mercoledì, maggio 31, 2006

deriva morale

Mi ha colpito questa notizia.
E mi viene da pensare a tutti quei simpaticoni che ce l'hanno con la Chiesa: che quando qualche cardinale, se non il Papa stesso invitano a riflettere sui valori, parlano di ingerenza della Chiesa nella società laica.
Bene... però noto una deriva morale verso il nulla, dove tutto è permesso. Dove, all'inizio, si discute del fatto che non c'è nulla di male nel consentire ad un coppia di persone dello stesso sesso di poter adottare un bambino, o di farselo in casa...
Lasciare da parte dei valori, è come porre una biglia su di un piano inclinato: scivolerà giù senza freni. fino in fondo.
Alla fine, a piccoli passi ci si abitua alla coppia omosex, al chiamarla famiglia, a dar loro un figlio...
e si arriva diretti sparati al sesso con i minori.
che schifo!
tec

martedì, maggio 30, 2006

Ah Fra', contento del risultato?

Image

Io si. :-)

lunedì, maggio 29, 2006

sleeping with the enemy...

(è italiano!!!)
mi è capitato di fare un colloquio in un'azienda che è rivale storica della Mela (non faccio il nome, ma è piena di cancelli e finestre...).

Quando ho compilato la scheda sulle competenze informatiche sono stato lì lì per mettere "Mac OS"...
Quando l'intervistatore è entrato, gli ho detto: "sa, non si sa mai cosa scrivere nelle competenze: è ovvio che si conosca office!".
E lui: "finchè sono sistemi nostri va tutto bene, il problema sono quelli che scrivono linux o mac...".
Eh già...
Quando mi ha congedato gli ho detto che il sistema operativo che sta per uscire è bellissimo. E lui: "grazie". E io: "lo conosco bene, lo uso dal 2002 sul mac". E sono corso via...

Non mi assumeranno mai.
tec

quando gughi non c'è...

scattano: dibattiti, post, scambi di opinione, inviti a cene, birre e aperitivi...
il tutto in modo pacato.
a voi le conclusioni... 

ORA BASTA

Devo sfogarmi:
passi che io non possa più fare un fine settimana ma sia costretto a trascorrere dei week end; sopporto a fatica di sostituire le pause caffé con il coffe break (qualcuno a mai assaggiato un caffé inglese?); non parliamone di dover fare dei week plan anziché organizzarmi la settimana come mi pare. Ma che adesso:”il problema si è verificatoin maniera randomica” è al di là delle mie forze.

Berlusconi nella scuola ha giustamente posto l’ accento sulle tre i (Inglese, Internet, Impresa), io mi permetto di aggiungerne una quarta: ITALIANO

E' uno sport pulito?

Simoni accusa Basso di avergli chiesto 20.000 euro per lasciargli la vittoria nell'ultima tappa.

A parte che Simoni non e' nuovo a queste uscite (dal "Bastardo ignorante" al suo compagno Cunego lo batteva nel 2004 al cannibalismo del giro 2003 quando poteva lasciare a Pantani un successo che forse avrebbe cambiato qualcosa), ci si chiede cosa nascondano queste accuse, e se queste offerte siano di routine in questo mondo o no.

Qualcuno indaghera'? Qualcuno paghera'? Oppure si cerchera' il Moggi della situazione su cui scaricare il tutto (detto che per me comunque Moggi e' colpevole ma non e' il solo).

Di certo per ora Simoni e' riuscito nel suo intento, cioe' quello di gettare qualche ombra sulla vittoria forte e chiara di Basso su questo giro. Poi, non bisogna escludere mai nulla...

venerdì, maggio 26, 2006

Addio...

Mi sento di dover salutare da queste pagine uno dei grandi che ha dato tanto al calcio italiano Andriy Shevchenko.
Devo dire che nonostante la mia fede interista Andriy è stato per me un riferimento calcistico per "colpa" di Gughi.
Ai tempi del Vernissage gughi mi aveva affibbiato come soprannome "Sheva" e io mi ci sono affezionato, prima al soprannome e poi al giocatore. Per questo nonostante tutto odi, com'è giusto, i cugini (calcistici) ho sempre ammirato le prodezze balistiche di shevchenko e amato la maglia del vernissage con scritto Sheva e col numero 7.
Ora che del vernissage rimangono solo ricordi, tutte le volte che gioco a calcetto, come per pudore, non metto mai la sacra casacca ma gioco con una più anonima maglia della Francia tuttavia quel soprannome mi è rimasto addosso e dopo una serpentina o un goal sento sempre dentro di me un grido :"Grande Sheva!"

Addio sheva e grazie di tutto, divertiti a Londra

John Wayne

Ho sempre pensato che compiere gli anni lo stesso giorno accomuni le persone...
in realtà se penso a Gughi, so per certo che con Luca Toni ha ben poco da spartire (l'ho visto giocare a calcetto in qualche occasione e sembrava un gatto di marmo, per di più morto).
lo stesso posso dire sulle sue doti canore: lenny kravitz da una parte, gughi sotto la doccia dall'altra (pare che la Susy abbia fatto rimuovere le parti in vetro del bagno perchè tutte crepate...)
così come se andassi indietro nella storia e mi accorgessi che il 26 maggio di tanti anni fa, Napoleone veniva incoronato re d'Italia (con la corona ferrea nel duomo di milano), non ci vedo nessun punto in comune (a parte la nivola, ma questa è una storia lunga).
Ma se mi fermo bene a pensare al mio migliore amico, c'è un punto in comune con qualcuno. Ed è con Marion Robert Morrison. Noto al volgo con il nome d'arte di John Wayne, the duke.
I due, oltre alla passione per le pistole (ne parlerò al professore alla prima occasione), hanno lo stesso sguardo, gli occhi azzurri che ti scrutano l'anima e quello sguardo un po' così che traspira amarezza...
camminano allo stesso modo, un po' dinoccolati, come se portassero sulle spalle i pesi dei mali del mondo (far west o milano indipendentemente). E l'altezza che permette loro di guardare dall'alto in basso il 95% della popolazione mondiale, incute il giusto rispetto.
Sono anni che vendendo un film di John Wayne non riesco a togliermi gughi dalla testa.
In dollaro d'onore, lui è john t chance, io dude, l'ubriacone impersonato da dean martin... e quella volta all'anno che siamo soli, in giro, sento il de guello nelle orecchie, e mi immagino di camminare per la old tucson, con la canzone cantata da dean martin e ricky nelson:
Purple light in the canyons
That's where I long to be
With my three good companions
Just my rifle, pony and me
 
con la sabbia che ci entra negli occhi e nelle orecchie, i cattivi in fondo alla strada, noi, con il cinturone e le colt...
 
Auguri Gughi!
tec

No...

giovedì, maggio 25, 2006

grazie rossana

L'amica di Gughi, Rossana, ha avuto la cortesia di linkare il conciliabolo al suo blog.
Sarebbe buona regola "contro-linkare", ma al momento non lo facciamo.
Mi limito, in quanto comandante del Conci, a ringraziarla pubblicamente.

Hai mai copiato?

Se fossi uno studente prossimo alla maturità e vedessi questo articolo, mi incavolerei.
Insomma, che gli studenti tentino di copiare e gli insegnati tentino di non far copiare è roba nota.
Ai miei tempi (manco avessi 100 anni, era il 1990), il massimo era la calcolatrice scientifica che faceva il disegno della funzione (la mia casio fx8500 mi accompagnò in bagno alla maturità, peccato che lo studio di funzione l'avessi già risolto e passato ad altri).
Oggi copiare è un'esperienza formativa.
Ricordo con piacere gli esami all'MBA. si creavano reti wi-fi, bluetooth, ir, umts, gprs, edge, wap... Era divertente vedere gli appunti di un corso ridotti al minimo e scambiati da un palm all'altro.
Tuttavia, i "vecchi" metodi erano i più apprezzati. Direttori generali maestri della nobile arte dei fogliettini, responsabili marketing con gli appunti sulle gambe, direttori di stabilimento che consultavano i fazzoletti di carta sui quali il sapere di strategia vi era stato condensato.
Io, come altri, prediligevo scrivere qualcosa sul banco. rigorosamente a matita, e si vedeva solo con un'inclinazione particolare, certamente non quella del professore o dei suoi assistenti. A fine corso quel banco non era stato pulito, in compenso era la summa di un MBA.
Ricordo anche con sommo piacere un famoso manager che è stato cacciato dall'esame con un bello 0 perchè cuccato in possesso di bigliettini. Non so se si fosse vergognato di più lui (40 anni, moglie e figli, responsabilità di una discreta percentuale del pil italiano) o il professore...
tec
 

Ciucciu!

