venerdì, settembre 29, 2006

e jobs parte alla conquista di gughi...

B-R-A-V-I-S-S-I-M-O!!!
(a parte che ora devi scaricarti iTunes...), la apple comincia lemme lemme ad insinuarsi nella tua vita. Ora lo shuffle, poi passi al nano con il sistema di contapassi..., poi un iMac!
E allora sarai libero, senza vincoli con l'Architetto... perchè nella Mela nulla si impalla, non si parte in modalità provvisoria, si installa e disinstalla tutto con un click del mouse, le cose vengono riconosciute dal sistema senza necessità di intervento umano.
E allora godrai della vera libertà!
tec

Ora...

...ho anch'io il mio Shuffle!


Ordinato! Resto in attesa!

Evviva!

lunedì, settembre 25, 2006

Cura il computer di tuo fratello come fosse tuo...non si sa mai...

Archie mi scrive una mail delirante da Lutetia.

La sua carta viene respinta da alcuni siti in cui cerca di comprare dvd ed amenità simili.

Indago e scopro che i siti in oggetto accettano, da poco, solo carte virtuali.

Archie ne è sprovvisto. Io ne ho una. Posso comunicargli il codice della mia.

Metà per sms e metà via mail (per sicurezza...).

Ma cazzo Archie! Ho un problema...

Il mio computer non va....


Guglielmo

Gughi e il suo rapporto conflittuale con la letteratura

Il Guglielmo, quando abbandona tom clancy e si avventura in quella che si definisce Letteratura, con la L maiuscola, mostra i suoi limiti.
Già sabato, durante una telefonata, mi raccontava piangente le sue difficoltà con "il Maestro e Margherita".
Ho passato mezz'ora a spiegargli che un romanzo così è difficile da trovare.
Uno scritto dove l'Autore, creando un romanzo nel romanzo, con infiniti argomenti e personaggi, volutamente non ci permette di arrivare ad una trama, in modo da farci sentire spaesati fino a metà del libro.
La figura del Maestro, poi è poesia pura: un uomo sensibile, che crede veramente in quello che scrive.
Bulgakov ci invita al Faust (Mefistofele, Faust, Margherita) e ci avvolge in un intricato vortice enigmantico che rimane irrisolto. E per questo avvincente.
Ma persone come Gughi, proprio perchè alla ricerca di continue soluzioni, liquidano il romanzo a "cagata pazzesca".
Un vero peccato.
tec

Una cagata pazzesca!

Nei giorni scorsi il mio Pc è entrato in crisi. Il Norton, installatomi dal Bacelliere, non si aggiorna piu’ (è scaduto l’abbonamento).

Archie è intervenuto asserendo che non essendo stato installato correttamente e che quindi bisogna disinstallarlo e installarlo nuovamente. Dopo una settimana dalla prima diagnosi Archie mi ha fornito un antivirus free che ho prontamente installato.
A questo punto la tragedia.

Il computer, evidentemente stordito dagli antivirus, è entrato in uno stato di conflittualità degenerato nell’immobilismo totale. In pratica è inutilizzabile.

Resto in attesa di una apparizione tipo Fatima di Archie che metta mano al mio bambino.

Intanto mi godo gli MMS di Archie che ritraggono il Louvre e l?Arco di trionfo con un forte desiderio di inviargli, a suo carico, un bel SMS cion scritto:

“Ma vai a cagare!” farcito con la faccetta che tutto fa perdonare “;-)”.

Mi consola sapere che non è un problema di legami familiari. Anche sua moglie, utente dei servizi gratuiti e sconclusionati di Archie, ha subito rovesci informatici imbarazzanti.

Se rinasco dedicherò meno tempo alla pallacanestro e qualche ora in piu’ all’informatica.

Ho in canna un romanzo paragonabile a “Guerra e Pace” e non riesco a scriverlo perchè privo di supporto informatcio.

Intanto attendo nuovi MMS di Archie...


Ps- Ho avuto conferma che Stalin non era poi cosi male. Infatti aveva impedito per anni la pubblicazione di “Il Maestro e Margherita”. Non perchè fosse un libro sedizioso ma, semplicemente perchè, come direbbe il Rag. Fantozzi, era una cagata pazzesca...

Guglielmo

io comincio a mettermi l'elmetto...

