venerdì, luglio 27, 2007

Messaggio importante

Vado in vacanza.
E' stato un piacere. Ci rivediamo il 20 di agosto. Potete mandamrmi i vostri saluti e/o pensieri al seguente indirizzo e-mail: melagodo@invacanza.it!

lunedì, luglio 23, 2007

I nodi vengono al pettine!

Non era Microsoft quella che faceva sistemi operativi poco sicuri mentre gli Apple erano assolutamente immuni da virus o da rischi di sicurezza?

E come mai quindi l'Iphone ha i suoi bei problemi di sicurezza?

Come direbbero gli inglesi, "Dear Steve, probably it is not your cup of tea!"

coldiretti

la coldiretti lancia l'allarme: questa è l'estate più calda in due secoli...
bene, e quella del 2003? faceva caldo anche allora. e, se non faceva più caldo, ha fatto caldo sicuramente più a lungo.
possibile che la coldiretti si lamenti ogniqualvolta le condizioni climatiche si spostano dalla media?
se piove è perchè piove, se non piove è perchè non piove, se c'è freddo, caldo, umido, freschino, arietta, venticello, grandine, temporali, e le fragole maturano prima, le prugne dopo, le mele non si sa... e che diamine!
 
Non è che c'è dietro costantemente una manovra per avere aiuti economici? okkei, la coltivazione è un business che è legato alle condizioni atmosferiche. non ci trovo nulla di preoccupante. come tutti i business ha dei rischi. e come tutti i business ha dei guadagni.
a differenza di altri business però, il fatto che per legge siano previsti dei sussidi genera poi queste continue lagne sul tempo. lagne che portano esclusivamente a richiedere sovvenzioni.
 
La coldiretti fa il suo gioco, ci mancherebbe. Se però i giornali ridimensionassero queste lagne, ne gioveremmo tutti: devono per forza sprecare fiumi di inchiostro per tiritere trite e ritrite?
 

giovedì, luglio 19, 2007

twitter

Da oggi su twitter. Andate qui: www.twitter.com/conci

baco!

sono nel conci.
dal proxi della mia azienda.
bello...

mercoledì, luglio 18, 2007

Lina, Lapo e la pensione

Lapo è tornato. Adesso, leggo di sfuggita su internet, è fidanzato con al Lohan. Assomiglia a Martina. Non la dimenticherà mai. Lapo è elegantissimo. Ha le pantofole ricamate. I soldi per Lapo non sono importanti. E’ più importante l’amore. Leggo sul Corriere mentre, sudando copiosamente, ceno con mozzarella e fagiolata piccantissima. Lui l’impero lo vuole costruire vendendo occhiali al carbonio da 500 euro a lente. Lapo è tornato. Ha capito. Fa sistemare i vestiti del nonno Gianni, un signore, un vero manager, e li attaglia alla modernità. Lapo è tornato. La 500 è tornata. Lina (Sotis) intanto sul Magazine va sul sottile. Filosofeggia. Nel numero di settimana scorsa parlava di come le ragazze e le donne si rasano i peli del pubi. Meglio l’autostrada o un filo sottile? Dura, ripeto, scrivere un articolo alla settimana. Questa settimana, leggo mentre ingurgito l’ultima goccia che sa di alluminio e calore di birra Pedavena (gloriosa battaglia contro le multinazionali...), si parla di tronisti. Il mare, va giù duro Lina, è per i tronisti. I corpi sudati, le aspiranti veline che si credono arrivate, la Costa Smeralda. No! Dice Lina. Non è questo nobile. Meglio la montagna. Immagino lei, i Montezemolo, Merloni, Benetton, i Barilla, gli Agnelli, Lapo è tornato e ha grandi idee, che con i colli alti camminano sui sentieri di montagna parlando di Tomini locali e miele di montagna. Intanto, piccati, si incazzano perchè la truppa non vuole aumentare l’età pensionabile. Non capisce che è necessario il sacrificio per rilanciare il Sistema. Il Made in Italy. La nostra capacità di sognare e far sognare. Sogniamo che la 500 sia come l’I.pod! la Cina è scorretta. Ma noi dobbiamo fare il sacrifizio ed essere concorrenziali con la Cina! Aumentare le ore. Ridurre le paghe. Aumentare la flessibilità. Detassare gli investimenti. Incentivare gli investimenti. Liberare il mercato del lavoro. Aumentare l’età pensionabile. Lapo è tornato è ha grandi progetti. Fausto ha detto no: le maestre d’asilo sono usurate. Anche gli operatori dei Call Center! Lo scalone! Lo scalino! Meglio l’autostrada o il filo sottile? Meglio il mare o la montagna? La 500 è tornata! Lapo pure! È il nuovo rinascimento italiano....