E’ iniziata la dura battaglia per abbandonare il ciuccio. Su indicazione di una dentista, la Susy ha intrapreso la via della liberazione dalla schiavitù dal ciuccio. Nell’epico braccio di ferro tra il prof e la sua mamma io mi limito al ruolo di spettatore con saltuari interventi che mirano a smussare gli spigoli dei due. Appoggio incondizionatamente la Susy ma, alla bisogna, intavolo trattative a tutto campo con il piccoletto. Qualche sera fa, ad esempio, mentre la Susy era ormai stremata e Riccardo ripeteva “Ciucciu, Ciucciu!” da una 20 di minuti, ho proposto una tregua cosi articolata: il piccoletto avrebbe tenuto il ciuccio per addormentarsi e poi, la Susy, poteva toglierglielo.

Ogni sera però la trattativa si fa diversa e piu’ dura. Ieri sera l’apice.

Ad un certo punto, conscio dello stallo delle parti, ho detto al prof: “ Facciamo un accordo?”
Tra i singhiozzi ed i singulti il piccoletto, senza secondo me conoscere il significato della parola, ripeteva “Accordo! Accordo!” nemmeno fosse circondato da un battaglione della Panzer Division e rimasto senza colpi.

“Allora” faccio io “metto il mio berretto da Carabiniere nel tuo cassetto vicino al letto e tu ti addormenti senza ciuccio., Che dici?”

“NO! CIUCCIU!” Urlava lui.

Allora sono passato alla trasparenza:
“Vedi Ricky” ho detto mostrandogli i miei palettoni” il papà quando era bambino teneva sempre il ciuccio. Vedi come sono diventati i denti? Vuoi che diventino anche a te cosi? Guarda come sono brutti!”

Lui con un certo garbo, senza mostrarsi schifato dalla mia dentatura da castoro, sussurrava ragionevole : “no..:”.
”Allora basta con questo ciuccio!” dicevo io esortandolo ad uscire dalla schiavitù d’Egitto.

Lui, dopo aver riflettuto un po, gettatva li un accordo di altissimo profilo: “Vado a letto con il ciuccio e prima di addormentarmi IO lo metto nel cassetto...”.

La proposta non era minimamente credibile. La Susy allora ha detto. “Va bene. Se però lo hai ancora quando dormi la mamma te lo toglie...”
“va bene...”

Io e la Susy abbiamo dunque dato corso alla nostra serata. Alle 22.30 circa prima di andare a letto, dopo una rapida ispezione del topo, la Susy è comparsa in soggiorno con due occhi come piattini da caffè.

“Vieni a vedere...”mi ha sussurrato.
Come due ninja siamo entrati in camera del piccoletto. Dentro il cassetto, di fianco al berretto dell’Arma, c’era, posato dolcemente, il ciuccio.

Riccardo, la manina ancora tesa verso la testata del letto, dormiva sereno...

Guglielmo

Ma basta...

politica....

Torniamo alle cose lievi...

Guglielmo

i valori di questo governo

leggo con piacere sul corriere di oggi (peccato non lo trovi sul sito) che il nostro ministro dei trasporti si emoziona quando sente i discorsi di Castro.
Bene! Bravo!
Che bei valori ispirano i componenti del nostro governo!
Nessuno che si stupisce invece per il fatto che i discorsi di un dittatore ispirino un ministro di una (cosiddetta) democrazia?
un'altra volta devo dire: bravo mortadellone!
tec

mercoledì, maggio 24, 2006

avanti così...

Massì... cosa sono 484mila regolarizzati in più?
(quattrocentoottantaquattromila, non so se rendo!)
Posto ce n'è!
Bravo Prodi!
Avanti così!
tec

martedì, maggio 23, 2006

sarà...

ma non si era detto che la tassa di successione ha gli oneri di gestione/riscossione più alti del gettito che genera?
Tra l'altro, il mio professione di Diritto Tributario, un certo Enrico De Mita (fratello) sosteneva l'iniquità della tassa di successione perchè andava a colpire una ricchezza che già era stata tassata. Mah!
questo governo non finisce mai di stupire...
cosa si inventeranno di nuovo domani?
tec
 

mammalaturco....

Beh, che dire?
Effettivamente l'unico problema della pillola del giorno dopo sono gli effetti più o meno nocivi sulla salute della donna.
Mica il fatto che sia un altro strumento per abortire...
sempre avanti, sto governo!
tec

lunedì, maggio 22, 2006

Tutto da cliccare!

Non si smette piu' di cliccare e scoprire...

Just for the record /2

Possibile che non si potessero impiegare meglio le risorse dello Stato che si sbobinano (e sbobineranno) le 100.000 telefonate di Moggi?
Con tutti i casini che abbiamo...

tec

ps: grande Di Pietro che indaga su Autostrade! Bravo... una volta che un'azienda italiana si allea all'estero, dobbiamo farci subito riconoscere. complimenti a questa sinistra sempre più patetica

domenica, maggio 21, 2006

Just for the record

Il primo colloquio tra Pairetto e Facchetti è del 15 settembre 2004. Sono le 12,59. Al centro della telefonata tra i due ci sono le valutazioni sugli arbitri di Champions League (l'Inter era in un girone con il Valencia, il Werder Brema e l' Anderlecht) e alcune tessere dell'Inter per Pairetto.

FACCHETTI: E li han già deciso poi per le prossime partite?
PAIRETTO: Sì sulla seconda c'è Meier.
FACCHETTI: Sulla seconda quella con... non con il Valencia.
PAIRETTO: Non quella... l'ult.. qual e' la terza di...
FACCHETTI: La terza
PAIRETTO: Quella più importante che avete.
FACCHETTI: La terza è con l'Anderlecht.
PAIRETTO: Non allora aspetta te lo...ce l'ho di là infatti avevo detto ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda perché era la partita quella importante.
FACCHETTI: Eh si perché dovrebbe essere...
PAIRETTO: Allora dovrebbe essere quella adesso te... lo vado a prendere e te lo dico.
FACCHETTI: Grazie.

PAIRETTO: E te lo dico subito perché avevo fatto mettere Meier appunto perché è un arbitro molto...
FACCHETTI: Si perché li a Valencia...
PAIRETTO: Affidabile, no no lì a Valencia è un ambientino... bello tosto, anche se ieri è stato un bel risultato, lui è stato bravo.
FACCHETTI: Sì, buono, abbiamo sofferto fino all'ultimo perché un gol solo non si sa mai.
PAIRETTO: Anche psicologicamente non è il massimo quindi.
FACCHETTI: Va bene fammi sapere.
PAIRETTO: Per le tessere invece le hai già...
FACCHETTI: Si le tessere sono, guarda abbiamo... pensa che ieri hanno consegnato. Sono arrivate talmente in ritardo voi preferite mandarle a ritirare magari?
PAIRETTO: Magari dico alla persona che può andare a ritirare in sede ?
FACCHETTI: Aspetta aspetta che sento la signora. Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva le loro due te... sono li ? Gli dico di mandare a ritirare almeno cosi' eh ? Eh si si allora mi faccio dire il nome di chi viene a ritirarle grazie. Eccola se tu sono, erano li pronte.

Un' altra telefonata è del 16 settembre 2004. Sono le 9,28 del mattino.
PAIRETTO: Allora la seconda è Anderlecht non è Valencia.
FACCHETTI: La seconda non è... ah ero convinto.
PAIRETTO: No, no infatti mi dicevo porca miseria che abbia confuso io e allora son andato a vedere ad Anderlech c'è Vassaras il greco.
FACCHETTI: Chi passa a ritirare le tessere allora ?
PAIRETTO: Allora Santambrogio.
FACCHETTI: Ah Santambrogio.
PAIRETTO: Sempre Santambrogio.

venerdì, maggio 19, 2006

Grazie!

