giovedì, aprile 28, 2005

W la tivvù

Sono giorni che mi occupo di numeri, nomi, dati. Vedo pochi clienti, ne sento qualcuno al telefono, in sostanza lavoro davanti al computer e tra i libri. È un periodo dure, pieno di lavoro e potrebbe arrivare una nuova persona nel mio gruppo di lavoro e insidiare il mio posto di “collaboratore privilegiato del capo”, diciamo così, al di là di qualsiasi qualifica.
In ufficio tutti cercano di difendere i propri piccoli privilegi (la stanza singola, le pratiche migliori su cui lavorare, l’accesso al piano giusto, etc), e anche io faccio il mio lavoro di lobbing. Solo che è stressante e arrivato a sera mi ritrovo sfatto sul divano, una birra in mano, a fare zapping davanti alla tivvu. Mille incombenze avrei da fare, ma non riesco. Sono ipnotizzato dalla televisione. Programmi che durante il giorno sarebbero da me bollati come pure e semplici “porcherie”, alla sera – per me – diventano momenti di completo relax. I classici reality, ove persone che non vorresti avere per amici si scannano tra loro, diventano i miei programmi preferiti. Ci sguazzo: ne segueo l’evoluzione, il meccanismo di nomina ed esclusione. Mi immedesimo, penso a che scelte avrei fatto io, e poi mi arrabbio per le iniquie sentenze del pubblico a casa.
Nel mentre, una parte del mio cervello organizza la resistenza: messaggi cominciano a partire verso i miei centri di attenzione. Ci sarebbe da scrivere quel pezzo… dovresti sistemare gli ultimi libri che ti sono arrivati… perché non leggi quel libro che dopo fatiche titaniche ti è arrivato da una sperduta libreria della British Columbia…perché non ripassi il tedesco che vai dimenticandolo…cosa ne dici di pensare al Club che stai trascurandolo…e così via.
Tutto inutile. La conduttrice ammiccante mi guarda dallo schermo opalescente e mi intima “adesso al pubblicità, ma non andate via!”. Io obbedisco, fino alla fine.
Poi vado a letto, colpevole come un ladro. In un sussulto la mia coscienza cerca di ricordarmi la parabola dei talenti, ma ora è inutile, sono stanco, non posso fare nulla. “…fuori ci sarà piano e stridore di denti”. Lo so, maledizione.
Ma chi elimineranno la settimana prossima?!

5 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Purtroppo caro Conn hai ragione.
La televisione solletica il peggio di noi. Il problema è che spesso vince. Vivo anch'io con un pò di colpa quei rapidi istanti che nego alla lettura, alla scrittura o, peggio, a mia moglie per seguire la tivvu. Ieri sera ho dedicato una ventina di minuti a "Mi manda Raitre" per capire se chi ha comprato le auto a metano vedrà riconsociuto l'incentivo statale o meno...il punto è che io una macchina ametano non la vorrei nemmeno in regalo...

2:09 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

è terribile ma è così: se ci pensi anche le trasmissioni migliori non ti lasciano niente.
sì, ma che fare?

2:21 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

avete letto l'articolo della soncini su il foglio di ieri sulla "scaldamutande" ed il ruolo nel reality?
a me, in questo periodo però i reality non piacciono. rimango fedele all'isoladeifamosi.
tec

2:41 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

che diceva?

3:01 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

che diceva?

3:01 PM  

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