mercoledì, marzo 28, 2007

Roma!

A Roma eravamo più di ottantamila..sui giornali non è uscito niente.
come al solito faccio un copia e incolla e lascio che ginsberg parli per me:

«La storia recente è il documento di una vasta cospirazione per imporre un unico livello di coscienza meccanica al genere umano e sterminare tutte le manifestazioni di quella preziosa parte di senzienza, identica in tutti gli uomini, che l'individuo divide col suo Creatore. La soppressione dell'individualità contemplativa è quasi completa. Gli unici dati storici immediati che possiamo conoscere e sui quali possiamo agire sono quelli propinati ai nostri sensi mediante i sistemi di comunicazione di massa. Questi mezzi sono esattamente i luoghi in cui le sensibilità e le confessioni della realtà più profonde e più personali sono più proibite, beffate, soffocate. […] Poiché i sistemi di comunicazione di massa possono comunicare soltanto livelli di realtà ufficialmente accettabili, nessuno può sapere la misura della vita inconscia segreta». (Allen Ginsberg, New York, agosto 1959)

venerdì, marzo 23, 2007

Archie!

Oggi è il compleanno di Archie. Stamattina ho provato a chiamarlo tre volte e lui mi ha richiamato due ma non ci siamo sentiti. Archie, nel corso degli anni, è, come tutti noi, cambiato. Gli studi, le responsabilità familiari, gli impegni lavorativi lo hanno mutato. Il suo approccio alla realtà è dunque manageriale.

Da casa sua al parco pretende che io, che lo passo a prendere sotto casa, faccia una manovra evidentemente proibita. La freccia bianca su sfondo blu indica chiaramente il divieto di svolta a sinistra (passando sulle rotaie del tram) ma lui, implacabile, ordina : “Gira, gira!”.

Io che sono ligio al codice nicchio. Lui allora, da copione, mi incentiva: “Se ti fanno la multa la pago io!”. Dimentica i punti della patente ma un buon manager non mostra tutti gli aspetti di una sfida. Io giro e aspetto il fischio.

I bambini intanto dietro si agitano. Già pensano alle macchinine. Archie apre dunque un tavolo di trattativa. Stabilisce che un numero di gettoni per bambino sarà fisso e la parte piu’ corposa invece variabile in base al rendimento ed alla valutazione semestrale. I bambini iniziano dunque a chiedersi se la retribuzione di cui parla Archie sia lorda o netta.

Da bambino qualcuno commise il tragico errore di regalarci un libro di esperimenti. Nelle pagine (ne ricordo l’odore e la levigatezza: sembrava un testo marziano) venivano descritti degli esperimenti per comprendere temi come l’inerzia, la carica elettrostatica e via dicendo. Uno in particolare colpì Archie: quello sulla forza centrifuga. Un ragazzino faceva girare vorticosamente un secchio d’acqua pieno per mostrare che la forze centrifuga schiacciava l’acqua sul fondo del secchio impedendo l’uscita. Una mente semplice, la mia, avrebbe preso atto della scoperta limitandosi a dire : “hai capito....”.

Ma una mente come quella di Archie...nel giorno del compleanno di mia madre, mio fratello, mentre trasportava una lussuosa torta di pasticceria con scritta in marzapane, fu fulminato dall’empirismo. Iniziò, bambino di circa 6 anni, a far ruotare la guantiera come un lanciatore della Major League lasciando attoniti i miei genitori. Lo stupore di Sandrone, animato da un illuminismo vandeano, si ripercosse direttamente sul sedere del Newton di Musocco. La torta, ovviamente, uscì dal mirabile esperimento malconcia.