Grazie ai tranvieri che riposano,
grazie ai bigliettai che sonnecchiano,
grazie agli autisti che sfumacchiano e passeggiano,
grazie agli impiegati che non avranno mai futuro, perchè non lo cercano nemmeno,
grazie ai controllori che fanno la voce grossa con gli immigrati,
grazie a chi periodicamente decide che è ora di protestare,
grazie alla legge che funziona alla grande!
grazie ai sindacati che sono dei veri dinosauri e che rappresentano giusto qualche pensionato, ma si sono compeltamente scollati dalla realtà (già da mò),
graze a tutti quelli che solidarizzano (e abitano in centro, non dipendono dai mezzi pubblici, hanno grana, e insomma non li tocca),
grazie a voi, mi farò svariati chilometri a piedi per tornare a casa.

Paese di merda.

2044

“Nonno?”
“Dimmi...”
“Ma cosa è quel quadretto che hai sulla scrivania?”
“E’ la copia di una azione della Juventus F.c. Una squadra di calcio...di Torino...l’ho comprata proprio qualche giorno prima che fallisse.”
“Ma nonno prima dell’Inter tenevi alla Juve?”
“No...no...la Juve era una squadra fortissima....poi scoprimmo come mai era cosi forte...”
“Nonno...nonno e quel quadretto li di lato?”
“L’ultima formazione del Milan....”
“Il Milan?”

LE QUOTE ROSA

Il nuovo avanza (qualcuno vuole fare il bis?).
Siamo ben dentro il XXI secolo, e ancora dobbiamo discutere della rappresentanza femminile nella vita pubblica di un Paese democratico e moderno come il nostro.
Lo ammetto, lo trovo aberrante.
Non mi sembra che le donne in Italia siano in via di estinzione, unico motivo per cui avrebbe senso parlare di quote rosa, sono estremamente deluso dallo schieramento politico che ho votato e che si è sempre mostrato estremamente attento al femminile.

Infine ho trovato grottesco assistere a dibattiti parlamentari e a trasmissioni Tv in cui solo uomini si scontravano sull’ aborto, sul diritto dell’ embrione ecc. ecc.
(Unica eccezione la puntata de “L’ Infedele” dedicata all’ argomento, dove l’ unico uomo era Gad Lerner).

Attendo con ansia un congresso femminista sul tema “La prostata: questa sconosciuta”.

Già al lavoro

Grandissimo risultato del governo prodi:

Istat, fatturato record a marzo
+14,5%, il più alto dal 2001

er piotta

E' vero che ha una macchina Suv?
«Sì, ma è in vendita e comunque resto contrario al suo uso in città».

Evviva il governo dei giusti!

giovedì, maggio 18, 2006

Mi sa che oggi piove...

Mi piacerebbe sapere, da chi ripone speranze in Prodi, cosa pensa della caratura "riformista" del governo. Se qualcuno la ravvisa, mi faccia sapere.

mercoledì, maggio 17, 2006

mica male...

Il valore del conci sale.
gughi, se vuoi divenirne il padrone, caccia il grano...


My blog is worth $2,258.16.
How much is your blog worth?



tec

Vien da chiedersi...

Il mio racconto di sapore medievale, basato su robuste fonti storiche e che mi è costato ore di ricerca e riflessione. non ha ricevuto un solo commento, il post sui telefilm ha scatenato una ridda di commenti e confronti...

Mah...

Guglielmo

martedì, maggio 16, 2006

Die Weiße Rose

Con un gruppo di amici abbiamo organizzato in Bovisa un evento culturale come pochi se ne vedono nelle nostre università, abbiamo infatti portato una mostra che parla della "Rosa Bianca".
La "Rosa Bianca" fu un gruppo di amici, studenti universitari, che organizzò in Germania un movimento di resistenza al nazismo.
Una cosa che mi colpisce molto di questi ragazzi è che dallo loro amicizia, dallo stare insieme, è nata una resistenza senza connotazioni poltiche, per i quali essi hanno speso la loro vita, fino ad essere ghigliottinati che come unico scopo aveva l'amore per la libertà.
L'evento culturale è importante per due motivi: il primo porta alla luce una storia che pochi (se non nessuno) conoscono e secondo che viene esposta nell'atrio del Politecnico di Milano, che ci ha completamente finanziato.
E' esposta fino al 22 nell'atrio del grande capannone e ci sono dei miei amici disponibili dalle 10.00 alle (mi sembra) 18.00 che la spiegano.

apple store is down

steve sta per far uscire dal cilindro qualche bel prodottino nuovo.
le mie carte di credito sono in fermento.
il connestabile continua a chiamarmi implorandomi di non fare cazzate.
mmmh, sono eccitato...
mmmh, eccoli....
tec

NIGHTMARE

Passate le elezioni, superate le nomine delle più alte cariche dello Stato e in attesa di vedere quale esecutivo verrà proposto dall’ Unione, ho avuto modo di riflettere su cosa è diventata la politica in Italia da una decina di anni a questa parte.

Come si sarà vagamente capito, la mia formazione culturale e quindi politica è di matrice sinistrossa.

Ciò significa che si ha un’idea di umanità dalla quale discende un’idea di società e quindi di progetto politico.
Dal progetto politico si parte per raccogliere attorno ad esso il consenso per poterlo attuare.
Dunque vincere le elezioni è da considerare come un passaggio necessario, un mezzo non il fine per cui nascono i progetti politici.
Ultimamente invece vedo l’esatto contrario anche in partiti politici vicini alla mia area culturale.
Vedo elaborare programmi politici in funzione della vittoria alle elezioni, per la quale non si ha il minimo ritegno a modificare tutto il proprio orizzonte di valori pur di incontrare il sentire del momento dell’elettorato.
A tale scopo si organizzano commissioni per il programma, si vaglia attentamente l’opinione popolare attraverso sondaggi, si fanno autentici salti mortali pur di mantenere il consenso.

Ma immerso in questi pensieri una vocina interiore mi avverte che queste considerazioni io le ho già sentite espresse e non recentemente.
Penso e ripenso e improvvisamente mi torna in mente dove ho già sentito tutto ciò.
Il ricordo è improvviso ma terrorizzante, incredulo e fradicio di sudore freddo mi precipito verso la mia biblioteca, prendo in mano il tomo dove so che troverò questi stessi miei pensieri, ma con tutto me stesso spero che non sia vero.
Apro il libro impolverato e purtroppo è proprio lì che avevo letto considerazioni analoghe, peggio ancora, sono esattamente l’ esordio.

Da quel giorno ho triplicato il numero di fumetti che leggo abitualmente, alla televisione guardo esclusivamente telefilm e quando non ne trasmettono ne ho una scorta in dvd.
Non parlo più di nulla di più complesso del ballo liscio e ho evitato fino ad ora di lasciare sulla carta qualsiasi traccia di pensiero.

Del resto voi cosa fareste se vi trovaste a condividere le tesi esposte all’ inizio del Mein Kampf di Adolf Hitler?

I poteri forti

La pubblicazione delle intercettazioni telefoniche del caso Moggi è definita da alcuni illegittima e lesiva dei diritti degli indagati. Quello che sorprende è che sono gli stessi che sul caso Unipol hanno filosofeggiato su Fassino e D’Alema e nel caso Telekom Serbia, sulla scorta delle dichiarazioni di un faccendiere, hanno montato una campagna diffamatoria durata mesi e che si è poi dissolta nel nulla.

Se si vuole esercitare l’arte dello scandalizzarsi, senza risuscitare Tortora e Sciascia, è sufficiente pensare all’uomo che, è storia di dieci giorni fa, si è fatto oltre 10 anni di carcere per l’omicidio di due ragazzini. Malgrado la madre ed i suoi vicini di casa avessero testimoniato che la sera dell’omicidio lui era con loro nessuno gli ha creduto ed i testimoni sono stati accusati di falsa testimonianza.

Ora, due carcerati nella medesima Casa Circondariale, se ne escono dicendo che hanno scoperto, grazie a confidenze tra prigionieri, che quello che per anni è stato additato come colpevole è in realtà innocente e che il colpevole è un altro carcerato.

Mi chiedo: ma basta la parola di due carcerati per scagionare un uomo per il quale non è bastata la parola di cinque innocenti?

