martedì, maggio 10, 2005

Trofei

La vita del cacciatore richiede disciplina. La caccia è una passione si sa, ma non per questo si può pensare ad essa come a qualcosa di leggero, di facile.
Prima di tutto ci vuole allenamento fisico, pazienza e occhio. Ci vuole anche del fiuto, perché le tue prede le acchiappi solo seguendo il tuo fiuto.
Sono un cacciatore all’antica, mi alzo presto, frequento i soliti posti e vado a caccia in solitaria. È una passione privata, da non condividere. Quando esci, gli altri dormono, ma tu sai che non stai buttando via il tuo tempo. Più tardi a casa, quando vedrai quello che hai beccato, quando farai a gara con gli amici a chi ha cuccato l’esemplare migliore, beh, allora avrai riempito al giornata. In attesa di esporre i trofei.
Io vado a caccia di libri.
Nei mercati, nelle librerie – sempre. È una disciplina che richiede del sacrificio, delle doti psicologiche notevoli esangue freddo. Quando hai in mano un Petrarca del sedicesimo secolo e il venditore ti squadra per capire quanto vale, allora o hai una faccia da poker, o sei fritto. Io ho la faccia da poker. Naturalmente ci sono libri di cui tutti conoscono il valore. Un esempio? Il famoso “il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, edizioni Feltrinelli, del novembre 1958. le vicissitudini del manoscritto sono, anch’esse, romanzesche: Tomasi muore senza sapere se il suo capolavoro sarà pubblicato (era stato rifiutato da Einaudi, Mondadori etc). Oggi i collezionisti si scannano per la prima edizione, offendo anche 1.500 – 1.800 Euro per una copia discreta…
In ogni caso, nel mondo del collezionismo, tutti sono specializzati o tentano di specializzarsi. Anche io ho temi e soggetti che ricerco. Solo che i librai non lo sanno: non ho mai svelato a quelli che conosco quello che cerco. Infatti, se sanno che cerchi “Calvino”, te lo faranno sudare. Io sono per loro un mistero. Mi aggiro per gli scaffali, li stordisco di chiacchiere, mi concentro poi sui libri belli (di solito pochissimi) che hanno in bella mostra. Li elogio, li soppeso, li bramo. Poi ripiego sua altro, avanzando al scusa del denaro. È troppo caro, dico, prendo questi volumetti. L’ultima volta ho fatto così e sono uscito con un singolo libro: il volume XXI della rivista “Botteghe oscure”. È dell’aprile del 1958, e appare insignificante: brossura grigia, spoglia, tanti testi di autori stranieri in lingua originale e qualche testo italiano. Il libraio è stato poco accorto perché per due lire mi ha venduto la rivista su cui è apparso, in anteprima mondiale, il primo capitolo del Gattopardo: un cimelio di prim’ordine. Un’altra testa da impagliare: ah, che gusto andare a caccia!

6 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

forte!
peccato che poi passo io per pazzo quando mi arriva il nuovo sistema operativo dell'Apple un giorno prima dell'anteprima MONDIALE...

6:44 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Come hai fatto ad averlo prima dell'ante prima(cioè prima di prima di prima)?

8:20 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

8:20 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Bello. L'emozione della caccia c'è tutta. La tensione del cacciatore rannicchiatto dietro il cespuglio in attesa che il fagiano prenda il volo. Ti vedo mentre scacci il sonno nell'alba domenicale scintillante e ti rechi verso le tue riserve.
Puoi dirci in quali mercati e librerire ti apposti?

8:39 AM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

magari sarà oggetto di uno dei prossimi post...

9:04 AM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

ho avuto il sistema operativo prima perchè è stato spedito dall'irlanda e alcuni fortunati l'hanno ricevuto il giovedì anzichè il venerdì.
simple!

9:49 AM  

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