Io, da allora, l’ho sempre guardato con ammirazione. Oggi lo ammiro ancora. Pur essendo il solito Archie, rivedendo in lui le fisse che aveva da bambino, si muove in Europa disinvoltamente. Quando parliamo mi consiglia sul lavoro e propone punti di vista originali sugli argomenti che affrontiamo. Spesso parlando con amici ci si trova su posizioni differenti ed inconciliabili ma tra fratelli, cresciuti come noi insieme, cibando la nostra mente delle stesse cose e situazioni, non solo ci si trova sulle stesse posizioni ma, se su posizioni diverse, si comprendono le ragioni dell’altro.

Quando poi rievochiamo le avventure con Big Sandrone un solo sguardo o una sola parola e ridiamo come i matti.

Sono orgoglioso di Archie. Al lavoro quando dico “mio fratello dice che...” tutti si zittiscono.

Insomma Archie se rispondi a quel cazzo di prototipo di cellulare di prossima generazione ti farò gli auguri, altrimnenti...BUON COMPLEANNO!

Gughi

giovedì, marzo 22, 2007

Marionette!

mercoledì, marzo 21, 2007

Dietrologia

Ma come mai - se è vero come è vero - il più importante gruppo editoriale italiano (filogovernativo) ha speso quello che ha speso per ritirare dal mercato le foto di Sircana?

Come mai - se è vero come è vero - il Garante della Privacy, ex consigliere giurico di Prodi si è affrettato a emettere quel provvedimento così restrittivo?

Ma in particolare: ci sono altre foto oltre a quella già vista?

Guglielmo, il Censore

Sic Transit...

Può la leggerezza di una sera costare il posto? Può un uomo che si è fermato a gigioneggiare con un trans o una prostituta perdere il posto di lavoro e la reputazione ed insomma veder crollare la propria vita come un castello di carte?

Lo scandalo dell’affaire Sircana sta nel fatto che a fianco della macchina c’era un trans e non una donna?

Lo scandalo, in questo paese, è che si tratta un trans. Perchè fosse stato una donna tutti lo avrebbero guardato con ancora piu’ indulgenza perchè, si sa, il maschio italiano...

Ma lo scandalo non è nel fatto che di fianco alla macchina c’è un trans ma un essere umano che vende il proprio corpo per vivere in violazione di una serie di leggi e regole del vivere civile.

Che intorno a quella persona che si prostituisce girano droga, violenza e ricatto e che ai confini di quel marciapiede ci sono case e cittadini che vivono con disagio l’illegalità che si consuma su quei marciapiedi.

Mi aspetto che un uomo con quelle responsabilità sia fermo e che non ceda alla "legerezza di una sera d'estate".

La risposta alla prima domanda è, per me,: Si....


Gughi

martedì, marzo 20, 2007

Wtc

Sabato sera ho visto World Trade Center di Oliver Stone. L’ 11 settembre visto con gli occhi di due poliziotti dell’Autorità Portuale che finiscono, senza nemmeno comprendere di essere vittime del terrorismo, sepolti sotto le macerie delle Torri.

Intorno al loro New York ed il New Jersey con i loro abitanti sgomenti di fronte all’orrore ed all’angoscia dei fratelli, figli, padri e madri dispersi nella coltre di polvere.

Non è, come mi aspettavo da Stone, una cronaca dei fatti o un atto di accusa, ma la testimonianza dell’America che si sveglia in guerra. I nemici, i terroristi, sono sullo sfondo perchè il regista non vuole mostrare questo. Vuole mostrare l’America, compatta, che vive quella giornata stringendosi intorno a NY, stringendosi l’uno all’altro con la certezza di superare anche questa giornata.

Una sola parola è rivolta contro l’infame atto: “bastardi!”. La pronuncia un pompiere che alla fine del film dal Wisconsin ha raggiunto il WTC per portare aiuto e conforto a chi ha bisogno.

Non sono gli atti di eroismo che lampeggiano nel fumo e nelle fiamme ella rovina, sono gli atti di altruismo di generosità tra sconosciuti. Sono gli uomini che si calano nelle viscere delle rovine fumanti per trarre in salvo chi ancora respira e che è li perchè quando ha sentito “chi se la sente di entrare?” non ha esitato ed ha fatto un passo avanti ben sapendo che era un passo verso la morte.

