giovedì, luglio 06, 2006

Giustizialismo

Ancora oggi sul Corrierre si ripetono gli appelli. Da destra a sinistra e dal Corriere sino al Giornale tutti si schierano contro una richiesta di pena che appare “punitiva”.

Ma cosa significa giustizialismo? Una sentenza deve essere giusta (come invoca Riotta) ma anche punitiva. Riflettendo su cosa sia la giustizia nello sport mi è tornata in mente la storia dei Chicago White Sox.

Nel 1919 le World Series di baseball furono investite da uno scandalo enorme: otto giocatori dei Chicago White Sox, probabilmente spinti dai contratti ridicoli che avevano, reclutati da un prima base, per 80.000 dollari dell'epoca a testa lasciarono la vittoria nelle World Series ai Cincinnati Reds.

Un giornalista di Chicago, in un articolo sulla rivista "World" di New York, denunciò la combine ma soltanto un anno dopo, davanti alle voci su un altro incontro truccato, un Grand Jury incominciò a investigare sulle precedenti due stagioni, e raccolse elementi sufficienti, grazie alla confessione di un battitore di Chicago, Eddie Cicotte, per il rinvio a giudizio di 8 giocatori e 5 scommettitori per nove reati, dall'associazione a delinquere alla frode.

Il processo si concluse con un'assoluzione generale, ma il commissioner del baseball decise che gli otto non avrebbero giocato mai più, "avendo accettato anche soltanto di sedersi a discutere di un possibile trucco con scommettitori".

Per quello che, a confronto del nostro scandalo è una marachella, gli otto giocatori furono condannati alla radiazione. Jackson, quello che oggi sarebbe definito un fenomeno, fu cancellato dal Baseball professionistico.

Immagino che il venir meno ai basilari principi di lealtà sportiva sia stato considerato dal commissioner un reato capitale.

Questo dovrebbe far riflettere. Il calcio e le partite per essere credibili si devono basare sulla lealtà. Non si tratta di guerre (che pur in alcuni casi sono codificate) ma di scontri rigidamente regolamentati. Il venir meno a questi principi falsa tutto il gioco. La credibilità di tutto crolla.

Per questo il reato di Juve, Milan ed altri va sanzionato e duramente: perché il fragile meccanismo etico è stato rotto.

Il calcio, e lo sport in genere, non è la vita reale. Non si può parlre di giustiazialismo. Se al primo minuto l’attaccante lanciato a rete viene falciato in area è rigore piu’ espulsione. La partita, ovvio, è finita, ma applicare il regolamento non è giustizialismo ma semplice applicazione delle regole del gioco(se il fallo non fosse commesso la squadra attaccante andrebbe in vantaggio...).

Se quando gioco a calcetto il mercoledì sera tra amici, uno degli avversari prende la palla con le mani per evitare un goal ( e ne consegue un rigore che sicuramente non finirà in rete per la manifesta incapacità dei tiratori) o ruba su una rimessa, commette un peccato capitale. Perché non vi è nulla di piu’ vergognoso che approfittare della certezza dell’impunità per commettere illeciti ed in particolare venir meno ai taciti accordi cui si aderisce quando la palla viene battuta.

Ribadisco che alla fine tutto si aggiusterà. Prevarrà la logica del profitto perché cacciare MIlan e Juve fuori dal giro vuol dire perdere milioni di tifosi che guardano tv e comprano giornali.

Dovrebbe però fa far riflettere chi dice che nulla in realtà si è consumato il fatto che la stessa Juve e lo stesso MIlan riconoscono la gravità dei fatti ma si dicono estranei. Ripudiano i loro dipendenti e nel primo caso arrivano ad ammettere che la B con penalizzazione sarebbe punizione congrua.

La verità dui White Sox emerse dopo 28 anni, quando il più famoso dei giocatori coinvolti, Joe Jackson "lo scalzo" (immortalato nel bellissimo “Otto uomini fuori” ed in “L’uomo dei sogni” film culto di Veltroni ed Archie), non confermò i fatti alla rivista "Sport".

Da allora, per questa marachella, i Sox sono noti come Black Sox…


Guglielmo
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