lunedì, aprile 12, 2010

4 anni!

Lo so  un po' che non scrivo qui. come dice giustamente Guglielmo, facebook e una marea di altre cavolate hanno distolto l'attenzione dal nostro blog... che nonostante tutto è ancora qui: letto dai nostri fedelissimi 12 lettori.
e non potevo far mancare un post il 12 aprile. come giustamente scrisse Gughi nel 2007, la scintilla di un fuoco che tuttora arde, è opera sua: se non mi avesse fatto scrivere dai suoi colleghi, non avrei mai conosciuto mia moglie e oggi non festeggeremmo i 4 anni di Matteo. Cosa farà Matteo nella sua vita, non lo so. Come tutti i padri, a volte sogno che diventi un calciatore di serie A, un ciclista professionista, un medico, un avvocato... insomma, che si realizzi come uomo.
Nell'osservarlo crescere, ci vedo tanti tratti di mia moglie e tanti miei. Ha una passione smodata per i libri, come il suo papà: un paio di sezioni della nostra libreria sono di suo appannaggio e capita la sera che ci mettiamo sul divano a leggere: un po' ciascuno per conto suo, un po' gli leggo io le sue storie. Altre volte ci vediamo un film insieme.
Verso fine marzo, