venerdì, maggio 30, 2008

London, baby! /2

il connie va nella perfida albione.
sarà un'esperienza di vita, attendiamo da lui innumerevoli post, sempre che gli lascino il tempo... sono mica italiani e l'ars imboscandi del connie non è detto che funzioni anche lassù.

a me, personalmente, mancherà per due mesi la piacevole abitudine di un caffè bevuto al volo, prima di andare a lavorare e le due chiacchiere in solitudine con mio fratello. ma con skype, gtalk, telefoni, segnali di fumo, piccioni viaggiatori... il tempo passerà veloce e le vacanze estive ci vedranno protagonisti nella solita ridente località marittima: aperitivi al d.b., mangiate di pesce nelle trattorie, la piacevole lettura dei quotidiani sotto il fresco di un gazebo.

vai, connie!  e come dicono là, kick some ass!

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Esempi di democrazia

interessante notare come un raid definito subito di naziskin sia ad opera di un tizio con il Che tatuato sul braccio. e sempre più interessante notare come la xenofobia non c'entrasse nulla.

Ma la cosa più triste è il fulgido esempio di democrazia dei collettivi di sinistra (roba da far vergognare chi di sinistra si definisce) che si è avuto alla Sapienza di Roma: sequesto di persona, minacce e richieste, sempre mooolto democratiche, di ogni tipo.

Se questa è la sinistra... sono orgoglioso di essere di destra.
tec

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giovedì, maggio 29, 2008

London, baby!

Cari conciliablers,
sono in partenza e vi saluto. Dopo un periodo piuttosto intenso, mi trasferisco per i prossimi due mesi a Londra.
Chi passasse di là, si faccia sentire!

mercoledì, maggio 28, 2008

Statistica

Ma se la statistica è così importante per uno psicologo del marketing, io che nel corso della mia laurea triennale ho ripetuto l'esame quattro o cinque volte strappando alla fine un 18, devo darmi all'ippica???
un nuovo esame di statistica si sta affacciando anche ora alla laurea specialistica...
forza caterpillar moose!!!

lunedì, maggio 26, 2008

Ma il portiere...

Siamo noi...

Rossella Sensi, con scarso senso sportivo, ha dichiarato che i campioni di'Italia sono loro.

Il motivo, resta misterioso.

Hanno giocato meglio?
Forse si.

Hanno vinto almeno uno scontro diretto in campionato?
Non mi risulta.

Hanno fatto piu' punti di noi?
Non mi pare.

Sono stati piu' costanti di noi.
La matematica non dice cosi' (come direbbe Capello).

Hanno vinto la Coppa Italia?
Bravi.

Ma perchè i Campioni d'Italia sarebbero loro?


Gughi

lunedì, maggio 19, 2008

campioni!!!

(siccome Gughi non avrà il coraggio di scriverlo... lo faccio io...)

Un saluto NEROAZZURRO a Big Sandrone: dopo 6 anni di Champions, riuscirà a sopportare la UEFA?

tec

venerdì, maggio 16, 2008

Leoni per agnelli

Ho appena finito di vedere “Leoni per agnelli” di e con Robert Redford e con Tom Cruise e Meryl Streep.

E’ un film semplice e bellissimo. Semplice perché sin dall’inizio la vicenda sembra quasi banale. Il vecchio professore idealista, il senatore rapace, la giornalista onesta e tre ragazzi.

La trama, gli eventi, sono ridottissimi. E’ un film di dialoghi potenti dove l’America, l’America che amo, mette a nudo e a fuoco il drammatico e difficile momento che vive.

I giornalisti, che in nome del 11/9 si sono voltati dall’altra parte di fronte all’assurda guerra in Iraq, i politici, incapaci di trovare una qualsiasi situazione all’Iraq ed all’Afghanistan (“Siamo in guerra da sei anni, la Seconda Guerra Mondiale è durata meno di cinque..”dice la giornalista al senatore che tenta di convincerla dei risultati raggiunti) ed al popolo americano, rintronato dalla tv ed impegnato solo a costruirsi “una bella casa dai muri alti.”
Il messaggio di Redford è semplice ed è nello stupore che suscita in noi questo messaggio che comprendiamo quanto sia grave la situazione oggi. Già, perché sorprende che Redford ci ricordi quanto sia importante credere che ci sia un modo di cambiare le cose. Sorprende sentirci dire, dopo tanto, che disinteressandoci e limitandoci a “manovrare evitando le fiamme che bruciano Roma” facciamo solo il gioco di chi pensa solo al proprio tornaconto e profitto.