A me mancano circa 30 anni alla pensione. Aumentare da 58 a 60 anni l’età pensionabile non è un problema della mia generazione o di quelle piu’ giovani. Comunque vada, andrà male. Però iniziamo da adesso. Senza regali a nessuno. Età pensionabile a 60 per tutti. Perchè chi ha lavorato oggi 33 anni non è diverso da me che ne ho lavorati 9! Perchè continuare a fare regali ai più anziani? La 500 è tornata! Ma ha sbagliato indirizzo perchè è tornata in Polonia. Fatta a mano da sottopagati comunitari d’occasione. I nostri capitani d’impresa si indignano per la Cina ma poi delocalizzano i Call Center in Romania e le macchinette del caffè in India. Lapo è tornato. Abbiamo capito. A Lapo piacciono le donne. Quelle gnocche. Bene siamo contenti per lui. Lapo ha grandi idee. Bene. Siamo contenti per lui. Però adesso ci avete rotto i coglioni.

Preferire mare o montagna? Tronista o montanaro? Corpi sudati o corpi coperti? Autostrade o fili sottili? Io, quando leggo Lina rimango sbigottitto....


Guglielmo

lunedì, luglio 16, 2007

Moralità

Di questi tempi il tema della moralità è un tema scottante. Leggevo oggi su "metro" (certo lettura non edificante ma penso che sia il "giornale" più letto a milano) una lettera di qualcuno indignato del giro di soldi nel calcio, a seguito di una dichiarazione dell'Arrigo nazionale che puntava il dito contro gli sprechi di Moratti a seguito del poco risultato. Il lettore o maître à penser di turno indicava come Lotito, presidente parsimonioso (o taccagno) la stella polare di questo calcio in quanto a moralità, tetto fisso per lo stipendio, squadra che ha dato buoni risultati etc etc.
La cosa che mi colpisce è che uno come Moratti può permettersi di "buttare" i suoi soldi nell'Inter (che poi non ha vinto niente ma vorrei vedere il ritorno di immagine che ha avuto) e noi tutti a puntare il dito, ma quanti di noi comprano cellulari più di quanto si possono permettere? quanti fanno vacanza al di sopra delle proprie possibilità? quanti vogliono l'oggetto di sfizio? Non dico che sia male, ma dico che prima di dare dell'immorale a uno di ragionamenti ne passano, nel mio piccolo da 22 (quasi 23) enne senza un soldo possiedo (sempre perchè me li ha pagati la borsetta di mammà) due cellulari, una macchina, un computer, un computer portatile,diversi abiti firmati, un lettore mp3 portatile ipod e via dicendo.
non sono anche questi schiaffi alla povera gente? non sono forse anche io immorale?
Ora prima di parlare di moralità parlerei di educazione o comunque eviterei di immagazzinare tutto in delle finestre, che in fondo ci fanno comodo, indicando il milionario di turno come immorale perchè si diverte esattamente come noi, investendo i soldi in qualcosa di assolutamente inutile come una squadra di calcio, mentre noi al calduccio sulla nostra sdraio dal nostro blackberry possiamo mandare una mail a metro aspettando che ci venga servito un daiquiri sull'atollo che abbiamo affittato per le due settimane di ferie.

sabato, luglio 14, 2007

ecco archie...

Eccolo qui!
tec

venerdì, luglio 13, 2007

....e vuole ancora di piu'!

Stamattina, di buon’ora, mi sono recato nel punto vendita di ieri per restituire il Rowenta acquistato ieri e divenire fiero possessore del topo della gamma: Rowenta professional.