La gente, a differenza del mitico caso Tortora, non ha voglia di vedere il potente di turno nel fango, ha solo paura. Dopo amnistie, amnesie, condoni, prescrizioni teme che questa ennesima truffa e manifestazione di arroganza finisca, come spesso accade, nel nulla. Le intercettazioni, che non toccano mai temi personali, servono a tenere desta l’attenzione e viva la speranza che questa volta qualcuno paghi.

Come non pensare a Previti che passeggia sereno (una domanda: ma per chi ha corrotto Previti? Chi è il mandante?) , a Silvio iper prescritto, ad Andreotti prescritto che viene proposto al Senato...

Le ultime intercettazioni parlano di Ministri che chiedevano favori a Moggi e lui chiedeva trasferimenti di finanzieri. Ma lui, come ha detto in lacrime ieri, si difendeva solo dai poteri forti.

Chissà perchè certi giornali garantisti, casualmente vicini al centro destra, difendono Moggi a spada tratta?


Guglielmo

lunedì, maggio 15, 2006

derubricato...

ferrara, con il suo solito spirito provocatorio, ha sbattuto in prima pagina la foto del bambino assassinato con la madre dicannovenne mentre era ancora nella sua pancia.
per chi ha visto suo figlio nascere 35 giorni addietro, quella foto è un pugno in faccia.
ha fatto bene il giulianone, perchè altrimenti a me personalmente quella notizia sarebbe passata inosservata, visto che a volte le pagine di cronaca le salto a piè pari e se non le salto, scorro solo i titoli.
e leggendo l'articolo di ferrara ho scoperto che il tizio è accusato solo per l'omicidio della giovane. l'omicidio del piccolo è derubricato. in fondo era ancora nella pancia... in fondo non ha gridato, lottato.
non che la giustizia terrena possa fare qualcosa, però, però mi fa terribilmente incazzare che il tizio in questione non paghi anche e soprattutto per quel secondo omicidio...
tec

GIACOMO!

Martedi sera io, il Tecnologo ed il Connestabile abbiamo effettuato la nostra uscita mensile. Obiettivo privilegiato della missione “Il libraccio” si navigli.

Appena ho aprteo la portiera della prestigiosa lavatrice che il Tec utilizza come mezzo di trasporto, sono stato accolto da uno sbadiglio poderoso.

Tec, con il cuore e con la mente, era già sotto le lenzuola. Dopo essersi smarrito sui navigli nemmeno fossimo sulla catena dell’Atlante, il nostro ha piazzato il mezzo in un parcheggio a pagamento.

Mentre Tekky boy continuava a sbadigliare vistosamente, guardare l’orologio da dinamitardo che porta sempre al polso e a lamentarsi delle poche ore di sonno delle ultime notti, io ed il Connestabile discutevamo amabilmente di Gerusalemme.

Giunti al Libraccio, il Connestabile si scatenava come un segugio, io cercavo qualche occasione mentre Tec, mani nei jeans e polso slogato a furia di guardare l’ora, continuava a sbadigliare (ad un certo punto ho temuto si slogasse pure la mascella...).
Connie ci regalava una chicca consigliandoci Venti giorni con Julian, di Hawthorne.

Dopo birra, panino e qualche nachos piccante ci siamo messi in caccia di un dolcetto.
Giunti quasi sulla Darsena ci siamo imbattuti in una gelateria che produce un’ottima crepe con la Nutella.
Tekky Boy, gentilissimo, permetteva a me e Connie di accomodarci fuori dal locale su una panchetta a discorrere di libri e Moggi, mentre aspettava l’ultima crepe.

All’improvviso, l’inatteso...

Tekky boy, risorto e con un sorriso 42 pollici, è sgusciato dal locale bofonchiando un “prendete voi la crepe!” e, mentre si levava il sudario nel quale si era avvolto dal primo minuto della nostra sortita serale, ha irlato “GIACOMO! GIACOMINO!”.

Agile come solo lui sa essere Tec ha raggiunto una coppia che era appena passata davanti al locale e si è messo amabilmente a discorrere. Ad un certo punto, nell’oscurità, mi è parso di vedere lampeggiare qualche flash. Era Tec che , in posa con Giacomino, si è fatto fare dalla di lui fidanzata qualche foto.

Dopo circa 10 minuti, quando io e Connie stavamo seriamente valutando l’ipotesi di azzannare anche la sua Crepe, Tec è tornato. Era sovraeccitato. Per un momento ho creduto ci invitasse ad un'orgia con Giacomino.

“Ma chi era?” ho chiesto io.
“Uno con cui andavo a fumare al lavoro...ora non c’è piu’!”ha risposto mestamente.
Mi è sembrata la risposta che nelò “Il giorno piu’ lungo” da il soldato che, sul mezzo da sbarco pronto a partire, dopo aver raccontato ad un tizio tutta la sua vita ed i suoi intimi prioblemi, alla domanda “ma chi era?” risponde cosi:: “Non lo so...era la prima volta che lo vedevo...”

Tekky è cosi ripiombato nell’apatia.

La prossima volta che usciamo inviteremo anche Giacomino...

Gughi

appello ai latitanti

carissimi Fracanappa e Bach...
la vostra latitanza dal blog è, al momento, priva di alcuna giustificazione.
Attendo un segnale da parte vostra che dia segno della vostra volontà a proseguire nell'attività di contributors del conci.
in assenza di questa, o, peggio ancora, al primo "cut&paste" di bach, mi vedrò costretto a rimuovervi dalla lista.
oggi giornata storta, con qualcuno devo pur prendermela...
tec

domenica, maggio 14, 2006

senza vergogna

occhei... guardando la classifica, la juve ha vinto lo scudetto.
forse non era il caso di festeggiare, però.
io personalmente godo come un furetto, ma non da interista. ma da appassionato di ciclismo.
alla fine, nell'ambiente non si concordano le corse (i criterium, sì), qualcuno si farà forse di qualcosa di illecito (come nel calcio, bytheway), ma non c'è una "cupola" come nel calcio...
sì, godo.
tec

E' proprio brava

Appena Susy aprì la porta gli occhi brillarono nel buio. Occhi gialli ed acuminati da predatore. Quando la luce si accese, socchiuse le palpebre e mi scrutò. Non fu una dichiarazione d’amore. Il felino non gradì, e lo compresi, la mia intromissione nel territorio dove regnava incontrastato . La vita di quella che di li a poco sarebbe divenuta mia moglie era infatti sincronizzata su quella della sua adorata coinquilina ed ogni deviazione dal programma non era gradita. Quando poi tutti e tre ci trasferimmo nella casa in cui viviamo Cleo rimase traumatizzata. Lo stress, per lei, fu tanto e credo che trovasse in me l’unico colpevole di quel radicale cambiamento.

La poca simpatia era, comunque, ampiamente corrisposta. In realtà, agli inizi, io e la Cleo trovammo un modus vivendi. Ognuno non disturbava l’altro. Questa guerra fredda era in realtà interrotta da rapidi gesti affettuosi che il felino palesava dormendo vicino a me (suscitando le ire della legittima proprietaria) o aspettando il mio rientro davanti alla porta quando tardavo.

Un nuovo scossone alla relativa serenità del nostro animale domestico venne data dall’arrivo del Professore. La presenza di quell’esigente fagottino, che ingoiava attenzioni ed amore con la voracità di un gorgo, gettò nella prostrazione Cleo. Anche questo duro periodo è, però, passato.

La Cleo si era dunque avviata ad una serena vecchiaia. Malata e quindi sottoposta ad un rigido regime dietetico ( a cui io trasgredivo difendendo il diritto della Cleo di vivere un giorno in meno ma di viverlo mangiando brandelli di bollito, pesce, affettati e tonno a piacimento), la nostra movimentava le sue giornate sfidando il professore in memorabili battute di caccia (Riccardo ha rimediato pure qualche graffio) o attraversando il campo da gioco mentre io e il Prof ci esercitavamo a pallone in corridoio.