Non è il solito film retorico. E’ un film che alla fine mostra il volto compassionevole e generoso degli Stati Uniti. Un Paese che anche nello sgomento del piu’ impensabile degli attacchi sa trovare in sé la forza per reagire subito e bene senza sbandare nel caos o nel “si salvi chi può”.

Tra le macerie, dopo poco ore dal crollo, quando la notte calava su paesaggio spettrale delle rovine, un paio di uomini in divisa, a rsichio della vita, si avventurano alla ricerca dei superstiti spinti dalla chiamata di Dio e dall’ethos del Corpo dei Marines.

L’America che amiamo...

Guglielmo

lunedì, marzo 19, 2007

Mastrogiacomo

Eì libero. Siamo felici per lui e per la sua famiglia.

Mi chiedo i 5 talebani che hanno liberato cosa faranno.

Coltiveranno aiuole o riprenderanno a fare ciò che facevano prima?

E' lecito scambiare la vita di una persona con quella di 5 persone che magari mieteranno altre vittime?

E' giusto che uno Stato ceda ai ricatti?
Che messaggio è passato al popolo afgano?

E questo, come ben si sa, non alimenta la fiamma dei sequestri?

Mah...


Gughi

venerdì, marzo 16, 2007

trasparenza?

Affascinato dalla nuova pubblicità della TIM sul contratto "tutto compreso" ho dedicato qualche minuto a vedere le specifiche.
La cosa macroscopica che balza all'occhio è che è "tuttocompresounpardipalle". Infatti le chiamate hanno, giustamente aggiungerei, il limite di 250 minuti al mese. Mi va bene che ci sia un limite, però gradirei che venisse detto, scritto, e specificato a caratteri cubitali...
Infatti, dalla pagina delle specifiche si evince, ma non è scritto, che bisogna avere un profilo "base" sottostante...
Questa è trasparenza? Un po' opaca, per me...

Tec

Khalid

Ma uno ridotto così...

Non confesserebbe pure l'assassinio di Cesare e la breccia a Porta Pia?

Oltre ai due attentati alle Torri Gemelle, il nostro sarebbe pure responsabile dell'uccisione di Daniel Pearl, il giornalista del Wall Street Journal rapito in Pakistan per motivi ancora oscuri.

Per fugare i dubbi degli scettici come me, Khalid gioca d'anticipo:

"Ho decapitato con la mia mano destra benedetta la testa dell'ebreo americano Daniel Pearl. Per quelli a cui piacciono le conferme, ci sono mie immagini su internet mentre tengo in mano la sua testa".

Gughi

Carlo Maria

Ci sono uomini che sanno ancora parlare ai cuori...

Guglielmo

giovedì, marzo 15, 2007

Run, Baby Run!

Direttamente dagli Stati Uniti tramite corriere mi sono procurato

http://www.apple.com/ipod/nike/run.htmlrato!


Da domani si corre avendo sotto controllo tutti gli aspetti tecnico tattici della corsa!

Mai piu' senza!

Ps: per non fare barbonate, tipo infilare l'apparecchietto nel calzino, mi sono comprato le apposite Nike!

mercoledì, marzo 14, 2007

Per forza o per Amore

Ieri sera il piccolo Federico (8 mesi) ha detto addio ai lussi ed alle attenzioni della camera dei genitori per essere trasferito, coattamente, nella stanza con suo fratello.

Si temevano disordini da parte dell'esiliato invece, con calma serafica, il piccoletto si è guardato intorno e, dopo un sospiro, ha calato il crapino sul cuscino.

Riccardo dopo aver visto il lettino in camera sua si è esposto con promesse importanti. Se Fede si fosse svegliato lui sarebbe scivolato fuori dal letto e lo avrebbe assistito. Durante il pomeriggio, continuava ad accostarsi all'orecchio del fratello per confidargli piani segreti per la notte. Il piccoletto, ingenuo, esultava alle confidenze ed all'importanza che il suo idolo gli riservava.