Roma, nel film, torna spesso. Il messaggio è: “come Roma, al culmine della suo percorso, anche noi nell’ozio, nei giochi circensi e nella corruzione, viviamo la parabola discendente“.

È un film pieno di chiavi di lettura. Un monito ai giovani, ormai privi della capacità di immaginare un mondo diverso, ormai privi e privati di un fervore rivoluzionario, rincoglioniti dalla tv e dal denaro.

Sorprende che un film simile arrivi da un uomo che viaggia verso i 70 anni. Forse la generazione di Redford (che ha sfornato altri grandissimi come Eastwood) non ha davvero eredi.

Pensando al nostro Paese la situazione non è diversa.

Per chi votano i nostri giovani? Berlusconi ( un settantenne ben diverso da Robert…), Fini e la destra becera leghista. Non mi aspetto che i giovani votino Veltroni o Di Pietro ma mi aspetto che qualche giovane, anche della mia generazione, si levi e denunci il vuoto morale in cui versiamo (banalmente quanti inquisiti e condannati siedono al Governo o in parlamento?) o che almeno mi parli di sogni e cambiamenti.

Quanto i giornalisti, anche da noi, sono asserviti? E’ in questi giorni alla nostra attenzione. Travaglio ha il torto di raccontare i fatti. Nessun giornale lo ha difeso solo per aver raccontato fatti.


Questo invidio dell’America. Dopo il buio della paura torna la luce. Registi e scrittori generosi tornano a parlare e discutere. Di recente ho visto “La valle di Elah”. Un altro bel film sull’Iraq e la devastazione che sta portando tra i giovani chiamati a combattere.

“Durante la Prima Guerra Mondiale i soldati tedeschi scrivevano odi al coraggio dei soldati inglesi mandati al massacro da comandanti inetti e pavidi. Un generale disse che gli inglesi erano leoni comandati da agnelli. Noi siamo cosi. Sono gli incapaci, digiuni di strategia che ci comandano…”

Il senso del film è tutto qui. Nel titolo.

Redford è un vecchio leone, capace ancora di potenti ruggiti.

Guglielmo

La vida loca

I fatti, trattati nei giorni scorsi con una certa superficialità sul Conciliabolo (lo ammetto), hanno avuto risvolti inquietanti.
Qualche giorno fa ho trovato in giro per casa un biglietto verde a forma di cuore. Ho pensato che fosse un qualche manufatto per la festa della mamma ma poi, dopo aver letto il testo, il sangue mi si è gelato nelle vene come azoto.

“Ciao Riccardo io ti amo, voglio regalarti la maglietta del Milan. Questa poesia la dedico a te. Sei bello come un angelo”

Le cose sconvolgenti erano, nell’ordine, che qualche cazzo di sovversivo avesse regalato a mio figlio, ormai perso, la maglietta del Milan e la seconda che qualcuno avesse scritto un simile biglietto.

Dopo breve indagine ho scoperto che una bambina di 5 anni, evidentemente incitata ed aiutata dalla madre, aveva, perdutamente invaghita, vergato quell’orrore.

“Riccardo!” Ho chiamato.
“Eh!”
“Cosa c’è scritto su quel biglietto?”
“Ma io so leggere?” Ha risposto con una certa asprezza.
“No…però, dico…qualcuno ti ha detto cosa c’è scritto?”
“No…”
“Bene…vai…”
Il nostro eroe è quindi tornato alle sue occupazioni.

Stasera Susanna, con una certa cautela, mi ha detto.
“Sai…oggi sono stata fermata dalla mamma della Gaia…”
“Eh…” ho detto io che stavo esaminando le due polo Brooks Bros che mia cognata mi ha portato direttamente dagli Usa (66 euro, comprese spese di spedizione).

“Mi ha detto che sua figlia è persa per Riccardo. E che la cosa diventa ogni giorno piu’ seria…”

“Eh?” ho detto lasciando le mie prestigiose polo (una rosa ed una nera)

“Io le ho detto che Lucia gli ha regalato una maglietta del Milan e che lui racconta che un paio di bambine lo inseguono all’asilo…”

“Eh….” Ho detto ormai un po in ansia.