Giunto al banco dell’assistenza, posando rumorosamente la scatola sul bancone, ho detto. “Vorrei restituire questo ferro ancora sigillato. Mia moglie e la mia stiratrice di fiducia, che peraltro latita dall’asse da stiro da 10 giorni circa ed è per questo che mi vede vestito come El Mariachi, il chitarrista del gruppo gitano Gipsy Kings, hanno espresso il desiderio di riveder troneggiare sulla suddetta asse il prestigioso Rowenta Professional di cui erano munite”
La signorina, impallidendo ed in forte contrasto con la sua divisa rosso fuoco in un sussurro ha detto: “Signore, il Rowenta Pro è fuori produzione da circa 12 anni...non ne vengono piu’ prodotti da allora....e poi, mi scusi, che fine ha fatto il suo Rowenta Professional?”
“Veda, signorina, nel tentativo di stirare la mia Polo Fred Perry, simile a quella che il mio amico Tec regala regolarmente al suo amico del cuore Max, l’ho, inavvertitamente, si intende, fracassato sul finto parquet del soggiorno...”

L’addetta è impallidita ancor di piu’ e, quasi in lacrime, mi pare abbia detto: “Bastardo!....mi segua...”.

Lasciando il ferro sul tavolo l’ho seguita dietro il bancone e, da li, facendo scivolare una parete zeppa di cellulari ci siamo inoltrati in uno stretto e buio corridoio. L’impressione che il corridoio conducesse verso le viscere del centro commerciale ha trovato conferma nel gelido respiro che mi colpiva in volto. Dopo diversi metri siamo giunti in una enorme grotta con le pareti ricoperte di cemento grezzo ed illuminata da grossi fari. L’enorme struttura era invasa da casse, cassoni e oggetti vari ricoperti da spessi teli bianchi.

Ho fatto in tempo a scorgere, sotto un telo che sembrava celasse la prua di una nave, un vecchio salvagente crepato dal tempo su cui, sbiadito, il nome Withe Star Line. Il nome della nave, che subito la signorina si affrettava a coprire, iniziava con la “T”. di fianco un pannello ricoperto d’ambra cesellata spariva sotto un panno nero.

L’omino, il viso da topo e gli occhi miopi ed acquosi, era seduto ad una vecchia scrivania di ferro ricoperto da una finta pelle verde. Senza perder tempo mi intimava. “un documento!”.

Come se fosse normale ricevere quella domanda ho estratto la carta d’identità. Lui, lasciando danzare le dita ossute sulla tastiera del pc che aveva di fronte, mi è parso interrogasse un qualche database. “Uhm, Uhm...va bene...lei aveva già in dotazione un Pro! Che fine ha fatto?”

Ho temuto per la mia incolumità: “Distrutto....distrutto...”
“Bastardo!” ha urlato ora la signorina colpendomi al volto con un manrovescio.
“Si calmi 856!” ha urlato l’omino ossuto.
La signorina si è allontana ed ho seguito allora il miope verso una grossa cassa di legno su cui capeggiava una svastica. L’ha aperta e, di fronte ai nostri occhi, è comparsa una cassetta placcata oro con impresse in nero solo queste parole “Pro Rowenta”.
“Lei sa”, ha detto l’omino fregandosi le mani “che nel 1944, poco prima dello sbarco in Normandia , un manipolo della 101 aviotrasportata, guidata dal pluridecorato Ten. Richard Winters, fu paracadutato tra i monti della Baviera per distruggere non il Nido delle Aquile, residenza di A. Hitler, ma il super segreto bunker nel quale i fisici germanici Rowenta lavoravano alle nuove bombe volanti V3 ed al Superferro che, parole di Goebbels “sarebbe durato come il III Reich: un millennio!?”
“L’ho sentito dire...” ho detto polendomi del sangue dalle labbra.
“Ora lei ha tra le mani il Rowenta XJK Professional Thunder. Piastra in rubino e ceramica tipo Shuttle, condutture in alluminio, autoasciugatura lamellare, raffreddamento ad uranio particellato...e.....indistruttibile....e....vede questo bottone rosso celato sotto la pistra? In qualsiasi parte del mondo si trovi una squadra Rowenta verrà a recuperarla per riportarla a casa! Ovunque lei stira al suo fianco c’è Rowenta!” ha concluso irrigidendosi e facendomi temere un malore.

