mercoledì, luglio 30, 2008

CHIAMATEMI RICUCCI

E' stata un'odissea ma finalmente ce l'abbiamo fatta: da ieri pomeriggio alle 17.30 sono diventato proprietario di un appartamento.
Mi sono presentato all'incontro con il notaio indossando una splendida T-Short verde con il logo e la scritta di Emergency.
Ho spiegato che rappresenta esattamente quella che sarà la mia situazione finanziaria per i prossimi trent'anni ma non l'ha capita.
Ach questi notai totalmente privi di spirito.
Buone vacanze a tutti

domenica, luglio 27, 2008

Mare!

Viaggio scorrevole e piacevole, sotto le 4 ore, soste escluse.
Matteo l'impavido, dopo aver minacciato mari e monti, soprattutto i
mari, non appena di fronte al gigante semovibile ha fatto marcia
indietro, decretando la sua preferenza per la "siabbia"...
Marta e' gia' riuscita a mettere a budget qualche spesuccia,
confondendo il mio stipendio con quello di Tronchetti Provera, stock
options incluse...

Tec

Sent from my iPhone

venerdì, luglio 25, 2008

e io ti licenzio...

Sapete cos'è twitter, no? è un sito dove si può scrivere ogni qualsivoglia cavolata. entro 140 caratteri. e raccontare quello che si sta facendo in quel momento.
E' caruccio. poi ti colleghi agli amici, scambi opinioni, vedute, scherzi.
Oggi saltabeccando da un twitter ad un altro, ho trovato uno scambio di messaggi fra due tizie, una delle quali chiedeva consigli tecnici e, fra una domanda e una risposta, ha detto di avere un capo cretino. brava, penso io...
in twitter poi, volendo metti il link al tuo blog. e mi dico, vediamo se questo genio dell'IT, ha un'identità e vediamo dove lavora. salto sul suo blog. c'è la sezione curriculum e trovo scritto dove lavora e cosa fa. Bene... via linkedin poi trovo chi è il suo capo (quello definito cretino, che per la cronaca potrebbe anche esserlo, ma è sempre un direttore IT).
Il tempo che ci ho messo è sotto il minuto.
se fossi io il suo capo, ora sarebbe qui di fronte a me. a piangere.

tutto questo per dire cosa? per dire che è vero che la rete è una bella vetrina dove fare la gara a chi è più bravo... ma attenzione... insulti et similia, rimangono scritti. per sempre.
e domani, se dovessi selezionare una persona, la prima cosa che farei è cercarla. 

tec

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mercoledì, luglio 23, 2008

"catellani carissimo!" (geom. Calboni)

solo i più accorti sanno a cosa mi sto riferendo. 
Il geometra Calboni, spalla del rag. Ugo Fantozzi, entrava nell'ufficio del megadirettore Catellani anche quando questi era occupato, gridando: "catellani carissimo!".
Catellani, sempre per gli esteti del cinema che hanno perso il capolavoro in questione, era quello che giocava a biliardo.

ieri sera su FX c'era Fantozzi e ho notato una cosa che mi era sfuggita le altre seimila volte. quando Villaggio va ad imparare a giocare a biliardo, l'ambientazione è quella del bar del signor Necchi... 

Come chi è il Necchi?!?
mannaggia la pupazza: barista Necchi, sor Perozzi, Conte Mascetti e Professor Sassaroli.

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ex-extraimmigrati, leggi italiane e Charles Bronson

in italia, se becchi un tizio che sta per fare una rapina (e lo sai perchè e' su un furgone con un compare, e hanno passamontagna pronti in testa e armi giocattolo e sostano davanti ad una banca), non puoi, non dico corcarlo di legnate, ma nemmeno metterlo in gattabuia. No, devi aspettare che ci provi almeno 4 volte. Se poi gli riesce prima, di rapinare intendo, beh, cacchi di chi nella banca ci lavora...
io sono garantista, poco, ma lo sono. ma secondo me il suddetto tizio andrebbe preso, spazzolato, portato al confine con il suo cencioso paese e rimandato di là, a calci nel culo. e già che abbiamo fatto il viaggio, chiuderei anche la frontiera (lo so, che non confiniamo con la romania...).
perchè, se poi capita che fai piangere mia moglie, io divento così cattivo che charles bronson ne "Il giustiziere della notte" sembra una suora di clausura.

tec

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venerdì, luglio 18, 2008

ohmamma!!!


Non voglio turbare le mogli di nessuno (soprattutto la mia e quella dell'architetto), ma quando un'attrice "caruccia", oltre ad un iphone ha anche la maglietta di Star Wars... che altro potremmo volere da una donna?

tec
ps: si fa per scherzare, eh...

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giovedì, luglio 17, 2008

Guglielmo, perchè?

stavo per mettermi dietro a mandarti quelle informazioni su bob marley... e ad un tratto una folgorazione. Siamo amici da tanto tempo e solo ieri sera abbiamo parlato, di sfuggita e per caso, di musica.
Come mai, dopo aver condiviso di tutto, non abbiamo mai condiviso una canzone?
te la tiro così, in pubblico...
perchè è una domanda che mi ronzerà in testa per un po'.
tec

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seratona!