“E lei mi ha detto che in realtà le bambine sono cinque o sei. Che se lo contendono. Che la Gaia è arrabbiata perché non è tutto per lei…”

“Ah….” Ho detto ormai in preda alla preoccupazione.

“Riccardo?”
Lo Steve McQueen de noantri si è quindi alzato dalla sua poltroncina (visionava un capolavoro come “Manici di scopa e pomi d’ottone”) e si è catapultato in cucina.

Lo ho osservato con attenzione. Aveva gli occhi stanchi e la schiena lievemente incurvata per la stanchezza. In effetti, non perché sia mia figlio ed abbia con me una vaghissima somiglianza, è proprio bello. Gli occhi grigi, come quelli della sua bisnonna, regalano lampi di azzurro e verde. Immagino che le piccole spasimanti tremino di fronte alla vena di follia che percorre il suo animo. Immagino che i piccoli cuori femminili tremino di fronte ai suoi modi spavaldi ed all’energia che pulsa in lui.

Ho fissato il Ricky Martin delle prealpi in attesa che iniziasse acnatarmi “Viva la vida loca” ma lui, impaziente di tornare da Angela Lansbury si è limitato ad un : “Cosa c’è?”

“Cosa ti dicono le bambine all’asilo?”
“Niente!” ha urlato correndo via una volta capito che non esisteva argomento di discussione.

Ho fissato sua madre ed ho detto: “Del resto anch’io ho le mie fans…”

Si è limitata a sorridere.

Fantastico!

Bellissimo oggetto, tecnologia spaziale e sorprendente. Un giochino davvero incerdibile, da comprare. Non fosse che, toh, ne ho uno simile, da mesi, molto più piccolo, in tasca. Ah, e mi permette anche di telefonare. E' questo qui.

giovedì, maggio 15, 2008

Per fortuna che sono garantista

Perchè se fossi stato un Travaglio qualunque, adesso avrei qualcosa da dire

lunedì, maggio 12, 2008

Sei un amico

Sabato sera, nell'ambito dell'abituale cineforum, ho visionato "American gangster" di Ridley Scott.

Un film bellissimo che per piu' di due ore appassiona.

Una storia vera di gangster e sbirri in cui Denzel Washington e Russle Crowe si confrontano, senza mai incontrarsi, in un duello che non è solo tra bene e male ma qualcosa di piu' complesso.

Si può essere incorruttibili ed essere uomini mediocri? si può essere assassini e spacciatori ma essere buoni mariti, figli ed uomini giusti?

Un film sull'america. Sul vietnam. Sulla droga. Sul razzismo.

Alla fine del film resta impressa la battuta che il protagonista, Frank Lucas, riserva ai nemici ed agli amici che lo hanno tradito o deluso.

Uno dei suoi amici tenta di fregarlo tagliando e spacciando la sua droga. Denzel/Lucas lo intrattiene con una lezione di marketing sul marchio e la concorrenza. Quando l'amico, Cuba Gooding Jr., a corto di parole, lo minaccia lui, una maschera di pietra, lo fissa negli e pone fine alla discussione con un: "Sei un amico...".

Non è solo una condanna. Non è solo una minaccia. Non è solo la constatazione che il dialogo ed il tempo della parole è finito. E' tutto questo e altro ancora. E' il buio oltre il tramonto. L'abisso che segue alla fine delle trattative. E' la lapide che pone fine ad una discussione.


Da oggi, quando qualcuno vi fa davvero incazzare, guardatelo fisso negli occhi e poi,senza sorridere ed andandovene ditegli: "Sei un amico..."


Gughi

In equilibrio sul monopattino

“Federico ha detto che dobbiamo cambiare asilo…”

Federico è uno degli amici a corrente alternata di Riccardo.

“Perché?” ha chiesto sua madre

Riccardo a piegato la testa lievemente in avanti, come se la guardasse da sopra degli immaginari occhiali, e ha fatto mulinare, il polso saldo, l’avambraccio intorno al perno del gomito. Con aria piuttosto seccata ha precisato: “Perché, mamma, non riusciamo piu’ a giocare”.

“Perché?” ha chiesto Susanna.

