mercoledì, marzo 15, 2006

Red passion

Rideva. Rideva Liguori su La7 tentando di buttare tutto in vacca. Abituato agli interventi a Controcampo su fuorigioco e rigori non dati, pensava di buttare ironia su Romano Prodi. E Ferarra, che capiva che a buttar tutto in vacca ci si rimetteva, lo ha gelato “Non facciamo Zelig Circus…”.

E saltando su Italia 1 c’era Belpietro. “Berlusconi mette Prodi ko.!”, diceva che sarebbe stato il titolo de “Il giornale”. Ma non ha osato. E nell’imbarazzo generale, dopo la domanda insidiosa sulle quote rosa, cadeva la linea telefonica del Presidente e con occhi smarriti i tre giornalisti in studio si guardavano temendo che la linea non fosse caduta per caso.

A otto1/2 intanto Giulianone gigioneggiava. Mi faceva ridere con le sue battute e intanto cercava di mettere Prodi in cattiva luce. Faceva ironia su Berlusconi ma al contempo rideva, senza eccedere come Liguori poco prima, del Professore. (Ad un certo punto, gli è di certo scappato, anche Silvio, dopo mesi a chiamarlo “Signor Prodi”, lo ha apostrofato così.)

E l’anomalia italiana era tutta li. Bastava saltare di qua e di là e vedere che metà dei giornalisti coinvolti nel dibattito post confronto erano giornalisti di Panorama, de Il Giornale o di Mediaset. Trincerati a difesa del nulla. E tutti, con mille sforzi, tentavano di far credere che Silvio avesse stravinto.

Ed invece non ha stravinto. Era teso Berlusconi. Tracciava linee, cerchi, barrette e cifre sul foglio candido senza alcuna connessione con ciò che diceva.

Ha tirato fuori la solita storia dell’euro cambiato troppo alto e, finalmente, qualcuno, con la semplicità di chi sa insegnare, lo ha zittito. Gli ha spiegato, se ce ne fosse stato bisogno, perché l’euro a 1500 lire sarebbe stato un suicidio per il Paese.

E Silvio, poco avvezzo alle domande non addomesticate, alla mancanza di un pubblico delirante in bandiere e fazzoletti azzurri, ha stentato. Ha sbagliato pure telecamere il Grande Comunicatore. (e chi lo dimentica a Ballarò dopo le regionali quando lo misero in mezzo e pure Alemanno si dissociò…)

Faticava a contenersi nel minutaggio concessogli (le regole proprio non le sopporta…) ed il punto piu’ basso, per me, lo ha toccato quando ha detto “Eh no, 19 secondi…” recriminando sul recupero concesso da Mimun a Prodi. Mi è parso un ragazzino che questionasse sui secondi di recupero al calcetto con gli amici.

E poi le “Signore”…le signore che non vogliono lasciare il focolare per andare a Roma…

A parecchie osservazioni Berlusconi non ha saputo rispondere. E la stoccata finale sui dipendenti di palazzo Chigi era fiammeggiante.

Temevo che Prodi avrebbe parlato con la sua solita lentezza, che si sarebbe fatto schiacciare, che sarebbe andato in pallone. Ed invece si è mostrato al di sopra delle aspettative. Ha parlato pacatamente, si è fatto rispettare, ha detto cose chiare e semplici. Certo, faceva ridere con quei suoi sospironi ad occhi chiusi, faceva ridere quando faceva quei sorrisoni da curato di fronte agli ossibuchi però, secondo me, era sincero. Ha detto cose da padre.

E’ stato criticato per aver parlato di sacrifici e di felicità. Non è JFK. Non è il reverendo King. Non è RFK e non è nemmeno W. Churchill, però quando ha detto quelle cose era credibile. Non mi ha fatto sognare però mi ha fatto credere che si possa vivere in una Paese diverso.

Prodi non è il mio ideale di leader. Se dovessi scegliere un leader, sceglierei Fassino o Veltroni.

Ma mentre parlava, forse fingeva alla grande, sembrava davvero in grado di tenere unita la coalizione e di far rispettare il programma.

C’è stata infine una parola che piu’ di altre mi ha colpito. Una parola dimenticata da tanto tempo, e che nei discorsi che ascoltiamo non viene mai menzionata. Una parola che dovrebbe far vibrare le corde di ogni cristiano e di ogni persona di sinistra: solidarietà.

Non credo che questo confronto abbia spostato voti. L’unica cosa che ha fatto, come aveva chiesto Eco nei giorni scorsi, è stato di aver ridato fiducia agli indecisi di sinistra.

L'unica cosa che fatto è stato di aver riacceso una fiammella di speranza in chi è stanco di sentirsi chiamare “Comunista” solo perché vuole vivere in un paese giusto.

Il Maresciallo

1 Comments:

Blogger fracanappa ha sostenuto

Non ho seguito il tanto atteso scontro tra titani, il martedì sera mi dedico allo studio di antiche arti marziali cinesi,
ma anche fossi stato a casa avrei fatto qualcosa d'altro.
Non mi interessa la politica fatta in questo modo, come si diceva un tempo la trovo un' americanata.
Quindi vanno benissimo poi tutti i commenti dei vari opinionisti sul tono divoce, sull' inflessione della voce, su chi è più telegenico ecc. ecc.
Fare politica è qualcosa di diverso. Sempre tanto tempo fa si diveva che la politica è un' attività concreta, è fare delle cose.
Ma tant' è questo abbiamo e su questo dovremo esprimerci il nove aprile.
In bocca al lupo a tutti.

12:49 PM  

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