Ci si vede poco col Maresciallo, e non perchè non si voglia, ma perchè la vita immancabilmente ti porta ad allontanarti fisicamente. Ma il legame che si è creato non risente della distanza. E' bello passare una serata insieme e scoprire che si fanno gli stessi pensieri e che capita che ci si pensi reciprocamente (è un mio amico e, se anche mi fa un po' specie, sapere che mentre è sotto la doccia mi pensa, lo vedo come una cosa positiva).

Ieri sera siamo riusciti, complici un po' di eventi, a berci una birra (alla fine della quale il Gughi era mezzo schiantato: bevi la chiara, la reggi meglio!).

Le domande della vita emergono con forza e rimangono lì, immancabilmente si va a casa senza aver risolto nulla. Consci però che i dubbi che ci attanagliano sono gli stessi (ce la faremo con la Champions quest'anno?).

Mentre ci stavamo salutando, abbiamo rimpianto l'assenza del Connie, non avrebbe reso la serata più funny (dalle sue parti si dice così), ma forse avrebbe dato il suo prezioso punto di vista (point of view).
Tec

ps: Ah, le canzoni di bob marley in I am Legend sono: three little birds, stir it up (in macchina) e redemption song (nel finale)

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Holiday

Qui il conciliabolo pare che sia in vacannza...
Moose ha finito gli esami di questo prestigioso anno di università e ora è ufficialmente in vacanza, almeno per qualche giorno...
Per questa ragione mi allontano momentaneamente dal caro blog, ma non temete darò uno sguardo ogni volta che si presenterà l'occasione!
Saluti a tutti e buone vacanze!
Moose

giovedì, luglio 10, 2008

Un prestigioso weekend

Lo scorso weekend l’ho passato nella perfida albione, in compagnia del Connie.

 Una due giorni intensa: erano 5 anni che non mettevo piede a Londra. Tutto è rimasto uguale, dal terminal 2 dell’aeroporto di Heathrow alla città stessa.

 Il connie mi ha tuttavia introdotto agli usi, costumi e segreti propri di chi una città la vive 7 giorni su 7 e non 5, come facevo io. Locali, pub, negozi, movida.

 Intanto la location: il connie, con manovre finanziarie che rendono fausto tonna  un dilettante è riuscito a farsi prendere il residence a South Kensington. Una zona dove il più povero gira con il boxster della porsche, e il più tamarro (giuro che l’abbiamo visto) con una lambirghini nera con interni rosa (targa araba, per la cronaca). Fuori dai locali che circondano la zona dove il connie dorme (dorme? Due tre ore per notte..), la ragazza più brutta pare uscita da un concorso tipo miss mondo: giù da gara, minigonnata e carrozzata dal miglior chirurgo plastico del mondo.

 La cena del venerdì, a pochi passi dal residence, mi è costata come una cena al Savini (ma pagando per 8 persone, non due). Il sabato, a parte un temporale da record, siamo riusciti a farci chilometrate a piedi. Un pranzo, sognavo un ristorante alla moda con sedie comodissime, è stato consumato sopra un marciapiedi, ma il main course è stato il miglior fish&chips che la storia ricordi.

Abbiamo visitato anche un negozio ortofrutticolo in Regent’s street e, in ossequio al mio credo religioso, sono uscito con una mela morsicata….

E poi una gran visita all’imperial war musuem, dove ci siamo commossi davanti al tank di Monty (mandato subito foto a Gughi), alla V2 e alle reliquie dei soldati che fecero lo sbarco.

Ma il pezzo forte è stata la visita alla National Gallery. Il Connie conosce l’arte come io conosco Apple… mi ha mostrato le opere delle ninja turtles (penso, si trattava di Michelangelo, leonardo e altri nomi del medioevo). Quadri descritti con parole strane: anamorfosi (o roba del genere). Ha scovato delle croste che nessuno guardava, tenendomi incollato per decine di minuti. Mi ha indicato un quadro, lasciandomi lì solo, appena l’ho raggiunto mi ha apostrofato con: “hai già finito di ammirarlo?”. Io per non essere da meno nella sala dei fiamminghi ho mentito spudoratamente attribuendo opere a casaccio a ciclisti più o meno in attività (sui fiamminghi il Connie è poco preparato).

Insomma, un gran weekend.

tec

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bye bye dotmac, benvenuto mobileme!