L'appello a Napolitano del disgraziato che chiede l'eutanasia (e si legga "disgraziato" nell'accezione corretta, quindi: colui che è colpito da una disgrazia), sta cominciando a scatenare non tanto il dibattito sulla cosa in sè, quanto i distinguo dei sinistri che già alzano la manina e dicono: "c'è il Vaticano in Italia non si può discutere..", "i cattolici si opporranno", "la cultura vaticano-cattolica di cui è impermiata la società...", quasi che, le caratteristiche socio-culturali italiane possano dare fastidio a chi, come i sinistri, non accetta il contraddittorio.
Il fatto che per la Chiesa Cattolica la Vita sia un Dogma, rende nervosetti i nostri amici sinistri... che gridano "arbitro, non vale!" come chi prende in mano la palla in una partita a calcio.
Beh, comunque si dipanerà la discussione, i sinistri (e nemmeno tutti, perchè l'ala cattolica dell'unione ha già chiarito un paio di cosette, vedi Marini) non accetteranno una discussione serena... abituati come sono a regimi lontanucci dalla democraticità. Non darà loro fastidio la posizione diversa, darà loro fastidio che la posizione diversa arrivi da una serie di Valori che non sono in grado di capire e per questo rifiutano tout court.
 
Tec

domenica, settembre 24, 2006

Campioni del mondoooooooo

sabato, settembre 23, 2006

facciamo il tifo

parrebbe che il più grande stronzo sia morto di tifo un mese fa...
spero sia vero, anche se avrei preferito che fosse stato catturato e poi torturato a morte.
tec

giovedì, settembre 21, 2006

lo dicevo, io...

Keuth Richards ha smesso con la droga. Ma mica perchè fa male (alla sua età, poi...), ha smesso solo perchè è diventata di qualità scadente.
Bell'esempio!
Tec

martedì, settembre 19, 2006

Auto e Tv

E’ sufficiente guardare le auto, incolonnate sulla circonvallazione o ammucchiate ai lati delle strade, per capire molto degli italiani.

Le automobili sono tutte uguali. Lo spettro dei colori è molto ridotto (varie tonalità di grigio).

Nessuna, o quasi, ha adesivi o allestimenti particolari. Quasi tutte sono come escono dalla fabbrica.

Negli Stati Uniti è raro vedere due macchine uguali. Adesivi su ogni credo ed opinione affollano paraurti, bandiere di team sventolano da piccoli pennoni posizionati sui finestrini, colori e modelli a volte stravaganti.

Negli Stati Uniti lo spiccato individualismo spinge alla ricerca di modelli personalizzati al massimo,in Italia, la voglia di appartenere e mostrare, spinge ad omologarsi.

Lo stesso vale per la tv. Credo che in Italia la tv on demand non sfonderà mai. La gente non vuole programmi personalizzati. Il pubblico, come diceva Freccero qualche settimana fa, vuole condividere. Scambiare e confrontare opinioni ed emozioni. Non vuole programmi personalizzati che nessun altro vede.

La controprova l’abbiamo tutte le sere in tv. I palinsesti sono intasati di reality pieni di zeppi di spunti per riflessioni da fare davanti alla macchinetta del caffè, nei parrucchieri o sull’autobus.

I ragazzi del Poli(ispirandosi agli Usa) possono parlare di convergenze ed amenità simili, la realtà la vedi nelle strade delle nostre città.

Guglielmo

quando si fa carriera...

I piccoli segnali che la tua azienda ti manda sono emblematici per capire se la fase professionale che stai attraversando sia positiva o negativa.
Qualche mese addietro mi hanno assegnato un ufficio singolo, poi mi hanno cambiato segretaria, poi mi hanno dato dei quadri di valore.
Oggi mi hanno montato la lavagna a muro.
Presumo che il mio amministratore delegato sia preoccupato della mia carriera...
tec
 

lunedì, settembre 18, 2006

gughi e come cambiare idea a seconda di come tira il vento...

Di seguito il commento di gughi, opportunamente chiosato:
 
