mercoledì, agosto 02, 2006

E tu, come stai?

Tu, come stai?


Mai, da quando è nato Federico, che qualcuno, come Baglioni nella sua intramontabile Hit, mi chieda: “Tu, come stai?”.
Tutti chiedono. “Come sta il piccoletto? E il fratellino? E’ geloso? E tua moglie, è stanca?”.

“Mai, dico mai, che qualcuno dica? “Ma tu come stai?”
“Come ti senti? Emozionato? Il lavoro? La bicicletta? Il nuoto? Cosa stai leggendo? Hai letto l’ultimo di Avoledo? Forte quel pezzo sull’Inter Campione che hai scritto sul Conciliabolo! Ha risolto per quel rumore alla bici? Erano i raggi lenti?”

Ed invece la mia vita è un lento peregrinare dal lavoro a casa. Privo di ogni riferimento svolazzo disorientato come una falena stordita. Passo etereo tra gli scaffali dei supermercati prendendo il necessario per sopravvivere alcuni giorni. Due litri di latte parzialmente scremato, un paio di etti di bresaola, insalata Bonduelle già pronta, acqua minerale Uliveto (l’acqua dei campioni che fa ruttare come Del Piero), il Corriere da leggere a tavola, corn flakes...

L’Aem gas mi ha contattato per sapere se la casa è ancora abitata. Sono settimane che ormai non utilizzo i fornelli(il latte lo bevo freddo: è piu’ nutriente). Mi cibo, come un naufrago, di cibi freddi e raccolti negli scaffali dell’Iper (sono regredito all’Uomo Raccoglitore che si studiava alle elementari).

Il letto è perennemente sfatto. Le scarpe che uso per andare in bici stazionano nel cuore dell’ingresso. L’unico elettrodomestico che utilizzo è in pratica il pinguino De Longhi ed il frigorifero stipato di birra Kilkenny o Menabrea, Uliveto gelata e ghiaccioli biologici al limone Esselunga. Nuoto, pedalo e leggo. Ogni tanto affitto qualche film di guerra (l’ultimo “Saints e Soldiers” sulle Ardenne ’44) o di spionaggio. In emergenza stiracchio qualche polo che poi spiegazzo in macchina per fingere che si è stropicciata durante il viaggio e non che è stirata a cazzo.

La tazza della colazione migra dal tavolo al lavandino senza orari precisi (La stessa tazza può essere abbandonata sul tavolo il venerdi mattina per essere poi scrostata con la paglietta di ferro il lunedi sera).

L’unico mio compagno è Terzani che, dalle pagine di “Buonanotte signor Lenin”, mi guida tra Uzbekistan (Tamerlano...) e Turkestan verso Mosca.

Gli unici altri abitanti del condominio sono il Signor Aldo, che alle 7.25 sciabatta fuori da casa sua per chiedermi con voce catarrosa “Sarà aperta la farmacia?” ed io vorrei dirgli “ No! Deve morire perchè sarà impossibile trovare i medicinali necessari a salvarla!” ed invece “Le serve qualche medicina?” e la signora Teresa che gira stremata dal caldo in mutandoni e maglietta sulle scalde del condominio.

Comunque, se adesso ve lo chiedete, sto abbastanza bene e, salvo pèer il nuoto e la bici, non vedo l’ora che torni settembre...


Guglielmo

1 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

consiglio la simmental come ottimo complemento dell'insalata già lavata!
la mia cucina ne è stipata (insieme al mais, ultima mia passione)

1:41 PM  

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