martedì, maggio 31, 2005

Contro la "Malerba"

Smattina mi è andato di traverso il caffelatte.
Preparo la colazione, mi siedo al tavolo e, mentre stavo sorseggiando dalla mia tazza preferita, mi accorgo del titolo in prima pagina, in basso sul Corriere di oggi.
Sciascia, di nuovo, accusato di essere lo scrittore della mafia o, nella migliore delle ipotesi, lo scrittore che ha creato il "mito del buon mafioso". L'autore è uno scrittore minore, Luigi Malerba, cui il Corriere dedica l'apertura della Terza pagina.
Come qualche settimana fa, Sgalambro avvertica che Sciascia era un intellettuale inutile e piagnone, così ora diventa amico dei mafiosi e, ça va sans dire, mafioso lui stesso.
Ero troppo piccolo, allora, ma molto ho letto e altrettando ho discusso con alcuni dei protagonisti: è la stessa storia che si ripete, come negli anni 70, o negli anni 80.
Perchè le parole hanno un peso, e un significato preciso. Invito tutti a leggere quella intervista e a vedere quanto fango viene buttato sulla memoria di uno scrittore che, primo fra tutti, ha sistematizzazto, esaminato, e divulgato il pensiero civile (e laico, anche) quale solo baluardo, insieme ad una efficace azione di polizia, contro la più grande piaga che l'italia abbia creato ed esportato nel mondo.
Sono disgustato.
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