Anche facendolo piu' lungo le idee restavano confuse.
[opinione personale o limiti interpretativi tuoi]
il Wsj (non necessito di traduzioni sull'inglese , ma grazie lo sesso)va bene quando ci critica oggi ma quando criticava due anni fa era comunista.
[può essere, non mi sembra di aver mai avuto una posizione statalista, vatti a rileggere i miei post. L'unico che ricordo era a proposito di Alitalia, quando però criticavo i francesi per essersi intromessi negli affari (sbagliati) nostri]
Il mercato, che è bello, a volte è un po pericoloso. Lo sannno i francesi e oure gli spagnoli. Alcuni settori chiave non è elegante che finiscano nelle mani degli stranieri.
[delle due l'una, o pensi che certe aziende siano in mano allo stato o sei per il libero mercato, devi decidere! La tua posizione ricorda quella di chi diceva che le acciaierie dovevano essere nazionalizzate...]
 La telefonia mobile, un macchina da soldi, dovrebbe reinvestire gli utili, o almeno distribuirli, in Italia. [See, allora diciamo a tutte le aziende quotate in Italia che quando distribuiscono gli utili li devono distribuire solo agli Italiani, qualora avessero degli ivnestitori stranieri, niente dividendo..]
Oltre ad un fatto economico vi è l'apetto strategico che non va trascurato. Le reti sono strategiche e quindi vanno gestite in una logica integrata.
[cioè? non pensi che, chiunque abbia in mano la rete di telecomunicazioni, ha tutto l'interesse a farla funzionare? A meno che tu non ritieni che tra i compratori ci possa essere uno stato nemico..]
Io credo che Mtp si sia recato da Prodi e piu' o meno gli abbia detto che la società rischia di finire gambe all'aria. (42 miliardi di debiti non sono pochi e malgrado le dismissioni degli ultimi anni è rimasto immutato).
[E Rovati? (che tra l'altro si è dimesso, porello? Io penso sia stato il contrario e cioè che il governo si sia intromesso. E in ogni caso, la realtà è quella che appare, non quella che è]
L'idea di tronchetti è quello di vendere e dividere e poi dedicarsi ad altro. (Cosa c'entra il telefono con la tv? niente. e se hai dubbi chiedilo a qualcuno che si occupa di telefonia).
[mi sono occupato di telefonia per qualche annetto, forse male, ma, pensa te, c'è gente che parla di triple play e convergenza, c'è gente che parla di contenuti e trasmissione degli stessi. fatti un giro sul sito del politecnico di milano, così, per vedere]
In pratica una azineda di Stato è stata comprata indebitandosi ed ora, per far cassa e ripianare i debiti, si vendono i giielli (quelli rimasti...).
Bene fa Prodi ad immischiarsi e a dire la sua (che è poi quella del Paese).
[no, prodi dice la sua e non quella dello Stato, al limite del 50% degli italiani che lo hanno votato. Possibile che nel 2006 usi ancora la parola Paese? A quando i tuoi post in cirillico?]
Al suo posto, altri, magari si sarebbero preoccupati di trovare qualche acquirente magari amico....
[è un'illazione che non puoi dimostrare. Il fatto che Silvio conosca parecchie persone, fa sì che difficilmente ci possa essere un interlocutore che non conosce...]
Gughi, stai difendendo l'indifendibile e non hai una posizione chiara sul mercato e come deve essere gestito. Ti invito a decidere... io sei liberista o sei per il controllo dell'economia da parte dello Stato.

sempre about telecom

Sul Wall Street Journal di oggi ci sono 3 articoli su Telecom. Uno in prima pagina, il principale. Uno negli editoriali. E uno "Breaking news" nella sezione Money & Investing.
Dire che, as usual, abbiamo fatto la figura dei cioccolatai, è dire poco (con tutto il rispetto per i cioccolatai).
Partiamo dal primo, il cui titolo dice "Telecom Italia evidenzia un ruolo politico nel business". Il riferimento all'intromissione del governo nella vicenda telecom appare già dal titolo. L'articolo sottolinea come sia difficile, in certi mercati (telco, energy..), tenere separata la politica dal business... e prosegue dicendo che Tronchetti se ne è andato a causa di "Prodi, in un unusual aggressive move aimed at preempting a sale of TElecom Italia's prize mobile unit, disclosed details of private talks ". Insomma, Tronchetti, dal punto di vista del Wall Street Journal (che non ha lo stesso peso del bollettino parrocchiale, Gughi) se ne è andato per l'aggressione di prodi. E l'articolo prosegue nel criticare l'ingerenza dei governi europei (spagnolo e francese) verso il mercato.
Il secondo, l'editoriale, dice che prodi parla come se sapesse condurre un'azienda meglio del management stesso dell'azienda... e conclude con "playing political football with big usiness may not turn out to have been such a great idea, after all", come a dire che il presidente del consiglio avrebbe fatto bene a starsene fuori...
Il terzo invece, nella prima frase contiene il seguente concetto "..Italy look like a banana republic" (che, sempre per gughi, significa che sembriamo una repubblica delle banane). Successivamente, l'articolo ricorda che lo stato italiano è già stato pagato profumatamente per telecom e pertanto sul destino dell'azienda stessa, il governo non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo. Poi, sempre a proposito di Prodi: "Dove è il rispetto per il mercato?".
L'articolo poi prosegue con un attacco a Tronchetti Provera (che secondo me ci sta tutto).
La conclusione è che sia Prodi che MTP che l'intera nazione, sono stati danneggiati dagli eventi di settimana scorsa.
 