Alle 20.00, quando Fede era già spalmato sul materasso, è stato il turno del Professore di entrare in camera. Dopo le abluzioni serali il nostro si è infilato nel letto è, li, improvviso e senza preavviso, ha intimato a sua madre: "Portalo via il Fede!"

"Perchè?" ha risposto la Susy allarmata.
"Mi da fastidio....portatelo via con te..."
A quel punto anch'io sono stato coinvolto nella bagarre.
"Cosa c'è?" ho chiesto.
"Portalo via il Fede...mi da fastidio...". La Susy intanto rideva e guardava come mi districavo.
In effetti Federico tende, nelle prime ore del mattino e in quelle successive alla messa a letto, ad manifestare rumorosamente i suoi problemi di pancia creando un'atmosfera simile alla foresta pluviale.
"Che fastidio ti da?" ho incalzato temendo che mi rispondesse : "fa le puzze!"
Ed invece il fastidio era spirituale: se è stato permesso che Fede si installasse in camera nostra e occupasse il suo giusto ruolo in famiglia non è tollerabile che si appropri anche della camera del prof!

Noi ci siamo mostrati irremovibili. Riccardo dunque ha attuato una forma di protesta estrema. Ha preso la sua coperta, due amici (Winnie e Tigro) e si è trasferito in soggiorno.
"Lui sta nella mia camera. Io sto qui in soggiorno!" ha detto rinculando sotto la coperta.
"Stai scomodo qui..."ho detto.
"Io sto comodissimo!" ha detto sdegnato "io sto dove sono i miei amici!"
"E dove sono?" ho chiesto non vedendoli
"Qui!" ha detto scoperchiando la copertina. Mi sono trattenuto dal ridere ma ho capito che si profilava un braccio di ferro memorabile.

Ho cercato di far ragionare Riccardo ma niente. Ho citato fratelli che dormivano insieme giochi futuri e risate notturne (quante risate e partite al pc con Archie da bambini prima e da ragazzi poi). Niente. Federico gli dava fastidio. All'improvviso, dopo mesi di armonia tra i due (salvo rari episodi di gelosia), il piccolo si trovava nella tempesta. La cameretta era evidentemente l''ultima ridotta di Riccardo. L’ultimo baluardo contro il caos e l’anarchia.

Mentre il piccolo dormiva felice per questa sua promozione, suo fratello inscenava quindi un sit-in di protesta con occupazione di divano e televisione. Pensare a quel cucciolo vittima di intolleranza scuoteva il mio senso di giustizio.

Che fare?

Come Lyndon Johnson che negli anni ‘60 inviò l’82 aerotrasportata per sedare le proteste seguenti all’integrazione dei neri nelle scuole della Virginia, cosi’ ho capito che bisognava imporre con la forza i diritti del piccoletto.

Riccardo non ha gradito. Per far pace si è presentato con un dito dolorante per farsi medicare. Gli ho messo un po di creme per le mani che ha sortito subito un effetto miracoloso. Ci siamo spiegati e poi è andato a letto.

Prima di addormentarsi ha preteso che una tenda cubica nascondesse alla sua vista Sbuzzy Boy (soprannome ereditato dal Buzz Lightyear di “Toy”) e ha intimato “Mamma...se il Fede inizia a fare “gneegnee” vieni e te lo porti via...:”

La prima notte è stata tranquilla...

Guglielmo

martedì, marzo 13, 2007

Il Massimo...

Quando , reduce da gravissimi infortuni, si ruppe il ginocchio contro la Lazio piansi. Ero in macchina, tornavo dal lavoro, e dalla radio compresi che per il fenomeno era iniziato un nuovo calvario. Quando vinse i Mondiali, con quell’orrendo taglio di capelli, fui contento per lui. Mi sembrava una bella favola con un lieto fine. Quando andò via da Milano per Madrid rimasi male. Era come se un amico, un compagno di mille battaglie, avesse deciso di andar via.

