adatto alle nostre collane. Per questo motivo siamo costretti a darle una risposta negativa. Ma le auguriamo di trovare presto un editore per Giro di Chiglia.”

Analizzo il foglio interrogandomi. Sarà un prestampato o sarà vero che lo hanno letto e l’unico problema è che non hanno una collana? Potrei chiamarli allora e dirgli “Beh, mettiamolo anche in una collana non sua o meglio apriamo una collana apposita che so “Collana: Pirati e Bucanieri.”.


Comunque, ho chiamato la signora che concosco e mi ha detto di richiamarla giovedi...vedremo... domani ci sarà il responso del concorso di Vivimilano....


Guillaume

Battuto?

Thessaloniki

L’ultima volta che morì un Papa, la Juve vinse lo scudetto, L’inter la Coppa Italia e la Coppa Campioni la vinse….


Venerdi sera, complice la malattia che attanaglia la mia famiglia, ho noleggiato “Alexander” di Oliver Stone.

Un bel film anche se trascura alcuni degli episodi chiave della vita di Alessandro.

Collin Farrel ben rende i tormenti, le insicurezze e le paure che si crede abbiano attanagliato l’anima dell’uomo, ritrae in maniera delicata e virile il rapporto tra Alessandro ed Efestione (il suo Patroclo) e la tensione che lo guida verso il Pacifico.

Alessandro, detto Magno (no, Tec non perché fosse un fanatico dell’Algida…), è il personaggio che più ha colpito la mia fantasia. Le fonti storiche sul personaggio sono diverse ma attenibili ben poche. Anche nel film Tolomeo, compagno del Macedone (lo sapete che l’odierna Macedonia non c’entra nulla con quella di Alessandro e che anzi in Grecia sono parecchio incazzati con gli usurpatori? Se ti azzardi nella vera Macedonia a parlare della Macedonia odierna rischi il linciaggio. Ho rischiato la vita a Salonicco sotto il monumento ad Ale.) si interroga su dove finisca la realtà ed inizi il Mito.

Nel film Tolomeo insiste sul desiderio di Alessandro di raggiungere la fama e la gloria omeriche.

A mio parere il Macedone fu uomo capace di una visione immensa.Visione che lo portò da una paese di pastori a Babilonia e poi verso i limiti del mondo allora conosciuto. Il coraggio, ben reso nel film, non è mai incoscienza o spavalderia come in Riccardo Cuor di Leone ma capacità di mettere in gioco la propria vita per realizzare quella visione.

Il momento più intenso è quando i suoi uomini, pur amandolo ancora, si ribellano a questa folle corsa e chiedono di tornare a Pella. Il nostro, stretto tra l’esercito in fermento ed il fiume Beas, cerca, per l’ultima volta, di arringare gli uomini a seguirlo oltre i confini del mondo conosciuto.

Ricorda le battaglie vinte e quelle da vincere, le ricchezze che lui ha fatto accumulare e quelle da lui distribuite agli uomini, esalta la vecchiaia di gloria che li attende.

Ma gli uomini, ormai pronti a sfidare l’ira del Re, non cedono. Vogliono tornare a vedere mogli e figli. A goder dei frutti della battaglie. Il Magno sale di toni. Ricorda loro che hanno tradito le mogli giacendo con donne persiane e indiane, che hanno seminato il tragitto di figli illegittimi e che si sono lasciati corrompere dai beni materiali. Niente. Ed allora sintetizza in poche parole la parabola di ogni uomo. Ammonisce che, dimenticate le glorie, le vittorie, le ricchezze dei suoi uomini la Storia si ricorderà di loro perché hanno abbandonato sulle rive del Beas il loro Re.

Niente…

Umiliat,o Alessandro capì di essere sconfitto. Secondo lo storico Lane Fox era a circa tre mesi dall’oceano. Giunto sulle sponde del Pacifico si sarebbe sentito un coglione, come dice Vecchioni in una sua canzone, o semplicemente felice?

E’ sulla sponda occidentale del fiume Beas che finisce il sogno di Alessandro ed inizia il tramonto.

Quel fiume è lo spartiacque tra l’uomo appagato che rinuncia ai suoi sogni per tornare a casa e l’uomo che è pronto a morire per realizzare la Visione.

E’ sulle sponde di quel fiume che muore l’uomo e nasce il Mito...


Guillaume

A proposito dei gobbi...

Abbassiamo drasticamente il livello del Blog e portiamolo alle più becere discussioni da Bar Sport!

Ma secondo voi la Vecchia Signora quando andrà avanti in qeusto stato pietoso?

Ricordiamo sempre (e lo dissi anche a qualcuno dei presenti in tempi non sospetti) che Capello è un grande ma dopo di lui il diluvio: basta vedere il Milan quanto ci ha messo a ritornare vincente e cosa sta accadendo alla Rom(ett)a.

Cosa vi aspettate per il futuro (mentre io fremo per domani sera...)?

per chi non ha memoria

Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera..
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!
S'udiva intanto dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero,
il Piave mormorò:
«Non passa lo straniero!»

Ma in una notte trista
si parlò di un fosco evento,
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti!
S'udiva allor, dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde:
come un singhiozzo, in quell'autunno nero,
il Piave mormorò:
«Ritorna lo straniero!»

E ritornò il nemico;
per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame...
Vedeva il piano aprico,
di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora...
«No!», disse il Piave. «No!», dissero i fanti,
«Mai più il nemico faccia un passo avanti!»
Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combatteron l'onde...
Rosso di sangue del nemico altero,
il Piave comandò:
«Indietro va', straniero!»

Indietreggiò il nemico
fino a Trieste, fino a Trento...
E la vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico:
tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti...
Infranse, alfin, l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!
Sicure l'Alpi... Libere le sponde...
E tacque il Piave: si placaron l'onde...
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò
né oppressi, né stranieri!

lunedì, maggio 23, 2005

Referendum: dico la mia

Le mie idee le conoscete tutti, o quasi.
Preliminarmente
Non andrò a votare al refendum per una questione di principio che travalica il merito dei quesiti. Sono convinto che molte persone soffrano e che la ricerca sulle staminali sia UNO dei possibili rimedi, ma mi spaventa la possibile assenza di regalamentazione che scaturirebbe dall'abrogazione di quattro capi della legge de quo. Direi, molto più semplicemente che la prossima maggioranza potrebbe semplicemente modificarla per le vie istituzionali.
Nel merito
La ricerca scientifica deve (metodoligicamente parlando) avere un limite: penso che la scienza debba seguire la morale e non il contrario. Se la maggiornaza pensa che sull'embrione si possa fare tutto ciò che si desidera, io non mi opporrò, ma le mie obiezioni saranno valide. I.E. non si fanno referendum sulla logica.
In subordine
Il referendum è uno strumento di partecipazione: ognuno dica la sua. La democrazia è il paradosso della statistica, quindi non penso che, quale che sia il risultato, TUTTE le persone che andranno a votare saranno in grado di spiegare il propio voto. Ma tant'è.
In ogni caso
Come ho avuto modo di dire in un commento, l'obiezione insuperabile, sotto il profilo morale, rigurada la definizione di persona, vale a dire, quante cellule, giorni, etc, sono necessari per definire un "ricciolo di materia" come una persona.
saluti

40!

