lunedì, maggio 29, 2006

ORA BASTA

Devo sfogarmi:
passi che io non possa più fare un fine settimana ma sia costretto a trascorrere dei week end; sopporto a fatica di sostituire le pause caffé con il coffe break (qualcuno a mai assaggiato un caffé inglese?); non parliamone di dover fare dei week plan anziché organizzarmi la settimana come mi pare. Ma che adesso:”il problema si è verificatoin maniera randomica” è al di là delle mie forze.

Berlusconi nella scuola ha giustamente posto l’ accento sulle tre i (Inglese, Internet, Impresa), io mi permetto di aggiungerne una quarta: ITALIANO

9 Comments:

Blogger fracanappa ha sostenuto

Ad ulteriore dimostrazione dei questa necessità, faccio notare una bellissima terza persona singolare del verbo avere senza acca.

12:07 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Ricordo il mio professore di Sistemi Operativi: "Professore, dovrei parlare, quando mi puo' ricevere?".

"Guarda Architetto, dovrei avere uno slot nel break tra due lezioni, sempre che non mi shifti per qualche delay"

O anche il mio geniale o sintetico "zippami i file e uploadalo sul mio desktop" che fece inorridire mia moglie ad una cena di colleghi.
:-)

12:34 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Tua moglie ha tutta la mia solidarietà. :-))
Scherzi a parte: che dire di convegni di economia tenuti in Italia con partecipanti tutti italiani ai quali però è stato imposto di fare gli interventi in inglese?
Va bene aprirsi al mondo, ma chiudersi fuori di casa mi sembra eccessivo.

1:11 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

Ogni gregge ha il suo linguaggio, è naturale: che dire di come parlano (e scrivono!)certi avvocati (invero datati)? Ben comprendo che nemo ad impossibila tenetur, e che de minimis non curat praetor, ma sarebbe del tutto auspicabile che...

E via col latinorum....

1:15 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Verissimo, ogni categoria al suo argot, il problema è quando si fanno degli autentici massacri linguistici perché fa "in".
Un conto è il linguaggio specialistico e un conto è: "processare i clienti attraverso una randomizzazione in base al numero di contatti per verificare la validità delle strategie di customerizzazione adottate" e via delirando.

1:29 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Sul tema del convegno pero' vorrei dissentire.

Se devo aprirmi al mondo e portare anche le idee italiane nel mondo, l'unico modo e' quello di parlare la lingua del mondo, e quindi l'inglese.

Ed e' indubbio che una delle carenze piu' grandi che abbiamo e' quella della comprensione e dell'espressione in un'altra lingua. Se quindi serve (a volte) far abituare i manager in un ambiente comunque "amico" a presentare e parlare ad una audience inglese, in modo che in una futura occasione non si svenga o si inventino fantasiosi impegni (come ho visto fare...) per evitare un meeting (o riunione:-) ?) con inglesi, allora ben venga far fare le presentazioni in lingua.

Per non essere colonizzati come lingua si deve anche avere la forza delle proprie idee e non solo della propria lingua, e questi si puo' fare solo se si riesce a comunicarle al resto del mondo.

Se si e' senza idee da esportare, non si puo' evitare di prendere quelle altrui (e anche la loro lingua...)

2:23 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Ne convengo.
Che l'inglese sia la lingua franca del mondo è un fatto.
Per molte discipline sia uno strumento imprescindibile è un altro dato di fatto.
Ho sempre ritenuto giusto ad esempio che in Università si stimolasse la presentazione di relazioni in inglese.
Io personalmente vivo come un handicap il non sapermi esprimere in altre lingue.
Per cui ti passo il convegno (e in effetti non è così scandaloso lo ammetto).
Non sono del tutto d'accordo sullo scindere idee da linguaggio, che non è un mero mezzo di comunicazione.
Diversamente sarebbe possibile traslare qualsiasi contenuto da una lingua all' altra, ma così non è putroppo e per fortuna.
Pensa solo alla differenza tra "egoismo" e "self-interest", o alla parola tedesca "sensuch" che esprime lo spirito del Romanticismo eppure non ha nessun corrispondente in nessuna lingua.
Ogni lingua riporta in sè la storia di chi la parla, stesse idee possono avere storie diverse.
Nelle scienze questo non si avverte, ma non significa che non è presente.

2:52 PM  
Blogger Il Baccelliere ha sostenuto

il mio professore di impiantistica industriale all'inizio di ogni lezione dice " oggi fare una chat.."
quando parla di pallet e muletti parla di Materials Handling e via dicendo...

7:43 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Avvocati, Ingenieri, Tecnologi con MBA...ma che ci fa qui un ragioniere della serale che nel curriculum alla voce "Esperienze all' estero" scrive: "Fatto il pieno in Svizzera"?

10:06 AM  

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