Sono uscito dal negozio, dopo aver firmato il modulo del finanziamento, parecchio soddisfatto.

Inutile dire che anche il ferro comprato ieri annichiliva il vecchio professional (per potenza e gadget vari) ma questo nuovo pro non ha pari....


Gughi

Iphone vs N95 vs Blackberry Curve

Per i patiti dell'Iphone, ecco una bella comparativa tecnica tra alcuni degli ultimi modelli di smartphone/pda disponibili sul mercato.

Il risultato e' che, almeno sulla carta, il caro vecchio Steve esce con la ossa rotte...

Quanto alla prova del campo, un po' di problemini cominciano ad uscire: batterie non sostituibili se non a caro prezzo, una interfaccia utente impressionante ma che nell'uso quotidiano non e' poi cosi' usabile.

Insomma, le cose vanno bene ma forse questo iPhone non sara' quel successo che qualcuno pensava.

Archie

Per Tec, Connie e Bac, ca va sans dire che al momento uso N95 e Blackberry Curve. :-)

giovedì, luglio 12, 2007

Per chi non si accontenta....

Stamattina, tentando di stirare la mia polo Fred Perry, ho rotto il nostro ferro da stiro Rowenta . Un incauto utilizzo combinato ad alcune delle leggi di Newton ha portato il ferro a infrangersi contro il finto parquet. Prima che tutto ciò avvenisse dalla piastra del suddetto erano uscite alcune briciole calcaree. Mi sono dunque consolato pensando che avrei avuto la possibilità di fornire alla mia famiglia un nuovo prestigioso apparecchio da stiratura.

A questo punto ho subito valutato l’ipotesi di acquistare un nuovo ferro da stiro. Mi sono recato nel piu’ vicino punto vendita e, dopo un rapido panorama dell’offerta, ho optato per un prodotto di fascia medio alta armato con antigrip, anticalcare e amenità varie. 2000 watt al servizio delle pieghe da stiratura. Vista l’offerta lo definire una Volkswagen. Affidabile e potente.

A questo punto ho avvisato mia moglie del drammatico incidente certo della sua comprensione.

Senza preoccuparsi se fossi uscito illeso dall’incidente mi ha subito aggredito:

“Rompi tutte le cose belle!” se mi fossi schiantato contro un palo con la 911 Turbo di famiglia la reazione sarebbe stata più contenuta.

“Bello” un ferro da stiro?”, ho pensato.

“Va be Susy ne ho preso uno della stessa marca con qualche funzione in più. E’ anche anticalcare!” ho detto con l’entusiasmo che dedico in genere ad un gol di Ibrahimovic.

“Quel ferro lo avevano regalato alla Ila quando si è sposata! Era nella lista nozze!”

“Ma la Ila , ho sempre riflettuto, è sposata da dodici anni! Vogliamo dire che la Rowenta in dodici fottuti anni non è riuscita a sfornare un prodotto migliore del top della gamma del 1995?” mi sono dunque precipitato a verificare che Rowenta dal 1995 ad oggi abbia aumentato la sua capitalizzazione ed abbia depositato qualche nuovo brevetto.

“Quello” ha ripreso mia moglie” era IL ferro da stiro. Quando l’ho portato a fare il trattamento anticalcare il signore mi ha detto che era inutile comprare un ferro nuovo perchè ferri come quello non ne fanno più!” inutile precisare che visto che il signore ha riscosso 60 euro per il lavoro era un tantino in conflitto di interesse (peraltro nemmeno dichiarato, in violazione della vigente normativa).