Poi, quando è tornato a Milano, ho capito che ha qualche problema. Ha problemi con l’Inter e con la nostra città. Dopo il 5 maggio, il tremendo gorgo nel quale fu scaraventata la fragile psiche di ogni nerazzurro, nemmeno una mente sconvolta avrebbe potuto pensare di tornare vestendo la maglia piu’ odiata.

E lui invece, con tutte le squadre in cui poteva andare, sceglie l’unica proibita. Torna e, spinto da tifosi e dai giornali che amano tormentare la psiche nerazzurra, segna un goal nel derby.

Dopo Valencia, dopo la rissa, dopo le insinuazioni sul Campionati in corso, io, al gol del numero 99 del Milan, ne ho pensate d’ogni. Era come se lui, sul quale avevamo rovesciato amore e speranza (mi ricordo ora che in occasione dell’infortunio gli scrissi pure una mail tramite sito dell’Inter), ci avesse pugnalato alle spalle.

Ed allora Massimo, che oltre a tutte queste cose, ha pure sborsato qualche decina di milioni di euro per lui e che in settimana è stato deriso in attesa del Derby, al gol di Ibra, cosa avrebbe dovuto fare?

Avrebbe dovuto scendere in campo e consolare l’ex pupillo che al gol, certo in risposta ai fischi, aveva esultato con le mani a coppa sulle orecchie?

Massimo è meno signore ma piu' umano di quello che si pensasse...


Gughi

domenica, marzo 11, 2007

il 1001 è questo...

....e lo dedico di cuore a Big Sandrone. Col quale, anni e annorum, vidi un derby mentre gughi stava per partire o era alla prima licenza di militare.
Immagino oggi, cosa avrà provato dopo il gol del brasiliano ingrassato.
e cosa avrà dovuto ingoiare dopo!!!
forza inter!
tec

sabato, marzo 10, 2007

1001

Sono trascorsi due anni e 1001 post dalla nascita del conciliabolo(restiamo in attesa del post numero 1000 di Tec).

E'nato tutto una sera di fine inverno quando un Tecnologo elettrizzato teorizzò la nascita di un luogo virtuale di confronto.

Aderimmo tutti con entusiasmo conivolgendo poi altri compagni d'avventura.

Alcuni, come Fracanappa, sono stati eliminati.

Altri, come Archie e Bach, si sono lentamente spenti.

Archie giura e spergiura che la sua home page al lavoro sia il Conci ma quando lo vedo e gli chiedo : "Hai letto il Conci? cosa ne pensi?"

Vedo che annaspa e poi, fingendo una vibrazione in tasca, risponde a fantomatiche telefonate.

il Baccelliere ormai è dato disperso. Compare con qualche fugace copia e incolla e poi scompare.


Connie Boy ormai risponde solo sulla Juve. Nemmeno il post sul Consiglio d'Egitto lo smuove dalle sue posizioni. Lo vedo affondare nel lavoro con le dita che prudono per scatenare una polemica sciasciana ma il tempo gli manca. Ormai non risponde piu' nemmeno alle mail personali. Qualche giorno fa gli ho scritto sempre sul Consiglio e lui non ha nemmeno trovato tempo di rispondere. L'ultima volta che l'ho sentito ha detto che doveva darmi il regalo di Natale. Spero non fosse un Pandoro.

Tec: sono circa tre mesi che mi dice "settimana prossima usciamo". L'ultimo appuntamento è salatato perchè è diventato responsabile del progetto segreto "Cometa" che prevde il lancio di una sonda segretissima a Baranzate. Per amicizia ho finto di credergli.