Poi…qualche settimana fa la nostra ha iniziato a respirare male. Un consulto con i veterinari di fiducia ha permesso di capire che la nostra gattina aveva i giorni contati. Cleo aveva gia 13 anni ed era quindi immaginabile che la fine non era comunque lontana, nonostante ciò io e la Susy siamo rimasti smarriti. E negli ultimi giorni, mentre cercavo di rendere i suoi ultimi giorni degni di un gourmet (una delle ultime sere ha trafugato da una pentola una coscia di pollo intera. Io mi sono rifiutato di affrontare il suo minaccioso ruggito e mi sono trincerato davanti alla tv mentre la Susy recuperava il maltolto) mi sono reso conto che sotto quella piccola pelliccetta grigia batteva un pezzetto di cuore della nostra casa. Quante volte mi aveva aspettato paziente di fronte alla porta a notte fonda? Quante volte l’avevo vista giocare affettuosa e paziente con il piccolo Ricky? Quante volte mi ero sorpreso nel dire “Ciao!” mentre uscivo o rientravo ed in casa non c’era che lei?

Quando la Susy, per telefono, tra le lacrime, mi ha detto che l’aveva fatta sopprimere qualche lacrima è scappata anche a me. Nulla al confronto di dover spiegare a Riccardo ciò che era accaduto alla sua mata Cleo. Ancora adesso, dopo quasi un mese, ogni tanto chiede perché la Cleo non torna da noi. Gli abbiamo detto che è andata in cielo, in un giardino pieno di amici dove dorme e mangia sempre al calduccio. Ma a lui non basta. Ieri la Susy prima di metterlo a letto, rispondendo alle sue solite domande, gli ha detto “Certo che era proprio brava la Cleo!”. E lui, implacabile, “No mamma…è proprio brava la Cleo…”.

Guglielmo

venerdì, maggio 12, 2006

laif is nau

ho già avuto modo di raccontare della cortesia del contact center di un operatore di telefonia mobile. oggi mi è arrivata la fattura nella quale avrei trovato lo storno del maltolto.
e invece no! non c'era traccia dei miei denari...

allora, armato di santa pazienza, richiamo il contact center. passo il test di intelligenza che ti consente di parlare con un essere umano e ri-espongo il mio problema.
ovviamente la gentile signorina aveva la mia scheda davanti.
dopo un controllo veloce, mi comunica che non sa come mai il sistema non mi abbia ri-accreditato i soldi.
e io: "sarà colpa del vostro fornitore che vi fa quelle cose"
e lei: "immagino di sì..."
(è sempre colpa del fornitore...)
e aggiunge: "la vedo preparato.."
e io: "beh.. è la fantastica multinazionale per la quale lavoro...lunedì ci penso io a sistemare un paio di colleghi!"
tec

Siamo al delirio puro

Adesso, a me sta bene tutto: che Moggi abbia corrotto, fatto, brigato, condizionato. Tutto può essere. Ma questa dichiarazione, questo titolo, su questo giornale, ha dell'incredibile.

giovedì, maggio 11, 2006

Il pistolero

A gambe divaricate, la pistola mezza storta impugnata con due mani, sputacchiando proiettili con la bocca, Riccardo ha fatto la sua comparsa sulla soglia della cucina mentre preparavo il suo risottino con zafferano della Nuova Caledonia (Differisce da quello classico perché è giallo e verde. Si tratta, in realtà, di zucchine tritate finissime, che non mangia di solito perché dice che non gli piacciono , con zafferano. Esiste anche il pure con patate della Nuova Caledonia che è fatto con patate e zucchine sminuzzate sino a renderle irriconoscibili. Se non vede il verde della buccia va bene tutto…). Mi ha sparato un paio di colpi tutto felice e mi ha guardato fiero del suo nuovo giocattolo. Una nonna di un suo amichetto, un po troppo premurosa, ha pensato bene di compragliene una uguale a quella del nipote.

All’improvviso, dopo una giornata di lavoro, con la testa alla scandalo del calcio, mi trovo catapultato di fronte ad una delle tematiche piu’ calde che un padre possa affrontare: le armi da fuoco. Sono cresciuto, grazie a mio padre, con una smisurata serie di pistole a tamburo, semiautomatiche e fucili western. La lezione piu’ grande, avevo circa 12 anni, me la diede però mia madre. Mi comprò una pistola ad acqua tipo 007 allegata al Corriere dei Piccoli e, dopo avermela data, mi disse: “Non è la pistola che rende un uomo coraggioso…”

Quella frase, cosi semplice, mi fece guardare a quell’arma giocattolo, con occhi diversi.

Durante il militare, quando quotidianamente ero in contatto con armi di ogni genere, ho imparato che le armi portano solo guai e che averne una in mano, se non si sa come usarla e non si è disposti ad usarla sino in fondo, è un rischio. Il mio Tenente diceva sempre “ La pistola non si estrae mai. Se decidete di farlo, ed è necessario, prendetela solo se siete pronti ad uccidere….”

Un appuntato, altrettanto saggio, ma meno fine, mi diceva sempre “Se devi andare con una donna, soprattutto di un altro, (lui usava un termine piu’ appropriato alla caserma in cui vivevamo…), non portarti mai la pistola…”

Le due frasi, di ugual saggezza, andrebbero incise come monito sul calcio delle pistole: chi non ha la testa per usarla, nemmeno la porti.

Malgrado, come detto, io sia cresciuto rifornito di armi e munizioni come un battaglione dei Marines durante il militare, quando maneggiavo armi vere, mai mi è saltato in mente di giocare con queste, di puntarle, anche scariche, verso qualcuno o di usarle impropriamente.

Ritengo dunque giusto che un bambino possa giocare con armi giocattolo ma, non a tre anni.

Poiché il Rambo del Musocco pareva poco restio a separarsi dalla sua sputafuoco e non volendo mitizzare l’oggetto negandoglielo ho proceduto cosi.

Dopo cena ho preso il piccoletto in disparte e, con la sua replica di una 38 Magnum Special con proiettili in plastica morbida e bersaglio, ho attacco il seguente discorsetto:

“Vedi Ricky, le pistole, anche quelle giocattolo, sono pericolose.”
“Secondo me” ha detto con freddezza il Butch Cassidy in piagiamino di Qui, Quo e Qua, “non sono pericolose…”
“No, sono pericolose…” ho ribadito io.
“Le possono portare i Carabinieri perché le sanno usare…allora tu puoi usarla ma così: Ti dico quello che mi hanno detto quando facevo il Carabiniere? Va bene?”
“Si papi!” ha detto un po troppo accondiscendente. “Io” ha ripreso “sono un Carabiniere, come te…noi non siamo la polizia…vero?”
“Vero…allora…la pistola non si punta mai contro nessuno, persone o animali. Non si spara contro nessuno e la usi solo in casa e solo quando c’è il papà! Va bene?”

“Si…solo quando c’è il papà..” ha cantilenato con gli occhi fissi sul cannone.

Ho appoggiato il bersaglio di cartone ad un mobile, ho armato la pistola, ho inserito il proiettile di gomma ed ho dato una rapida lezione di tiro all’aspirante Lee Oswald.

A questo punto il piccoletto si è esibito in una serie di cinque colpi. Ha centrato mobile e bersaglio con la medesima frequenza dopodichè, evidentemente annoiato dalla monotonia del gioco, ha mollato il ferro è lieto ha sentenziato “Adesso giochiamo con le macchinine!”. E’ partito dunque il Campionato del Mondo di salto da rampa mobile “Hot Wheels”.

Appena John Wayne è andato a letto ho preso in mano la sua trentotto special e l’ho soppesata. Ho subito capito perché il piccoletto si è stufato cosi in fretta: era una sordida e sbilenca replica “Made in China”. Domani, all’Esselunga, comprerò al mio pistolero una fedele replica di una Beretta 92s Made in Italy…


Guglielmo

Karol Massimo...

Sono io l'unico che vedendo "Karol, un Papa rimasto uomo" pensa sempre che ad un certo punto, Karol si metta a dire: "sono massimo decio meridio, comandante delle armate del nord, generale della legione felix, fedele servitore dell'unico imperatore marco aurelio. padre di un figlio assassinato, marito di una moglie assassinata. e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra"?
sì, il doppiatore è lo stesso (ward).
tec

mercoledì, maggio 10, 2006

cari sinistri...

mi spiegate perchè nel vostro programma c'è scritto che "il vincitore" non deve occupare tutte le cariche istituzionali (cosa tra l'altro ripetuta per i cinque anni del governo berlusconi), ma ricorrere alla larga maggioranza, e invece è accaduto esattamente l'opposto?
così, per sapere...
in fondo sono contento di avere un presidente della repubblica che ha 81 anni e che a fine mandato ne avrà 88.
tec

martedì, maggio 09, 2006

e-commerce, ovvero: fastphoto fa SCHIFO!!!

