giovedì, marzo 04, 2010

L'architetto

Per poter procedere alla ristrutturazione di un appartamento è necessario produrre una Dia che viene presentata al Comune. In realtà, capire cosa sia necessario dal punto di vista burocratico, è un’impresa. Per dipanare la matassa ho quindi contattato dei professionisti (due architetti).
Il primo, al telefono, ha subito esordito con un :”Non è facile come sembra….la normativa è complessa”. Quando sento parlare di “normativa” divento sospettoso. Però per non limitarmi ad un giudizio telefonico ho deciso di raccogliere l’invito dell’architetto a recarmi nel suo studio (uno serio però mi avrebbe dato appuntamento nella casa da ristrutturare) dall’altra parte della città.
Il soggetto, seduto ad una scrivania traballante, mi ha inondato di carta. Leggi, moduli, form, questionari insomma una serie di modulistica da far impallidire anche il burocrate piu’ accanito. A questo punto, senza chiedermi nulla o quasi della casa, ha iniziato ad elencare una serie di figure che, a suo dire, sarebbero previste dalla legge. Credo che il Ponte di Messina siano previste meno persone coinvolte: un direttore dei lavori, un direttore della sicurezza, uno che compila la Dia, uno che progetta, uno che controlla. Alla fine, nel pieno dell’orgasmo normativo, con la mano faceva segno 5 ed intanto diceva “Quattro figure chiave...anzi no! “ diceva accorgendosi dell’incongruità “sono 5!”. Le figure previste si accavallavano, confondevano, annullavano. Non sto neanche a dirvi le sanzioni che la legge prevede: si va dalla reclusione al taglio della mano passando per la deportazione in Australia. Dopo la fase “terrore” il nostro ha lanciato una ciambella di salvataggio. Con soli 4/5 mila euro il nostro eroe, ma in nero, è ovvio, c’era uno sconticino, si sarebbe fatto carico dell’impegno garantendomi sonni tranquilli e innocenti. Avendo letto qualcosa su internet ed essendomi documentato prima, appena il nostro ha elevato la sua cortina fumogena di minchiate ho staccato il cervello ponendo all’ascolto un angolo del cervello (nel dettaglio quello dedicato ai rumori di fondo). Diffidate quando qualcuno parla della sua professione o di qualcosa che vuole vendervi, se non riesce a farvi capire di cosa stia parlando. I casi sono due: o non sa di cosa sta parlando o non vuole farvi capire di cosa sta parlando. Vuole solo confondervi, spaventarvi e farvi sentire in balia degli eventi (quando ho comprato la macchina, vendendo Susanna in attesa, il venditore ha scritto una grande “S” su un foglio e ha detto. “Sicurezza”. Se alla fine non avessi preso quella macchina sarei stato classificato come padre degenere incapace di garantire l’incolumità di una creatura a lui affidata).. Qualsiasi attività umana è infatti riconducibile a qualcosa di concreto descrivibile con il linguaggio. Ed anche le pratiche burocratiche di una ristrutturazione possono essere ricondotte ad un minimo di razionalità espositiva. Alla fine il nostro, sempre senza aver visto la casa, ha fatto commenti sul mio angolo studio (ieri si è ancora ridotto di qualche centimetro. In fase operativa sarà ridenominato “scatola studio” o “angolo studio mobile”) e su simili amenità. Ci siamo lasciati con il giuramento solenne che lui, e solo lui, avrebbe affrontato in mio nome il Leviatano della burocrazia milanese.
Subito dopo, nella casa oggetto del tenzone, ho ricevuto il secondo candidato. Il soggetto, nel dettaglio la moglie del mio parrucchiere (io sono uno radicato sul territorio), ha esordito analizzando gli affacci, commentando il progetto, suggerendo migliorie, lodando la luminosità e l’esposizione. Con parole semplici mi ha spiegato cosa bisogna fare e quando. Alla fine mi ha fatto un preventivo (una cifra ragionevole e al di sotto dei prezzi di mercato) ed abbiamo concluso. La mattinata si è conclusa con uno scambio di vedute sulla nostra zona, la sua architettura e sugli sviluppi. Mi ha indicato il nome di un Verde che si candida alla Regione e che percorre la zona denunciando abusi (mi sono iscritto alla sua mailing list), mi ha dato informazioni su trattoria della zona in cui non ho mai osato entrare ma che mi ha sempre affascinato (tra due settimane faccio sera e ne diverrò cliente/cantore), ha proposto tante migliorie del progetto e fornito preziosi consigli.

Insomma…fidatevi di chi ama il suo lavoro e di chi vi spiega, rendendole semplici, anche le cose complesse.

Gughi
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