Con aria cantilenante ha attaccato“Perché mamma la Gaia, la Ester, la Matilde, la Gaia (non è la stessa ma un’altra…) ci inseguono e ci gridano che ci amano. Poi, quando ci prendono, non ci fanno piu’ andare e non riusciamo piu’ a giocare.”

Susanna ha confermato che una compagna di classe lo ha salutato con un “Ciao amore!”.

Un simile episodio potrebbe avere mille commenti. Mille lezioni di saggezza, acquisite sul duro terreno della vita, si potrebbero trarre. Mi sono limitato solo a dire: “Corri Riccardo. Tu continua solo a correre…”


Sbuzzy Boy (non oso pensare ai tumulti che genererà tra il pubblico femminile dell’asilo la presenza dall’anno prossimo di “Bello è impossibile” “nato il 4 luglio” “Brad Pitt de noantri”) quando faccio la barba si accosta al lavandino come ad un’acquasantiera. Appena mi metto un po di schiuma sulle mani pretende che un pochino finisca sulle sue dita. Gira quindi per casa spiegando, a modo suo, che il suo papà gli ha dato un po di schiuma e poi torna sui suoi passi. Gli lavo le manine e lui le asciuga soddisfatto. Stamattina, subito dopo, è giunto il fratello. Ancora in debito della colazione e delle abluzioni mattutine, il tronista, ha chiesto una spruzzatina di schiuma. Onde accelerare le operazioni di evacuazione, con dolce fermezza, ho rimandato Riccardo in cucina. Lui, in una fase piuttosto piagnucolosa, si è riaccomodato sulla sedia ma snocciolando un corollario di recriminazioni : “Ecco, a lui è gia la seconda volta, anzi la quarta, che gli da la schiuma e a me no! Perché?”.

Le opzioni erano tre. La prima, improduttiva, prenderlo e suonargliele per questa gratuita accusa. La seconda, pericolosa, rispondere ironicamente: “perché lui è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto!”. La terza, un po lunghina, si articolava in una serie di riflessioni sul rapporto tra fratelli e sull’equità della distribuzione dei beni e dei favori paterni tra di essi.

Qualche giorno fa, in un supermercato, ho visto un bel monopattino di plastica. Per soli dieci euro ho quindi munito Fede ‘l’impunito” di un trespolo per le sue acrobazie (Mentre sono in cucina ai fornelli lo vedo passare in corridoio con la gambetta destra alzata e lo sguardo dritto). Quando ci siamo riuniti a Riccardo e a sua mamma, il mio primogenito non ha accampato nessuna recriminazione ma semplicemente si è congratulato con il fratello per quel prestigioso acquisto.

Memore di questa prova di saggezza, ma pur sempre ostaggio dell’orologio, mi sono quindi lanciato in una breve spiegazione dei fatti ed in un elenco, che poteva essere molto piu’ lungo, di situazioni diametralmente opposte in cui lui aveva ottenuto benefit cospicui.

Devo dire che l’accusa di Riccardo, per quanto dettata da un momento di piagnisteo, mi ha fatto, per la sua infondatezza, sorridere. Ho interpretato questa mia reazione come la prova della serenità del mio giudizio. Se Fede colpisce Riccardo con la spada sulla testa, riceverà lo stesso trattamento che si sarebbe verificato a parti inverso. Certo, come dice mio padre, ognuno ha bisogno di piu’ o di meno a seconda delle fasi della vita e quindi non si può stare con il bilancino a pesare l’amore o la schiuma da barba che si da a ciascuno.

Scanso equivoci, quando ho uno slancio di affetto verso uno dei due ( e mi pare, forse solo immagino, che l’altro mi guardi con rimprovero), subito mi rivolgo anche all’altro baciandolo o carezzandogli la testa.

Guglielmo

giovedì, maggio 08, 2008

A me non dispiace


non mi pare brutto, questo governo.

Per quanto mi sforzi...

Guardandoli in faccia non riesco ad essere ottimista....

Gughi

Israele

Ho comprato, in allegato con il Corriere, l’ultimo numero monografico dell’Europeo dedicato ad Israele. Questo Paese, dalle mille sfaccettature, esercita un fascino intenso. Ogni angolo di quella terra è carico di Storia.

