domenica, luglio 30, 2006

capisci di essere padre quando...

1) dai p2p anzichè pamela anderson, cerchi zecchino d'oro
2) i divx sono di cartoni animati (anzichè di ereditiere di catene d'albergo...)
3) la canzone più suonata da itunes è la ninna nanna (e non i guns)
4) le foto che mandi agli amici non sono di donne biotte
5) le pagine più viste su internet sono mammaepapa.it e non più playboy
tec

venerdì, luglio 28, 2006

Sciascia

Una vera impresa editoriale. Un manipolo di studiosi di primissimo livello e alcuni appassionati lettori di Sciascia - riuniti in associazione - hanno intrapreso un cammino che porterà alla pubblicazione dell'Enciclopedia di Leonardo Sciascia. Un'opera grandiosa, al modo dell'Enciclopedia di Diderot, con tanto di Ordinatori, Sottoscrittori (pubblici, come fondazioni e istituti; e privati), e comitati di redazione. Insomma, domenica scorsa dalle pagine del "Domenicale" de il Sole 24 Ore è partita la campagna di stampa per raccogliere le adesioni per quello che appare il progetto editoriale più ambizioso che abbia mai avuto ad oggetto uno scrittore italiano.

Per informazioni: www.amicisciascia.it.

Il Connestabile

Ripubblico il psot del Connestabile in primisi perchè interessante e poi perchè con il mio scritto fiume, l'ho praticamente cancellato...chiedo scusa....

Tour de France

Oltre allo scudetto, all'inter verrà assegnata la vittoria del Tour de France!
Già vedo Oba Oba alzarsi sui pedali e scattare sul Mortirolo al prossimo Giro d'Italia...
Tec

Ho fatto un sogno...

Alle ore 19.15 mi trovo di fronte al televisore. Cappelletti Barilla e una bottiglia di Kilkenny rossa sono mie compagne mentre fuori, oltre la finestra aperta, impazza la tempesta.
Un tonfo dai piani nobili del palazzo mi distrae dallo schermo. Momenti di panico: è caduta mia nonna. Urla belluine colano dal secondo piano facendomi vibrare lo stomaco: "Campioni! Campioni!" riesco a distinguere tra gli scrosci d'acqua che si fanno piu' violenti.

Metto su raidue ed attivo il Televideo: "Scudetto 2005/2006 assegnato all'Inter". Leggo la pagina d'un fiato e corro alla porta blindata. La spalanco sulla festa.

Il Signor Aldo, del secondo piano, è in abbigliamento da casa: calzoncini kaki modello Tobruk, calza blu in cotone al ginocchio, ciabatta chiusa di cuoio e canottiera ecrù.

Il tutto è guarnito da una sciarpa gialla " F.C. Internazionale", che comprai ad una partita di Champions e che ho regalato al Signor Aldo in occasione del suo ultimo ricovero (lo trovai mummificato su una sedia a rotelle in ospedale e non avrei scommesso nulla sul suo recupero), brandita festosamente.

La gioia del signor M.è contagiosa e pian piano pervade i muri incandescenti. Mia nonna, reggendosi alla badante di colore, esce da casa sua. Immagino pensi ad un malore dell'Aldo ed invece anche lei, con il bastone da passeggio, festeggia lo scudetto.
Piange copiosamente e tra i singulti sento che con voce strozzata dice "Peppino, Peppino (mio nonno) se fossi ancora qui! Campioni! Campioni! Jair, la perla nera, (dice rivolgendosi alla badante) portami in casa!". Da li ordina a Ince ( la badante sta assumendo i nomi di tutte le superstars che hanni militato con l'Ambrosiana) di scaraventare per strada la poltrona finto cuoio del soggiorno. Mentre sono alla finestra dall'altra parte della via, al primo piano del palazzo di fronte al nostro, compare la Signora Giacomina, nota milanista.


Alle ore 19.48 circa, la famiglia di Ecuadoregni del primo piano, tifosi della Lazio per motivi sconosciuti alla scienza, si affaccia sul ballatoio. Essendo le tifoserie di Inter e Lazio gemellate i quattro uomini della famiglia ritengono sia il momento di fare baldoria. Senza perder tempo tirano fuori due casse di Heineken (offerta Iper) e iniziano a bere. Mia nonna, alzando il braccio nel saluto romano grida: “Un saluto leale alla Roma laziale!”.

Il signor Aldo, ormai galvanizzato, parte in quarta. Lanciando dalla finestra una cassa di Lievissima Allegra della sua riserva doc sfascia la parabola dei vicini di casa pugliesi. I due, per loro somma sfortuna, sono juventini. “Mandarini” urla il signor M. “non vi serve piu’ Sky, vi basta il digitale per vedere la B!”.

Andrea, cosi si chiama lo sventurato, esce di casa ma subito si trova di fronte il drappello di laziali inferociti. Lui e la fidanzata vengono rinchiusi nel locale caldaia dello stabile al grido “In purgatorio ladri!”.

Intanto la mia vicina di casa è ritta come un fuso sulle scale avvolta solo nella bandiera della benamata e, lanciandosi in una specie di saggio ginnico, canta “Amala pazza Inter, amala!”.

Il signor Aldo intanto, mi ha strappato il bandierone nero azzurro che comprai il fatidico 5 maggio e, seguito dal suo drappello di fedelissimi latino americani, si scaraventa contro la porta della signora Teresa del 3 piano. Mia nonna agli urla “Vai Corso! Facchetti (dice rivolgendosi a me) aiutalo!” Il mattinale della Questura, su precisa insistenza della signora Teresa, 81 anni, parlerà di violazione di domicilio per tentata libidine. In realtà il signor Aldo costringe la signora Teresa, milanista, a cucire, con la sua Singer a pedale, un tricolore improvvisato sul mio bandierone. Il vessillo cosi confezionato viene dunque fatto sventolare sull’antenna del condominio. E’ il segnale della battaglia.

Alle 20 .15 la bicicletta del piccolo cinese figlio del ristoratore sotto casa viene sottratta dal cortile. Portata al terzo piano viene scagliata, in memoria della fatidica Inter-Atalanta, giu’ dal terzo piano dello stabile. Il piccolo è stato visto con una maglia di Sheva giocare all’oratorio e come tale è giudicato colpevole. Il motorino del peruviano del terzo piano, un agnostico e quindi colpevole come gli altri perché non ha una vera fede, viene incendiato.

Il Signor Aldo si è scagliato per strada e sul condominio della Signora Giacomina, Milanista, scrive “La signora Giacomina (Aldo non vuole rinunciare all’educazione ) fa Kaka’!”. Il Singora Aldo si intrufola in casa della Giacomina e sottrae una camicia da notte della signora. Brandendola come uno striscione dei tifosi avversi, torna per strada.

Giacomina, vedova ultraottantenne, non ci sta e chiama i vigili.

I festanti si barricano quindi nel condominio. Il cane dei pugliesi juventini, un cocker spaniel di razza purissima, viene intanto tosato come una zebra e mandato cosi per strada.

Alle 20.38 la vettura dei Ghisa è bersagliata con casse di Levissima Leggera e messa così a tacere. È il momento del blitz: Aldo, con alcuni di quelli che ormai sono i suoi pretoriani, scivola fuori dallo stabile in caccia di Walter Cazzaniga, milanista. Prima però sequestra la vecchia Tipo del signor S. dell’ultimo piano e la scaglia come un missile verso il bar all’angolo, sede di un MIlan Club. Il fatto che il Milan club sia stato chiuso nel 1976 e il locale sia stato ceduto di recente ad una famiglia di cinesi è giudicato dal guerrigliero totalmente ininfluente. L’esplosione, l’analisi della scientifica troverà poi tracce di bombole di azoto ed ossigeno (il signor Aldo gira con il respiratore e viene rifornito ogni giorno da una società di gas medicali) e bottiglie di Lievissima Allegra contenenti probabilmente metano, è devastante.

Fatto saltare l’ex Milan club la caccia al Cazzaniga riprende. Finirà nel nulla (il signor M, rimasto ferito nell’eclatante dimostrazione di forza, gira per il quartiere su di un carretto trascinato dagli ecuadoregni come John Wayne nel “Giorno piu’ lungo”) perché Aldo non ricorda piu’ dove il Cazzaniga abiti ed in particolare perché il Walter è stato fulminato da un colpo apoplettico già nell’autunno del 2002 (Aldo se ne è dimenticato nell’euforia dei festeggiamenti).

La situazione precipita. Una trentina di militi (4 blindati dei Carabinieri) bloccano l’accesso al condominio. Aldo e quella che ormai chiama la brigata Mapuche fanno appena in tempo a rientrare.

Si fa avanti il vicequestore Caccialepore Michele del Commissariato Barona. Cerca lo spazio per una trattativa. La risposta è un lancio di pannoloni “Serenity Esselunga” intrisi di feci ed urina. Il Sindaco Moratti contatta il sindaco di Mosca il quale, colmo di gentilezza, invia un reparto d’assalto dell’Omon, il temuto reparto antisommossa russo utilizzato in Cecenia.

E’ il mio momento. Cerco di trattare. Riesco a convincere il Signor Aldo ad ascoltare le proposte del Caccialepore (per evitare inutili preconcetti lo presente al signor M. come Angelo Brambati natio del Giambellino).

Il Caccialepori può parlare ma prima deve leggere la leggendaria formazione dell’Inter 1964. Il sedicente Brambati procede: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso. Legge la formazione da un foglietto che tiene appiccicato sullo scudo anti sommossa mentre i trenta e passa Carabinieri ad ogni nome devono gridare: “OLEEEEEEE!”.

Alle 22.58 si raggiunge un accordo. La Teresa ritira la denuncia. In cambio il Signor Aldo le chiede pubblicamente scusa per il fantomatico tentato atto di libidine ed io mi impegno a portarle la spesa al terzo piane senza scale per un mese. La signora Giacomina ottiene le sue scuse e la scritta irriguardosa viene cancellata dal signor M. seduta stante.

Intanto arrivano i russi. Gli ecuadoregni tirano fuori altre tre casse di Heineken ed in cortile, con la mia vicina avvolta a turno nel tricolore, nella bandiera dell’Inter, in quella dello Spartak Mosca ed in quella Sovietica (ricordo di un viaggio di mio suocero a San pietroburgo già Leningrado) si che alterna canti italiani a quelli dell’Armata Rossa. La scena è suggestiva.

Nel vecchio Milan Club, ormai un cumulo di macerie, viene scoperta una raffineria d’oppio e quindi il signor Aldo la scampa raccogliendo anche simpatici applausi dalla forze dell’ordine.

Alle 2.45 un pesante manto di calore e oscurità precipita sul condominio. La festa è finita. Mentre mi addormento, dalla finestra aperta, sento sferragliare una tapparella. Una voce distorta dalla rabbia: “ Giacomina, puttana, infame hai chiamato gli sbirri ma tanto in Champions non ci andate! Jair serà su! Presto che l’è l’ura d’andà a durmi!”. La tapparella si chiude.

Un addetto dell’azienda del gas, chiamato da un anonimo stamattina a tarda ora, ha liberato i due juventini dalla cantina. I due, con occhi come piattini da caffè e tremanti, sono usciti alla luce del sole riparandosi il capo ed urlando: “ Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso....



Siamo noi…siamo noi….I CAMPIONI DELL’ITALIA SIAMO NOI!

giovedì, luglio 27, 2006

L'Enciclopedia di Leonardo Sciascia

Una vera impresa editoriale.
Un manipolo di studiosi di primissimo livello e alcuni appassionati lettori di Sciascia - riuniti in associazione - hanno intrapreso un cammino che porterà alla pubblicazione dell'Enciclopedia di Leonardo Sciascia.
Un'opera grandiosa, al modo dell'Enciclopedia di Diderot, con tanto di Ordinatori, Sottoscrittori (pubblici, come fondazioni e istituti; e privati), e comitati di redazione. Insomma, domenica scorsa dalle pagine del "Domenicale" de il Sole 24 Ore è partita la campagna di stampa per raccogliere le adesioni per quello che appare il progetto editoriale più ambizioso che abbia mai avuto ad oggetto uno scrittore italiano.

Per informazioni: www.amicisciascia.it.

mercoledì, luglio 26, 2006

Moratti

Moratti pare abbia rifiutato lo scudetto 2005/2006...

Se è vero, il Milan è fuori dalla Champions perchè i posti sono solo 3...


Ora e sempre MORATTI PRESIDENTE!

martedì, luglio 25, 2006

Robin!

Mentre Susy allattava Federico Riccardo, già a letto da mezz’ora, ha lanciato il suo urlo di guerra “Mamma!”. A quel punto io, che ero sul punto di partire, mi sono catapultato nella sua cameretta.
“Dimmi...” “Raccontami una storia...”
“Quale vuoi sentire?” ho detto sdraiandomi vicino a lui.
“Rubin Hud!” ha imposto lui.

A quel punto, volendo dare al piccoletto un quadro completo della vicenda umana di Robin, ho iniziato cosi’:

“C’era una volta un Re grandissimo, il suo nome era Riccardo, Riccardo cuor di leone...”

Da li, per dare qualche coordinata temporale al piccoletto, sono passato ad una rapida analisi dell’albero genealogico dei Plantageneti.

La descrizione del viaggio di Riccardo dalla Normandia a Gerusalemme ha inevitabilmente preso qualche minuto ma poi, subito, sono passato all’analisi della figura di Giovanni Senzaterra ed il suo ruolo nella concessione della Magna Charta e delle angherie cui sottopose i sudditi in assenza del Re.

La figura di Eleonora, nell’arazzo che tessevo di fronte agli occhietti vispi di Ricky, è rimasta giustamente sullo sfondo, appena abbozzata, e, mentre sentivo il corpicino di Riccardo scalpitare in vista della comparsa del Saladino alle porte di Gerusalemme, ne ho approfittato per una breve descrizione delle crociate precedenti.

A questo punto, dopo il cozzar d’armi e le nobili gesta d’ambo, le parti ho descritto lo sfortunato rientro del Re... ma qui, il piccoletto, evidentemente privo di tatto, è stato colto da un tremore nervoso.

Si è sollevato su un gomito, i capelli sconvolti, è ha piantato gli occhi azzurissimi nei miei. Con gesto composto si è sfilato il ciuccio dalla bocca e con aria sollecita mi ha sussurrato:
“Papà...Rubin Hud!”

A quel punto ho introdotto in scena Robin e Little John che baldanzosi cantano: “Robin Hood e Little Jhon van per la foresta, trullalullallero oggi splende il sol...”

milano capitale

seee...
vorrei vedere in faccia chi ha deciso che, per i lavori di adeguamento della metrotramvia (tramvai, si diceva una volta), si è reso necessario chiudere l'incrocio fra zara e marche. Un incrocio dove non passa nessuno, nemmeno a luglio.
Così, oltre ad adeguare un tramvai che non servirà a nulla una volta terminata la metropolitana nuova, si è generato quello che in termini automobilistici si definisce "Puttanaio".
E' così difficile lavorare il weekend o di notte?
Certo, costa di più. Però il costo sociale della scelta del comune è maggiore del costo della manodopera: auto in colonna (esternalità negative: inquinamento), ritardi in ufficio (ripercussioni sulla produttività), e così via. Bastava prendere un ragazzino che ha fatto un paio di esami di economia, per verificarlo!
manica di incompetenti!
Tec

lunedì, luglio 24, 2006

in attesa della sentenza

giovedì, luglio 20, 2006

vergognoso!

Che vergogna!!!ma com'è possibile???e Poulsen??perchè Marco debba essere penalizzato proprio non lo capisco. Vedremo se questa regola verrà applicata per tutti...Tutta colpa di Platini che ha le mani in pasta nella Fifa....

mercoledì, luglio 19, 2006

c'è gente che ha poco da fare...

E il M. non tradisce!

Via così!!!

Aiutiamo Tec!

a metà del guado

dopo circa dieci giorni da singol, sto per scollinare... il weekend lo passerò al mare da moglie e figli, in attesa che rientrino a fine settimana prossima (e poi se ne vadano nuovamente da mia suocera la successiva per una "tre giorni").
E' bello, dopo qualche anno assaporare la solitudine.
Certo, bisogna evitare i momenti di malinconia per la distanza di moglie e frugoletto... e per evitarli sto praticamente passando tutte le sere fuori.
Questo ha fatto sì che nelle vene ricominciasse a scorrere un po' alcol, come ai vecchi tempi...
Di seguito le gioie dei single:
  1. musica a palla (pezzi più suonati secondo la playlist di itunes: beach boys, seguiti a ruota da musica tamarra anni 80, un po' di sinatra, del blues cattivo)
  2. la possibilità di fare la doccia a orari inconsulti e non dover rimettere a posto il bagno
  3. letto sfatto, record 7 giorni: poi inesorabile arriva la signora che gestisce la casa
  4. birre come carburanti prima di uscire, ho una collezione di bottiglie vuote che dovrò smaltire
  5. tre pc accesi e collegati in rete, praticamente una web farm
  6. studiare con attenzione i servizi telefonici che la zdf pubblicizza dopo mezzanotte. Ho imparato a contare in tedesco.
  7. cena a base di patatite, ketchup, amenità varie
  8. fagiolata del pioniere (fagioli, passata di pomodoro, sale e cipolle), con rutto libero
  9. dvd di gunny in inglese visto con aria condizionata a palla e copertina (troppa fatica alzarsi e spegnerla o solo abbassarla)
  10. serate come nei primi anni novanta: birretta precena, cena alcolica, sbevazzata, tour in giro per vedere delle signorine, altra sbevazzata.
  11. cinemini vari con amici (tra gli altri, c'è in programma una serata ad un cinema di essai a vedere "vita smeralda")
  12. addormentarsi con la t-shirt perchè troppo sfatto per mettermi una parvenza di pigiama, che ho perso tra l'altro intorno a domenica
  13. partitoni a xbox, ps2 e psp
  14. momento cult: divano, bicchiere di rosso e zio frank che canta a palla "I won't dance"
  15. possibilità di stare sotto la doccia fino a quando non compaiono le prime piaghe
Connie, sei sicuro di voler rinunciare a tutto questo???
Tec

Mail di ringraziamento

Ecco copia della mail inviata ai colleghi che mi hanno letteralmente ricoperto di regali per Riccardo e Federico:

Care colleghe e cari colleghi,

Quello che però mi è rimasto di questi pochi giorni dalla nascita di Federico Andrea Q. (una lettera puntata, anche se non significa nulla, è sempre garanzia di successo nella vita) è stato l’amore che Riccardo Andrea Q. ha subito mostrato nei suoi confronti.

Sicuramente negli anni a venire litigheranno e si manderanno a quel paese (come ogni tanto accade tra fratelli) ma alla fine il legame che li unisce sarà un legame grandissimo che li accompagnerà anche quando io e mia moglie non ci saremo più (per quando ovvio alle soglie della pensione ci trasferiremo nella proprietà alle isole Fiji della mia famiglia: essere il figlio di un ambasciatore ha i suo vantaggi).

Sono ormai sette anni che lavoro qui con voi. Qui ho vissuto diversi momenti chiave della mia esistenza (la mia conversione ai Rosa Croce, la mia prima Toyota Corolla, il matrimonio, il primo figlio, la Juve in B, il Milan fuori dalla Champions, il mio primo milione di Euro) ed in ogni istante molti di voi mi sono stati vicini con una parola (Alcuni di voi si sarebbero spinti oltre ma il terzo evento elencato ha ridimensionato i gesti affettuosi verso i colleghi) o un gesto (Marco, ad esempio, mi ha venduto a prezzo di mercato i biglietti per il derby di Champions League: è in sospeso ancora la sentenza di fronte al tribunale di Manhattan per il danno biologico da me subito).

Comunque sia, sono stati momenti intensi ai quali associo ciascuno di voi. Conservo ancora la mail che inviai in occasione del mio matrimonio e, ogni tanto, la consulto (piu’ che altro per verificare di non maltrattare troppo quelli che mi fecero il regalo in caso di una mia conversione ai Mormoni che apra la possibilità alla poligamia e quindi ad un nuovo regalo).

Ho subito anche diverse minacce di morte ma alla fine il buon senso ha sempre prevalso.

Malgrado avessi chiesto una bicicletta per me o, in alternativa, un viaggio in Venezuela per single (in maniera da permettere a mia moglie di ben acclimatarsi al nuovo venuto senza le fastidiose intromissioni paterne), Vi siete concentrati sui miei figli.

Di questo vi ringrazio e sono intenzionato seriamente a ricordarVi uno per uno nella mia autobiografia “Una vita al telefono”.

Per il terzo figlio, per portarmi avanti, vi chiedo di pensare seriamente di investire già da oggi in uno zero coupon che mi permetta, alla naturale scadenza del titolo, di pensare seriamente ad una dignitosissima Volkswagen Touareg 3000 V6 (dove li carico tre figli?).

Poi non dite che non ve lo avevo detto....

Onde evitare reazioni isteriche da parte di alcuni vi confermo che scherzavo su tutto (anche se Marco sta sostenendo spese legali mostruose ed esiste in effetti uno zero coupon interessante...) salvo il fatto che quando ho visto tutti questi saccheti sulla mia postazione ho capito due cose:


La prima è che non mi avevate regalato la bici e la seconda è che, malgrado il mio carattere, mi volete bene....beh, ve ne voglio anch’io....(possiamo ora abbracciarci e piangere...)


Grazie

Guglielmo Andrea Q.

martedì, luglio 18, 2006

In mutande e canottiera

Poca fa, prima di essere tratto da una forza invincibile, ero a letto. Prima di addormentarmi ripensavo a ciò che la Susy, nella consueta telefonata serale, mi ha raccontato di Riccardo. Stasera, mentre Susy era nel soggiorno della casa che abbiamo affittato nei pressi di Erba, la banda degli alpini del paese suonava in piazza sino a schiantarsi i polmoni. Quest’orgia patriottica copriva il pianto del piccolo Federico. Ricky si è alzato dal suo letto ed è andato ad avvisare Susanna: “Mamma Fede piange! Corri!” le ha detto allarmato.

Susanna ha cullato un pò il piccoletto e poi è tornato da Riccardo cui aveva promesso una decina di minuti di coccole. Nel cuore del loro rito serale, quella decina di minuti in cui Susanna è di esclusiva proprietà del nostro primogenito, Federico ha ripreso le sue lagnanze. A quel punto la madre si trovava spiazzata. Doveva decidere a chi prestare attenzione. Allora ha detto a Ricky: “Senti Federico che piange? Devo andare da lui…ha fame forse…dobbiamo smettere con le coccole.”. Lui ha compreso e le ha detto: “Vai mamma. Buonanotte…”. Quando Susanna è tornata, dopo aver placato il Fede, Riccardo dormiva sereno.

Quando mia moglie mi racconta queste storie mi viene voglia di partire da casa per andare a dare un bacio sulla testa al mio topo.

Mentre ripensavo a questo mi sono tornati in mente due episodi. Ieri pomeriggio, nel calore domenicale, io e Riccardo ci eravamo distesi sul parquet. Con penne ed evidenziatori lavoravamo su alcune schede provenienti dagli zii romani. Su una scheda, con un orologio che progressivamente si trasformava in “O”e poi nella parola, io e il piccoletto ci esercitavamo a trovare tutte le “O” e a pronunciare : OROLOGIO.

Lui diceva “OROGIOLO” ed io ridendo lo correggevo. Riccardo capiva di pronunciare male la parola ma faticava a correggersi. Allora io facevo “Ricky….O-RO-LO-GIO”. e lui: “O-RO-GIO-LO” e rideva. Poi a fatica, facendomi il verso, facendo smorfie con la bocca ed alzando le sopracciglia verso il cielo diceva “O-RO-LO-GIO” e rideva. Mentre eravamo così impegnati ad un certo punto Federico, che dormicchiava a pochi metri da noi, ha iniziato a piangere. Riccardo si è immediatamente interrotto e dicendomi”aspetta!” è corso da lui. Con tono dolcissimo e carezzandogli la testa diceva “Cosa c’è Fede? Non preoccuparti…sono qua io…”. Tornava poi da me pronto a riprender il lavoro…

Venerdi sera, dopo due giorni e mezzo di imbiancatura, stremato da caldo e pennelli sono tornato dalla mia famiglia. Riccardo mi aspettava come la manna. La sua piscinetta, teatro di spettacolari acrobazie, era piena di insetti e foglie. Lui, dopo aver accusato la madre di negligenza (“Mamma te lo avevamo detto!” si lagnava lamentoso agitando la mania in aria) guardava a me come la panacea di ogni male: “Papi, dobbiamo pulirla!”. L’unico modo era svuotare la piscina. Dopo aver provato utilizzando un paio di principi fisici che evidentemente devo aver capito o applicato male mi sono rassegnato all’utilizzo di un secchio marchiato “Standa”. Mentre trascinavo il secchio dalla piscina alla grondaia (con il timore di veder comparire qualche vicino incazzato cui avevo infradiciato qualche parete) pensando che la capacità della piscina, stimata sulla confezione, era di circa 790 litri e che il secchio ne conteneva circa 10 (ma che la piscina era piena poco più che a metà…) lui, in mutande e canottiera con occhiali da sole rossi da Top Gun e cappello azzurro da pescatore, mi correva di fianco incitandomi: “Dai papi! Queste brutte zanzaracce… (ogni oggetto volante è una zanzaraccia…). Quando mi vedeva fiacco mi strappava il secchio dalle mani e si faceva un giretto portando un paio di litri alla grondaia. Alla fine, quando il fondo della vasca e comparso finalmente asciutto il picoletto puntando il dito al cielo ha esultato come se avessimo svuotato il Lago siberiano Bajikal “Bravissimo Papà! Domani faccio il bagno!Posso?”. “Certo..” ho risposto stremato ma felice…

Il Connestabile, una sera, mi ha chiesto perché scrivo così tanto dei mie figli. Perché vedendo “Peter Pan” di Spielberg mi è rimasta impressa una frase che la moglie dice a Peter adulto. “Devi dare retta ai tuoi figli. Ora sono loro che cercano te e vogliono le tue attenzioni. Ma questo durerà quanto? 8 o 9 anni…non di piu’…poi passerai la vita a rincorrerli…”. Io passerò la vita a rincorrerli ma sapendo che ho sfruttato al meglio questi intensi e bellissimi 8 o 9 anni. E quando mi verrà nostalgia di questi giorni sfoglierò le pagine del Conciliabolo e riassaporerò la magia trascorsa…


Guglielmo

lunedì, luglio 17, 2006

Monaco

Israele non va lasciata sola. Fingere che lo scontro in corso in Medio Oriente non ci riguardi significa far tornare vivo lo spirito di Monaco che portò alla Seconda Guerra Mondiale.

La Guerra in Iraq ha purtroppo avuto come unico risultato quello di destabilizzare ulteriormente un'area già di per sé critica.

Se gli Usa non fossero già infangati (in ogni senso...) nella guerra irachena forse avrebbero la forza ed il prestigio per far sentire a Siria ed Iran un po di pressione.

L' "amico" Putin (amico di chi???) mostra in questa occasione la sua ambivalenza piegando alla sua politica l'Unione e gli Usa.

In questo frangente piu' che mai Stati Uniti, Unione Europea e Giappone dovrebbero far capire ad Iran e Siria che Israele è uno di noi...

Il confine tra Libano e Israele è ben piu' del confine tra due stati, è la linea che passa tra la nostra paura di schierarci con chi è minacciato di morte e la comoda soluzione di mostrasri equidistanti sebza riconoscere la trappola che sta per scattare.

Guglielmo

Qualcuno mi può spiegare...

... perchè questa dovrebbe essere una gaffe?

sabato, luglio 15, 2006

Mi sono innamorato

Basta una settimana lontano da mia moglie...


Io sto con Israele

Non c'è nulla da aggiungere. Senza se, senza ma. Non adesso, almeno.

Io sto con Israele

Non c'è nulla da aggiungere. Senza se, senza ma. Non adesso, almeno.

united we stand

Ieri sera ho visto United 93, si vede già dopo pochi minuti che il film non è la classica americanata.
Certo, vengono presentate delle persone normali che diventeranno eroi. Viene mostrato il funzionamento della FAA: come fai monitorare 4200 aerei contemporaneamente e capire quali effettivamente sono stati dirottati e quali invece hanno un guasto al transponder o chissà che altro.
Il film mantiene lo stesso ritmo crescente, via via che a terra si capisce cosa accade e nell'aria i terroristi si indirizzano verso washington.
Un ritmo che sale all'apice quando i passeggeri si gettano anima e corpo verso la cabina nell'ultimo disperato tentativo di salvare l'aereo...
E' un film crudo, un pugno nello stomaco. Ma bisogna prenderselo, per non dimenticare che siamo in guerra.
Tec

venerdì, luglio 14, 2006

MAI STATI IN B!

Che il milan rimanga in A è uno scandalo....
Galliani non poteva non sapere....
E la juve in b.....godo!

Al primo sguardo....

Questa sera, per festeggiare al fine dell’imbiancatura di casa mia, mio padre ha portato me e mia madre fuori a cena. Il ristorante selezionato, nei pressi di casa, è un covo di nostalgici del ventennio.

Alle pareti immagini del Duce, selezioni di discorsi, navi da guerra, insomma una serie di Memorabilia degne di Predappio.

Per non creare inutili imbarazzi io, ragazzetto sensibile, ho lasciato a casa il bancomat così Sandrone si è offerto di pagare.

Al momento di pagare mi ha dunque allungato due fogli da 50 (accompagnati da un saggio “Sono solo carta…” che mi ha rassicurato sulla mia scelta di uscire di casa con patente e 20 euro) e mi ha inviato alla cassa. Prima però mi ha raccomandato “Lascia 5 euro di mancia…”.

Ho pagato, prelevato due biglietti del ristorante con da una parte calendario e dall’altra foto del Duce che incita i clienti a “Vincere!” (una per Tec…) e sussurrato: “Trattenga, per favore, 5 euro di mancia…”.

Poco prima di raggiungere la porta il padrone, copia conforme del Dux, si è avventato su di noi. Io, temendo avesse visto foto su qualche giornale di me che voto alle primari dell’Ulivo sotto lo sguardo di Lenin, mi sono preparato al peggio. Ed invece il camerata si è avvicinato a Big S. e ha fatto scivolare nelle sue mani qualcosa accompagnandolo con un “Per te…”.

Appena uscito mio padre mi ha mostrato il bottino. Portachiavi nero pece con profilo stilizzato in bianco del Duce con scritta “DUX”.

Ma come, penso io, io pago (fisicamente…) io prendo sognante due santini di Benny e il camerata regala a Big S. un bel portachiavi da carroarmato?

Al primo sguardo...

Guglielmo

giovedì, luglio 13, 2006

Gemma

Gemma F., anima eterea e vicina di casa dei miei, è nota nel palazzo per la sua anarchica voglia di arance. Nel cuore della notte, ricoperta di preziosi tulle, è solita avventurarsi nel ventre umido del condominio per trarre arance dalla sua cantina e consumare deliziose spremute. Qualche anno fa, quando ancora vivevo con i miei, mi cadde un’antenna da Cb sul suo balcone e, per recuperarla, suonai alla porta di Gemma. Lo scampanellio interruppe quello che sembrava un motore fuoribordo da 387 cv (“Mi sto facendo una spremutina!” si giustificò lei) e lei, l’etera Gemma, senza togliere la catena dalla porta, mi porse con fine garbo il baffo d’antenna smarrito. Inutile dire che su Gemma girano, ancora oggi, leggende indicibili.

Sta di fatto che nei giorni scorsi Gemma, perfettamente vestita ed in compagnia dell’amata madre, si è inoltrata nuovamente nelle cantine delle stabile. Ma se lei è la regina delle fate della cantina, quel pomeriggio doveva fronteggiare l’Imperatore: Big Sandrone.

Se Tiziano Terzani, per tentare vanamente di raggiungere l’illuminazione si era costruito una gompa tibetana in Toscana, mio padre, spirito pratico, si è creato una cantina da meditazione. Parole sue, la cantina è un luogo di felicità suprema.

Mentre dunque Big Sandrone era impegnato in un momento di trascendenza,(stava con buone probabilità facendo ordine in quel casino) Gemma si è parata di fronte lui.

La poveretta, amante non solo della spremuta ma anche della chiacchiera spicciola, ha messo Big Sandrone alle strette. Interrompere un ebreo ortodosso dalla preghiera del Venerdi alla spianata avrebbe avuto probabilmente conseguenze meno nefaste.

Mio padre, con felice immagine, dice che Gemma aveva l’arsura di parlare. Come assetata aveva trovato refrigerio in quell’imprevista conversazione.

Ad un certo punto Gemma, donna cui la vita ha regalato parecchie ginocchiate in bocca, è scivolata nella confidenza.

“Purtroppo Signor Sandrone il mio amore, uno splendido giovane medico, è stato portato via da una malattia tremenda. Tanto lo ho amato….ed ora non c’è piu’…”

Sandrone, capace di dispensare verità mischiate a facezie, non si è, di fronte a questa improvviso crollo delle dighe emotive di Gemma, perso d’animo.

Citando, inconsapevolmente, i Bon Jovi, Foscolo e la Yourcenar si è dunque lanciato:

“Gemma, quando lei, in qualsiasi momento della sua giornata, si troverà di fronte a qualcosa di meraviglioso, che so, un laghetto alpino, un tramonto bellissimo (o,immagino avrebbe volentieri aggiunto, mentre si fa i cazzi suoi in cantina), allora questa bellezza susciterà nel suo sensibilissimo animo il ricordo. Ricorderà ogni fuggevole e tenero istante trascorso con l’amato e potrà riassaporare per intero quella gioia perduta. E questo, cara Gemma, non potrà mai toglierlo nessuno. Questo, eterea Gemma, resterà per sempre con lei…nel suo cuore…”

Gemma, a questo punto, piangeva come una fontana.

“Parlare con lei, Big Sandrone, da una serenità incredibile. Lei è un uomo profondo e sensibile…la ringrazio…” ha sussurrato tra i singulti l’amante della spremuta notturna.

“Avrei voluto registrarla…” ha chiosato il Monaco dell’Ordine della Morsa mentre soffocavo tra le risate…


Guglielmo

mercoledì, luglio 12, 2006

Mettiamo ordine

Come ci siamo ridotti: mi trovo a dover difendere Materazzi.
Leggo i giornali, anche internazionali, e come sempre si riscontrano manipolazioni della verità. Che è una sola, visibile a tutti e chiarissima: un giocatore di grandissima esperienza e altrettanto talento (Zidane) ha perso la testa e ha - in piena coscienza - colpito un altro giocatore con una testata. Il tutto a gioco quasi fermo e senza una provocazione minimamente paragonabile al suo gesto (fallo cattivo o reazione violenta, etc).
Ora sono tutti lì a indagare cosa gli abbia detto, eccetera. Ma esiste veramente qualche cosa che possa fare imbestialire in questo modo? E se sì, si possono giustificare in tal modo i gesti più violenti (lo sputo di Totti, etc)?
Allora, seguendo questa logica, in caso di cori razzisti, i giocatori africani sarebbero legittimati a legnare i giocatori avversari!
mah, povero matrix...

2184

Sono piu' o meno le ore trascorse della mia vita da quando sono diventato papa'.
Infatti oggi Matteo compie 3 mesi!

E in questi giorni per la prima volta sono lontano da lui. E' bello tornare single, puoi addormentarti leggendo e spegnere la luce come stanotte alle 4, oppure puoi mangiare tutte le porcherie del mondo senza che qualcuno te lo faccia notare, puoi farti la doccia nel cuore della notte...
E trovi risposta ad una domanda che ti ronza in testa. quando capiro', al di la' delle parole, che Matteo e' veramente entrato nella mia vita? Quando saro' certo che ho dei sentimenti profondi verso di lui?
Lo capisco ora, quando terminata la sbornia da solitudine, quando finito di mangaire due pacchetti di patatine, bevuto sei birre davanti alla tele, giocato in santa pace con xbox, psp e ps2, portato il condizionatore allo zero assoluto, tutto questo ti sembra non riesca a colmare un vuoto che hai attorno. Non sentire che grida perche' vuole mangiare, o i suoi gorgoglii, o i rumori che gli fanno da contorno. E' innamoratissimo della giostrina che il maresciallo gli ha regalato...

Oggi Matteo compie tre mesi. E io so che gli voglio un bene dell'anima.
tec

lunedì, luglio 10, 2006

I leoni

Alle ore 19.45 l’accampamento taceva. Riccardo, sazio di pasta e sfiancato dalla partita svoltasi in corridoio dalle 19.00 alle 19.30, giaceva, nella sua camera climatizzata, ormai incapace di reagire (si sarebbe fatto vivo solo due volte. Alle 20.12 per un supplemento di coccole ed alle 20.22 perchè aveva finito l’acqua della borraccetta che si porta sempre a nanna). Federico, stordito dalla poppata strategicamente piazzata alle 19.30, giaceva in stato di semi incoscienza in carrozzina. Io, caffè solubile equo solidale messicano shakerato in tazza e tricolore ben disteso ai miei piedi, attendevo la finalissima.

Ho seguito il percorso di questa nazionale dall’inizio. Se sulle prime non gradivo la solita spocchia di Lippi e il faccione gaudente di Capitan Cannavaro (con annesse dichiarazioni sullo scandalo), piano piano ho cominciato ad apprezzare l’indole guerriera di alcuni giocatori (Gattuso, Pirlo, Buffon, Zambrotta,…) e la faccia pulita (Grosso, Toni, Iaquinta…) di altri.

Che ci fosse poi risparmiato il solito corollario di donnine semi nude, di dichiarazioni stucchevoli e di prime donne isteriche non ha che fatto consolidare la mia simpatia per i ragazzi.

La partita è stata come quasi tutte le finali. Incerta, combattuta, tirata.

Quando i ragazzi sono andati al rigore si è palesata l’essenza di questa squadra: semplicità (nessuno ha cercato cucchiai o finezze ma ha sparato bordate sul palo cercando di spiazzare Barthez), concentrazione e sicurezza. Nessuno dei tiratori, lucidi combattenti, si è presentato al dischetto con il solito corollario di menate che accompagna ogni fuciliere azzurro da decenni (sponsor, atavici ricordi di errori, tremori adolescenziali e simili).

Sereni, i 5, hanno fatto il loro dovere. Li accompagnavo ristendendo ogni volta scaramanticamente il tricolore e chiamando per nome il designati.

Che dire…è stato bello per una sera vedere quei ragazzi con il tricolore sul petto gioire semplicemente come se fossero davvero “uno di noi”. Per un istante ciascuno, da casa, ha accantonato le sue ansie, le sue preoccupazioni e le sue miserie per sentirsi campione.

La Francia, splendida avversaria, era piegata e prima di le la solita arrogante Germania.

Per un istante, mi è tornato in mente parte del discorso che Churchill tenne in parlamento dopo El Alamein. I soldati italiani della Folgore furono definiti, da quell’indomito combattente, i Leoni della Folgore.

E’ stato bello pensare che per una sera, come ogni tanto accade tra i nostri disastri ed le nostre miserie di popolo, oltre i confini, gli altri popoli guardavano la tv e, come Churchill, pensavano “Che leoni questi italiani…”

Unica pecca: Civoli. Non ha urlato come avrebbe e come mi apsettavo “Campioni del mondo!” 4 volte. (Forse non sapeva che N. Martellini lo gridò tre volte nel 1982 non a caso…).

Ho rimediato io. Mi sono affacciato alla finestra che da sul cortile interno, zeppo di finestre aperte sull’afa milanese ed ho urlato “CAMPIONIDELMNONDO, CAMPIONIDEL MONDO, CAMPIONIDEL MONDO, CAMPIONIDELMONDO!”


Guglielmo

venerdì, luglio 07, 2006

Boicottare la Spagna

Non foss'altro che per questa ragione.

giovedì, luglio 06, 2006

Due Re

Sono trascorse poche ore da quando il piccole Federico è uscito dal suo ”posto caldo”. Se pensava di farsi una passeggiata grazie al cesareo il piccoletto è subito rimasto scottato. Con mano poco accorta il chirurgo gli inciso il cranietto e così, con pochi secondi di vita autonoma alle spalle, il Fede (come già lo chiama Riccardo) si è trovato con uno sfregio degno di un Apache.

Impassibile ha accettato il danno e si fatto lavare e medicare. Se Riccardo alla nascita lanciava saette anche dal sedere (va detto che però il suo ingresso nel mondo fu piuttosto movimentato…), Federico, placido, attendeva gli eventi.

Ora che ho un secondo figlio posso tranquillamente avere conferma dei sospetti che per anni mi hanno ossessionato: i mie genitori avevano una preferenza per mio fratello.

Solo un bugiardo può infatti dire di non preferire il figlio maggiore agli altri.(voi secondi o terzi figli che leggete state per avere la “Rivelazione finale” quindi tenetevi forte e preparatevi ad andare nell’altra stanza o a prendere il cellulare e dare degli stronzi ai vostri genitori. Federico, mio figlio, tu che leggerai queste righe tra tantissimi anni non azzardarti…).

L’emozione della prima nascita non ha pari. L’energia che si concentra su quel primo esserino, l’emozione che stravolge ogni singolo atomo del vostro essere quella prima volta non ha paragoni.

Innegabile. Ogni prima volta della nostra vita ha infatti un sapore che rimane per sempre.

In piu’, se il primogenito è grandicello, non è possibile negare che abbia rispetto al fratello un vantaggio notevole.

Questi 3 giorni in cui Susy è stata in ospedale io e Riccardo abbiamo fatto vita comune. Salvo un pomeriggio ed una mattina io e il Prof siamo stati sempre uniti. Per ovviare al trauma del distacco da sua madre ho dormito (complice anche il Pinguino che ha in camera…) in camera sua sul divano letto.

La mattina, appena sveglio, lo sentivo dire “Napo? Napo?”
“Cosa c’è’” dicevo io.
“Napo? Posso venire li con te?”
“Certo!”

Allora raccoglieva le sue masserizie e finiva vicino a me. Dopo qualche grattino e qualche racconto di fantasia cominciava:
“Sveglia Papi che dobbiamo andare dalla bella bambolina (sua madre…)”
A quel punto non restava che alzarsi.

In questi giorni è stato la persona con cui mi sono relazionato di più e devo dire che,a anche se a volte ero un po stanco, non mi sono mai annoiato. Le suo domande incalzanti stimonao a trovare una risposta a domande che spesso nemmeno mi pongo.

Ecco, vedete. Dovevo parlare di Federico e parlo ancora di Riccardo…

Però, lo ammetto, quando Federico è stato tirato fuori dal suo mondo ovattato e l’ho visto lì, indifeso, le lacrime mi sono salite agli occhi. Domani, con la Susy, tornerà a casa e da domani inizierà, come una goccia nella roccia, a scavarsi il suo pezzetto di amore nel mio cuore.
Come con Riccardo accadrà che l’amore crescerà di giorno in giorno, costruito parola su parola, passo dopo passo. Indubbiamente resterà una maggior simpatia con l’uno o con l’latro (o con tutti e due o magari con nessuno dei due…) ma il senso di responsabilità per queste due vite che mi sono affidate a l‘amore per loro credo che sarà uguale per sempre.

Il momento piu’ bello, è stato vedere Riccardo che accarezzava delicatamente la testlina di Federico e sentire le parole che Ricky mi ha detto mentre uscivamo dall’ospedale ieri: “Papi, quando viene a casa il Fede?”
“Presto…” gli ho detto.
“Si, presto, che quando è a casa io lo proteggio…”


Da domani si inizia…

Guglielmo

Il custode di Mozart

Raccolti in fitto conciliabolo trovo, nell’atrio di casa mia, il ciclista, l’inquilino dell’ultimo piano ed il figlio. Si complimentano tutti per Federico, strette di mano e pacche sulle spalle. Approfittando di un attimo di distrazione del ciclista e del figlio, il mio vicino si affianca con in mano un tomo.

“Vede Guglielmo, è un po’ che volevo parlarle!”
Cazzo. L’ultima volta ha tentato di vendermi damigiane di quello che mio padre definì, dopo che gliene portai un campione, acido fenico.

Per sfuggire alla sindrome da enologo che aveva preso il mio vicino di casa dovetti ricorrere ai Lakota: “vede” dissi “ purtroppo dopo una vacanza sugli appalachi ho scoperto che l’acqua di fuoco uccide lil cerchio sacro e quindi non bevo piu’….”
“Certo, certo, coi mancherebbe…”aveva risposto lui senza dubitare della mia parola.


Temo quindi mi voglia piazzare una qualche enciclopedia sul vino o simile.

Ed invece, con i mano quello che ora distinguo come un volume allegato a Panorama, mi dice:

“Vede Guglielmo…che non capiti mai!” e intanto fa le corna”ma se dovesse avere bisogno di qualche risposta a domande mediche…vede…io…” e qui gonfia il petto e con mani rese callose da chiavi inglesi, rubinetti e mattonelle accarezza il sottile cellophane,” ho quasi completato l’enciclopedia medica della Treccani…18 volumi….questo è il quattordicesimo!”

“Ah però…” butto li sospirando di sollievo per lo scampato pericolo e pensando che almeno sino a “Secchezza delle fauci” nel palazzo siamo tranquilli.
“Se dovesse aver bisogno…non esiti a suonarmi!”

Magico…mi vedo che so, con Riccardo con febbre a mille, nausea, capogiro, le manine sulla testa che invoca un medico (l’ultima volta che è accaduto ero in ospedale e, dopo diversi ritardi e dopo che il mio prezioso topo rivendicava il diritto all’assistenza sanitaria di base ho urlato in corridoio “se entro 5 minuti un medico non visita mio figlio io chiamo i Carabinieri….!”. Da una porta è sbucata una dottoressa che mi ha detto “Cosa crede che urlare serva a qualcosa?” “Scommettiamo?” ho buttato li e dopo 5 minuti c’era un dottore….), mia moglie fuori controllo ed io che le dico:
“Cara, stai calma. Vado su al terzo piano per un consulto medico con il signor S. Nell’enciclopedia medica di Panorama troveremo certo risposta a tutti i nostri quesiti!” inutile dire che anche il signor Aldo, del secondo piano, interno 2, potrebbe fare la sua porca parte.

Io, per dargli un po di soddisfazione ho detto: “Beh è la Treccani, cazzo” (un “cazzo” l’ho aggiunto perché ci stava proprio bene nel clima cameratesco che si era creato. Riccardo intanto dava la scalata verso casa e no sentiva il linguaggio scurrile del padre!)

“Eh beh! E’ la Treccani!” ha ribadito lui.

“Sa….” Ha continuato con tono tra il cospiratorio ed il confidenziale” ho fatto anche la raccolta di Mozart…tutto Mozart!”

“Accidenti!” ho detto mostrando sorpresa “Ha pure il duetto live alla Royal Albert con Tozzi?” avrei voluto aggiungere.

“Tutto….anzi, se lei ha delle …che so…delle segnalazioni da farmi.,mi dà una scampanellata e ne parliamo”

Segnalazioni di cosa? Opere di Mozart inedite che magari ho in casa? Oppure un sano confronto tra me e lui sull’opera del genio?

Qui, fortunatamente, non ho dovuto mentire: “Vede signor S. io e la musica classica siamo due copri estranei….ho un certo rammarico ma è cosi!” .

Mi sono reso conto di aver compiuto un passo falso. Se Riccardo non avesse tentato il balzo dal 4 scalino urlando “CURRAHEHE!” (grido di guerra della 101ma avio) sarei stato spacciato. Il Signor S. avrebbe magari proposto un corso settimanale di educazione al genio di Mozart da tenersi in cortile il sabato mattina.

Invece mi ha detto. “vede Guglielmo, è strano come abbia fatto qualcosa di bello in così tarda età (S. ha circa 68 anni e tutte le fottute mattine mentre fresco come una rosa con la mio polo profumata ed i miei occhiali da sole Calvin Klein esco per andare al lavoro lui, con aria già sfatta alle 8.00, cava dalla cantina del palazzo una manciata di borsoni di cuoio rigonfi di attrezzi e materiale. Io, ogni volta, mi sento una merda e l’ultima volta lui ha pure rincarato “sa li tengo in cantina perché hanno tentato di rubarmele insieme alla macchina!” “Hanno tentato di rubarle la macchina?” ho detto io con genuino stupore”Certo! Mi ha detto il mio meccanico che le Tipo vanno forte sul mercato….”. non ho saputo scegliere tra il dirgli di cambiare la macchina o il meccanico).

“Non ho mai avuto voglia di raccogliere cose cosi belle. E mi è capitato ora…” (“Grazie a Panorama!” ho temuto aggiungesse.)

Che dire. Appena ho iniziato la salita verso casa con il mio piccolo cerbiatto che saltava davanti sono stato preso dalla malinconia. Malinconia per quell’uomo schiantato dal lavoro e da una vita infame che trova piacere e gioia nel raccogliere queste due opere. Malinconia perché, come dovrebbe essere ogni buon collezionista, non si ritiene possessore di quel sapere e di quel genio ma un semplice custode pronto ad aprire la porta di casa per condividere con altri ciò che ha raccolto.

Dopo, mentre preparavo la cena, ho ripensato a Terzani. Ad un pezzo del suo ultimo libro in cui dice che le cose spesso ci illudiamo di possederle mentre in realtà sono loro che possiedono noi e di come ci si debba sentire felici perchè, per alcuni tratti della vita, siamo semplici custodi di cose belle.

Il Signor S. non ha letto Terzani, ma credo che alla fine, pur con i suoi mezzi, è arrivato alle stesse conclusioni…


Guglielmo

Giustizialismo

Ancora oggi sul Corrierre si ripetono gli appelli. Da destra a sinistra e dal Corriere sino al Giornale tutti si schierano contro una richiesta di pena che appare “punitiva”.

Ma cosa significa giustizialismo? Una sentenza deve essere giusta (come invoca Riotta) ma anche punitiva. Riflettendo su cosa sia la giustizia nello sport mi è tornata in mente la storia dei Chicago White Sox.

Nel 1919 le World Series di baseball furono investite da uno scandalo enorme: otto giocatori dei Chicago White Sox, probabilmente spinti dai contratti ridicoli che avevano, reclutati da un prima base, per 80.000 dollari dell'epoca a testa lasciarono la vittoria nelle World Series ai Cincinnati Reds.

Un giornalista di Chicago, in un articolo sulla rivista "World" di New York, denunciò la combine ma soltanto un anno dopo, davanti alle voci su un altro incontro truccato, un Grand Jury incominciò a investigare sulle precedenti due stagioni, e raccolse elementi sufficienti, grazie alla confessione di un battitore di Chicago, Eddie Cicotte, per il rinvio a giudizio di 8 giocatori e 5 scommettitori per nove reati, dall'associazione a delinquere alla frode.

Il processo si concluse con un'assoluzione generale, ma il commissioner del baseball decise che gli otto non avrebbero giocato mai più, "avendo accettato anche soltanto di sedersi a discutere di un possibile trucco con scommettitori".

Per quello che, a confronto del nostro scandalo è una marachella, gli otto giocatori furono condannati alla radiazione. Jackson, quello che oggi sarebbe definito un fenomeno, fu cancellato dal Baseball professionistico.

Immagino che il venir meno ai basilari principi di lealtà sportiva sia stato considerato dal commissioner un reato capitale.

Questo dovrebbe far riflettere. Il calcio e le partite per essere credibili si devono basare sulla lealtà. Non si tratta di guerre (che pur in alcuni casi sono codificate) ma di scontri rigidamente regolamentati. Il venir meno a questi principi falsa tutto il gioco. La credibilità di tutto crolla.

Per questo il reato di Juve, Milan ed altri va sanzionato e duramente: perché il fragile meccanismo etico è stato rotto.

Il calcio, e lo sport in genere, non è la vita reale. Non si può parlre di giustiazialismo. Se al primo minuto l’attaccante lanciato a rete viene falciato in area è rigore piu’ espulsione. La partita, ovvio, è finita, ma applicare il regolamento non è giustizialismo ma semplice applicazione delle regole del gioco(se il fallo non fosse commesso la squadra attaccante andrebbe in vantaggio...).

Se quando gioco a calcetto il mercoledì sera tra amici, uno degli avversari prende la palla con le mani per evitare un goal ( e ne consegue un rigore che sicuramente non finirà in rete per la manifesta incapacità dei tiratori) o ruba su una rimessa, commette un peccato capitale. Perché non vi è nulla di piu’ vergognoso che approfittare della certezza dell’impunità per commettere illeciti ed in particolare venir meno ai taciti accordi cui si aderisce quando la palla viene battuta.

Ribadisco che alla fine tutto si aggiusterà. Prevarrà la logica del profitto perché cacciare MIlan e Juve fuori dal giro vuol dire perdere milioni di tifosi che guardano tv e comprano giornali.

Dovrebbe però fa far riflettere chi dice che nulla in realtà si è consumato il fatto che la stessa Juve e lo stesso MIlan riconoscono la gravità dei fatti ma si dicono estranei. Ripudiano i loro dipendenti e nel primo caso arrivano ad ammettere che la B con penalizzazione sarebbe punizione congrua.

La verità dui White Sox emerse dopo 28 anni, quando il più famoso dei giocatori coinvolti, Joe Jackson "lo scalzo" (immortalato nel bellissimo “Otto uomini fuori” ed in “L’uomo dei sogni” film culto di Veltroni ed Archie), non confermò i fatti alla rivista "Sport".

Da allora, per questa marachella, i Sox sono noti come Black Sox…


Guglielmo

tu chiamale se vuoi, emozioni...

ieri sera sono entrato nel reparto ostreticia per la prima volta da quando sono diventato papà.
dovevo andare a trovare un "veterano" e la sua famiglia e a conoscere Federico.
Il quale mi ha accolto con un pianto straziante, e Matteo ha deciso poco dopo di fare lo stesso...
 
E' bello notare come le cose cambino con il secondo figlio...
In primis, il maresciallo non ha fatto nessun post.
In secundis, di fronte al frugoletto piangente non ha fatto come il sottoscritto tre mesi fa che si è precipitato dentro la nursery minacciando le infermiere di coccolare mio figlio per farlo smettere, ma lo ha lasciato lì, tutto rosso per lo sforzo nel suo gridolino (gridolino si fa per dire, i decibel sono pari ad un concerto dei rolling stones).
 
 Il maresciallo girava per il reparto con lo sguardo di chi oramai vede la nascita come un evento qualsiasi... un saluto alla moglie, come si saluta quando torna dal dentista dopo aver fatto un'otturazione... dispensava consigli a neo-papà, suggeriva nuovi metodi per cambiare i pannolini, era un po' il ras del reparto. al suo passaggio stuoli di neo genitori porgevano i loro pargoli nella speranza che Gughi dicesse loro come farli smettere di piangere. Suggeriva la miglior posizione per l'allattamento, dispensava saggezza sul recupero post cesareo.
Era osannato da tutti. Lo stesso primario gli ha chiesto di prolungare le sue visite per almeno un'altra settimana.
 
Ma io vedevo che qualcosa non andava e infatti quando mi ha riaccompagnato alla macchina, mi ha guardato negli occhi, una lacrima solcava il suo viso, e mi ha detto: "tec, è così piccolo che ho dimenticato come si tiene in braccio! ".
E io, dall'alto dell'esperienza dei miei 85 giorni da padre, gli ho detto: "è la natura che ti dirà come tenerlo in braccio, vai tranquillo, uomo".
Tec
 
 

mercoledì, luglio 05, 2006

Mai stati in B! Ed infatti era la C...

Fanno scandalo le sanzioni chieste per Milan, Juve, Fiorentina e Lazio. Come se gli inquirenti, presi da smania, mirassero solo ad infliggere penalità pesantissime alle squadre coinvolte. Se, come dice oggi su Repubblica il magistrato di Napoli Narducci che ha lanciato l’inchiesta, le registrazioni sono agghiaccianti allora la realtà, a ben guardare, è forse opposta. Forse alle quattro squadre coinvolte, per blasone e numero di tifosi, è stato permesso almeno di sopravvivere malgrado l’orrore (“L’orrore, l’orrore!”di Brando.E l'orrore è confermato dalla reazioni di Juve Milan che non dicono: non c'è il reato ma si difendono dicendo "non sapevamo...".)

Sopravvivere si ma per sempre segnati. Perchè da quelle penalizzazioni, che significano stare fuori dal giro che conta per anni, se non se ne esce (Il Marsiglia di Tapie è l'esempio).

Nei tifosi, sino a ieri, restava vivo il sentimento che si trattasse tutto di un grosso equivoco. Che 10 anni di calcio non potessero essere buttati a mare e che le due squadre, guarda caso,con alle spalle i maggiori gruppi italiani non potessero finire nell’oblio. Ed invece...

I tifosi ancora parlano di malintesi, di mancanaza di prove e chiedono “Dove sono i bonifici?” e dicono “Non si vedono soldi!”.

Lo ha spiegato ieri Palazzi come tutto si svolgeva: uno scambio di favori.

In cuor nostro tutti, perché almeno una volta nella vita lo abbiamo passato, sappiamo che è così e come funziona. E se noi ci siamo passati una o piu’ volte nella vita qui, nel pallone, era diventato abitudine, consuetudine che sconfinava nello sfacciato abuso.

Che il giocattolo s stesse per rompere si diceva e leggeva da anni. Per tenere in piedi investimenti milionari, giri di soldi con banche ed imprese, commistioni con la politica era necessario essere sicuri di vincere sempre (vincere significa anche arrivare secondi e prendersi i soldi dalle tv e dalla Champions…). E come esser sicuri se non gestendo un sistema come quello mostrato?