Ieri sera Veltroni alla tv diceva che la vita media in Africa è di 40 anni. Io mi chiedo questo: è giusto spendere milioni di euro per cercare di risolvere malattie “di nicchia” o che si manifestano in tarda età per spostare il limite della nostra vita sempre più in là? Non sarebbe giusto risolvere quelle malattie, per noi banali o curabili, che mietono vittime nel terzo mondo?

Certo anche questo è un problema filosofico finchè non ti colpisce ma lo stesso sono atterrito quando penso all'età media dell'occidente ed a quella del terzo o quarto mondo.

Anche qui non è il capriccio di "pochi" che guida la ricerca medica?


Guglielmo

Quorum

Non esiste un diritto ad un figlio finché hai la possibilità di averne naturalmente. Ma se non ci riesci e ti è precluso l’averne allora il problema lo guardi sotto un’altra ottica.

Io penso che non sia corretto chiamare a votare la popolazione su un temo così delicato e le cui implicazioni filosofiche, morali e mediche sono infinite. Non credo si possa decidere su questioni così delicate Non siamo una democrazia diretta come la Svizzera. Su certe questioni delego lo Stato a stabilire ciò che è giusto migliorando nel tempo la Legge.


Lo strumento referendario ne esce mortificato.
Ieri, durante l’uscita domenicale in bici, ho parlato con un ragazzo che ha provato la via dell’inseminazione artificiale. Mi ha aperto gli occhi su aspetti che non avevo mai valutato.


Tec, e se si raggiungesse il quorum e tu non avessi votato?

Se tutti ragionassero come te ma i Si ed i fedeli del voto fossero il 51%?


Guglielmo

libertà d'espressione

"sono in totale disaccordo con te, ma combatterò affinchè tu possa esprimere le tue idee".
comodamente sul giornalino del carcere.

tec, mai stato a favore della democrazia e che il 12 giugno va al mare e si ASTIENE

12 giugno bis. diamo spazio a pinkie...

riscrivo il tuo commento e lo alterno con le mie risposte.

1) Gli esseri umani non sono cavie per esperimenti, è vero e giusto. Ma, al netto di convinzioni etico-religiose che comunque rispetto ma dal punto di vista logico e razionale non sono d'aiuto a capire, riteni che 8 cellule siano davvero un essere umano? Io no.

eh no, le convinzioni devono essere di aiuto a capire. secondo me, la Vita parte dal momento della fecondazione dell’ovulo. qual è il limite allora? in base a quale criterio viene fissato? perchè tre mesi e un minuto dopo il concepimento il feto si deve tutelare mentre due mesi, 29 giorni e 23 ore, no?

2) Se non si possono sopprimere esseri umani innocenti, come mai per la legge in vigore è giusto e obbligatorio impiantare comunque l'embrione, anche se affetto da grave patologia, ed è invece consentito, subito dopo, fare aborto terapeutico per la stessa patologia? Anche se è triste, non è forse meglio lasciar lì le 8 cellule piuttosto che "ucciderle" dopo un paio di settimane quando magari sono diventate qualche milione? E magari uccidendo anche un potenziale gemellino "sano"?

non ho mai scritto o detto che sono d’accordo con la legge sull’aborto. nè tantomeno di condividere o approvare la legge 40.

3) Si, la vita umana è inviolabile, ma allora? Non è forse una violazione del diritto alla vita (la vita non nel senso di presenza di interazioni chimiche tra cellule o di attività elettrica residuale ma di coscienza, di consapevolezza, di pensiero, di autodeterminazione e, perché no, anche di spiritualità) obbligare un esserino che non può difendersi a nascere per forza anche se malato? O peggio a nascere per forza così com'è stato concepito, senza possibilità di terapia genetica dell'embrione? Inoltre, vedi sopra mia perplessità sul contrasto con la normativa in materia di aborto terapeutico.

qui la questione è spinosissima. ammetto che è facile seduti in ufficio dichiararsi contrari all’aborto nel caso in cui l’esserino, come lo chiami tu, sia gravemente malato. sono contrario all’aborto in qualsiasi forma. ma ammetto che sono uomo e lontano da decisioni di questo tipo. sono decisioni sofferte e difficili. non mi va di giudicarle. resto comunque contrario alla terapia genetica sull’embrione, ci sono derive pericolose...

4) La salute della donna non si tutela anche evitandole di dover abortire o evitandole il dolore profondo di dare alla luce un figlio gravemente malato, di dover condividere con questo figlio una vita di dolore (anche i figli malati danno gioia, ovviamente, ma il dolore di non poterli aiutare e di vederli soffrire dove lo mettiamo?) o di perderlo prematuramente?

pensi sia senza dolore la scelta di abortire un figlio malato?

5) Giusto. Ma allora perché non provare a vedere, serenamente e con lucidità nettizzata da profili morali, se effettivamente questa "scienza disumana" aiuta la vita umana delle persone vere (non dell'uomo come figura etica e teorica) o la penalizza? Inoltre, se le staminali embrionali dessero invece vantaggi maggiori scientificamente accertati? Allora la terapia andrebbe bene? Ma come facciamo a scoprire i vantaggi potenziali delle embrionali se la ricerca scientifica è inaccettabile?

non è possibile per chi ha una legge morale, scinderla dalle convinzioni politiche. checchè ne dica kant. esiste un problema di fondo sulla ricerca delle staminali embrionali. ed è che è condotta su embrioni che verranno poi "buttati via". cosa che ai miei occhi rende la ricerca alla stessa stregua degli esperimenti di mengele.

7) Pochi chi? Se hanno approvato la legge in parlamento avranno pur avuto una maggioranza, o no? Che poi fosse un partito trasversale fatto di parlamentari delle più diverse appartenenze di lista, è altra questione.

ripeto: la legge 40 è un compromesso ragionevole fra una posizione di stampo etico/morale/religioso e una posizione laica. pochi, vai a vedere i dati sulla raccolta firme del referendum (che cmq non rappresentano la posizione di chi voterà sì). infine, la maggioranza degli italiani non ha capito su cos'è il referendum... inoltre un referendum è sempre abrogativo. cosa accadrà dopo il 12 giugno qualora vincessero i sì?

8) Condivido. Ma tu quanti figli hai?

chettefrega?!? ;-)
ma allora se sei d'accordo su questo punto, non pensi di essere in contraddizione con la tua posizione sul referendum? ...e forse anche sulla legge 40?

12 giugno. le mie ragioni per l'astensione

riduco al minimo quello che penso dei referenda.
vi prego solo di tenere la discussione sui contenuti. il primo slogan "a capocchia" lo cancello. alla faccia della democrazia.

1) gli esseri umani non sono cavie per esperimenti
2) non si possono sopprimere esseri umani innocenti
3) la vita umana è inviolabile sin dal concepimento
4) la salute della donna deve essere tutelata
5) esistono terapie su staminali adulte, altre devono ancora essere scoperte. nulla si sa sui vantaggi delle staminali embrionali
6) mi oppongo al delirio di una scienza disumana
7) sono contrario al capriccio di pochi che porta ad una legge dello stato
8) NON ESISTE, NON E' MAI ESISTITO NE' MAI ESISTERA' un diritto al figlio

Tec

venerdì, maggio 20, 2005

La Douce France

I nostri cari vicini...

Ora si ergono a democratici paladini delle libertà internazionali ma di porcate, nella Storia, ne hanno fatte a mille...


Guillaume

VERGOGNA!

Il Feltrinelli Village vicino a casa mia ha stabilito che il mio racconto 100 parole non era degno della vittoria.

Il sogno si è infranto pochi istanti fa!

Già leggo la mia biografia:

"Nl 2005 partecipa al concorso Feltrinelli e non vince. Una macchia indelebile sulla casa editrice che pagherà cara la svista quando nel 2008 Guglielmo rifiuterà il contratto multimilionario per i diritti della Trilogia dei Pirati con queste parole: "Sono un pò più di 100 parole!"





Gugliemo l'incompreso

Coperta

Codice d’onore è un film culto. Alcune battute sono indimenticabili. Però...
Però credo che il messaggio del film non sia quello che tu hai colto.
Alla fine il colonnello Jessep viene incriminato ed i due Marines ci rimettono le mostrine.
Il messaggio, credo, è che anche nelle situazioni limite c’è sempre un codice d’onore da rispettare. E non è quello del Colonello Jessep o del tenete del reparto ma quello del sergente di colore che, fino all’ordine di un superiore, ha difeso il compagno più debole dai soprusi e dalle violenze dei commilitoni ed è pronto con onore ad affrontare le conseguenze dei suoi atti per non infangare il reparto.

Purtroppo i casi di Abu Ghraib e Guantanamo dimostrano proprio che quando vengono violate in maniera indiscriminata i diritti elementari delle persone le conseguenze sono disastrose.

Disastrose per la Verità, disastrose per il morale dei soldati e della nazioni coinvolte

Se il fine è lecito i mezzi, lasciati per di più nelle mani di quelli che esito a definire sadici, sono abominevoli ed inutili.

Il fatto poi che gli Usa, che io amo come ben sai, si permettano sul suolo di altri stati sovrani (in realtà considerati poco meno che vassalli) di sequestrare cittadini di altri stati è incredibile.

L’America democratica si ribella a queste pratiche ed anche noi non dobbiamo tollerarle.


Ti suggerisco di leggere:
Catena di comando. Dall'11 settembre allo scandalo di Abu Ghraib
Autore Hersh Seymour M.


E ricorda....quella coperta si chiama Libertà...


Guglielmo

giovedì, maggio 19, 2005

santiago

non mi riferisco alla città. ma al soldato santiago. quello ucciso
in codice d'onore.
ogni volta che vedo questo film mi faccio sempre la solita domanda: è
giusto, legittimo in determinate situazioni mettere da parte le
regole, le libertà civili?
ogni volta la risposta è la stessa. sì.
quando qualche settimana fa ho letto degli americani che hanno
"prelevato" un musulmano sospetto per le strade di milano, non mi
sono scandalizzato. quando penso a guantanamo, non mi scandalizzo.
quando entrando negli usa l'estate scorsa mi hanno fotografato, non
mi sono scandalizzato...
ha ragione jack nicholson, quando dicendo di fare colazione accanto a
cubani addestrati ad ucciderlo, rinfaccia tom cruise di non essersi
trovato di fronte ad una canna di un fucile d'assalto ak47 di
fabbricazione sovietica e quindi di non permettergli di giudicarlo.
"certo che l'ho ordinato io, cosa credi!" esclamerà alla fine...
convinto di aver fatto il suo dovere. e quando qualcuno mi dice che
non è giusto, non rispondo. ma penso a quelle braccia agitate dalle
finestre delle twin towers in fiamme.
Tec

risveglio

mi capita raramente di svegliarmi e ricordare bene cosa ho sognato. stamattina mi sono svegliato bene. stanotte ho sognato bene.
(prego, da ora in poi freudiani, junghiani e compagnia cantante di astenersi da una qualsivoglia interpretazione, altrimenti parto con i sogni di ombrelli che si aprono e chiudono).
esterno giorno. guglielmo, un non ben identificato tizio e io. una macchina priva di contrassegni. guglielmo alla guida. io dietro che carico le beretta di ordinanza. non so, non ricordo cosa dovessimo fare. so che i "cattivi" han fatto la loro apparizione non appena caricata l'ultima arma.
stridore di gomme, urla, spari (grida e botte, per citare jannacci, attendo il titolo nei commenti, premio una birra media). usciamo, vestiti di nero, coi cappucci. i quattro cattivi giacciono riversi a terra. semi-feriti. inoffensivi. sento il respiro di guglielmo, ha avuto paura stavolta. il terzo incomodo sparisce. io son felice. arrivano i rinforzi. con il classico ritardo. noi incassiamo applausi e premi. ci ritroviamo alla sera a bere la birra. quella birra che qualcuno ha proposto settimana scorsa ma della quale non vi è traccia di convocazione.
ma dico, per bere una birra all-together, dobbiamo partecipare ad una sparatoria?
fissiamo per settimana prossima?
tec

lunedì, maggio 16, 2005

Big Sandro

farò un'eccezione alla mia regola. utilizzerò la maiuscola solo per Lui, Big Sandro.
pare che la lista dei debiti che ho verso la famiglia di gughi si allunghi.
insomma, in sti giorni è la volta di Big Sandro. non starò qui a spiegare il perchè e percome... chi sa, sa. chi non sa, si fidi.
voglio solo ricordare un piovoso giorno di luglio del 2001. Big Sandro passò quel giorno di festa a dirmi: tra qualche anno, quando guarderemo le foto dell'album ci chiederemo "ecchi è sto qui?", riferendosi a me... passò il pomeriggio a distruggere il mio ego, convincendomi che ero l'invitato più inutile.
ci riuscì. benissimo.
e guglielmo era troppo preso per potermi difendere.
tec

Anto' 2

Caro Tec,
Dopo una serie di post infarciti di pubblicità occulte (l’antitrust ha aperto un fascicolo) rivesti i panni di Catone il censore e nel vasto panorama della televisione italiana ti concentri su una delle poche pubblicità positive. Tralasci i travestiti che ammiccano, donne rifatte svestite, pubblicità che richiamano rapporti saffici e peggio ancora...

Dopo il tuo attacco alla famiglia ed all’istituzione del matrimonio (Conn dove sei? Agostino che dice tal proposito?) demolisci quello che non esito a definire un modello.

Lei è una donnina di casa senza grilli per la testa. Non è rifatta e non veste intimo costoso ed alla moda ma una vecchia e sana sottoveste.

Ha appena finito di leggere Famiglia Cristiana e ritagliare le ricette della settimana di Suor Germana e l’unico suo pensiero non è “L’isola dei famosi” o “La fattoria” ma riannodare il filo dell’intimità con il marito.

I figli sono fuori casa. Magari all’oratorio estivo serale. La cara coppia è sposata da un po’ ma la passione non è sopita ed il motivo è presto detto.

Non hanno Pay tv , ed infatti il marito non segue strane partite ma un bel noioso Trofeo Birra Moretti fuori stagione, non hanno Fastweb o Adsl , ed infatti finito con Famiglia Cristiana la signora non ha piu’ nulla da fare. Non si attacca al telefono con qualche perversa opzione flat. Non hanno uno straccio di Pinguino per rinfrescarsi un pò nella calura siciliana (Conn, breve riflessione sugli effetti della calura siciliana sulla sensualità!) e, come i protagonisti di Germinal di Zola, hanno solo i loro corpi. I


E tu la vuoi censurare? Ma è da far veder nelle scuole...

Concorso Feltrinelli 100 parole

Lasciavo i miei occhi vagare inquieti. Lo vidi. Era un petalo scarlatto nella neve e vi riconobbi i segni di un amore lontano. Fantasticai sulla sua storia continuando a camminare con sguardo avido di avventure. Simulando indifferenza ripercorsi il breve tratto che ci separava.Un brivido scivolò verso i miei fianchi. In faccia i segni dell'oceano e dentro una promessa che mi fece sognare: "Flint, perfino lui, aveva paura di me." Lo strinsi al petto ed andai verso la cassa. Ha mantenuto la promessa che lessi in quella pagina. Giro ancora per librerie. In cerca di amori.

sabato, maggio 14, 2005

anto'...

l'avete vista 'sta pubblicità?
secondo me, i due non sono sposati. ma quando mai una moglie, e ripeto: MOGLIE, in pieno agosto, si mette le calze, si trucca e arriva lì a chiamarti... secondo me, chi l'ha fatta non è stato sposato.
fatto confermato tra l'altro da "medicine today" di marzo. hanno infatti trovato l'alimento che riduce del 90% lo stimolo sessuale delle donne.
la torta nuziale.

comunque, battute a parte, secondo me, non è una pubblicità da trasmettere nelle fasce protette.
tec, il moralista

venerdì, maggio 13, 2005

Libretto

no, connestabile, non è un trofeo dei tuoi. ma qualcosa di ben più divertente.
archie, ne prendiamo due, così ci fanno lo sconto?

gughi, stanne fuori...

tec

Banalità

Il piccoletto al mattino non vuole proprio saperne. Vuole solo la mamma. Leggere il suo libretto preferito, mimare la cannonata della nave di Capitan Uncino o il volo lieve di campanellino non serve a nulla. A cenni e parole mi allontana. Il massimo che mi concede è un bacio sulla guancia e la consegna rituale delle chiavi della macchina e del box. Gli porto i mazzi e lui, con una certa solennità, me li rimette tra le mani. E’ come se mi desse gli strumenti per affrontare la giornata. Mi da un 5 e scivolo via. Prima, però, riassume il pomeriggio che ci attende “Se bello tempo papà area verde, Ciuff Ciuff, Palla”. Un bacio a mia moglie ed esco. Il sole inonda i tetti più alti. Si ritira per un istante sorpreso da una nuvola ma torna subito a scintillare nei lunghi comignoli in acciaio. Il traffico al mattino presto è ridottissimo. La Kia bordeaux con i miei vicini di box a bordo è leggermente in anticipo. Mi passa di fianco mentre attraverso la strada. La moglie dell’ex postino della zona la incrocio al secondo attraversamento. Caracolla verso la chiesa. “Il bambino?” Rispondo e sorrido. Avvio il motore ed i 110 cavalli della mia Corolla nitriscono impazienti di scaricarsi al suolo. Faith Hill, al mio fianco, canta struggente di una sua qualche delusione d’amore. Mi prega di consolarla. Si fa insistente. Non le do retta e la minaccio di riesumare Freddy Mercury dal cassetto portaoggetti. Si calma e lascia il posto alle Dixie Chicks che mi cantano Traveling Soldier. Il grande meccanismo dell’esodo lavorativo è scattato. Stesse facce, stesse auto quasi alla stessa ora. Verrebbe voglia di superare la timidezza e farsi un sorriso. Trovare il coraggio di dire : “Dai sorridi che è venerdi” L’Audi TT che qualche settimane fa ha tamponato una Astra Sw è stata rimessa a nuovo ma il tizio che la guida ha la stessa faccia da pirla di qualche settimana fa. I militari trasandati si avvicinano in mimetica verso la caserma (ma non è vietato girare in mimetica fuori dalla caserma?) con passo lento. Grossi edifici di vetro e cemento rosa inghiottono impiegati che paiono sonnambuli.

Potrei scrivere così a lungo. Volevo solo dire che se uno al mattino osserva, fa sempre le stesse cose e quelli che lo circondano pure. Sembra, anche una città vasta come la nostra, un microcosmo dove ognuno ricopre sempre lo stesso ruolo. E se proiettiamo la questione nel futuro è non poco agghiacciante.

Banale direte voi. Certo. Ma è bene ricordarselo ogni tanto.


Guglielmo lo sperimentatore

Islam e civiltà

Voglio andare a vedere il film sulle crociate: nel film è ritratta, sicuramente con poca generosità, la figura del Saladino.
Invito tutti, per comprendere appieno la figura di Saladino, a leggere le Crciate di Steve Runciman.

Vi scoprirete episodi di magnanimità da parte di quel condottiero che gettano una luce particolare sull'evento crociate.

Curioso che se per noi le crociate sono momento centrale della nostra storia per l'Islam è stato solo un istante. Una punzecchiatura.


Guglielmo

Finalmente!

da quando carlo ne aveva lasciato la conduzione, noi aficionados ci siamo rimasti male. il tanto paventato cruccio di un cambio di direzione, aveva preso corpo. non comparivano più quelle copertine che tanto ci avevano fatto sognare. copertine siffatte: titolone: GOVERNO, E' CRISI; immagine di sfondo la velina/letterina/attricetta del momento in costume adamitico a rafforzare il messaggio. per non parlare di periscopio. la rubrichetta di costume. il settimanale si legge così, gli togli il cellophane e lo sfogli alla "araba", dal fondo. per curiosare quelle 4, 5 foto... pian piano anche periscopio cominciava a diventare come il settimanale della mia parrocchia. ma oggi, finalmente il gran ritorno. ben tre dicasi tre bellefigliole. da notare, per i cultori della materia, l'espressione della fabiani. no, non quella degli occhi...
tec

giovedì, maggio 12, 2005

fratelli minor(at)i

prendo spunto dal post "archi 2" e relativi commenti.
vedo con stupore che voi fratellini avanzate le stesse lamentele.
noi vi abbiamo spianato la strada. chi ha combattuto con i genitori per rientrare più tardi delle 22:00? chi ha permesso di poter allontanarsi da casa più di 10mt? chi ha combattuto mille e mille battaglie per affrancarsi?
e oggi ci ripagate così?
una sola parola: INGRATI!
tec

Recessione

Archie 2

Rubrica. Cerca. Metto “i”. Mi compare “ingcel”. Chiama. Breve suono che dice “si sono acceso!” e poi inizia. L’Enterprise prende velocità curvatura con lo stesso rumore di una porta scorrevole da supermercato. Parte la sigla di Star Trek. Immagino Archie fasciato nella tutina del Capitano Kirk.Appoggiato alla balaustra della sua nave spaziale mentre stabilisce la rotta con il signor Sulu.
“Signor Sulu, rotta verso l’infinito!”
Lo interrompe, con musicalità Swahili, il tenente Hura. Fa girare la sedia da Ikea e mostrando con generosità le cosce dice: “Capitano. Suo fratello sulla frequenza subspaziale! Pare urgente!”
“Cazzo. Hura! Lo vede che sto impostando la rotta!!”
“Ma signore...è suo fratello!!! Potrebbe essere urgente! E’ pur sempre un Ammiraglio della flotta spaziale!”
“Hura! Gli mandi il messaggio standard!”
Mi compare sul cell: “Sono in una riunione! Scusa!”
Ma quante riunioni fa Archie? E di cosa parlano? Quanti sono? Ma lavorano oltre a riunirsi?
Ne farà un tre al giorno.

Rubrica. Cerca. Metto “i”. Mi compare “ingcel”. Chiama. Breve suono che dice “si sono acceso!” e poi inizia. Ecco la sigla di Ghostbuster (film cult di Archie). Archie ha piazzato le trappole e sta per acchiappare un ectoplasma di prima classe. Fa partire il flusso dal suo lancia fulmini e Peter Venkman lo interrompe: “Ehi Archie! Alla radio c’è tuo fratello!”
“Cazzo Pete! Non vedi che sto acchiappando un ecto di prima??”
“Ma Archie, è tuo fratello!”
“Pete dagli la risposta standard!”
Mi compare sul cell: “Ti chiamo dopo. E’ urgente?”
A volte vorrei scrivere “SI” e vedere cosa accade.

Rubrica. Cerca. Metto “i”. Mi compare “ingcel”. Chiama. Breve suono che dice “si sono acceso!” e poi inizia. Robbie Williams canta una delle sue Hit. Immagino Archie a torso nudo che balla scatenato in una discoteca alla page di Londra. Circondato da valchirie e Robbie che lo indica come fossero grandi amiconi.
“Hei Archie c’è quel fico di tuo fratello al cellulare!”
“Lascia stare Willie è out! Non rispondere nemmeno!”
Ma almeno Archie, fagli finire la canzone. Lo interompi sempre sul piu’ bello ed io rimago con metà canzone in testa!

Sul Cell non compare nulla. Poichè non riesco ad immaginare Archie separato da qualcosa di elettronico mi riesce difficile immaginare che non abbia con se il suo fido...(che modello indosserà oggi??? Archie è come una bella donna. Non mette mai lo stesso cellulare due volte di seguito. Un po come mio padre con i trapani).

A questo punto immagino che ci sia un livello superiore per accedere ad Archie. Un tasto da premere mentre Hura comunica al comandante il messaggio. Una nota di Misunderstood da replicare con un tasto mentre Williie canta. Una parola in swahili...qualcosa insomma...io le provo tutte.

Ho provato anche con le mail...ad alcune, con domande precise, non ha mai risposto.

Allora Archie se leggi qui...

1)Il programma per il masterizzatore del pc ?
2) La grande fuga in dvd ?
3)Devo passare quando esco per ritirare la busta...?


Guglielmo il fratello

Ps. Archie, ma le musichette le pago se le ascolto a lungo?

Sfogo...

Il fatto che sappia smanettare dignitosamente con il pc (per quanto la mia religione mi imponga di non farlo), non dovrebbe trasformarmi nel supporto telefonico...
transeat il connestabile che deve far apparire il righello in powerpoint.
non transeat il mio capetto che, nell'ordine: non conosce header & footer, non riesce a cambiare i caratteri in word, non inserisce le formule in excel, per inserire una immagine su una slide di ppt lo fa su tutte quando c'è la master fatta apposta... e per fortuna non usa access.
fare un corso di base, no eh?
possiamo denunciare per demansionamento?
tec

mercoledì, maggio 11, 2005

ma dove sono finito...

da ieri, qui in azienda abbiamo un nuovo genio... i fatti: il suddetto genio esce dall'ufficio, attraversa la strada per recarsi nell'edicola di fronte. mentre attraversa, arriva il tram che scarica dozzine di passeggeri. immaginate la scena: tram, passeggeri, il collega... e i controllori appostati come viet-cong dietro i pali. insomma, finisce nella retata. il "cuor di leone" cerca di spiegare ai controllori che era uscito dall'edificio, non dal tram. viene minacciato di esser portato in questura. l'impavido cede. 100 euro.
stiam cercando di capire chi sia. sicuramente non uno della direzione vendite.

Viva Mexico!

martedì, maggio 10, 2005

Trofei

La vita del cacciatore richiede disciplina. La caccia è una passione si sa, ma non per questo si può pensare ad essa come a qualcosa di leggero, di facile.
Prima di tutto ci vuole allenamento fisico, pazienza e occhio. Ci vuole anche del fiuto, perché le tue prede le acchiappi solo seguendo il tuo fiuto.
Sono un cacciatore all’antica, mi alzo presto, frequento i soliti posti e vado a caccia in solitaria. È una passione privata, da non condividere. Quando esci, gli altri dormono, ma tu sai che non stai buttando via il tuo tempo. Più tardi a casa, quando vedrai quello che hai beccato, quando farai a gara con gli amici a chi ha cuccato l’esemplare migliore, beh, allora avrai riempito al giornata. In attesa di esporre i trofei.
Io vado a caccia di libri.
Nei mercati, nelle librerie – sempre. È una disciplina che richiede del sacrificio, delle doti psicologiche notevoli esangue freddo. Quando hai in mano un Petrarca del sedicesimo secolo e il venditore ti squadra per capire quanto vale, allora o hai una faccia da poker, o sei fritto. Io ho la faccia da poker. Naturalmente ci sono libri di cui tutti conoscono il valore. Un esempio? Il famoso “il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, edizioni Feltrinelli, del novembre 1958. le vicissitudini del manoscritto sono, anch’esse, romanzesche: Tomasi muore senza sapere se il suo capolavoro sarà pubblicato (era stato rifiutato da Einaudi, Mondadori etc). Oggi i collezionisti si scannano per la prima edizione, offendo anche 1.500 – 1.800 Euro per una copia discreta…
In ogni caso, nel mondo del collezionismo, tutti sono specializzati o tentano di specializzarsi. Anche io ho temi e soggetti che ricerco. Solo che i librai non lo sanno: non ho mai svelato a quelli che conosco quello che cerco. Infatti, se sanno che cerchi “Calvino”, te lo faranno sudare. Io sono per loro un mistero. Mi aggiro per gli scaffali, li stordisco di chiacchiere, mi concentro poi sui libri belli (di solito pochissimi) che hanno in bella mostra. Li elogio, li soppeso, li bramo. Poi ripiego sua altro, avanzando al scusa del denaro. È troppo caro, dico, prendo questi volumetti. L’ultima volta ho fatto così e sono uscito con un singolo libro: il volume XXI della rivista “Botteghe oscure”. È dell’aprile del 1958, e appare insignificante: brossura grigia, spoglia, tanti testi di autori stranieri in lingua originale e qualche testo italiano. Il libraio è stato poco accorto perché per due lire mi ha venduto la rivista su cui è apparso, in anteprima mondiale, il primo capitolo del Gattopardo: un cimelio di prim’ordine. Un’altra testa da impagliare: ah, che gusto andare a caccia!

un po' di sana polemica

certamente non-grazie ai vostri suggerimenti, ho stupito la dolce consorte con un preziosissimo presente che l'ha fatta sciogliere.
la prossima volta (onomastico a luglio) saprò a chi non-rivolgermi.
tec

lunedì, maggio 09, 2005

Kurtz

Sabato in preda a raptus agonistico ho comprato Apocalypse Now. Un film ciclopico e visionario che rende, un parere basato sulla scorta di libri sulla guerra del Vietnam che ho letto, l’abisso militare e morale nel quale l’America con i suoi uomini precipitò.

Ho ragionato sul finale e sulla figura di Kurtz.


Io penso che Kurtz sia passato ad una visione superiore della guerra ed abbia capito che per vincere la guerra sia necessario, lucidamente, affondare nel male ma che questo lo abbia portato alla follia.

Voi cinefili avete qualche riflessione a tal proposito?

Guglielmo

lunedì

si comincia una nuova settimana. in ufficio le attività fremono. ho già predisposto la mia "to-do". il mio coinquilino d'ufficio legge il giornalino del suo quartiere. e pensa che rendendomi edotto e partecipe possa dargli una qualche soddisfazione.
il mio sguardo sembra interessato, non fosse altro che cerco di tenere gli occhi aperti. sì, mica mi sono ancora svegliato. oggi festeggio 4 anni di fidanzamento. ammesso che abbia senso festeggiare ancora, visto che oramai siamo sposati. ma ho un animo romantico e stasera, uscito da uno dei miei soliti colloqui per la ricerca di un nuovo lavoro, andrò a prenderle qualcosa.
mi servono idee. idee che soddisfino i seguenti requisiti: devo fare bella figura, devo spendere poco, devo trovarlo facilmente, deve essere "boomerang".
tec
nota: dicesi regalo boomerang un regalo che sebbene abbia un destinatario ben preciso sia poi d'estrema utilità del regalante.

sabato, maggio 07, 2005

Trasloco 1

ho smontato la prima libreria dell'ikea. 9 scatoloni, mannaggia!
occhei, sono di medie dimensioni, quindi mi consentono di tirarli su, trasportarli e appoggiarli senza per questo schiattare come un tonno. ma sinceramente pensavo di metterci meno tempo.
invito quindi tutti a cominciare a chiedere dei giorni di ferie, visto che in un weekend non ce la faremo mica.
tec

venerdì, maggio 06, 2005

Archie

A 34 anni ho capito che solo due chance per diventare ricco. Il superenalotto (gioco regolarmente) e l'Architetto. Se Archie, come confido, diverrà il nuovo Gates anch’io avrò la mia parte di gloria. Come il fratello debosciato di Clinton mi metterò a suonare il sax e girare alcolizzato in cerca di scandali. A quel punto il Creso non dovrà che versarmi 1.000.000 di Usd al mese ed io in buon ordine, con i miei cari, mi ritirerò in qualche isola dell’Atlantico meridionale.

Ho avuto questa intuizione già da piccolo. Archie è sempre stato uno che pensava in grande e pensava da ingegnere. A poco meno di 4 anni mi convinse dell’assoluta necessità di scavare un tunnel che portasse dalla camera da letto dei miei al bagno. Le operazioni di scavo si svolgevano al riparo da occhi indiscreti sotto il lettone degli ignari genitori. Attrezzi da scavo: due cacciaviti. E’ stato solo dopo un paio di giorni, quasi pronti a far crollare il diaframma, e con il costante rischio di restare folgorati, che nostra madre ci ha scoperti. Il progetto faraonico è stato accantonato tra le sberle e con esso anche la specializzazione edilizia. E’ stato li che il virgulto si è rivolto all’informatica ed all’elettronica in genere: Radiosveglie, duplicazioni di cassette, piccoli circuiti elettrici, giochi matematici, tutto andava bene. Ma una mente poderosa non poteva restare compressa in un universo così ristretto. La visione di Tron del 1982 e War Games del 1983 schiudono nuovi orizzonti: i computer. Un Commodore Vic 20 , da me utilizzato per giocare a Draw Poker con cartridge, veniva modificato da Archie per entrare nel sistema informatico della scuola elementare e farmi ottenere la sospirata licenza. In un crescendo rossiniano siamo passati al Commodore 64 (licenza media) e poi serie di pc potentissimi (Licenza Media Superiore, Laurea, militare e prima assunzione).

Ha avuto certo delle pause di riflessione. Attorno ai 15 anni ha scoperto il basket. Ha studiato diverse cassette di Dottor J., Magic Johnson e Larry Bird e riproponeva, purtroppo non proprio con gli stessi esiti, i gesti tecnici sul campo. Pensando in grande come al solito è rimasto invano in attesa diversi mesi che i Los Angeles Lakers lo contattassero per il ruolo di play (in realtà non sapeva che i gialloviola puntavano a me).

Ha un modo anche particolare di mostrare il suo affetto. Di recente gli ho dato un mio scritto da leggere. Non ha avuto tempo e fin qui niente di male. E’ stato particolare il modo in cui mi ha comunicato che avrebbe considerato la cosa: “L’ho messo sul desktopo del portatile!” In quel mentre era come se mi dicesse: “Ti ho nel cuore fratello. Tanto da mettere il tuo file word sul mio Desktop. Se mai dovessi restare bloccato all’aeroporto di Chicago (chiunque conti qualcosa deve andare almeno una volta a Chicago per lavoro. Io sogno sempre che il mio capo entri in sala e strizzandomi l’occhio mi dica “Ehi campione, domani voli a Chicago!”. E’ più facile però che dalla stessa porta entri Isiah Thomas(Ex Play dei Detroit Pistons di basket) e mi dica “Ehi campione, due tiri in cortile?”.) per neve, il cellulare fosse bloccato, il lettore dvd fuori uso ed il wireless fosse andato a puttane allora ti darò un parere!”

Ho mangiato di recente con Archie è mi sono rasserenato sulle prospettive di un’isoletta. Se avessi pranzato con il Comandante del Norad (The North American Aerospace Defense Command) sarei stato investito da una quantità minore di onde elettromagnetiche. Archie sedeva tra un BlackBerry ed un prototipo di cellulare di prossima generazione. Tra una forchettata di patatine ed una di merluzzo Archie, con estrema disinvoltura, ha risposto a diverse telefonate. Ha raccolto suppliche, dato risposte, accolto questue, e programmato le prospettive future non solo della sua azienda ma dell’intero sistema paese. Nel mentre mi intratteneva su una delle sue passioni: i dvd. Archie è uno di quelli (forse l’unico...) che se ha un hobbie lo trasforma in professione. Quando la Gazzetta dello sport vendeva il film “ L’uomo dei sogni” in dvd ho pensato bene di comprarlo. Archie mi ha duramente redarguito. La traccia sonora non era Dolby Master Sourround, la traccia video non era a più strati e non aveva il supporto in uranio e cobalto e mai e poi mai avrei apprezzato in pieno il fruscio dei campi di grano dello Iowa (li avrei confusi con il fruscio dei campi di grano ucraini) ed il rumore della mazza nel colpire la palla (STOCK!). Terrorizzato ho infilato il dvd nel lettore senza riscontrare particolari problemi. (ho sognato però per due notti consecutive Lucas e Spielberg che mi piombavano in casa e sorprendevano me e mia moglie con il gelato in mano che vedevamo il dvd e si incazzavano di brutto per la qualità della visione).

Archie ha anche la mania delle faccine. Ne dissemina mail, messaggi ed anche il blog. Dice che sono necessari perchè la parola scritta non ha la potenza necessaria (seguirà sanguinoso dibattito nei prossimi giorni sul blog che si concluderà a male parole). Ora, quindi, metto il mio cellulare sulla scrivania ed attendo un suo sms cosi impostato. “Vaffanculo ;-)”

Guglielmo il Fratello

giovedì, maggio 05, 2005

Super...

considero il tempo passato al supermercato, come irrimediabilmente perso.
non osservo nulla. anzi non guardo in faccia nessuno. entro, raccatto il cestello o il carrello d'ordinanza e mi avventuro. oramai preparo la lista in funzione della disposizione, così acquisto sequenzialmente senza troppi problemi. appena dentro, passo attraverso il reparto frutta e verdura e la mia pressione sale esponenzialmente. e' così difficile, cara-la-mia-massaia, togliere dai maroni il tuo carrello così che io possa passare senza slalom di sorta? è così difficile scegliere due frutti con quel guantino, pesarli e allontanarsi velocemente prima che l'ira di thor si abbatta su di te?
"maleducato!"; "crepa! ci vediamo al banco della carne..." rispondo io...
qualora sia presente mia moglie, comincia ad ignorarmi e a far finta di conoscermi.
nella corsia dei formaggi e degli affettati, che i geni che gestiscono il mio super utilizzano anche per le offerte periodiche al 50% (che bello vedere gli assorbenti davanti alle mozzarelle), sembra di essere a shangai all'ora di punta. di solito ci passo a 20 km/h e faccio in tempo a litigare con bambini, vecchietti e massaie. ultimamente ho investito una pensionata. avevo ragione io: i regolamenti vietano ai pensionati di fare la spesa fuori dagli orari consentiti (possono farla quando le persone normali lavorano, così non rompono).
puntata veloce verso gli yogurt, tentando di non lobotomizzare l'addetto ai rifornimenti che si piazza in mezzo alle scatole. in tutti i sensi.
poi corro a prendere il pollo, le patatine, i detersivi. mi fermo davanti ai surgelati. chissà mai che i 4saltinpadella non scendano di prezzo. nel frattempo riesco a incrociare qualcuno con cui ho già avuto a che dire. non son io quello che abbassa lo sguardo. (10 anni fa, litigai con un vecchietto al banco gastronomia. mi passò davanti e quando glielo feci notare, cominciò a gridare che non gli facevo paura. e non avevo fatto ancora nulla. poi disse: io non ho avuto paura quando ho visto i tedeschi scappare! e io gli dissi che non ci voleva molto, visto che scappavano, mica arrivavano).
termino il mio giro agli alcolici. apro una bottiglia di gin e mi carico per la coda alla cassa. c'è sempre qualche simpaticone che cerca di passare davanti: "mi scusi ho solo due cose...". ecchissenefrega, vai alla cassa veloce e non stressare.
si finisce con l'apoteosi. ho la tessera dei punti che mi permette di pagare. ora, vorrei proprio conoscere lo stratega che ha detto alle cassiere di porre la seguente domanda: "paga?". no signora, estraggo un MP5 silenziato, glielo punto in fronte e poi esco con doppi punti fragola. ci vuole tanto a dire "paga con questa?". puoi sempre rispondere "no, con questo" e tiri fuori nuovamente l'MP5, ma almeno ci hanno provato.
Tec

mercoledì, maggio 04, 2005

Iperspazio

Iper…appena aperto. Non ci vado quasi mai. Sono un abitudinario. Anche se so con certezza che il mio super è più caro. Ma il tizio del banco del pesce sa che deve spellare la sogliola. E sa (Come non lo so…a meno che non glielo abbia detto il piccoletto. Ma con me, Ricky, non ne ha mai fatto parola.) che mio figlio preferisce quella del nord atlantico a quella dell’atlantico centrale. La solita cassiera mi chiede come sta Riccardo e mi tiene da parte i regali che durante la settimana fanno ai bambini. C’è un tizio che sistema la frutta e la verdura sui banchi che, ogni tanto, lancia urla, frasi sconnesse e suoni gutturali (forse lo fareste anche voi se passaste la giornata ad impilare zucchine, a rivolgere il lato con l’etichetta delle mele verso i cliente e ad accatastare i fagiolini ordinatamente) ed io, quando non mi vede ma mi sente, lancio le stesse urla, fischio come un capraio ed emetto gli stessi suoni. Non lo faccio per prenderlo in giro. Solo voglio che sappia che anche fuori di li si può dare fuori di matto. Se al posto di fagiolini metti cellulari, carte i credito, immondizia, case, azioni o altro la routine è la stessa.. Ed allora lui alza lo sguardo come fanno i cani quando fischi. Annusa l’aria e, piu’ sereno, si rimette ad accatastare ortofrutta. Non tradisco dunque mai…quasi mai.

Venerdi sera ho ceduto alla tentazione. Sono andato, con i soliti effetti disastrosi, nel nuovo iper (normalmente il giorno dopo vado nel mio solito super per comprare “due cosine” e spendo la solita cifra settimanale con il risultato di spendere, in totale, quasi il doppio…). Giunto alla cassa con il carrello quasi pieno ho assistito ad una scena emblematica. In coda, in una cassa di fianco alla mia, c’era una piccola famiglia di balcanici. Genitori e figlia non erano ben in arnese ed era chiaro come fosse da poco che si erano stabiliti in Italia. Parlottavano sereni nella loro lingua in attesa del loro turno. Nel carrello tre scatole di piatti in porcellana in superofferta. Era evidente che quella sortita serale aveva come unico scopo quello di portarsi a casa il prestigioso servizio di porcellana (non c’è ironia nelle mie parole…alzi la mano chi non ha in casa un servizio di piatti da battaglia preso con i punti del super…). Giunto il loro turno è accaduto l’impensabile: la cassiera, stravolta da una giornata di sconti, ha chiesto ai tre la tessera che attestava la loro partecipazione alla grande famiglia dei beneficiari della somma munificenza del colosso della distribuzione. Se in quel momento dal tetto si fossero calati una decina di membri del Gico della Guardia di Finanza in tenuta antisommossa intimando la consegna dei permessi di soggiorno ed si fosse scoperto il reato di immigrazione clandestina, i tre avrebbero avuto una faccia meno imbarazzata. In quell’istante ho compreso che la tesserina, elargita ha chiunque sappia apporre una X sotto un moduletto, era per loro il lasciapassare verso la Terra Promessa. Li ho guardati con tenerezza finchè un tizio in coda dietro di loro non ha passato la sua tesserina alla cassiera con un gesto che ricordava da vicino la magnanimità ed il pathos con cui l’equipaggio del Carpazia lancio’ i salvagenti verso gli sventurati passeggeri del Titanic la notte del 15 aprile 1912.

Osservando poi il mio carrello, quello dei mie compagni di ventura, le facce stravolte dei clienti(in uno specchio avrei visto anche la mia…) che dopo una giornata lavorativa, alle 21 circa, si accalcavano in cerca di un risparmio che nella migliore delle ipotesi sarebbe stato investito in un gratta e vinci il giorno successivo e il clima di gioia nel quale ci si accapigliava per scarpe di terz’ordine ho compreso che quei tre erano gli unici ad aver una giustificazione per esser li:gli serviva il servizio di piatti. In quel momento come in un flash back ho rivisto l’ultima mezz’ora. Pacchi di pasta squarciati e cannelloni che colavano sugli scaffali come dopo un assalto, una coppia che studiava uno scaffale di prodotti tutti uguali con la stessa attenzione che Leonardo dedicò probabilmente alla Gioconda, confezioni maxi di cereali e biscotti che avrebbero fatto gola ad un battaglione napoleonico, marito e moglie che litigavano sulla bevanda gasata da comprare, tonnellate di alimentari da saziare villaggi di affamati, un padre che rifilava un calcio al figlio che piangeva (forse voleva solo mangiare ed andate a letto…), gente che trattava cassiere e addetti ai banconi come schiavi nell’Antico Egitto ed altre scene agghiaccianti (come in un sogno, a casa, mi sono reso conto di aver visto una donna anziana su una carrozzella con le mani ingombre di mercanzie che si trascinava con i piedi). Ed in quel preciso istante ho capito che siamo pronti per una nuova glaciazione…

Cerchiamo nell'infanzia

Ho trovato il motivo della vostra aggressività nel Blog...

martedì, maggio 03, 2005

Eroi

Qual è la definizione di eroe? E’ un eroe Calipari? O solo un uomo, coraggioso ed onesto, che faceva il suo lavoro ed il suo dovere con responsabilità? Non è troppo facile far tacere le coscienze di chi lo ha mandato sul campo attaccandogli qualche medaglia al petto? Erano eroi i morti di Nassirya? Credo che l’eroismo sia cosa diversa. Questi nostri morti erano uomini che lavoravano in mezzo ad una guerra come se stessero lavorando in Calabria o in una stazione CC qualunque. Mandati impreparati ad operare su un terreno difficile anche per professionisti. Edo ora? Ora pensiamo di uscirne dicendo che quella sera Calipari è morto perchè quelli del posto di blocco erano stressati.

Non conosco bene la situazione ma....mandarli con un elicottero? Farli scortare da mezzi militari? Metterli su un blindato?


Troppo facile nominarli eroi per lavarsi le mani dalle responsabilità...

Guglielmo

chiamata alle armi

avverto con giusto anticipo, sì da permettervi di inventare e accampare le scuse più puerili.
entrerò in possesso della nuova magione verso fine mese.
ho organizzato, per il vostro esclusivo sollazzo, una 3 giorni di giochi, ricchi premi e cotillions.
giocheremo a: fare le scatole, trasportarle sulla macchina/furgone, trasferirle, tirarle giù e portarle su. in confronto le prove dell'isola dei famosi e della fattoria saranno esempi di tedio e rilassatezza. oltre a prove di ardimento quali: smontare e rimontare due armadi nella stessa giornata, chè i vestiti sennò si spiegazzano.

si parte dal 2 giugno e si finisce il 5. vi aspetto alle 06:00 GMT, cioè le 07:00. che così c'è poco caldo e il maresciallo suda meno.
si invita a:
1) non rigare le piastrelle che il nuovo proprietario di casa è uomo di legge e ci mette un attimo a trascinarci in tribunale
2) non chiudersi da soli in ascensore con un frigorifero (non ci sarà nessun frigorifero)
3) non rubare i miei libri
4) non prendere i miei dvd (tutt'e-dieci le serie di friends le nascondo da qualche parte, così come alcuni cult movie: national lampoos vacations, frankestein junior, mezzogiorno e mezzo di fuoco, balle spaziali, la storia più pazza del mondo (region 1, non va sui vostri dvd), die hard...)
5) potete liberamente impossessarvi di: pretty woman, the weeding planner (storico film di J.Lo), amore a prima vista, ed altri titoli che sapete benissimo non appartenere alla mia videoteca

inviterò uno stuolo di vestali che ci renderanno piacevoli le giornate. saranno incaricate di:
1) massaggi rigeneranti
2) farci aria con le foglie di palma
3) prepararci drink energetici e dissetanti

non sono accettate scuse del tipo: devo portare mio figlio a prendere aria buona al mare (si approfitta dei giorni lavorativi per questo), devo aiutare mio papà a fare dei lavori (si chiama anche il papà così li fa da me, i lavori), mi rapiranno i marziani, è l'anniversario della repubblica e vado a roma a vedere la parata (repubblicani senzadio, viva il Re!).

l'invito è esteso anche ai soli commentatori.
altri aggiornamenti a seguire...
Tec

lunedì, maggio 02, 2005

Visto che fate gli spiritosi...
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