Questa, estremamente riassunta, la posizione del WSJ. Fare la figura dei peracottari mi brucia. Che MTP sia un finanziere e non un uomo di business si sa, pertanto gli effetti delle sue azioni sono come quelli di tutti i personaggi che in questi anni hanno guidato aziende seguendo logiche finanziarie e non di business (De Benedetti e Olivetti, Colannino e Telecom...).
Che il PdC faccia errori da principiante, pur avendo una certa esperienza internazionale, beh, trascuro di commentarlo.
Tec
ps: gughi, se poche idee e confuse? La prox volta faccio un post un po' più lungo così ti chiarisco i concetti. Cmq, continua pure a tifare questo governo, che ci fa bene!

domenica, settembre 17, 2006

Ma siamo matti?

Il presidente del consiglio, Romano Prodi, così risponde a chi gli sollecita di riferire alle camere ciò che sa e sapeva dell'affair telecom.
Sicuramente la vicenda ha i contorni sfumati (e forse anche qualcosa di più dei contorni).
Quando si comincia a parlare incessantemente di Telecom compaiono le prime indiscrezioni su un riassetto della medesima: la rete (sullo stile delle ferrovie, per garantire sulla maggiore concorrenza, ma in realtà per fare cassa e coprire un po' il debito), la telefonia mobile che per andare va, ma mica come pensavano. Per non parlare della convergenza che forse è nella testa di qualche illuminato professore del poli di milano ma che è distante anni luce dalla realtà. [La convergenza la puoi fare anche con due aziende del gruppo, mica devi per forza incorporarne una].

Poi, domenica sera, ad annuncio dello scorporo di tim, Prodi cade dalle nuvole. Mentre una settimana prima il suo più stretto collaboratore manda un piano sulla rete. Ora delle due, una: o i collaboratori di Prodi fanno quello che vogliono senza che lui lo sappia, facendogli fare delle figure di merda, o Prodi sapeva benissimo.
In ogni caso, ne esce perdente.

Che poi Prodi, da buon boiardo di stato (dimentichiamo che cerco' di vendere la cirio sottoprezzo a debenedetti?), si sia immischiato, questo è il mio parere. Certo è che questo governo fa veramente paura: non sa gestire le relazioni internazionali (qualcuno ha sentito Prodi denunciare qualcosa sui diritti umani calpestati in Cina?), non prende misure sul terrorismo internazionale, non prende misure serie sull'immigrazione, sull'integrazione, dicono di liberalizzare poi calano le braghe, in cento giorni hanno collezionato una serie di figure di merda... e ora si gettano a capofitto sull'economia. Quindi: il mercato è libero? se sì, Tim andrà in mano a chi ha i soldi (stranieri). Si ritiene che le telecomunicazioni siano una assett strategico per lo stato? Allora se ne prenda il controllo.
Insomma si faccia qualcosa, si dia una direzione e si segua. Cacchio!
Altrimenti andatevene a casa, incompetenti.
tec

I due ruoli

Moratti dice che Guido Rossi puo' gestire tranquillamente i due ruoli di presidente Telecom e commissario FIGC.

E come potrebbe dire il contrario? Cosa c'e' di meglio che non avere colui che ti ha appena regalato uno scudetto che si trova alla guida contemporanea di un asset importante per uno dei tuoi azionisti nonche' tuo sponsor?
Ed infine, visto che si vocifera che le intercettazioni di Calciopoli (da cui e' scaturito uno scudetto) siano arrivate proprio da Telecom...

Insomma, non vorrei che tra un paio di anni arrivasse un nuovo commissario e visti questi conflitti di interesse si scoprisse un bel sistema Inter...

Settembre 2008: Prima di campionato Serie B, Fiorenzuola-Inter. :-)

mercoledì, settembre 13, 2006

14.9.2006

A domani, piccola mia.

martedì, settembre 12, 2006

Il tenente Milanesi

Alcuni di voi ricorderanno il racconto sul Tenente Milanesi (nome fittizio...). Una storia vera sui miei primi tre mesi di Militare nell’Arma.

Nei giorni scorsi sono capitato su di un sito di un ragazzo che aveva fatto il militare nella mia stessa caserma e ricordava i tempi andati.

Non nascondo che la nostalgia di quei giorni lontani mi ha assalito.

Ho ripensato ai colleghi, alle notti di veglia, alle marce al gelo, agli alzabandiera sulla piazza d’armi spazzata dal vento nevoso, agli esami, alle lezioni, alla piazza d’armi immersa nel buio, al momento in cui mi consegnarono al divisa, ed al sottotenente che comandava il plotone...

Mi è tornato in mente allora il suo cognome. In preda a raptus ho inserito in Bloomberg il suo nome (In Bloomberg è possibile trovare i pezzi grossi di tutte le società del mondo e il sotto tenente dei Lupi di Cernaia era un tipo brillante...).

Tra le circa 8 pagine che il computer ha sfornato è comparso il soggetto in questione. Vedendolo mi sono ricordato il nome di battesimo.

