L’armadio è alto circa due metri e mezzo e lungo tre. E si trova, suo malgrado, nel bagno, nel soggiorno e nello sgabuzzino di casa nostra. Ma lui, in effetti, non ne ha colpa. Cosa ne sa del nuovo assetto della casa e per di piu’, da rogito, non dovrebbe trovarsi sulla strada della piu’ grande ristrutturazione dai tempi di Abu Simbel. Da casa mi porto dunque una pinza, un set di cacciaviti, un martello ed uno svita/avvita elettrico. Con l’aiuto di Riccardo inizio a sviare la ante una ad una. Poi, con decisione, inizio a sradicarle dal telaio ed a togliere tutti i ripiani interni. Il fiero armadio è ormai ridotto allo scheletro ma, malgrado mi sforzi, non trovo un bullone, una vite o un chiodo da aggredire. Assesto qualche colpo, una paio di calci e prendo in mano il cellulare.
“Papà??”
“Eh…” sullo sfondo Sky rimbalza da un campo all’altro della penisola.
“Per caso hai un piede di porco?”
“Cosa cazzo ci devi fare?”mi aggredisce.
Inutile tergiversare:”Devo smantellare un mobile nella casa nuova. Mi serve un piede di porco, mazzetta da 3,5 kg ed uno scalpello da legno!”
“Vieni….”
Dopo una decina di minuti siamo nella cantina di Big Sandrone.
Sfodera un tris di piedi di porco (un paio dei quali sono pronto a scommettere illegali), un paio di scalpelli “Gucci” ed una mazzetta che sembra uscita da un cantiere di Chicago.
“Cosa devi farci? Il mobile avrà un telaio, dei bulloni, devi svitarlo mica demolirlo? Cosa vuoi, pure della nitroglicerina?”
“Ne hai?” butto li.
“Fammi vedere va….metto le scarpe e vediamo.”
Ormai il controllo dell’operazione mi è sfuggito di mano.
“Hai una scaletta di alluminio? Leggera….”. credo prima mi mandi a cagare, ma capisco che dice qualcosa in relazione al fatto che siamo a piedi.
Entra in caso con un passo alla Patton e attacca:
“Quando fai questi lavori fai un sopralluogo, un elenco di cosa ti serve e poi parti…non cosi! Non hai una scala?”
“No…”
“Ma porca puttana…..”
“Allora”, dice osservando l’avversario “li in alto c’è un bullone.”
“Non c’è, ho guardato…”
“Sali su quella panchina. Ti regge?” dice testandola.”Sali e senti sopra…”
Salgo, allungo la mano nella polvere e lui è li.
“C’è….”
“C’è Riccardo...” dice lui con tono da presa per il culo.
“Il bullone c’è, Riccardo…” ribadisce.
Tutto ha un prezzo.
“Adesso spostiamo il mobile! Spingi!”.
Il mobile è bloccato dallo stipite di una porta.
“Le porte le rifai?”
“Papà, è una ristrutturazione radicale! In pratica qui saremmo nello sgabuzzino…”
“Prendi il piede di porco e smontalo!”
Procedo. Da dietro il legno del telaio della porta sbuca il filo del telefono. Lui prende e sradica dalla parete, con un solo movimento, qualche metro di cavo. Ci prendo gusto e strappo dal muro la porta a soffietto della camera dei ragazzi e la getto al suolo.
“Svitalo!” ordina tornando al bullone.
Procedo.
“Adesso qui in mezzo c’è ne è un altro.”
La Fede è un balzo. Allungo la mano ed il secondo bullone è li. Ma non ce la faccio ad arrivarci.
“Metti un piede sulla mensola e svitalo”
“Papà non sono mica l’Uomo Ragno!”
Malgrado pesi circa 93 kg, mi mette una mano sotto il sedere e mi solleva.
“Adesso appoggiati alla parete” obbedisco. Riccardo a fine operazione mi confesserà: “Papà…quando eri sul muro ho avuto un po di paura…”.
Ormai i bulloni sono saltati. Lui ha già in mano una scopa ed ingiunge "Fai scivolare il piano che lo prendo con la scopa!"
Inizio a svitare gli altri bulloni che ora, illuminato, scorgo tra le mensole ma il telaio dell’armadio comincia a tremare. Sandrone ha perso la pazienza. Mi sembra di stare in “Dante’s Peak: la furia della montagna” o in “Titanic”. Tutto trema e pezzi dell’armadio vengono sradicati dal loro alveo.
I ragazzi sembrano spaventati.
Schegge di compensato schizzano ovunque e sembra di stare nella foresta dele Ardenne nel '44 sotto i mortai tedeschi.
Inutile accanirsi sui bulloni. Tiro un paio di spallate anch’io ed inizio a far vibrare le spallette del mobile. Nel giro di pochi minuti, in une tempesta di colpi, strappi e tuoni, il manufatto è annientato.
Ora Sandrone vuole i suoi scalpi. Si appropria di una vecchia macchina da scrivere, una calcolatrice e mi ingiunge di scardinare una cassettiera che, a suo dire, è perfetta per un piano di lavoro che ha nel box. Sventriamo un altro mobile che ha uno sportello chiuso e lo troviamo vuoto.
Il mobile, gettato in soggiorno, sembra il fasciame di una nave scagliata sulla costa da un uragano.
Guglielmo