sabato, aprile 16, 2005

Cannoni e velieri

armati di lettera da corsa, il connestabile, io e un altro manipolo di
indomiti, siamo partiti ieri alla difesa del mare nostrum.

ho guardato gli uomini come se li passassi in rassegna per la prima
volta: il connestabile, il mio secondo, lo sguardo di chi ne ha viste
tante, troppe; marcus brutus, 140 chilogrammi di combattente; il pazzo,
un fascio di muscoli e nervi; il negus, nell'unico occhio la grazia del
combattente, abili nel combattimento, resistenti alle intemperie,
amanti del vino e delle donne, duri d'animo e di pelle. corsari.

che giornata memorabile. il vento fischiava e gonfiava le vele del
nostro trialbero. ma tristezza aleggiava fra l'equipaggio. e la causa
la conoscevo bene, perchè anche io, il più duro fra i duri, non potevo
liberarmene.

prima di intraprendere la nostra ronda, dobbiamo liberare lui, il
maresciallo. ha aperto un'osteria in un porto. la lunga cicatrice che
gli segna il volto dall'orecchio sinistro all'occhio destro, il
tatuaggio sull'avambraccio, lo sguardo di ghiaccio, non ne fanno un
oste. son cose che ti aiutano a mantenere l'ordine, ti permettono
pagamenti regolari da parte dei clienti e dilazioni ai fornitori... ma
non ti fanno oste. e soprattutto l'anima. quando oramai l'hai venduta
al demonio.

lo incontreremo, ne son certo. non potrà nascondersi da noi. non potrà
sottrarsi al suo destino. siam stati compagni, fratelli. abbiamo
condiviso cose che la maggior parte degli uomini non hanno mai visto: i
caraibi, con i loro colori lucenti e le notti stellate; le nebbie del
nord; il freddo pungente del sud africa. so già come andrà. entrerò in
quell'osteria... basterà uno sguardo, il ricordo del giuramento. già lo
vedo gettare sul bancone lo straccio fradicio e zozzo, sparire nel
retro, per subito riapparire con la sua sacca e le sue armi. pronto,
indomabile e letale.

1 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

putroppo la realtà riserva sempre brutte sorprese. il mio capitano non ha avuto il coraggio di terminare la storia: lo farò io, il suo secondo, l'unico del gruppo che non ha coscienza, che non ha paura.
siamo andati a cercare il maresciallo, lo abbiamo trovato dietro al bancone, vicino alla cassa. stava questionando con un cliente a proposito di put e opt. ci ha dato una rapida occhiata, poi è arrivato qualcuno, una mezza tacca, il padrone del locale: la metà di lui. gli ah detto che le latrine avevano bisogno di una sistemata chè un cliente si era sentito male e aveva combinato un guaio...
il maresciallo ci ha guardato negli occhi e noi vi abbiamo scorto tutta la tristezza di questo mondo.
tengo famiglia, ha detto.
noi, per la prima volta dall'assalto alla Black shadow, abbiamo pianto... e ce ne siamo andati.

12:11 PM  

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