Guardando la società in cui Milanesi lavora ho avuto un sussulto....la mia...

Nell’elenco telefonico interno risultava un Milanesi...

Ci ho riflettuto qualche giorno (cosa gli avrei detto? gli avrei dato del tu o del lei? sarebbe stato felice di sentirmi?e se non era lui ma un clamoroso omonimo?) ed oggi, preso il coraggio a due mani, ho composto il numero.

“Buongiorno sono Guglilemo, Guglielmo il maresciallo....potrei parlare con Milanesi, per favore?

“Guardi, sono un collega...ho fatto il militare con un suo omonimo...nei Carabinieri...volevo sapere se era lei...”


Dall’altra parte solo silenzio....

Guglielmo

Le insospettabili virtu' dell'aceto

Con circa 0,5 euro è possibile acquistare una bottiglia di aceto (primo prezzo Esselunga).

Le doti dell’aceto sono molteplici. Nel corso degli anni ho avuto modo di apprezzarne i mille utilizzi.

Al posto dello Smac sulle piastre del fornello o sul lavello in inox. Lucida e sgrassa senza lasciare aloni o tracce di grasso, in piu’ non inquina e non lascia residui.

Nelle pentole come sgrassante al posto del sapone. Non fa schiuma, non inquina e sgrassa di brutto.

Nella doccia e nei rubinetti elimina il calcare. Un buon bicchiere di aceto fa brillare le stoviglie ed elimina il calcare nell’elettrodomestico.

Insomma , una bottiglia di aceto vi durerà circa una settimana rendendo un servigio a voi, alla vostra casa ed alla natura...


Gughi

lunedì, settembre 11, 2006

11 settembre 2001

Tra le tre e le quattro mi suona il cellulo: "Tec, sono Connie, controlla su internet... un aereo è caduto sulle torri gemelle".
Su repubblica c'è solo un trafiletto.
Una collega stordita mi dice: "sono i palestinesi".
Una collega dei sindacati, comunista fino al midollo e oltre, dice: "se la sono cercata".
Peccato che, semmai, avrebbe dovuto dire "ce la siamo cercata", visto che la portata dell'evento colpiva in faccia l'occidente. E non solo chi simpatizzava per l'AmmmeriKa.
Ricordo gli islamici che ridevano fuori dalle loro macellerie in viale jenner quella sera...
Ricordo che disse che tra i morti del wtc non c'erano ebrei e che era una cospirazione sionista per scatenare una guerra all'Islam.
E poi ci sono questi cinque anni che hanno visto attentati a Madrid e Londra, per non parlare della tritaeritrita velleità islamico-nazista di annientare Israele...
Ci sono cinque anni dove l'obiettivo di chi pensa che farsi saltare in aria porti drittidritti in un paradiso popolato da vergini (ma che poi qui in terra tratta le proprie donne da schiave) è stato raggiunto: il terrore è ovunque. Gli attentati sventati a Londra lo scorso agosto hanno comunque ottenuto i loro effetti: ancora un po' e si sale in aereo in mutande (è di oggi la notizia che negli USA qualcuno ha proposto il divieto del bagaglio a mano in aereo).
Ci sono cinque anni di chi pensa che non siamo in guerra. Di chi pensa che il "dialogo" sia ancora una strada, mentre hezbollah tira razzi su Israele mettendo le postazioni in mezzo agli ospedali, e alcune agenzie di stampa fanno pubblicare immagini taroccate (peluche tra le macerie, donne piangenti di fronte a palazzi distrutti: peluche senza polvere e la stessa donna che a distanza di mesi piange di frotne a due palazzi diversi...), ma alla fine, dicono questi "benpensanti" è Israele che reagisce troppo... Cinque anni e si sente parlare di "equivicinanza"...
Cinque anni di chi pensa che la forza militare sia un deterrente verso persone che non hanno rispetto della propria vita, figurarsi di quella di chi chiamano infedeli.
Cinque anni di guerra al terrore: l'Afganistan è stato liberato dai Talebani, l'Iraq da Saddam... e a breve toccherà agli altri.
L'unica strada è l'esportazione della democrazia (sempre che non si consideri una strada sterminarli tutti). Altre non ce ne sono.
In cinque anni anche l'ONU ha dimostrato di essere un organismo inutile e antistorico, nato sulle ceneri di un conflitto diverso e di nemici diversi.
Cinque anni dove l'Islam ha mostrato la sua faccia, dove anche quelli che parte della sinistra mondiale chiama "moderati", proprio moderati non sono... perchè poi costringono le figlie a matrimoni combinati, chiedono di rimuovere il Crocifisso dai locali pubblici, insultano nella nostra televisione di stato la nostra Religione... vengono a casa nostra e pretendono di fare quello che vogliono.
Chiedono che l'arabo sia insegnato nelle scuole pubbliche (vuoi imparare l'arabo? Cosa c'è di meglio che impararlo dove si parla?)
Cinque anni dove può accadere che un iman che ha legami con Osama Bin Laden viene prelevato di forza, caricato su un pullmino e spedito a calci in culo in Egitto... e c'è qualcuno che frigna sui diritti umani e mette in piedi un processo (e Silvio, mannaggia a lui che si guarda bene dall'andare in televisione e dire: "Signori, quello era un terrorista, l'azione era coordinata con i nostri servizi segreti, invece di rompere l'anima coi diritti umani, ringraziamo il cielo che stia marcendo in una prigione a casa sua!") contro i servizi segreti.
Cinque anni dove ci offendiamo se le nostre comunicazioni vengono intercettare...
La mia paura più grande? E' che finchè ci saranno politici che chiedono il dialogo io non mi sentirò sicuro. Finchè ci saranno gli agnoletto, diliberto, cossutta, prodi, d'alema, bertinotti, rutelli, e compagnia cantante non mi sentirò sicuro...
Siamo in guerra da 5 anni (anzi anche da un po' prima), e ci resteremo chissà quanto altro tempo.
Però sappiamo bene come si chiama il nemico.
 