Insomma ho rotto IL ferro da stiro. Nel 1944, poco prima dello sbarco in Normandia , un manipolo della 101 aviotrasportata, guidata dal pluridecorato Ten. Richard Winters, fu paracadutato tra i monti della Baviera per distruggere non il Nido delle Aquile, residenza di A. Hitler, ma il super segreto bunker nel quale i fisici germanici Rowenta lavoravano alle nuove bombe volanti V3 ed al Superferro che, parole di Goebbels “sarebbe durato come il III Reich: un millennio!”

Domani mattina, di buon ora e consapevole che il Super Ferro come il Titanic e la Camera d’ambra prima di lui è andato ormai perduto, restituirò il ferro acquistato oggi e, con un agevole finanziamento di 36 rate, comprerò il top della gamma Rowenta negli esclusivi colori lilla 2007...


Guglielmo, il Maresciallo

venerdì, luglio 06, 2007

raccontano le donne?!?

Prendete il Corriere della Sera, edizione Milano, di oggi. C'è un box con il seguente titolo:
"Luxuria e la Yashimoto raccontano le donne".
Ora, se proprio volessi farmi raccontare le donne, piuttosto andrei da Corona. Ma da un uomo che si veste da donna, non voglio sentire nulla!
tec

giovedì, luglio 05, 2007

RICORDARSI VISITA!

Sono convinto che l’inconfessato desiderio di ogni anziani sia, nel momento stesso in cui il soffio li abbandonerà, di veder collassare il mondo di fronte ai loro occhi. Di veder spazzati via in solo colpo i neonati, i sogni ed infine il sole stesso. Che una coltre di buio e piombo cali sulla vita stessa. E’ un sentimento forse umano che prende chi vede giorno dopo giorno affievolirsi la fiammella.

Mia nonna, come alcuni sanno, vive nell’appartamento sopra il mio. Dopo una caduta sulle scale è costretta in casa alternando momenti di lucide a momenti velati. Non passo spesso a trovarla. La mia vita è un susseguirsi frenetico di cose. Oggi, programmandolo da circa una settimana, ho trovato un momento per lei. Mi ero puntato un avviso sul cellulare “RICORDATI VISITA NONNA!” e, mentre il mio Sharp iniziava a cantare ero già sulla rampa che portava da lei.

Con lei, erano circa le 18, c’era la signora polacca che funge da badante e mia zia. Mia nonna, sorridendo e con lo sguardo un po opaco, mi ha chiesto di Sbuzzy e Ricky. Ho parlato con mia zia di lavoro e case sino alle 18.20 circa poi, quando è andata via, sono rimasto con la badante e mia nonna. Ho raccontato a mia nonna di Riccardo che, per segnalare una certa ingenuità di Federico, lo ha apostrofato affettuosamente con “Pirla di un pirla!”. Io e la Susy siamo rimasti di sasso. Riccardo, vista la nostra gelida reazione, ha capito di aver detto qualcosa di sbagliato e, mortificato, è esploso a piangere. Mia nonna, per chiosare, ha voluto raccontare pure lei un racconto dell’infanzia delle sue figlie. In sostanza mia madre, vedutasi sottrarre da Archie un pezzetto di pizza, lo avrebbe apostrofato con un “ma vaffanculo!”. Mia nonna è la badante, alla fine del breve episodio, ridevano di gusto. Io, spirito razionale, ravvisavo alcune incongruenze.
“Nonna, scusa” ho buttato li “ma la mamma quanti anni aveva?”
“Due! Era piccola!” ha spiegato tra le risate “i bambini sono cosi!” ha precisato.

A questo punto mi ha chiesto della nonna della Susy. Le ho dunque letto che vive anch’essa con una badante georgiana, tifosa fanatica del suo compatriota Stalin, dispersa nella pampa brianzola.
“Molti vivono lontani dalla famiglia!” ha sentenziato la badante. Pensavo si riferisse alla solitudine della nonna di mia moglie.