Le sentenze, con buone probabilità, non verranno confermate. Come per i tassisti, inferociti perché privati del loro Tfr (ma si è mai visto un libero professionista con il Tfr???? Si è mai visto uno che lavora quando vuole e come vuole ma che vuole per legge garantita una buonuscita?) alla fine tutto si accartoccerà.

Quello che resta (per chi ha seguito l’Inter in questi anni) è la sensazione che quel coro “Non vincete mai!” sia ancora piu’ ingiusto perché cantato da chi, in cuor suo, sapeva che qualcosa non quadrava…


Guglielmo

martedì, luglio 04, 2006

bene!

Per chi ha partecipato emotivamente nel corso degli ultimi mesi alla vita famigliare del maresciallo, la ricezione dell'sms che ho appena ricevuto ti fa un gran piacere.
Se poi ci metti dentro che ci sono appena passato, il trasporto emotivo risveglia emozioni di poco meno di tre mesi addietro.
Bene così, dunque...
Al Maresciallo un augurio di notti splendide!
Alla di lui signora, i miei complimenti e felicitazioni!
A Riccardo auguro che possa avere con suo fratello il rapporto che ho io con il mio.
E al piccolo Federico il mio calorosissimo benvenuto!
Tec

lunedì, luglio 03, 2006

Riflessioni della vigilia

L’aria, il bitume ed il cemento, bollendo, diventano vischiosi. Sembrano rallentare pensieri e movimenti restituendomi la Milano estiva della mia infanzia. Una Milano, quella, più lenta. Meno frenetica.

Ricordo, bambino, l’impietoso colare della luce che arroventava anche gli angoli piu’ nascosti.

Ricordo le persiane chiuse, le zaffate d’aria fresca ed odorosa che uscivano dalle cantine delle vecchie case ed i marciapiedi fondere sotto il peso dei cavalletti delle moto dai sellini stinti dal sole.

Era la Milano di agosto. La Milano di chi restava e guardava, nel calore opprimente, con silenziosa solidarietà a chi era restato. Ci si sentiva non naufraghi, ma custodi di un’immensa scintillante fortezza lasciata momentaneamente sguarnita.

Come se la città, rinchiusi i negozi e le botteghe dietro massicce serrande, potesse finalmente mettere in mostra i vecchi palazzi, le suggestive chiese e mostrasse allora il suo vero volto.

I cantieri, fermi per la pausa estiva, dalle ferite in attesa di essere rimarginate con il bitume, mostravano archi di mattoni e cunicoli che affondavano nel buio gelido.

Un paio di anni fa, io e la Susy, forse a fine Luglio, partecipammo alla visita guidata al Castello Sforzesco: giro che comprendeva merlate e segrete. La sotto, qualche metro sotto il Parco Sempione, una pericolante volta più antica del Duomo sospesa sul capo, era possibile sentire il respiro freddo della città sepolta.

Là sulle merlate, ascoltando la preparata guida, era possibile vedere Milano illuminarsi alla luce della Storia. Una storia che affonda nei millenni ed arriva sino alla seconda grande guerra.

Milano, in agosto, è ancora così. Ascoltandola e guardandola è possibile che si mostri ancora nei suoi mille dimenticati splendori. E, aggirandosi per le vie della periferia e del centro, è possibile smarrirsi inseguendo l’eco di indecifrabili promesse.

Venerdi scorso ho accompagnato, per l’ultima volta perché poi cambierà asilo, il mio piccolo Riccardo al nido. Quando sono risalito in macchina mi ha assalito un po di nostalgia. Dall’anno prossimo infatti il piccoletto andrà in una scuola vicino a casa e quindi, gioco forza, verrà meno i nostri 15/20 minuti trascorsi in solitudine sulla Corolla. Tutto il nostro piccolo mondo di giochi, scherzi e abitudini, dove lui sapeva esattamente cosa avrei detto poco prima che lo dicessi e viceversa, si dissolverà.

Domani è il 4 luglio. Verso mezzogiorno nascerà Federico. Ho comprato, in accordo con la Susy, un bellissimo libro illustrato sui pirati. Lo abbiamo incartato e domani, quando il prof vedrà suo fratello, gli diremo che Federico se l’è portato dietro per donarglielo.

Mi rendo conto, e non posso negarlo, che l’arrivo di Federico è tutto visto nell’ottica del Prof. Se paragono la capacità di interazione di Riccardo con quella di Federico mi pare di paragonare una Porcshe 911 con una Panda 750.

Sono anche sicuro che domani, quando quel piccolo batuffolo sarà tra le mie braccia e la nostra famiglia non sarà piu’ di tre persone, ci chiederemo, io e la Susy così come ce lo chiedemmo quando nacque il nostro primo figlio, come abbiamo vissuto sino ad oggi senza di lui…


Guglielmo

sabato, luglio 01, 2006

Taxi!

Il Governo Prodi, con uno dei suoi Ministri più abili, dà l’assalto ai privilegi di casta che ingessano parte del nostro sistema economico. Facile chiedere flessibilità ai lavoratori quando i professionisti non conoscono la concorrenza. Da oggi qualcosa cambierà. Le novità di cui oggi si parla non solo tuteleranno meglio i consumatori ma permetteranno lo sviluppo di una concorrenza sana a settori altrimenti chiusi. Taxisti, farmacisti, notai, assicurazioni e banche verranno ridotti alcuni “privilegi” che, di fatto, li tenevano al riparo dalla concorrenza.

Un piccolo esempio: in una farmacia vicina a casa mia lavorano 4 dottori ed un paio di assistenti. Quanto ricavano da quella piccola bottega vendendo creme per le vene e cerotti per non russare per poter mantenere piu’ dignitosamente quelle persone?

E non ci raccontino la favola che se uno ha bisogno di un consulto va in farmacia. Sono i farmacisti stessi che spesso si rifugiano dietro al “Chieda al medico curante”.

O parliamo dei notai? Ci vogliono circa 600 euro (mi pare…) per fare un passaggio di proprietà di una vettura che magari ne vale 1000. per fare cosa? Un notaio che di corsa prende i fogli firmati e mette un timbro…..

Taxi? Capisco che abbiano pagato la licenza ma liberalizzando il settore non si avranno pu’ taxi e prezzi piu’bassi con conseguente riduzione del traffico cittadino? È possibile che prendere un taxi sia da considerarsi un lusso da scaricare sulla nota spese aziendale o al limite un colpo di testa da farsi in momenti particolari (l’ultima volta che me lo sono permesso è stato per arrivare in orario ad colloquio di lavoro circa 8 anni fa…).

E poi la perla dell’Ici alla Chiesa. I ragazzi di Roma vogliono entrare nella nostra vita politica ? Si accomodino cominciando a pagare l’Ici!

Spero solo siano le prime manovre per smantellare i privilegi di casta che sopravvivono in Italia.

Intercettazioni: è vile leggere questioni personali altrui sui giornali. Però, come ho già detto, se non leggessimo queste intercettazioni forse non avremmo la misura esatta del degrado morale del Paese.
E non saremmo i grado di valutare la faccia tosta di queste persone che, oltre ad aver abusato del sistema, si permettono anche auto difese al limite del grottesco. Moggi a Ballarò è stato ridicolo.
Ha pianto sulla sua famiglia distrutta ma non si è mai preoccupato delle famiglie interiste distrutte dai tanti rovesci pilotati della compagine meneghina.

Non ha giustificato le famose griglie ed i sorteggi pilotati ed ha avuto l’ardire di descrivere la Juve come un fortino assediato dai poteri forti. Pirelli e Moratti, volendo, avrebbero avuto un peso economico tale da poter influenzare qualche partita ,a l’unico risultato che hanno ottenuto è stato il 5 maggio. Chi sono allora i poteri forti? Faccia i nomi Lucianone.

E quei giornalisti conniventi con il sistema? Come si può pensare che la stampa dia il quarto potere quando nemmeno su un fuorigioco si riesce ad avere imparzialità?

Leggere che la Rai viene utilizzata come merce di scambio è deprimente. Pensare che pago il canone per vedere (o meglio far vedere…) trasmissioni indegne ed utilizzate per mercimoni mi fa ribollire il sangue. Quanto poi alle ingenue fanciulle costrette alle degradanti performance….beh…se una donna per poter apparire in tv in ruoli di secondo piano si costringe a questo allora la conclusione che deve trarre è che probabilmente non ha talento per andare in tv con le sue sole forze.

Gughi
Creative Commons License