Tec
 
 

domenica, settembre 10, 2006

Fedora...

Ho resistito per 22 anni ma oggi ho ceduto... L'ho installata ed è già è il mio cruccio....adesso mi manca solo il mac e poi sfuggo anche io dall'egemonia di zio billi....


venerdì, settembre 08, 2006

gordon gekko is nothing

Stamattina ho contattato il mio broker di fiducia per un interessante hit & run da fare in borsa.
Il mio broker, le cui iniziali sono B.F., vestito Armani, bretelle, camicia a righe con colletto e polsini bianchi, sembrava uscito da Bret Easton Ellis...
Gli comunico la mia mossa e gli chiedo quanto cosa operare sulla piazza del Nasdaq.
Sereno mi risponde: "22,5USD".
"Stica!" penso io, anche perchè il tizio in questione solo quando gli ho posto la domanda 6 volte mi risponde: "per due, una volta in acquisto e una in vendita". (totale, per chi è corto in maths 45)
"ecco perchè spendi 250€ in gemelli, dico io, con quelle commissioni ti paghi anche la compagnia femminile nel weekend..."
Ma tant'è...
Poi gli chiedo se posso inserire uno stop loss, qualora le mie previsioni fossero errate, preferisco contenere le perdite.
La sua risposta: "non ci siamo capiti, le azioni te le prendo in una bisca clandestina ai margini di milano2".
"E i soldi dammeli in contanti che quella è gente che non si fa problemi a cucirti addosso un vestito di abete..."
tec

Breve epilogo

In pausa caffè, circa 20 minuti, ho esposto il succo del precedente post ad una collega mentre passeggiavo vero il bar di zona.
Mentre parlavo, orecchie indiscrete appartenenti ad una 60nne, hanno udito la mia tirata.
“Bravo! E’ ora che voi giovani prendiate coscienza!”
Quando le ho illustrato nel dettaglio il mio pensiero il suo volto solidale si è tranutato in una maschera feroce: “Ma io ho versato 30 anni contributi!”
“Ho capito! Ma la sua pensione la sto pagando io!”
“Ma le pare giusto “ si è inalberata”che un tempo non pagavo la sanità ed ora la devo pagare?”
“Appunto! Avete goduto di un sacco di benefici che ora pagheremo noi! Questo sto dicendo!”
“Io non la capisco! So solo che dovete farvi sentire voi giovani...!”

“Si auguri che non accada mai signora...o per voi saranno problemi,...”


Gughi

Il quarto pilastro della previdenza

Come è noto i pilastri della previdenza pensionistica sono tre. Quello obbligatorio, quello di categoria e quello facoltativo. Da ieri sera, ho scoperto, c’è un quarto che ora vado ad illustrare.

Verso le 22, su una rete locale, il Ministro del lavoro (Ds) in diretta dal Festival dell’Unità di Milano, ha spigato alla mia generazione la sostanza del quarto pilastro.

A domanda precisa (“Ma uno che oggi ha 35 anni, che aspettative ha sulla pensione?cosa direbbe ad uno di 35 anni che le dice: ma io andrò mai in pensione?”).

Il ministro, che in realtà poteva essere di qualsiasi schieramento o partito perchè rappresentante di una lobbie trasversale , ha spiegato con toni soporiferi il meccanismo pensionistico.

