giovedì, maggio 08, 2008

Israele

Ho comprato, in allegato con il Corriere, l’ultimo numero monografico dell’Europeo dedicato ad Israele. Questo Paese, dalle mille sfaccettature, esercita un fascino intenso. Ogni angolo di quella terra è carico di Storia.

Gli articoli, scritti da Bocca Fallaci, Ostellino ed altri, sono corredati da fotografie di Robert Capa. Dalle fotografie (Robert Capa è capace di cogliere l’anima delle cose) traspare la voglia di costruire che ha animato i primi anni dell’esistenza di questo Paese. Gli uomini e le donne in fuga dalle persecuzioni naziste, fasciste e comuniste non solo trovarono rifugio in quella terra ma trovarono anche l’occasione di far nascere una democrazia dal nulla. La possibilità, infine, di costruire una società modello partendo dalle esperienze e dalle competenze acquisite in altri Paesi. Israele era questo. Esperimenti sociali di ogni tipo si sono susseguiti nel suo territorio e anime diverse (laiche e ortodosse, destra e sinistra, falchi e colombe) convivono in quella sottile striscia di terra affacciata sul mediterraneo. Sorprende(ma forse non piu’ di tanto considerandone la Storia) che un Paese cosi’ piccolo abbia una vita culturale e democratica cosi intensa. Che una nazione cosi’ giovane abbia prodotto grandissimi scrittori e sia così democraticamente matura.

Con tristezza assisto dunque alle contestazioni che infiammano Torino in occasione del Salone del Libro. Israele, come spesso si ripete, è un Paese democratico ed i suoi scrittori non solo ne sono l’anima ma sono forse i massimi critici degli errori che Issale ha compiuto e continua a compiere. E’ triste ma anche stupido cercare di zittire scrittori come Grossman, Oz, Yehoshua o Leshem che nei loro libri cercano una strada verso la pace e la convivenza denunciando le storture che 60 anni di guerra e odio hanno portato nella stessa società israeliana.

Purtroppo i fatti di Verona e quelli di Torino non possono essere pesati nella loro gravità. Sono però figli della stessa cultura. La cultura dell’odio e dell’intolleranza.

Quando un’ideologia monolitica, ma piu’ che di ideologia parlerei della totale assenza di una qualsiasi idea e forma di pensiero, plasma le menti le conseguenze sono queste. Quando l’uomo crede di poter trovare risposta nell'ideologia ad ogni domanda e sfida della Vita e della Storia, la conseguenza è sempre la stessa: violenza.

E’ inutile negare che nel nostro Paese, in una certa destra e in una certa sinistra, si è arrivati a credere che la risposta a tutto siano i fucili caldi, le occupazioni, i blocchi e le armi ai vigili urbani (legittime se non sono considerate una soluzione per gravi problemi sociali).

Il riferimento di Fini al Papa ha nulla a che vedere con questo clima. Mi è parso però l’ennesimo tentativo di fare della Religione e del Vangelo ( e questo non è tollerabile) una bandiera politica. Un vessillo da opporre al caos sociale ed agli estremismi del mondo.

L’unica bandiera da opporre ad ogni estremismo è la Ragione.

Guglielmo

1 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

parti con Israele e fino ad un certo punto, hai pure ragione. poi ci metti dentro verona e fini.
beh, potevi inserire la faccia di bondi, tremonti, calderoli e saddam e avresti fatto bingo..............
bah!

11:39 AM  

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