Io, da parte mia, continuo a scrivere. Ricevo qualche sms di stima dai miei zii lontani (un po meno grazie al Conciliabolo) ed in quei momenti sapere di aver regalato una risata a qualcuno è una bella sensazione che mi accompagna per tutta la giornata. A volte mia madre commenta dal vivo qualche post e discutiao un pò intorno al tema.

A volte sono desolato dal non vedere nemmeno un commento ai miei post ma so che là, oltre lo schermo, i lettori del Conciliabolo, ci sono.

Ogni tanto, mentre nuoto, corro, pedalo, guido la mente corre alla scrittura. Immagino, correggo, reimposto un pezzo e poi, davanti alla tastiera, non devo che scrivere. Quando mi trovo in situazioni paradopssali immagino a come le descriverò sul Conci. Questo mi aiuta a guardare con il distacco necessario alcuni casi della vita.

Quando ho tempo torno indietro nel tempo e rileggo vecchi post.


Pensavo che fosse un'esperienza di breve durata ed invece il Conci è ancora qui.

Allora Auguri a tutti: commentatori, lettori e scrittori.

1001 di questi post!

Guglielmo, il Maresciallo

venerdì, marzo 09, 2007

Marion Cobretti

La struttura in cui lavoro ha subito un’impennata in termini di sicurezza. Il vecchio cancello, che scorreva sollecito alla prima timbratura e restava aperto sino a che il parcheggio si svuotava "a vescica", è stato sostituito con due agilissime sbarre, tipo passaggio a livello, che si alzano ed abbassano come zampe di fenicotteri.

La procedura, tassativa, prevede che l’automobile del lavoratore si infili tra le due sbarre e poi, quando la prima sbarra d’ingresso si chiude e si apre la seconda, acceda al cuore della struttura.

Quelli dietro, per entrare ed uscire, devono attendere quindi che tutte le macchine attraversino questi sistema di chiuse alla panamense. Negli orari topici la coda si esente sino in mezzo alla strada bloccando di fatto il traffico.

Non sazi di questo stile Green Zone è stato messo all’ingresso un cerbero che verifica il corretto svolgimento delle operazioni di ingresso. Il soggetto è addobbato con un paio di Ray Ban alla Marion Cobretti (il Cobra interpretato da Stallone) ed impartisce disposizioni alla classe lavoratrice con uno zelo degno di una fabbrica manufattiera di fine ‘800.

Stamattina, verso le 9 a.m., stava già discutendo con un collega sul tema “accesso alla struttura di automobili con a bordo piu individui”.

La manovalanza, a questo punto, ha deciso una levata di scudi. Voci incredibili hanno cominciato a rincorrersi. Colleghi costretti a perquisizioni, cani anti esplosivi e via dicendo. Io ho fatto la mia parte.


Dopo aver segnalato con noncuranza che stavano scavando delle piazzole per piazzare le mitragliatrici all’ingresso ho raccontato che un collega era stato brutalmente malmenato dal body guard. A chi chiedeva lumi ho risposto serio: “Niente. Luca si è seduto a tavola. Ha scartato il pacchetto ed ha iniziato a mangiare il prosciutto crudo comprato ieri al super...”

“ e allora?” chiedevano curiosi.

”Non lo so..:” ho risposto “ So solo che mentre lo menava ho sentito dire da Cobretti “cazzo è di magro oggi!”


Gughi

giovedì, marzo 08, 2007

La verità rende liberi

“Il Consiglio d’Egitto” è un libro che, probabilmente, si può leggere su diversi livelli. Chiudendolo e leggendo le recensioni di semplici lettori e conoscitori di Sciascia, ho pensato di aver colto solo alcuni aspetti di quest’opera così densa. Mi chiedo però se questo immaginare piani su piani interpretativi e citazioni coltissime non sia da ricondurre alla volontà dell’autore ma all’immaginazione dei lettori.

Le semplici riflessioni che la lettura ha generato hanno riguardato la percezione della verità nel quotidiano e della verità storica.

L’impresa dell’abate Vella, inventare, nella Palermo di fine ‘700, la traduzione di un fantomatico testo arabo che giustifica o demolisce privilegi feudali, è mirabile. Sullo sfondo, in Francia, si agitano gli spiriti della rivoluzione che non mancheranno di travolgere alcuni siciliani coinvolgendo cosi la placida Palermo in un tentativo di rivoluzione subito soffocato con brutale fermezza.

Le reazioni della società, di fronte al falso, sono diverse. Ognuno in quell’opera di fantasia riconosce ciò che vuole. Per alcuni è la scintilla della rivoluzione giacobina, per altri una minaccia alle rendite fondiarie e per altri ancora una conferma della superiorità dei diritti della corona sulle pretese feudali.

Il meccanismo è bellissimo. Mostra come le verità, o meglio la menzogna, viene plasmata, anche inconsciamente, a proprio piacimento. Reputazioni, denari, carriere, amori si legano indissolubilmente a quest’opera di fantasia che, per vanitosa ammissione dell’autore, è addirittura superiore ad un ipotetico vero “Consiglio.”

Il libro è uno specchio della Sicilia. Un impasto di verità, menzogne e convenzioni dove ciascuno gioca il suo ruolo all’interno dei confini che gli sono dati.

I pochi che perseguono la Verità pagano con la vita. Ed anche nella morte subiscono l’ultimo oltraggio. Oltraggio non solo dagli avversari ma anche dai propri cari che non comprendono gli scopi di questa disperata ricerca (L’avvocato Blasi, giacobino primo a sospettare la falsità di quel testo, non solo, sancendo il suo privilegio rispetto agli altri cospiratori, viene condannato alla decapitazione invece che all’impiccagione ma deve anche subire che sua madre prepari una cerimonia che al pubblico manifesti il suo stato ma rinneghi le sue idee di uguaglianza.)

Anche noi, ho riflettuto, viviamo in un mondo dove la Verità è asservita. Sui giornali, nei telegiornali la verità storica viene piegata e manipolata a seconda delle convenienze. Nei rapporti con gli altri anche noi, nel nostro piccolo, pieghiamo la Verità, interpretandola, correggendola, rivedendola. Noi stessi, sotto queste incrostazioni, smarriamo la Verità sostituendola con altre verità.

Alcuni, come l’abate, riescono addirittura a creare un universo di fantasia al quale, poi, aderiscono con convinzione.

Prima di fare queste piccole, quotidiane, operazioni di riscrittura dovremmo sempre ricordarci che la Verità rende liberi.

Guglielmo

mercoledì, marzo 07, 2007

No alla violenza!

Burdisso, il giocatore cui hanno rotto ieri il naso, ha una figlia.
Questa bambina è stata gravemnete malata ed ha costretto il padre a lasciare, per quasi un anno, il suo lavoro.

Quando il difensore ha deciso (da buon padre) di lasciare il lavoro per dedicarsi alla figlia si è recato da Moratti chiedendogli di farlo tornare in Argentina.

Massimo, un signore, gli ha chiesto il motivo e poi gli ha detto di tornare a casa, fare quello che doveva per la sua bambina e poi, a cose risolte, tornare a giocare per l'Inter.

La bambina, pur se sotto controllo, è guarita.

Secondo alcuni, ma non credo, ieri Burdisso avrebbe perso la testa per delle cose dette sulla figlia.


Stamattina su "Radio Milan Inter Fm" si parlava dei fattacci di ieri sera.

Un ascoltatore, invitato a commentare la triste vicenda, ha chiosato:

"Ha fatto bene...anzi...se uno avrebbe detto quelle cose su mia figlia non si sarebbe alzato piu' da terra. Anzi ci scavavo la fossa direttamente..."

Il conduttore, un po imbarazzato, ha lanciato un'altra telefonata...


Gughi

Amala! Pazza Inter! Amala!