Nel corso dell'ultimo mese ho comprato tre libri su amazon.com, due su amazon.co.uk, un banco di ram su crucial.com e ho fatto stampare delle foto su fastphoto.
i libri di amazon.com sono andati persi, ho mandato una mail, mi hanno risposto dopo 1 giorno e rispedito i libri. quelli di amazon.co.uk sono arrivati in 5 giorni dall'ordine. la memoria di crucial l'ho ordinata sabato sera ed è arrivata stamattina.
le foto mi dicono sono state spedite il 27 aprile. E NON SONO ARRIVATE. (non ricordo quando le ho mandate in stampa, ma mi sembra 10 giorni prima). Ieri ho scritto per avere notizie (dando anche il numero d'ordine, non si sa mai), NESSUNA RISPOSTA.
Ecco la differenza fra e-commerce e CIOCCOLATAI.
FASTPHOTO FA CAGARE!!! Sia come servizio che come post-vendita!
Qualora vi venisse in mente di stampare foto su internet, RIVOLGETEVI ALTROVE.
TEC

Operazione nostalgia

visto che gira per e-mail, mi fa piacere riportare quanto segue.

***** ***** *****

Sei un italiano medio, di oltre trent'anni se:

1) Ti sei masturbato almeno una volta con la copertina di una audiocassetta di Fausto Papetti.
2) Conosci a memoria le sigle di Goldrake, Furia e Sandokan.
3) Conosci l'uomo in ammollo. "Nooooo... non esiste sporco impossibile"
4) Ti sei masturbato almeno una volta con un film di Edwige Fenech, cominciando con la doccia della Fenech e finendo clamorosamente di fronte alla faccia di Lino Banfi che esclama: "Medonna benedettola..."
5) Hai visto Nino Castelnuovo quando ancora riusciva a saltare le staccionate. E poi lo hai visto fare tremendamente anche a Mike Bongiorno...
6) Sai che "bocchino" è anche una grappa.
7) Confronti tutti i culi delle donne che vedi con quello di Nadia Cassini. Del quale è conservato un calco in platino-iridio all'Istituto Internazionale di Pesi e Misure di Sèvres.
8) Ti sei masturbato almeno una volta con la sezione di intimo del catalogo Postal Market. (Io aggiungerei: quando ritenevi che la copertina de "L'Espresso" non fosse sufficiente)
9) Potevi già votare quando Cicciolina era candidata con il "Partito dell'Amore"
10) Quando qualcuno ti dice: "Arrivo presto e finisco presto!", tu gli rispondi: "E di solito non pulisci il water".
11) Sai che Orzowei è un personaggio dei telefilm e non un prodotto da mettere nel latte. Ed in giardino ti sei costruito un arco con un bastone ed un pezzo di spago.
12) Almeno una volta nella vita tua hai fatto il verso di Bombolo (tzè tzè) dopo aver preso uno sganassone.
13) Compravi il cubo di Rubik tutto bello rigido e scricchiolante ed eri un figo se ce l'avevi tutto allentato e fluido. Lo finivi solo smontandolo e rimontandolo con le facce apposto.
14) Facevi la palla con il serpentone in meno di 15 secondi.
15) Sai cosa significa "Ifix tchen tchen"
16) Sai che "Il Montatore" non è solo un operaio.
17) Hai giocato nella Bicocca, la casetta della Ferrero.
18) Hai giocato con i soldatini Atlantic.
19) Hai visto compiere delle traiettorie incredibili al Super Tele quando c'era vento che nemmeno in Holly e Benji ed hai gridato al miracolo quando uscì il Tango.
20) Hai indossato le Tepa Sport.
21) Tagliavi il tubo nero degli elettricisti per costruirti una cerbottana. Ed i migliori cartoccetti da tirare li facevi con le pagine leggere di TV Sorrisi e Canzoni.
22) Hai visto Maurizio Seimandi con e senza capelli.
23) A carnevale ti sei vestito almeno una volta da Zorro con i baffi disegnati col mascara e tiravi le fialette puzzolenti.
24) Hai precorso gli odierni attentati facendo esplodere le automobiline della Hot Wheels con le miccette. Preferivi di solito quelle rosse a quelle verdi.
25) Avevi le Saltafoss con gli ammortizzatori.
26) Sai che le cartoline o le carte da gioco hanno una precisa funzione, quella di simulare il rumore di un motore se fissate sui raggi della bicicletta con una molletta da bucato.
27) Per te la merenda è sempre quella e rimpiangi i tempi in cui srotolavi la spirale della girella così come facevi con le liquirizie della Haribo.
28) Ti ricordi che le caramelle Mou costavano 5 lire l'una e che dopo un po' si indurivano e gli rimaneva attaccata la carta bianca. Ma tu con tenacia le liberavi dall'involucro e rischiavi l'incolumità dei denti mordendole.
29) Il Lego era fatto di pochissimi pezzi tutti uguali e ci facevi tutto, non come ora che ogni pezzo ha una sua forma e ci fai una sola cosa. Al massimo c'erano porte e finestre.
30) Ti ricordi che i piloti dei robot nei cartoni animati avevano un collegamento neurale con il robot stesso e se quello veniva danneggiato loro soffrivano come cani.
31) Sai che il codice SYS64738 serviva per riavviare il Commodore 64 ed hai cambiato almeno una mezza dozzina di joystick Quickshot I giocando a Summer Games.
32) Sai che cos'è una sfitinzia, un Mon Clear, El Charro, la Naj Oleari.
33) Almeno una volta hai provato a prendere al volo una pila di monetine da 50 o 100 lire appoggiate sul gomito.
34) Hai visto Bonolis, pagato quanto un impiegato di banca, condurre Bim Bum Bam.
35) Hai ammirato per mesi in TV campi di fiori colorati, per poi capire che il bianco e nero era sparito definitivamente dagli schermi.
36) Sai da dove proviene la mitica frase "...e l'ultimo chiuda la porta"!
37) Sai che Carmen Villani sapeva persino cantare.
38) Ti ricordi De Michelis capellone e unto che frequentava le discoteche della riviera romagnola.
39) Ti ritrovi, senza sapere perché, a fare "nano nano" con le mani canticchiando "Io sono Mork..."
40) La pubblicità del caffè Paulista con lo slogan "Carmencita amore mio chiudi il gas e vieni via" ti sembrava eccezionale per effetti speciali.
41) Hai ricevuto in prestito da amici una rivista con le pagine incollate.
42) Ogni volta che gioca la nazionale ti viene in mente la formazione dell'82: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. Ct: Bearzot
43) Tuo malgrado, conosci a memoria tutte le parole della canzone "Italiano vero" di Toto Cutugno.
44) Non hai mai perso una puntata di "Oggi cartoni animati" alle 13.00 ogni martedì e "Oggi le comiche" alle 13.00 ogni Sabato.
45) Di solito non riuscivi a sbloccare la Graziella per piegarla e caricarla in macchina in direzione del mare e ci doveva pensare tuo padre.
46) Ti stai ancora chiedendo che cazzo ci facesse Ernesto Calindri con un tavolo apparecchiato in mezzo al traffico e come mai nessuno lo ha mai travolto in pieno.
47) Andavi a letto dopo Carosello.
48) Sai fare il conto alla rovescia 3-2-1 in francese e che cosa vuol dire "Fil Rouge". Sai che Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi erano due tizi col fischietto.
49) In un'epoca di piercing e tatuaggi tribali, ti ricordi di quando compravi le gomme da masticare e dentro ci trovavi dei tatuaggi finti da bagnare e da mettere sulla pelle.
50) Ricevevi delle chewing-gum come resto della spesa, vincendone altre a sua volta.
51) Sai che "Blitz" era un innocuo giornalino di fumetti.
52) Ti ricordi che la Rai a una certa ora finiva le trasmissioni con una specie di disegno strano che scorreva verso l'alto.
53) Ti ricordi l'immagine ed il fischio del monoscopio.
54) Conosci Alvaro Vitali da ben prima che facesse Jean Todt a "Striscia la notizia".
55) Sai che Annamaria Rizzoli non era una parente dell'editore.
56) Quando incroci un cocker per strada ti viene da dire "Hass... hass... fidanken!"

