giovedì, luglio 13, 2006

Gemma

Gemma F., anima eterea e vicina di casa dei miei, è nota nel palazzo per la sua anarchica voglia di arance. Nel cuore della notte, ricoperta di preziosi tulle, è solita avventurarsi nel ventre umido del condominio per trarre arance dalla sua cantina e consumare deliziose spremute. Qualche anno fa, quando ancora vivevo con i miei, mi cadde un’antenna da Cb sul suo balcone e, per recuperarla, suonai alla porta di Gemma. Lo scampanellio interruppe quello che sembrava un motore fuoribordo da 387 cv (“Mi sto facendo una spremutina!” si giustificò lei) e lei, l’etera Gemma, senza togliere la catena dalla porta, mi porse con fine garbo il baffo d’antenna smarrito. Inutile dire che su Gemma girano, ancora oggi, leggende indicibili.

Sta di fatto che nei giorni scorsi Gemma, perfettamente vestita ed in compagnia dell’amata madre, si è inoltrata nuovamente nelle cantine delle stabile. Ma se lei è la regina delle fate della cantina, quel pomeriggio doveva fronteggiare l’Imperatore: Big Sandrone.

Se Tiziano Terzani, per tentare vanamente di raggiungere l’illuminazione si era costruito una gompa tibetana in Toscana, mio padre, spirito pratico, si è creato una cantina da meditazione. Parole sue, la cantina è un luogo di felicità suprema.

Mentre dunque Big Sandrone era impegnato in un momento di trascendenza,(stava con buone probabilità facendo ordine in quel casino) Gemma si è parata di fronte lui.

La poveretta, amante non solo della spremuta ma anche della chiacchiera spicciola, ha messo Big Sandrone alle strette. Interrompere un ebreo ortodosso dalla preghiera del Venerdi alla spianata avrebbe avuto probabilmente conseguenze meno nefaste.

Mio padre, con felice immagine, dice che Gemma aveva l’arsura di parlare. Come assetata aveva trovato refrigerio in quell’imprevista conversazione.

Ad un certo punto Gemma, donna cui la vita ha regalato parecchie ginocchiate in bocca, è scivolata nella confidenza.

“Purtroppo Signor Sandrone il mio amore, uno splendido giovane medico, è stato portato via da una malattia tremenda. Tanto lo ho amato….ed ora non c’è piu’…”

Sandrone, capace di dispensare verità mischiate a facezie, non si è, di fronte a questa improvviso crollo delle dighe emotive di Gemma, perso d’animo.

Citando, inconsapevolmente, i Bon Jovi, Foscolo e la Yourcenar si è dunque lanciato:

“Gemma, quando lei, in qualsiasi momento della sua giornata, si troverà di fronte a qualcosa di meraviglioso, che so, un laghetto alpino, un tramonto bellissimo (o,immagino avrebbe volentieri aggiunto, mentre si fa i cazzi suoi in cantina), allora questa bellezza susciterà nel suo sensibilissimo animo il ricordo. Ricorderà ogni fuggevole e tenero istante trascorso con l’amato e potrà riassaporare per intero quella gioia perduta. E questo, cara Gemma, non potrà mai toglierlo nessuno. Questo, eterea Gemma, resterà per sempre con lei…nel suo cuore…”

Gemma, a questo punto, piangeva come una fontana.

“Parlare con lei, Big Sandrone, da una serenità incredibile. Lei è un uomo profondo e sensibile…la ringrazio…” ha sussurrato tra i singulti l’amante della spremuta notturna.

“Avrei voluto registrarla…” ha chiosato il Monaco dell’Ordine della Morsa mentre soffocavo tra le risate…


Guglielmo

1 Comments:

Blogger L'Architetto ha sostenuto

Non ha regalato a Gemma un carnet di buoni omaggio per la giostra che gestisce lui (leggi: il calcinculo?)

10:40 PM  

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