martedì, maggio 24, 2005

Thessaloniki

L’ultima volta che morì un Papa, la Juve vinse lo scudetto, L’inter la Coppa Italia e la Coppa Campioni la vinse….


Venerdi sera, complice la malattia che attanaglia la mia famiglia, ho noleggiato “Alexander” di Oliver Stone.

Un bel film anche se trascura alcuni degli episodi chiave della vita di Alessandro.

Collin Farrel ben rende i tormenti, le insicurezze e le paure che si crede abbiano attanagliato l’anima dell’uomo, ritrae in maniera delicata e virile il rapporto tra Alessandro ed Efestione (il suo Patroclo) e la tensione che lo guida verso il Pacifico.

Alessandro, detto Magno (no, Tec non perché fosse un fanatico dell’Algida…), è il personaggio che più ha colpito la mia fantasia. Le fonti storiche sul personaggio sono diverse ma attenibili ben poche. Anche nel film Tolomeo, compagno del Macedone (lo sapete che l’odierna Macedonia non c’entra nulla con quella di Alessandro e che anzi in Grecia sono parecchio incazzati con gli usurpatori? Se ti azzardi nella vera Macedonia a parlare della Macedonia odierna rischi il linciaggio. Ho rischiato la vita a Salonicco sotto il monumento ad Ale.) si interroga su dove finisca la realtà ed inizi il Mito.

Nel film Tolomeo insiste sul desiderio di Alessandro di raggiungere la fama e la gloria omeriche.

A mio parere il Macedone fu uomo capace di una visione immensa.Visione che lo portò da una paese di pastori a Babilonia e poi verso i limiti del mondo allora conosciuto. Il coraggio, ben reso nel film, non è mai incoscienza o spavalderia come in Riccardo Cuor di Leone ma capacità di mettere in gioco la propria vita per realizzare quella visione.

Il momento più intenso è quando i suoi uomini, pur amandolo ancora, si ribellano a questa folle corsa e chiedono di tornare a Pella. Il nostro, stretto tra l’esercito in fermento ed il fiume Beas, cerca, per l’ultima volta, di arringare gli uomini a seguirlo oltre i confini del mondo conosciuto.

Ricorda le battaglie vinte e quelle da vincere, le ricchezze che lui ha fatto accumulare e quelle da lui distribuite agli uomini, esalta la vecchiaia di gloria che li attende.

Ma gli uomini, ormai pronti a sfidare l’ira del Re, non cedono. Vogliono tornare a vedere mogli e figli. A goder dei frutti della battaglie. Il Magno sale di toni. Ricorda loro che hanno tradito le mogli giacendo con donne persiane e indiane, che hanno seminato il tragitto di figli illegittimi e che si sono lasciati corrompere dai beni materiali. Niente. Ed allora sintetizza in poche parole la parabola di ogni uomo. Ammonisce che, dimenticate le glorie, le vittorie, le ricchezze dei suoi uomini la Storia si ricorderà di loro perché hanno abbandonato sulle rive del Beas il loro Re.

Niente…

Umiliat,o Alessandro capì di essere sconfitto. Secondo lo storico Lane Fox era a circa tre mesi dall’oceano. Giunto sulle sponde del Pacifico si sarebbe sentito un coglione, come dice Vecchioni in una sua canzone, o semplicemente felice?

E’ sulla sponda occidentale del fiume Beas che finisce il sogno di Alessandro ed inizia il tramonto.

Quel fiume è lo spartiacque tra l’uomo appagato che rinuncia ai suoi sogni per tornare a casa e l’uomo che è pronto a morire per realizzare la Visione.

E’ sulle sponde di quel fiume che muore l’uomo e nasce il Mito...


Guillaume

4 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

magno... pensavo fosse parecchio dedito al cibo.

4:25 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

In effetti lo era...pare dal film!

4:46 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

non so, Alessandro Magno mi ha sempre incuriosito. dirò di più, sin dal ginnaisio, quando comincia traadurre episodi della sua vita (piangeva ogni volta che sentiva delle vittorie del padre: "se conquista lui tutto il mondo a me cosa resterà?!") è un personaggio che rimane impresso e simpatico.
solo che c'è qualche cosa che non va, a valutarlo con attenzione.
ho sempre pensato che si debba valutare un condottiero da quello che lascia: lui che ha fatto?
non so, parliamone.

5:41 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Bisognerebbe sapere cosa ha veramente fatto e cosa è Mito che è stato aggiunto in seguito.

I segni del suo passagggio sono ancora presenti in Asia.

Sicuramente ha favorito l'espansione della civiltà ellenica in Asia ed in parte dell'Africa. Ha aperto vie di comunicazione ed ha in effetti favorito scambi economici e culturali. Basta pensare a Tolomeo in egitto. Piu' che a quello che ha lasciato credo sia necessario rifarsi alla visione che ha lasciato agli uomini.

9:35 PM  

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