Ma soprattutto sei un italiano medio di oltre trent'anni se ti sei commosso leggendo queste righe ed inoltri la mail a tutti i tuoi amici trentenni.

lunedì, maggio 08, 2006

Vecchia puttana!

Le anime belle dell’italica pedata ieri hanno dato il meglio di sé: allenatori che hanno lavorato gomito a gomito con Lucianone, giornalisti seri che al “Processo del lunedi” hanno difeso dalla “Ingiuistificate” insinuazioni la “Vecchia Puttana“ (le Signore sono altra cosa) ed immortali mezze figure del sottobosco calcistico.

Ognuno, in base alla personale convenienza, salvo rare eccezioni, ha preso posizione.

C’era chi, preoccupato della propria credibilità, si affannava a dissociarsi dal “Processo” o comunque si diceva all’oscuro delle pressioni che Big Luciano esercitava sui moviolisti e c’era chi difendeva l’onorabilità di Baldas. Chi diceva che bisognava valutare il tono usato nelle telefonate (ma cosa conta il tono usato per dire “ Mandami questo arbitro” o per chiedere una Maserati) e chi, al colmo dell’ipocrisia, difendeva gli Agnelli estranei, secondo le anime pie, alla vicenda.

Purtroppo il contenuto delle telefonate, al di là del tono e dei rapporti, presunti amichevoli, tra gli interlocutori non da scampo. Si tratta di rapporti di scambio, di sudditanza. Sullo sfondo, percepibile, un sistema di pressione, di ricompense e di minacce che si manifesta in tutto il mondo del pallone.

Una rete cosi fitta, vien da chiedersi, poteva essere cosi segreta? Possibile che i frequentatori del Processo non capissero che certi commenti erano addomesticati? Possibile che allenatori che hanno lavorato per anni con Moggi non si siano mai resi conto del sistema in cui erano inseriti? Possibile che i giocatori non sapessero? Che i giornalisti non sospettassero? Possibile che a casa Agnelli bastasse telefonare per avere una “Quattroporte” e nessuno sin interrogasse sull’utilizzo del mezzo (per tacere della fama che Moggi ha sempre avuto sin dai tempi del Torino)?

Ieri alcuni, con lo sguardo basso, parlavano di giocattolo da tenere pulito, di ripartire da zero, di azzerare, cancellare e via dicendo...

Temo finirà al solito modo. Appena fischieranno il calcio d’inzio dei Mondiali ci dimenticheremo di tutto e torneremo a parlare di Inzaghi e Totti.

Del resto anche per Previti, a destra e a sinistra, si comincia a parlare di domiciliari (garantiti da legge ad hoc) e di amnistia.

Come scriveva Biagi sul Corriere questa gente, (e forse molti di noi) si è ormai abituata a pensare che in certe zone della vita pubblica e non, sia lecito o comunque normale, utilizzare conoscenze, raccomandazioni e corruzione (se non violenza e minaccia) per ottenere ciò che in realtà non ci è dovuto. Le immagini dal Delle Alpi di ieri sono emblematiche. Il pianto rabbioso di Bettega e la faccia triste di Moggi non erano le facce di due sorpresi a consumare un inganno odioso ma quelle di due perseguitati.


Guglielmo

domenica, maggio 07, 2006

Maradona e il Brasile...

Mi sembra uno spot molto carino... e poi permette di provare il nuovo servizio YouTube di sharing dei video!

venerdì, maggio 05, 2006

Tarallucci e vino

Questa è proprio una storiaccia figlia del solito calcio malato di cui tanto si parla e di cui si sa e che getta delle luci imbarazzanti sui passati campionati.
Il famoso palazzo esiste ed è abitato.
Sono aperte le scommesse..quanto daranno a Moggi e compagnia ma soprattutto, e qui mi affido all'archie's wife e al nostro connie, ci sono gli estremi per illecito sportivo?

giovedì, maggio 04, 2006

Duby

L'amore tra Guglielmo ed Eleonora è completamente frutto di fantasia.

Duby, nel suo “Guglielmo il Maresciallo” (da cui ho tratto le informazioni storiche. Ho utilizzato anche “La Festa in armi” di Duccio Balestracci) , non accenna ad alcuna relazione tra Eleonora e Guglielmo. Cio’ che è certo è che Guglielmo, in giovane età, fu catturato dal Signore di Lusingano, un Barone ribelle, mentre tentava coraggiosamente di vendicare lo zio ucciso mentre proteggeva la stessa Eleonora. La Regina, colpita dal gesto, lo riscattò e lo prese nel suo seguito. Pochi giorni fa, quando avevo già finito il racconto, ho scoperto su internet che secondo una antica ballata Eleonora d’Acquitania, in punto di morte, avrebbe confessato di aver avuto una relazione con Guglielmo il Maresciallo. Da questa relazione sarebbe nato Riccardo Cuor di Leone.

Eleonora è nata nel 1122, secondo Duby Guglielmo sarebbe nato circa nel 1145 mentre Riccardo è nato nel 1157. La cosa appare dunque improbabile ( ameno di non voler considerare quel “circa” di Duby come almeno un 1140…). Ciò che è certo è che Guglielmo rappresenta il culmine della Cavalleria e, come scrive lo stesso Duby, “La cavalleria nel 1219 non poteva servire se non a stendere davanti alle asperità del reale lo schermo illusorio e rassicurante di quella vanità di cui ognuno, in quel momento, e nel gran mondo, nutriva in fondo al cuore una struggente nostalgia”

Il Maresciallo

1219

Non rividi Eleonora per 17 anni. La sua ostinata politica di ribellione al marito, che si palesava nel sostegno e nell’incitamento alla stessa ribellione dei figli Enrico, Goffredo e Riccardo, giunse sino al punto di scatenare una guerra. Il Re d’Inghilterra portò guerra ai figli ed al Re di Francia, di cui era vassallo, e sotto la protezione del quale Enrico il giovane, su consiglio della madre, si era posto.

Eleonora fu sorpresa a Chartres dagli uomini dl Re ed imprigionata. Per 17 anni fu tenuta segregata in vari castelli in Inghilterra. Poco dopo la sua cattura i figli, sconfitti, fecero atto di sottomissione al padre. Eleonora fu cosi condannata alla cattività.

Enrico, il vecchio Re, che forse, unico con Eleonora, aveva compreso il mio gesto, accusandomi ingiustamente di una tresca con la moglie di Enrico il Giovane, mi allontanò dalla corte costringendomi ad errare come un cavaliere degli antichi Contes. Solo dopo qualche anno, stanco di privarsi d un cavaliere valoroso quale ero, mi richiamò a Corte. Per cancellare quell’onta della quale ero, ingiustamente in quel caso, accusato, minacciai di sfidare a duello il migliore dei suoi cavalieri sottomettendomi cosi al giudizio di Dio.

Per 17 anni non potei contattare Elelonora e solo dopo un lungo meditare compresi che quella mia voluta sconfitta non aveva accelerato un processo in atto già da lungo tempo. Per 17 anni mi interrogai se qual giorno, sotto il piu’ inclemente cielo normanno di cui ho memoria, avevo fatto la scelta giusta.

Nel 1189 Enrico II, malato e stanco, venne sconfitto da Riccardo e da Filippo Augusto, Re di Francia, e morì nel castello di Chinon solo ed abbandonato. Riccardo, divenuto Re, mi ordinò di raggiungere la madre e liberarla.

La raggiunsi, già libera, al Castello di Winchester. I lunghi anni di prigionia non avevano per nulla sminuito il suo fascino e la sua dignità.

Ancora bella come la ricordavo mi accolse con quel sorriso ironico e dolce che le conoscevo.

Mentre restavo immobile al suo cospetto attendendo che parlasse, nella sala si precipitò Riccardo con il suo seguito.

Resi omaggio al mio nuovo Re e mi ritirai in disparte.

“Madre.” Disse il Re gettandosi ai piedi della madre e lasciando che lei gli carezzasse il capo.

“Siete di nuovo libera e da oggi siete sotto la mia protezione. Sotto la protezione del Re d’Inghilterra” disse fieramente.

