Ritirare la maglia…
In un post di qualche giorno fa avevo parlato dei libri e della loro bellezza, anche fisica.
Lo scorso fine settimana ho dedicato un paio d’ore alla mia biblioteca (se così si può definire), l’ho coccolata e ho notato che l’imminente trasloco mi porterà a fare delle scelte e delle rinunce.
Concepisco la biblioteca come l’armeria di un castello, o un granaio, insomma un rifugio in cui cercare conforto, piacere e anche strumenti per affrontare la vita. Nulla è come l’esperienza, ma i libri sono la memoria collettiva, o al limite la memoria di altre vite, dunque esperienza condivisa.
La mia biblioteca ha diverse sezioni, ma oggi voglio parlarvi di una collana che vado scoprendo, leggendo, collezionando. Si chiama “la memoria” ed è edita da Sellerio. La collana è stata letteralmente inventata da Sciascia, che le ha dato il nome e ha curato al scelta dei testi, e ne scriveva il risvolto di copertina. Quando ha cominciato le pubblicazioni, nel 1979, si è presentata come rivoluzionaria: in sedicesimo, blu elegante, un quadro sulla copertina con un esplicito riferimento al testo, caratteri scelti, carta appositamente fabbricata a fabirano o ad amalfi. Era così rivoluzionaria che tuttora funziona alla grande, grazie anche ai best seller di Camilleri. Sono libri di un formato accattivante e la carte, color crema talvolta, vergata, fanno pensare ai libri di un tempo.
La collana è un unicum, perché a scorgere i titoli che ne fanno pare trovi davvero di tutto, dagli autori contemporanei, a Senofonte, dal filosofo allo scrittore di gialli, dal testo siciliano sconosciuto, alla storia di lotta continua, dal libro sulla bibliofilia, al romanzo di napoleone. Oltre alla riscoperta di testi altrimenti dimenticati.
Se vi capita di prendere qualche volumetto e dare un’occhiata al catalogo dei titoli, noterete che, a parte il numero 100, il 200, 300, 400, 500 etc non sono assegnati, non c’è libro.
Vi svelo un segreto, per quanto vale: ogni numero “100” avrebbe dovuto contenere un testo di Sciascia, il quale però – purtroppo – è morto nel novembre del 1989, poco dopo il n. 114. da allora la casa editrice, per rispetto, ha come “ritirato la maglia”. Io colleziono la collana proprio fino al 114, lo consiglio anche a voi, c’è da impazzire!
Lo scorso fine settimana ho dedicato un paio d’ore alla mia biblioteca (se così si può definire), l’ho coccolata e ho notato che l’imminente trasloco mi porterà a fare delle scelte e delle rinunce.
Concepisco la biblioteca come l’armeria di un castello, o un granaio, insomma un rifugio in cui cercare conforto, piacere e anche strumenti per affrontare la vita. Nulla è come l’esperienza, ma i libri sono la memoria collettiva, o al limite la memoria di altre vite, dunque esperienza condivisa.
La mia biblioteca ha diverse sezioni, ma oggi voglio parlarvi di una collana che vado scoprendo, leggendo, collezionando. Si chiama “la memoria” ed è edita da Sellerio. La collana è stata letteralmente inventata da Sciascia, che le ha dato il nome e ha curato al scelta dei testi, e ne scriveva il risvolto di copertina. Quando ha cominciato le pubblicazioni, nel 1979, si è presentata come rivoluzionaria: in sedicesimo, blu elegante, un quadro sulla copertina con un esplicito riferimento al testo, caratteri scelti, carta appositamente fabbricata a fabirano o ad amalfi. Era così rivoluzionaria che tuttora funziona alla grande, grazie anche ai best seller di Camilleri. Sono libri di un formato accattivante e la carte, color crema talvolta, vergata, fanno pensare ai libri di un tempo.
La collana è un unicum, perché a scorgere i titoli che ne fanno pare trovi davvero di tutto, dagli autori contemporanei, a Senofonte, dal filosofo allo scrittore di gialli, dal testo siciliano sconosciuto, alla storia di lotta continua, dal libro sulla bibliofilia, al romanzo di napoleone. Oltre alla riscoperta di testi altrimenti dimenticati.
Se vi capita di prendere qualche volumetto e dare un’occhiata al catalogo dei titoli, noterete che, a parte il numero 100, il 200, 300, 400, 500 etc non sono assegnati, non c’è libro.
Vi svelo un segreto, per quanto vale: ogni numero “100” avrebbe dovuto contenere un testo di Sciascia, il quale però – purtroppo – è morto nel novembre del 1989, poco dopo il n. 114. da allora la casa editrice, per rispetto, ha come “ritirato la maglia”. Io colleziono la collana proprio fino al 114, lo consiglio anche a voi, c’è da impazzire!
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