“Molti polacchi vivono lontano da casa! Milioni! Si pensa che il 23 dicembre 23.000 polacchi abbiano passato il confine con Germania!”. Ricordando che il più famoso flusso germanico verso la Polonia si svolse in settembre e che si trattava di qualche centinaio di migliaia ho immaginato si riferisse al natale trascorso. A questo punto, armato di buona educazione, ho precisato “Eh si…”.
“milioni! Milioni! Di polacchi!” è esplosa lei evocando un’immagine angosciosa “vivono all’estero! Laureati, dottori, ingegneri lavorano all’estero!”
“Eh si…adesso però arriveranno un pochino di soldi dall’Unione” ho precisato nuovamente.
“Eh si…ricattando mezzo continente e sfruttando il vostro ingresso nell’unione europea copn decorrenza dopo domani vi sommergeranno con una bella valangata di euro, tratti anche dalle mie tasse, con i quali forse la finirete di rompere i coglioni!”avrei voluto dire.
A questo punto la nostra si è lanciata in una analisi economica piuttosto ardita.
“Si! Ma questi soldi servono per fare strade, aeroporti mica sono sussidi! Ci vogliono i soldi per aprire posti di lavoro, per mantenere giovani, per sposarsi!”

A questo punto, in ricordo dell’infanzia in cui mi teneva con se, mi nutriva, mi coccolava e cantava canzoni struggenti, ho preso una mano a mia nonna e le ho detto “allora come va!?”.

I suoi bellissimi occhi grigi, simili ai miei e a quelli di Riccardo, si sono velati.
“Come va il lavoro?”
“Bene…bene nonna…” ho detto commosso.
“Non farti cacciar via…” ha sussurrato lei.
Ho temuto dunque che l’azienda per cui lavoro, mediamente soddisfatta del tempo che dedico al blog e della mia produttività vicina a quella di un lama sul Tibet, avesse espresso qualche malumore su di me avendo deciso di privarsi della mia presenza.
“Ma no nonna….”

“Hai due bambini sul groppone…qualche tegolina potrebbe sempre capitare sulla testa!”
Ho atteso che il suo volto, come nell”Avvocato del Diavolo” si trasformasse in una maschera demoniaca e ghignante. La badante, intanto, rideva.

Se non fosse stata la stessa persona che mi faceva le iniezioni di gammaglobulina e che, ad ogni puntura, mi portava un gioco spettacolare, probabilmente mi sarei alzato dicendo:

“MAVAIACAGARE!”.

Ed invece, dolcemente, ho detto “Nonna, vado a casa adesso…” L’ho baciata e sono andato a casa un pochino angosciato sulla mia sorte lavorativa.

Cosa è rimasto, mi sono chiesto sulle scale, della mia dolce nonna?

Ho impostato un nuovo avviso. “RICORDARSI NO VISITA NONNA!”


Guglielmo

Proprietà

Il concetto di proprietà è un concetto delicato.

Sbuzzy Ru, in occasione del suo compleanno, ha ricevuto in regalo due macchinine di Winnie The Pooh, un bowling con pupazzetti al posto dei birilli (comprato da me e duramente contestato dalla Susy. La madre di Sbuzzy non coglie l’importanza della motricità e del coordinamento occhio-mano nell’infante), un bel libro sulle creature del mare, un papera nuotante a molla, un telefono (“fisso”) con tasti iridescenti e, da suo fratello, una apprezzatissima pallina sempre dell’intramontabile Tigro.

Tutto sommato, considerando i fasti passati di Riccardo, une modesta messe. Ma il piccolo Sbuzzy, sempre intensamente dedito alla vita interiore, era soddisfatto e, mentre cenavamo, sfogliava il suo libro nuovo rimirando le creature in 3d che sgusciavano fuori dalle pagine. Impugnando la papera a molla passava poi a colpire la palla di Tigro gettandola, nella sua empirica verifica delle intuizioni newtioniane, giu dalle scale.

Ma sul piccolo Sbuzzy, un asceta, grava l’ombra dell’esproprio. Suo fratello, malgrado abbia ricevuto diversi sacrifici, non ha placato la sua fame di possesso. La paperetta a molla è gia stata indicata come protagonista del suo pomeriggio in piscina. Il libro delle creature del mare, giudicato troppo complesso per l’asceta, requisito e consultabile da Sbuzzy solo con la supervisione del professore. La macchini di Tigro requisita, il bowling, ancora sigillato poichè verrà aperto sabato alla mia presenza, è stato definito bello e quindi in odore di esproprio.

