giovedì, maggio 25, 2006

Ciucciu!

E’ iniziata la dura battaglia per abbandonare il ciuccio. Su indicazione di una dentista, la Susy ha intrapreso la via della liberazione dalla schiavitù dal ciuccio. Nell’epico braccio di ferro tra il prof e la sua mamma io mi limito al ruolo di spettatore con saltuari interventi che mirano a smussare gli spigoli dei due. Appoggio incondizionatamente la Susy ma, alla bisogna, intavolo trattative a tutto campo con il piccoletto. Qualche sera fa, ad esempio, mentre la Susy era ormai stremata e Riccardo ripeteva “Ciucciu, Ciucciu!” da una 20 di minuti, ho proposto una tregua cosi articolata: il piccoletto avrebbe tenuto il ciuccio per addormentarsi e poi, la Susy, poteva toglierglielo.

Ogni sera però la trattativa si fa diversa e piu’ dura. Ieri sera l’apice.

Ad un certo punto, conscio dello stallo delle parti, ho detto al prof: “ Facciamo un accordo?”
Tra i singhiozzi ed i singulti il piccoletto, senza secondo me conoscere il significato della parola, ripeteva “Accordo! Accordo!” nemmeno fosse circondato da un battaglione della Panzer Division e rimasto senza colpi.

“Allora” faccio io “metto il mio berretto da Carabiniere nel tuo cassetto vicino al letto e tu ti addormenti senza ciuccio., Che dici?”

“NO! CIUCCIU!” Urlava lui.

Allora sono passato alla trasparenza:
“Vedi Ricky” ho detto mostrandogli i miei palettoni” il papà quando era bambino teneva sempre il ciuccio. Vedi come sono diventati i denti? Vuoi che diventino anche a te cosi? Guarda come sono brutti!”

Lui con un certo garbo, senza mostrarsi schifato dalla mia dentatura da castoro, sussurrava ragionevole : “no..:”.
”Allora basta con questo ciuccio!” dicevo io esortandolo ad uscire dalla schiavitù d’Egitto.

Lui, dopo aver riflettuto un po, gettatva li un accordo di altissimo profilo: “Vado a letto con il ciuccio e prima di addormentarmi IO lo metto nel cassetto...”.

La proposta non era minimamente credibile. La Susy allora ha detto. “Va bene. Se però lo hai ancora quando dormi la mamma te lo toglie...”
“va bene...”

Io e la Susy abbiamo dunque dato corso alla nostra serata. Alle 22.30 circa prima di andare a letto, dopo una rapida ispezione del topo, la Susy è comparsa in soggiorno con due occhi come piattini da caffè.

“Vieni a vedere...”mi ha sussurrato.
Come due ninja siamo entrati in camera del piccoletto. Dentro il cassetto, di fianco al berretto dell’Arma, c’era, posato dolcemente, il ciuccio.

Riccardo, la manina ancora tesa verso la testata del letto, dormiva sereno...

Guglielmo

1 Comments:

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Bellissimo pezzo! Bravo!

5:40 PM  

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