mercoledì, gennaio 12, 2011

Soli...

Per capire qualcosa di piu’ sulla vicenda Fiat ho seguito “L’infedele” Gad Lerner. Come ha osservato Massimo Mucchetti (che secondo Dagospia, cone le sue opinioni, confortate dai dati, avrebbe procurato una reprimenda al Corriere da parte degli azionisti di riferimento…guarda caso coinvolti a vario titolo anche in Fiat. E la dice lunga sulla libertà di stampa in questo Paese...) bisogna avere rispetto per le scelte di chi passa 8 ore in catena di montaggio. Rispetto, evitando di dar consigli di voto. Credo che il punto essenziale non sia l’accordo in se. Non credo siano i sacrifici chiesti agli operari ad essere scandalosi(e che solo loro possono decidere se accettare o meno) ma che siano chiesti senza alcuna reale contropartita e senza, lo spiegava bene Mucchetti, reali prospettive per il futuro. A scatola chiusa gli operari di Mirafiori devono scegliere se accettare la chiusura o se cedere (ho l’impressione semplicemente posticipando l’inevitabile). Difficile dare torto ai sindacati che hanno firmato. Difficile dare torto a chi non ha firmato. Ed infatti si è tentato di trasformarla in una guerra tra lavoratori dividendo cosi le forze in campo. Probabilmente non ci sono vie di uscita. Quella che lascia perplessi ( e che avviene con il plauso di molti) è il modo. Resta nell’aria la domanda che molti pongono: possibile che per uscire dalla crisi l’unico modo sia di pesare sulle spalle di chi di diritti ne ha già ben pochi (vogliamo credere che i figli di quelle persone abbiano le stesse prospettive dei figli di altri lavoratori?) e che guadagna a malapena per mantenere dignitosamente una famiglia? Di fatto c’è dietro un disegno piu’ ampio. Un attacco ai diritti di chi lavora ed un attacco al sindacato ( e sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devstanti sul tessuto industriale e sociale che la progressiva perdita di potere del sindacato ha portato negli Stati Uniti). Domenica sera ho visto Vendola da Fazio. Ha detto cose che non si sentivano da anni. Ha parlato di capitale e lavoro. Ha parlato di una situazione ottocentesca. Di ricchi e poveri…beh ha ragione. Non è forse vero che il capitale negli ultimi anni rende sempre di piu’? che il potere che la Globalizzazione gli ha dato (oggi son qui, domani in Messico, dopodomani in Guatemala, poi in Bulgaria e via dicendo sfruttando meglio forza lavoro meno tutelata e piu’ affamata, godendo di agevolazioni che Governi compiacenti forniscono, sfruttando leggi blande nei confronti dell’inquinamento e dei diritti dei lavoratori) si traduce in un maggior rendimento nei confronti del lavoro? Basta vedere chi si è impoverito e chi si è arricchito oltre misura in questi anni. Se piu' ricco è diventato chi detiene il capitale o chi ha visto ridurre il potere d'acquisto ed i propri diritti.

Certo non è difficile capire, ora, ma anche ieri, con chi sta questo Governo. Con chi sta chi detiene il capitale in questo Paese.

Fino a ieri avrei scritto che scandaloso è anche il silenzio del Governo. Ma ora, dopo che il nostro Premier ha dichiarato “Se vince il no giusto lasciare l’Italia” chiunque abbia un lavoro dovrebbe aprire gli occhi sui cosa sta avvenendo al nostro Paese. Oggi sono i lavoratori Fiat ed i giovani. Domani gli altri…

In un Paese serio qualcuno si sarebbe dato da fare per trovare altri investitori (in Germania tutte quelle macchine come le costruiscono? con gli schiavi nubiani?) o alternative produttive (ed esempio auto ecologiche qui e non negli stati Uniti) ed invece nel silenzio assordante del Governo e dell’opposizione domani uomini e donne saranno chiamati a votare sapendo che se vincerà il “no” nessuno sarà li a dargli una mano stando al loro fianco.

Giova ricordare, ed è stato detto anche l’altra sera a “L’infedele” che quando Fiat si è presentata in Germania per “salvare” Opel i sindacati e, udite udite, il Governo hanno rimandati la porposta al mittente. Giusto o sbagliato che fosse al fianco dei lavoratori c’era un paese intero. Domani, gli operai, saranno soli.



Guglielmo
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