“Riccardo, questi giochi sono di Federico!” ha tuonato Susy.
“Ma il papà dice sempre che i giochi sono di tutti! Quindi anche questi sono miei!” Nel sofisma ho dunque inserito “i giochi sono di tutti ma alcuni giochi, quelli del compleanno, sono del loro proprietario.

Sbuzzy, in attesa che il sofisma venga convertito in Legge e reso esecutivo da me e da sua madre, appena il fratello si avvicina ad uno dei giochi con cui armeggia( impellente, la necessità di giocare proprio con quelli che coglie il professore) lancia urla degne dell’aquila dalla testa bianca.

Gughi

mercoledì, luglio 04, 2007

Che palle...

La giornalista americana, figlia di Brezinskj, che ha bruciato in diretta una notizia riguardante Paris Hiltyon ha compiuto un gesto salutare. E’ disgustoso vedere personaggi noti alle cronache giudiziarie diventare cantanti, attori o semplici profeti del nulla. Lo spazio che la televisione, anche pubblica, concede a queste persone è immorale. L’arroganza con cui ricattatori, truffatori e ladri in doppiopetto rilasciano interviste o si mostrano in Costa Smeralda è il trionfo del vuoto morale in cui brancoliamo. Parenti di vittime di omicidi, incidenti o attentati diventano megalomani logorroici ai quali è chiesto un parere ed un opinione su tutto. Se va bene diventano protagonisti di un reality. La spazio privato, il riservo, la vergogna sono scomparsi. Al soliti i giornalisti ripetono a raffica “la colpa è nostra..:” però nessuno che prenda una posizione netta e smetta di scrivere e di parlare di quello che alla fine è solo gossip, pettegolezzo e un forsennato scavare nel fango.

La gente purtroppo è golosa. Vuole sapere di Ricucci, delle mutande di Corona, della Falchi, di cosa fa adesso Tanzi o Fiorani.

Tristissimo....ed alla fine pure parecchio palloso!

Gughi

Ancora sulla Banda...

Ieri sera ho visionato l’ottava puntata di Band Of Brothers. Nelle sere in cui mi è stato possibile, con la cupa abitudine di un dobermann, ho visionato un episodio della serie.

Questa terza visione non ha fatto che confermare la prima impressione che ebbi qualche anno fa: bellissimo.

Ho visto diversi film di guerra ma nessuno come questo. Lo spirito del libro di Ambrose è reso magnificamente e la guerra appare in tutti i suoi aspetti. La morte non è mai carica di onore ma spesso si palesa per una pallottola vagante o per una banale disattenzione o imprudenza.
Non ci sono eroi ma qualche azione coraggiosa. Non ci sono vigliacchi ma uomini bloccati dalla paura e dal panico. Si combatte non per alti ideali ma per l’uomo con cui si divide la trincea. Chi torna in prima linea ancora convalescente torna per i compagni di plotone. Le battaglie sono rese per quello che sono: il caos. Non si capisce da dove arrivano gli attacchi ed alla fine come vengano respinti. Le carenze organizzative, mancanza di munizioni, divise, medicinali, vengono sopperite con il sacrificio. Le ferite piu’ profonde, portate sino all’ultimo dei giorni, non sono quelle incise nella carne ma quelle che segnano l’anima dei sopravvissuti che hanno visto, impotenti, spazzati via i propri amici e gli uomini con cui si è condiviso tutto. Non esistono, come dicevo, eroi. Ma uomini che, gettati allo sbaraglio, riescono spesso a dare il meglio di se stessi. Capiscono, infine, che l’unico modo per sopravvivere alla guerra è combattere con i migliori (la 101 divisione) e superare l’orrore tenendo viva l’umanità nei confronti dei propri commilitoni. Gli uomini che si spezzano nel frastuono dei morati nemici non sono quelli peigati dalle ferite ma quelli che hanno visto morire o feriti gravemente tutti i loro amici. Senza di loro, senza questa banda di fratelli, diventa impossibile proseguire.


Guglielmo

martedì, luglio 03, 2007

Professori e stipendi

Perchè allora non triplicarlo?
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