L’Inter esce di scena ed i piccoli ed i mediocri si affannano a gioire. I romanisto (-16) si esaltano perchè il gioco della loro squadra è spettacolare. I milanisti (-30) esultano per l’umiliazione subita dai nerazzurri trovando conferma che il nostro campionato è mediocre. Dimenticano che nel nostro campionate ci sono anche loro e se loro riescono a prendere 30 punti dalla prima vuol dire che nemmeno in un campionato di mediocri riescono a far punti ergo sono ancora piu’ mediocri della media.

Che importa. Il destino degli interisti è quello di soffrire. Anche nel trionfo di un Campionato dominato si riesce a trovare motivo di autoflagellazione e dolore. “Non abbiamo vinto la Coppa Campioni!”. Ma chi vince insieme le due competizioni?

Ieri sera Mancini ha sbagliato qualcosa (sempre con il senno di poi) ed i ragazzi sono stati poco lucidi. Mancavano pezzi di pregio ed i valenciani si sono asserragliati come in un fortino.

Siamo fuori. Pazienza. I conti, come sempre, si fanno a giugno.

La rissa è stata vergognosa ma sarebbe bello capire cosa è stato detto a Burdisso e che cosa è saltato in testa al vile che ha tirato un pugno ad un uomo immobilizzato e poi, come una lepre, è scappato via per il campo.

Adesso i vari sapienti si ergeranno a censori censurando e mortificando l’Inter. La violenza esplosa nel finale, frutto di tensione, frustrazione ed una buona dose di provocazioni avverse, è deplorevole ma sentire il rumore dei falegnami che montano la forca in piazza mia pare eccessivo. La vita, ai semafori, sui bus, in ufficio, sui campi di calcetto gronda di violenza e provocazione e non si capisce perchè questi giovani, che in campo mimano una battaglia, debbano essere sempre sereni di fronte ad uno scacco professionale. Tutti erano pronti a sparare a zero (finalmente!) su un Inter tornata, per una notte, ai bei tempi andati e loro, i miei ragazzi, avranno sentito la pressione.

Deplorevole, deprecabile, inammissibile, pagheremo con squalifiche ma non mettiamolo sul piano dei fatti di Catania dove non un raptus agonistico (come quello di Zizou) ma furono messi in atto una serie di atti criminali premeditati.

Spettiamo domenica. Ronnie ci farà un bel gol, i milanisti godranno, il Milan riscatterà la sua scialbissima stagione arrivando, penalizzazione inclusa per fatti piu’ gravi di una rissa a fine partita, a -27.


Per gli Juventini. Non distraetevi su questioni come le nostre. C’è da pensare al Crotone. O ci avete già giocato?


Gughi

martedì, marzo 06, 2007

Eccole di nuovo!

Stanno fiorendo (meraviglia!) le magnolie dietro al Duomo di Milano. Consiglio rapida passeggiata romantica per ammirarle.
Ah, lo spettacolo della natura...

Il connestabile insolitamente romantico e primaverile

venerdì, marzo 02, 2007

La grande distribuzione

Se al Super, uno, perchè ha caldo, non indossa il giaccone allora automaticamnete, all’occhio del cliente anziano, è un addetto della Grande distribuzione. Io, per non deludere l’interlocutore, li assecondo con professionalità

Stamattina all’Esselunga vagavo per le corsie con la mia felpa grigia della Timberland in versione “risvegli” ( barba sfatta e capello corto pettinato alla “appena alzato”).

Una signora, già in coda, mi ha chiesto, mentre avevo in mano un paio di scatole di cereali, dove tenessi i ferri da stiro. Io le ho detto “guardi gli elettrodmestici la in fondo prima del vino”.

Un’altra mi ha chiesto i legumi secchi. “Sono là signora. Vicino ai fagioli in scatola. Di fronte allo scaffale dello yogurt”.

Ho temuto passasse il direttore ndel super e mi rimproverasse perchè non indossavo il camice blu.


Gughi
Creative Commons License