La sua generazione godrà di una pensione calcolata su gli ultimi 5/10 anni lavorativi (quindi quelli con la retribuzione piu’ alta) mentre suo figlio avrà una pensione calcolata su tutta la vita lavorativa (considerando precariato, innalzamento dell’età pensionabile e via dicendo).

La ciliegina è che la pensione di suo figlio non è al momento prevedibile e, di conseguenza, ma questo il ministro lo lascia intendere, non si sa nemmeno se sarà sufficiente.

Applausi. La telecamera mostra la platea. Anziani, cinquantenni sbracati e sudati e clienti in versione rivoluzionaria del ristorante cubano sono estasiati dalla sintesi del ministro.

A questo punto vorrei infilare pantaloni e polo sudata e correre con le mie Puma verso l’area del Festival. Irrompere nello stand dove il dibattito ferve ed intervenire:

“Cari compagni, i miei nonni hanno fatto la guerra. Hanno combattuto in Grecia, Albania e Africa. Sono stati prigionieri di guerra, hanno sofferto la fame, la paura e la dittatura. Sono morti prima della pensione o dopo pochi anni, se non mesi, dall’inizio del meritato riposo. Le mie nonne in vita godono di pensioni ridicole e vivono grazie ai frutti di una vita di lavoro e sacrifici.

Ma cari compagni, la generazione di quelli nati poco prima della Seconda Guerra Mondiale (onore sempre al soldato sovietico che ha combattuto contro l’invasore nazista) o subito dopo che cazzo ha fatto? Hanno goduto del boom economico. Hanno goduto della spartizione delle ricchezze di questo paese, hanno goduto di posti di lavoro monolitici e strapagati, di pensioni baby e dorate, hanno goduto di lottizzazioni, spesa pubblica fuori controllo, bustarelle e raccomandazioni. E chi paga il conto? La mia generazione....

Perchè cari compagni invece di punire la vecchiaia chi non ha goduto iniziamo a punire chi ha goduto ed ha pensioni che accumula in banca come formichine impazzite?

Perchè chieder di pagare ai giovani che poca percezione hanno della loro pensione e che probabilmente avranno una pensione inadeguata?”

Levata di scudi. I cinquantenni sudati si leverebbero urlando “Ue’ pirla! Noi abbiamo lavorato 30 anni! 30 anni di contributi!”
A questo punto, poco prima di arrivare alle mani, direi: ”Ma perchè simpatico 50nne che sverni in Liguria, i miei fottuti 35 anni di lavoro (che sto facendo) vessato da tagli ai costi, da pressioni, instabilità del posto e via dicendo varranno meno dei tuoi 30 pacifici anni di lavoro?”

Già, perchè il punto è questo. Perchè dobbiamo tagliare pensioni maturate su redditi già in proporzione piu’ bassi quando ci sono tantissimi pensionati che prendono pensioni maturate su pochi anni di lavoro o comunque pensioni abbondanti?

Perchè in questo paese sazio, vecchio e disperato, i pensionati e quelli prossimi alla pensioni sono una casta intoccabile di reduci. Gli statali e parastatali nullafacenti ancora di piu’ .Una riserva di voti inesauribile che nessuno oserà mai toccare. Ed allora addosso ai giovani che pagheranno quando saranno vecchi e disperati, e che ora nemmeno percepiscono cosa sia l’età della pensione.

Ed ecco comparire il quarto pilastro della previdenza. Quello che, perdonate la brutalità, cari lettori, ci stanno piazzando nel culo!

giovedì, settembre 07, 2006

Quartina

Qual turbinante palla sotto il baston del Destino
Corri a destra, corri a sinistra e senza dir parola,
Ché Quegli che un dì t'ha gettato in questo gioco selvaggio
Lui solo ne sa la ragione, Lui solo, Lui solo!


Omar Khayyam, poeta persiano, 1100 d.c. circa,"Robayyat"

mercoledì, settembre 06, 2006

L'appuntamento

Ci sono alcune canzoni ed alcuni cantanti che segnano un’epoca della nostra vita. La radiosveglia, quando avevo circa 5 anni e per un periodo che mi è parso un’era geologica, si accendeva sempre diffondendo “L’anno che verrà” di Dalla.

Ricordo che mi interrogavo sul testo cercando di capire a cosa si riferisse Lucio. Ancora oggi ricordo che la mia immaginazione galoppava alla ricerca del significato di ogni strofa e se ci ripenso collego a quel testo un mondo intero di colori ed emozioni dense.

In questi giorni sono entrato in possesso del doppio cd Vanoni ed anche qui ho ritrovato alcuni brani che hanno fatto da sfondo alla mia infanzia.

In particolare “L’appuntamento” e “Domani è un altro giorno”.

