domenica, aprile 17, 2005

Pirati

Pirati…Pirati…

Proprio tu ne parli, Tec. Tu che mi hai calato dentro un ascensore gravido di un frigorifero ed una cucina a gas incurante del fatto che quello che tu avevi trasformato in un montacarichi potesse fermarsi tra un piano all’altro. Non mi hai nemmeno lasciato, per i casi estremi, la possibilità del gas: “Troppo pericoloso caricare la bombola!” hai detto. E me l’hai fatta portare per le scale.

Come osi parlare di pirati. Uomini ai quali non siamo degni neanche di porgere la sciabola. Non siamo…già…perché anch’io arranco dietro a sciocche pratiche ed inutili disposizioni.

Ed invece immagina Tec…immagina per un istante di levare lo sguardo dall’abbagliante schermo sui cui scorrono monotoni caratteri. Immagina che al posto del quadro elettrico incastonato alla parete ci sia solo un’impalpabile e gravida foschia poggiata sulla ricurva linea dell’orizzonte.

Immagina invece che invaso dal dolciastro profumo della tua collega, messo con una generosità che lascia dubitare della qualità, le tue narici siano invase dall’odore della vaniglia ancora in fiore e dalla terra grassa e fradicia di pioggia. Immagina che al posto delle lastre di asfalto su cui hai lasciato la tua Alfa Romeo aziendale ci sia una pacata e profonda distesa d’acqua e lascia affondare il tuo corpo fino al capo. Lascia che le orecchie si ottundano di acqua salata fino a cancellare il trillo dei cellulari nel corridoio e le stupide chiacchiere dei colleghi. Fino a sciogliere lo scadente gel con cui rendi di pietra la tua fiera chioma. Ecco, ora ci sei Tec…

Tu che ti affanni sulle pratiche dell’ufficio e cerchi ossequioso il consenso del tuo capo…Immagina un equipaggio dove il comando è nelle mani del piu’ valoroso e coraggioso. Nelle mani di quello in grado di vivere nel peccato piu’ turpe ma capace di innalzarsi nel cuore tumultuoso della battaglia con il coraggio incosciente di un fanciullo che appena cammina ma già si getta verso scale pericolose.

Tu che aspetti fine mese per poter comprare un nuovo libro o l’ultimo inutile gadget elettronico( ti ho mai visto due volte di seguito con lo stesso modello di cellulare?) immagina di essere un uomo capace di dilapidare in solo istante in carne, frutta fresca e donne la fortuna conquistata rischiando più della stessa vita terrena.

Immagina, e questa credo sia la cosa più difficili di quelle elencate, che senza attendere che il tuo amico ti porga la preziosa perla che è divenuta tua moglie, di giocare solo con i tuoi sguardi, i tuoi guizzanti muscoli e le tue argute parole per conquistare la figlia del Governatore, bellezza insuperata del Caribe, mentre i tuoi fidi compagni sono impegnati un saccheggio sfrenato sul Galeone del padre.

Immagina….immagina Tec prima di parlare di Pirati…

Ora torna al tuo splendente monitor…

3 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

scusa, Gu, ma tu venerdì, quando si era sul vascello, cosa stavi facendo? stavi smerciando bond scaduti?
sciacquati la bocca, Gu, forse un tempo eri un pirata, ora le tue scorribande (finanziarie, perdipiù) non hanno nulla di onorevole...

10:08 AM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

indipendentemente dal post, ritengo che il maresciallo sia sinceramente dispiaciuto di non essere stato della partita.
(hai rigato tutto il marmo, spostando quel frigorifero! a breve devo fare un altro trasloco, sei libero?)
tec

10:13 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Certo che ci sono!

Dimmi giorno ed ora!

Certo che sono dispiaciuto!

Il marmo l'hai rigato tu!

11:21 AM  

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