Gli articoli, scritti da Bocca Fallaci, Ostellino ed altri, sono corredati da fotografie di Robert Capa. Dalle fotografie (Robert Capa è capace di cogliere l’anima delle cose) traspare la voglia di costruire che ha animato i primi anni dell’esistenza di questo Paese. Gli uomini e le donne in fuga dalle persecuzioni naziste, fasciste e comuniste non solo trovarono rifugio in quella terra ma trovarono anche l’occasione di far nascere una democrazia dal nulla. La possibilità, infine, di costruire una società modello partendo dalle esperienze e dalle competenze acquisite in altri Paesi. Israele era questo. Esperimenti sociali di ogni tipo si sono susseguiti nel suo territorio e anime diverse (laiche e ortodosse, destra e sinistra, falchi e colombe) convivono in quella sottile striscia di terra affacciata sul mediterraneo. Sorprende(ma forse non piu’ di tanto considerandone la Storia) che un Paese cosi’ piccolo abbia una vita culturale e democratica cosi intensa. Che una nazione cosi’ giovane abbia prodotto grandissimi scrittori e sia così democraticamente matura.

Con tristezza assisto dunque alle contestazioni che infiammano Torino in occasione del Salone del Libro. Israele, come spesso si ripete, è un Paese democratico ed i suoi scrittori non solo ne sono l’anima ma sono forse i massimi critici degli errori che Issale ha compiuto e continua a compiere. E’ triste ma anche stupido cercare di zittire scrittori come Grossman, Oz, Yehoshua o Leshem che nei loro libri cercano una strada verso la pace e la convivenza denunciando le storture che 60 anni di guerra e odio hanno portato nella stessa società israeliana.

Purtroppo i fatti di Verona e quelli di Torino non possono essere pesati nella loro gravità. Sono però figli della stessa cultura. La cultura dell’odio e dell’intolleranza.

Quando un’ideologia monolitica, ma piu’ che di ideologia parlerei della totale assenza di una qualsiasi idea e forma di pensiero, plasma le menti le conseguenze sono queste. Quando l’uomo crede di poter trovare risposta nell'ideologia ad ogni domanda e sfida della Vita e della Storia, la conseguenza è sempre la stessa: violenza.

E’ inutile negare che nel nostro Paese, in una certa destra e in una certa sinistra, si è arrivati a credere che la risposta a tutto siano i fucili caldi, le occupazioni, i blocchi e le armi ai vigili urbani (legittime se non sono considerate una soluzione per gravi problemi sociali).

Il riferimento di Fini al Papa ha nulla a che vedere con questo clima. Mi è parso però l’ennesimo tentativo di fare della Religione e del Vangelo ( e questo non è tollerabile) una bandiera politica. Un vessillo da opporre al caos sociale ed agli estremismi del mondo.

L’unica bandiera da opporre ad ogni estremismo è la Ragione.

Guglielmo

mercoledì, maggio 07, 2008

link vari

Ci vuole il papa per farci vincere lo scudetto?

i gobbi del blog c'hanno poco da dire...

la differenza con verona, c'è... da una parte 5 criminali, dall'altra dei nazisti.

aveva ragione Ferrara...

infine: non lamentati del vostro lavoro!

tec

Messaggio Sociale

PAM, UNICEF: UN SMS PER MYANMAR
Roma, 7 maggio 2008 - Da oggi sarà possibile effettuare donazioni a sostegno della popolazione del Myanmar colpita dal violento ciclone che si è abbattuto sul paese causando morti e devastazioni anche tramite SMS.
I Comitati italiani di PAM e UNICEF hanno infatti attivato una raccolta fondi congiunta, a sostegno dell’azione delle due agenzie ONU che si sono immediatamente impegnate in Myanmar per soccorrere la popolazione nei distretti più colpiti.
Basterà inviare un SMS al numero 48581 dal telefonino personale TIM, Vodafone, Wind e 3 per donare 1 euro. La donazione sarà di 2 euro chiamando lo stesso numero 48581 dal telefono fisso Telecom Italia.
Gli importi (esenti IVA) saranno interamente devoluti a PAM e UNICEF per gli interventi urgenti in Myanmar, attraverso il Comitato Italiano del PAM e il Comitato Italiano per l’UNICEF.
Da oggi sarà possibile effettuare anche donazioni bancarie sul conto corrente congiunto PAM-UNICEF presso Banca Etica, conto n. 303030, Filiale di Roma, Via Rasella 14, ABI 05018 CAB 03200, “UNICEF-PAM per Myanmar”.
Per ulteriori informazioni:
Comitato Italiano per il PAM, Roma, Tel.: 0665670430, www.comitatopam.org
Ufficio Stampa UNICEF Italia, Tel.: 06.478092.33/34/87, 335.333077, press@unicef.it

i figli sono soddisfazioni

sono stato a colloquio con l'educatrice del nido di Matteo.
sembrava, in certi momenti, che la tizia parlasse di me.
Ho dovuto anche darle ragione, quando in realtà non ero proprio d'accordissimo.

stasera mi toccherà praticamente sgridare me stesso...

mannaggia!
tec

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martedì, maggio 06, 2008

A noi!