Pezzi malinconici, sulla felicità che è sfuggita e della quale si attende il ritorno con la consapevolezza che arriveranno altre felicità ma che quella in particolare è, forse, persa per sempre.

E se questi brani ben si adattavano alla natura cupa e malinconica del Guglielmo bambino, anche oggi generano emozioni.

L’infanzia svanita, quella delle giornate infinite, degli autunni nebbiosi e carichi di sorprese, dell’attesa della vita, dei giochi e dei sogni è la felicità, l’età dell’Oro perduta per sempre.

La felicità che verrà, e che già è arrivata, sono la mia famiglia, i miei figli, ieri sera, mentre sparecchiav ed ascoltavo il cd, che dormivano nei loro letti persi nella loro età dell’Oro.

A tutto questo pensavo stamattina, prima di entrare in sottosterzo nel parcheggio del mio posto di lavoro, togliere il cd della Vanoni, che belava a tutto volume, e sostituirlo con l’ultimo di Pink...

Guglielmo

martedì, settembre 05, 2006

mi piacerebbe

avere posti come starbucks, dove sedermi ad un tavolino, bere un beverone al simil caffè, poter sfogliare un coffetable book o un giornale o una rivista, per poi aprire il mio macbookpro (da 15") e, via wifi, controllare la posta, lavorare con qualcuno, chattare con un collega su quella roba là.
E poi mi squillerebbe skype, perchè sarei in linea, e fare una confcall con il cliente.
Finita la conf, preso un altro simil caffè, aprire iChat e videoparlare con mia moglie e mio figlio [che sono a casa con l'iMac (da 23" che forse-ma-forse uscirà settimana prossima)].
Oppure girare in giro, sedermi su una panchina e mandare questo post al conci.
 Peccato che qui siamo ancora alla preistoria...
perchè c'è gente che ti fa timbrare al mattino e pretende che tu sia in ufficio, anche se lavori con dei clienti e quindi dovresti stare da loro tutto il giorno (perchè poi la procedura per verificare come mai non hai timbrato è una roba ce la stasi assomiglia a cappuccetto rosso). Perchè gli hotspot wifi li trovi in posti dove non ti servono (gli aerei li prendi al volo e gli alberghi della tua città non li frequenti, e se li frequenti lo fai in modo clandestino, mica per lavorare, capisciammmè).
Vabbeh, girerà il vento e arriveranno tempi migliori!
tec

lunedì, settembre 04, 2006

Addio

Oggi è morto Giacinto Facchetti, icona del calcio e dell'Inter. E' stato il Capitano, leggendario.
La prima volta che ne sentii parlare fu dalla bocca di mia madre, mi parlava dell' Inter del nonno, dell'Inter del Mago, l'Inter dei favolosi anni '60-70 e subito, come un mantra, incominciava: Sarti Facchetti Picchi Guarneri Burgnich...
Fu il primo che interpretò il ruolo di terzino in maniera moderna: fluidificante e goleador. Ed è lì, sulla fascia sinistra, che rimarrà sempre. Oggi è scomparso un gentiluomo del calcio, un uomo semplice, legato alla sue origini, alla sua famiglia. Un esempio soprattutto di questi tempi. Capitano ci mancherai.

Ecco chi era the croc hunter

porca miseria...

Mi dispiace veramente tanto, il mio mito Steve Irwin c'ha lasciato le penne: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/09_Settembre/04/irwing.shtml
 
Era proprio forte: una persona con un amore per gli animali. Un amore che ha pagato un po' troppo.
Avevo visto recentemente un filmato dove abbracciava un suo coccodrillo morto e piangeva come un bambino.
Mi era simpatico, spiegava e raccontava gli animali con un trasporto eccezionale. MI sarebbe piaciuto andare nel suo zoo a vederlo all'opera.
 
Per me oggi è proprio un giorno triste.
Ciao Steve, sei stato un grande!
 
Tec
 
 
 

lo sbarco...

Sabato mattina un paio di marò arrivano in Libano. Ad attenderli la Rai e Sky...
Un evento mediatico, insomma.
Ora mi chiedo, l'avesse fatto Silvio?
Invece, siccome prodi è buono e non sta andando in guerra...
e poi c'è l'equivicinanza, la richiesta di mediazione dell'Iran, le passeggiate a braccetto con i terroristi (che chiamano resistenti), tutta robbbba nobile
tec

venerdì, settembre 01, 2006

vedere lo stesso film

e dire due cose diverse!
corriere.it dice "Il WTC di Stone commuove", repubblica.it "Fischi per l'11 settembre di Stone".

Mi domando, non è che i republicones si sono già uniformati ai sinistrorsi americani che, delusi dalla mancanza della continuità sinistra di stone, l'hanno accolto "gelidamente"?

mah...
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