sabato, marzo 11, 2006

"Cor gas..."

La pecora alla brace è un piatto delizioso, per intenditori. Non esito a dire che, in assoluto, è il mio piatto preferito. Il sapore è simile a quello dell’agnello ma piu’ forte, quasi selvatico, ed il segreto, oltre a farla cuocere da mani esperte, è quello di scegliere una pecora bella grassa.

Sciogliendosi, infatti, il grasso ammorbidisce la carne sino a renderla burrosa.

Come direbbe mio padre, va mangiata “senza pane”. Se proprio si vuole mettere qualcosa al fianco di questo prelibato ed introvabile piatto si può ricorrere ad una ciotola di insalata e pomodori e ad una bottiglia di rosso.

E’ un piatto semplice ma necessita di diversi accorgimenti, tra cui, ovviamente, un bel fuoco ed una ricca brace.

Quando torno al paese di mio padre, mio zio Mario sa che è un imperativo organizzare un simile banchetto.

Mio zio, il fratello di mio padre, mi ha raccontato, a proposito della pecora, un bel aneddoto che spero di ricordare bene.

Quando era ragazzo, decise insieme ad alcuni amici, di organizzare un banchetto notturno.

Comprarono dunque della carne di pecora, immagino qualche bottiglia di vino, individuarono un punto dove fare un bel fuoco indisturbati e si apprestarono a cucinare.

Per quanto ovvio i nostri non si erano preoccupati di procurarsi la legna. Credo che già dall’inizio della vicenda fosse inteso che l’avrebbero rubata. Rubare la legna è, in campagna, un gesto che non viene catalogato tra le bravate ma tra i reati.

Sta di fatto che mio zio con i suoi amici ( a quel punto diventati complici…) “prese a prestito” un po di legna da un tizio e, con quella, fecero un bel fuoco.

Il giorno seguente, essendo un paesino di poche anime, i fasti di quel banchetto giravano di bocca in bocca. Quando il proprietario della legna, un contadino, si accorse del furto non ci mise dunque molto a capire con cosa la pecora era stata cotta.

Armato di bellicosi propositi si mise dunque in cerca di mio zio e dei suoi compari.

Quando lo incontrò, pose, con il sorriso teso di chi conosce già la risposta e già ha meditato le ritorsioni, la seguente domanda : “A Ma’, co’ cosa l’avete cotta la pecora ier sera?”

Mi zio non si perse d’animo: “Cor gas…perchè?”rispose, immagino, quasi ridendo.

Il derubato rise di cuore e lasciò perdere.


Guglielmo che oggi ha mangiato agnello in padella
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