Dotmac è andato:


sta arrivando mobile me...
che bello!
tec

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keep on running (g. palma)

 alle 6 e 27 di stamattina suona la sveglia, il tempo di preparare il latte per matteo, infilare maglietta, pantaloncini e scarpette e alle 6.39 sono giù per strada. 
 l'aria è freschetta, poche auto in giro, il sole è quasi alto e stanno aprendo i due bar davanti a me.
 accendo l'ipod mini, cominicio il workout con nike+.

corro lento, 5 minuti al chilometro: è il mio passo, quello che mi consente di arrivare a fare una ventina di minuti senza lasciarci le penne. le gambe scricchiolano, ondate di dolorini si fanno sentire: prima dietro il ginocchio, poi una spalla, poi il petto, poi di nuovo il ginocchio. così, per i primi 5 minuti. poi prendo il passo giusto, 4' e 50" al chilometro. comincio a sudare quando sono a metà, ma il sole diffonde aria fresca che è un piacere respirare. 
la musica mi martella in testa, quasi che il volume alto mi permettesse di non sentire il fiato che comincia a venire meno e la bocca secca. 

dopo venti minuti sono di nuovo davanti a casa. lo so che non è una maratona, ma è la terza corsa in due mesi: chiamarla allenamento è troppo. diciamo che faccio moto, con cadenza "quando capita, capita".

però sto bene, via le tossine, alle 9 ero in ufficio pronto per litigare e gestire.

che bello.
tec 

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sabato, luglio 05, 2008

Alitaglia

La vendita di Alitalia ad Air France aveva il pregio di basarsi su una consistente ricapitalizzazione, un piano industriale di ampio respiro (i puri di cuore si sono stupiti che Air France volesse farci soldi da quello che di fatto è un salvataggio) ed un piano esuberi, vista la situazione, ragionevole.

Silvio aveva posto il veto ventilando una cordata di imprenditori disposti a mettere una fiche per salvare Aitalia e Malpensa. Si scopre che la cordata non c’è e che si torna a parlare di NewCo e BadCo (le cose buone da una parte ed i debiti dall’altro). E, va da se’, Qualcuno terrà la NewCo e qualcun’altro (magari lo Stato...) si terrà la BadCo. In piu’ 10.000 dipendenti, circa, verrà imbarcato....
Si salva così una società o se ne fa spezzatino?
Quali sono i vantaggi rispetto alla soluzione Air France?

Abbiamo salvato i cargo? La bandiera sui velivoli?

In un paese normale Silvio sarebbe chiamato a rispondere di una promessa elettorale simile...



Gughi 2

Dalle Alpi a Capo Passero

Quello che si temeva è accaduto. Malgrado le roboanti premesse e promesse di un Governo snello, agile e veloce (ci avevo quasi creduto...) eccoci di nuovo presi a discutere della famiglia Berlusconi.

I problemi tra marito e moglie, i presunti commenti salaci riferito ad una ministra, i problemi con la giustizia, la quotazione con Mediaset, le frasi in libertà...

Le intercettazioni e la loro pubblicazione in libertà sono una piaga. Il privato è il privato. Ma quando il privato si confonde con il pubblico (Rai, ministeri...) allora forse è giusto che chi ha votato sappia per chi o per cosa ha votato.

Ho sperato che si aprisse una stagione di dialogo tra destra e sinistra. Che si potesse ragionare senza continuare a dire che la magistratura è il nemico e senza farci credere che i confini delle Stato Pontificio si estendano dalle Alpi a Capo Passero.

Intanto, come in un romanzo di fantascienza, schediamo i bambini Rom partendo dal presupposto che un’intera etnia, in quanto tale, sia composta da delinquenti.

Gli zingari (come li si chiamava quando ero bambini) hanno uno stile di vita particolare che, a mio avviso, mal si concilia con coloro che gli vivono intorno. Ma la schedatura, le impronte digitali ed i proclami sulla Moschea di Viale Jenner suonano sinistri.

Questa Italia non mi piace....

Gughi

venerdì, luglio 04, 2008

IL MONDO DEVE SAPERE

Questa mattina alle cinque, non riuscendo più a dormire, mi sono messo a leggere il romanzo breve di Michela Murgia “Il mondo deve sapere” che quella spiritosona della mia compagna mi aveva regalato proprio ieri.

Il romanzo è il diario di un mese di lavoro fatto dall’autrice presso un call center di un’azienda venditrice del fantomatico Kirby (andate in rete e scoprirete di tutto e di più su questo prodotto e su chi lo commercializza).

Il quadro che ne esce è spaventoso da un lato, scontato dall’altro.

Spaventoso perché è incredibile come nel XXI secolo sia ancora possibile adottare determinate soluzioni aziendali, dove il lavoratore è semplicemente uno strumento ad uso e consumo della remunerazione del titolare (da intendersi in senso letterale, ad esempio agli agenti neo assunti vengono chiesti per il perfezionamento del contratto almeno 10 nominativi da contattare per la campagna di vendita)

Scontato perché in un paese di autentici baluba aziendali come il nostro, dove si pensa non a trarre profitto dal civile scambio di beni e servizi ma banalmente ad arraffare il più possibile nel minor tempo possibile (cioè prima che la Polizia intervenga), strumenti come contratti flessibili, contratti a tempo determinato, ecc. non potevano che essere usati in questo modo.

Lettura consigliata per passare due ore incavolandosi come delle bestie e contemporaneamente divertendosi come matti, se poi le due ore non sono dalle 5 alle sette del mattino è anche meglio.
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