Non ho capito il riferimento/omaggio di Fini a Benji. Perché uno che si insedia alla Camera deve parlare, per me senza averne ben capito il senso, di relativismo? Perché rendere omaggio al Papa? Qual è il legame tra la nostra democrazia e il Vaticano? Mi sfugge.

Qualcuno dei partecipanti al Conciliabolo riesce a spiegarmelo?

Quello che non mi si deve spiegare è che questo Paese è percorso da una strana voglia di alzare le braccia al cielo gridando: " A noi!".

L'elezione di Alemanno, forse il piu' presentabile della destra finiana, è il sintomo di questa voglia.

Come dice un mio amico: "Sento nell'aria la revanche fascista..."


Pure io.

Guillaume

Caro tec...

... ci risiamo!

I MIEI PRIMI QUARANT’ANNI

Tanti mi sono serviti per:
1 conseguire due maturità ed un diploma in Conservatorio
2 non riuscire a scrivere la tesi di laurea
3 non avere ancora un lavoro, ma continuare a svolgere attività routinarie anche se obiettivamente molto ben pagate.
4 TROVARE CASA!!!!
Ebbene sì, anche se con circa 6 anni di ritardo sul mio personale ruolino di marcia, sono in trattative per l’acquisto di un appartamento che finalmente potrò dire mio.
Quando avevo diciott’anni vivevo da solo, dai ventidue ai trentasette a casina con la mamma, che poi ha deciso di andare a vivere da sola e finalmente spicchiamo il volo.
Mutuo trentennale, finirò di pagare a settant’anni.
La vita media dei maschi della mia famiglia è di settantasei, speriamo di riuscire a trovare i soldi per farmi seppellire.....
Per ulteriori particolari, tra cui quello non indifferente di sapere se riuscirò effettivamente ad acquistare l’appartamento, restate sintonizzati.

visite importanti

il mio post sulle dichiarazioni dei redditi on line, ha portato un visitatore importate sul ns "seguitissimo" blog...
il garante della privacy è venuto a controllare che non mettessimo link alle dichiarazioni.

già che sono in argomento, gentili signori del codacons, sta storia del risarcimento, non è che potete riconsiderare la cosa?
vi è venuto in mente che quei dannati 20 miliardi, lo stato verrà a prenderli dalle mie tasse?
riuscite a far funzionare le sinapsi e tirare fuori qualcosa di più sensato?
grazie,
tec

Iphone in Italia

Vodafone today announced it has signed an agreement with Apple to sell the iPhone in ten of its markets around the globe. Later this year, Vodafone customers in Australia, the Czech Republic, Egypt, Greece, Italy, India, Portugal, New Zealand, South Africa and Turkey will be able to purchase the iPhone for use on the Vodafone network.

giovedì, maggio 01, 2008

Dichiarazioni dei redditi on line?

Il can can di ieri mi ha stupito: le dichiarazioni sono già pubbliche. di complicato accesso, sicuramente. ma pubbliche.
Prima di andare dal vostro capo a lagnarvi, ricordate che lì c'è tutto il reddito, comprensivo anche dell'eventuale secondo lavoro...
Ah, dite che non avete i file? ...sprovveduti... fatevi un giro in dorso di "mulo" :-)
Tec

PS: qualcuno deve dirmi come si chiama il direttore it dell'agenzia delle entrate: ciccio, pensavi che il server reggesse tutti quegli accessi?

100 anni

Cent'anni fa nasceva lo scrittore italiano piu' letto e tradotto nel mondo.
Appena nato, I'll padre lo mostro' alla folla che festeggiava I'll
Primo maggio, gridando: "compagni, un nuovo compagno!"
Non lo divenne... Anzi
Auguri Giovannino!
Tec
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