mercoledì, settembre 06, 2006

L'appuntamento

Ci sono alcune canzoni ed alcuni cantanti che segnano un’epoca della nostra vita. La radiosveglia, quando avevo circa 5 anni e per un periodo che mi è parso un’era geologica, si accendeva sempre diffondendo “L’anno che verrà” di Dalla.

Ricordo che mi interrogavo sul testo cercando di capire a cosa si riferisse Lucio. Ancora oggi ricordo che la mia immaginazione galoppava alla ricerca del significato di ogni strofa e se ci ripenso collego a quel testo un mondo intero di colori ed emozioni dense.

In questi giorni sono entrato in possesso del doppio cd Vanoni ed anche qui ho ritrovato alcuni brani che hanno fatto da sfondo alla mia infanzia.

In particolare “L’appuntamento” e “Domani è un altro giorno”.

Pezzi malinconici, sulla felicità che è sfuggita e della quale si attende il ritorno con la consapevolezza che arriveranno altre felicità ma che quella in particolare è, forse, persa per sempre.

E se questi brani ben si adattavano alla natura cupa e malinconica del Guglielmo bambino, anche oggi generano emozioni.

L’infanzia svanita, quella delle giornate infinite, degli autunni nebbiosi e carichi di sorprese, dell’attesa della vita, dei giochi e dei sogni è la felicità, l’età dell’Oro perduta per sempre.

La felicità che verrà, e che già è arrivata, sono la mia famiglia, i miei figli, ieri sera, mentre sparecchiav ed ascoltavo il cd, che dormivano nei loro letti persi nella loro età dell’Oro.

A tutto questo pensavo stamattina, prima di entrare in sottosterzo nel parcheggio del mio posto di lavoro, togliere il cd della Vanoni, che belava a tutto volume, e sostituirlo con l’ultimo di Pink...

Guglielmo
Creative Commons License