“Alzati Riccardo…” disse lei carezzandogli il viso.

“Per 17 lunghi anni” riprese “ho vissuto sepolta tra le mura aspettando questo momento. Aspettando che qualcuno giungesse a liberarmi. Ed ora i due cavalieri piu’ ricchi in fama della loro epoca giungono contemporaneamente…dopo 17 anni!” il suo sorriso, che aveva probabilmente esercitato in ognuno di giorni di prigionia in attesa di quell’istante, sfolgorava ironico al pari degli occhi scuri.

Riccardo, imbarazzato, tacque ed io, che anche volendo non avrei potuto intervenire, lo imitai.

La Regina ci congedò ma, prima che varcassi la soglia, mi si avvicinò prendendomi la mano.

Percepì il tocco delle sue fresche dita lungo la schiena.

“Guglielmo” mi disse traendomi a se. I suoi occhi nocciola si velarono di lacrime. Non l’avevo mai vista piangere cosi indifesa e ne rimasi sconvolto. “Ho atteso tutti questi anni sapendo che un giorno saresti venuto. Quando quel giorno ho visto comparire nella tua mano il panno che mi avevi sottratto ho capito che avresti perso per me.”

Sorrise dolcemente. “E nemmeno per un istante ho rimpianto il ducato di Guienna che perdevo. Il mio cuore era in tumulto, come quello delle stupide dame dei racconti, perché un cavaliere aveva compiuto, per me, un gesto superbo…La fedeltà e l’amore che hai mostrato alla donna verrà ripagata dalla Regina. Ormai sono una donna vecchia e stanca e ciò che posso offrirti è solo la mia protezione.”

Avrei voluto cingerla come quella lontana notte e sussurrarle ancora “Non sei vecchia…”. Ed invece anch’io ero divenuto vecchio. La strinsi a me tenendole la testa mentre piangeva silenziosa. Le bacia il capo.

Riccardo intanto, non vedendomi arrivare, era tornato sui suoi passi. La madre, con un cenno del capo, lo fece allontanare.

“Ho temuto” trovai la forza di dire” di aver sbagliato a perdere e di non averti saputo, così, proteggere. Ho sperato che Enrico ti perdonasse ed alla fine ho solo sperato che morisse…non ho potuto fare di piu’…”

“Hai mantenuto fede ai giuramenti fatti al tuo Re, ma hai mostrato a me, nell’unico modo che ti è stato concesso dal destino, il tuo amore. Senza di te, Guglielmo, sarei morta da diversi anni….”

Eleonora è morta ormai da 15 anni ed il suo corpo giace a Fontevrault. Per diversi anni, in mancanza di Riccardo, governò come Regina e quando Riccardo fu catturato dal Duca d’Austria e poi ceduto ad Enrico VI, Eleonora raccolse, faticosamente, la somma del riscatto e, a 72 anni, intraprese il lungo viaggio per riscattare il figlio. Io, grazie anche ai suoi favori ed alla fedeltà mostrata a tutti i Re d’Inghilterra che ho servito, sono divenuto un potente Barone e, alla fine della mia vita, il custode di Enrico, figlio di Giovanni, orfano e Re a soli 9 anni.

Tra poco raggiungerò Eleonora. Non a Fontevrault, dove giacciono solo Re e Regine, ma al cospetto di Dio. Prima però devo liberarmi, per intraprendere in purezza questo lungo viaggio, di tutti i miei beni. Ho ceduto le mie terre ed i miei diritti ai mio figlio. Ho sistemato gli altri i mie figli e le mie figlie. Ho tratto dal mio forziere tutti miei beni piu’ preziosi e li ho suddivisi tra gli amici, i cavalieri ed i servitori che in tutti questi anni si sono mostrati fedeli. Ho disposto che, alla mia morte, i poveri delle mie terre possano banchettare per un giorno intero sino ad essere satolli. Ormai l’ordine è screditato, ma per mantenere fede alla parola data tanti anni fa, indosso la veste Templare. Muto d’abito nella vana speranza che il Giudice supremo non scorga nella mia anima i peccati, d’orgoglio e lussuria in particola modo, a cui cedetti con troppa facilità.

Giovanni, piangendo, oggi mi ha chiesto quale è stato il bene piu’ prezioso di cui mi sia stato fatto dono.
“Non saprei…” ho risposto “ma credo che una donna, un tempo, mi abbia regalato la possibilità di diventare cavaliere…”

Non credo abbia capito ma, forse, quando leggerà queste mie ultime memorie, comprenderà.

I cantori, quando sarò morto, mi ricorderanno per la Guerra del Maine quando, di fronte alle mura di Montmirail, aggirai lo steccato che separava la cavalleria dalla fanteria posta a difesa del ponte levatoio e, solo, lancia in resta, mi scagliai al galoppo sul ponte a schiena di mulo scavato nella roccia. La lancia si infranse al primo assalto e, dopo aver scaraventato sulla roccia viva del fossato diversi fanti, il mio cavallo si impennò e per poco non precipitò nel vuoto trascinandomi con se. I mie compagni presero coraggio e si gettarono dietro di me nella mischia. Ma non è per questo che vorrei essere ricordato…

Nessuno, sono sicuro, di quelli rimasti vivi, mi ricorderà per quella giostra che si svolse nei pressi di Caen nella primavera inoltrata del 1173, il giorno in cui mi fu regalata una possibilità…


Guglielmo

Andrea's version

del foglio di ieri..


Sul sesso resterete a pane e chiacchiere, continuerete a domandarvi che fine abbiano fatto i sentimenti, proverete la sensazione che il grottesco sia la dimensione dominante, non riuscirete a capire come mai un coglione come quello che vi hanno appena presentato abbia fatto più carriera di voi. Non solo. Sarete ancora bruttini, la vostra pancia proseguirà imperterrita per la sua strada, chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile continuerà a tormentarsi se non avrebbe fatto meglio a scegliere quello fisso, non saprete reggere una conversazione, avvertirete sempre con un certo fastidio come la pubblicità insista a martellare le vostre vite. E via così. Dove passare le vacanze, come evitare le file del rientro la domenica sera, in quale angolo del pensiero poter trovare l’ultima spiegazione non eccessivamente deficiente all’orgogliosa affermazione che, in politica, voi sì che siete sempre stati coerenti. Commenterete con eccitata curiosità perfino l’idea che Alberto Asor Rosa possa andare a fare il ministro dei Beni culturali. Rischierete cioè di capire, a
partire da ieri pomeriggio, che non era tutta colpa di Berlusconi, bensì che eravate e rimarrete delle teste di cazzo.

Bagni!

Polemica di altissimo profilo istituzionale.

Dove deve andare al bagno Valdimir Luxuria?

Nel bagno delle donne o in quello degli uomini?

O è il caso di fare un bagno apposito?

I lavori parlamentari già fervono ed i temi si fanno subito incandescenti.

Se all'interno delle stesso Parlamento chi vive realtà diverse è sottoposto a questo tipo di gogna, cosa accadrà mai nelle fabbriche o negli uffici?

Amo pensare che nel Paese questi problemi vengano risolti senza strillare o proporre bagni seprati ma semplicemente con il buon senso e con la tolleranza.

Come dice Valdimir, quando uno va al bagno....chiude la porta.


Guglielmo

il fuso orario

sono sempre più convinto che Matteo abbia scambiato milano per los angeles...
infatti il suo fuso orario non è gmt+1
tec

mercoledì, maggio 03, 2006

usi e costumi

tre quinti della mia famiglia si trova in Israele per acculturarsi un pochino e festeggiare i 58 anni di Israele.
mia sorella, una ragazza di poco più di vent'anni, bionda e con gli occhi verdi (sì, è bella), è oggetto delle attenzioni da parte di qualche maschio che compone il 20% di Israele e che è musulmano...
ha già ricevuto copiose offerte per andare in moglie ad uno di loro.
ieri si è raggiunta la vetta di 300 cammelli, qualche asino e una automobile.
considerato che un cammello vale circa 2000 euro, direi che 600.000 euro per mia sorella è ancora pochino.
chiudo la transazione a 1.000 cammelli. con spese di spedizione e sdoganamento a carico del compratore.
tec

martedì, maggio 02, 2006

Ora...

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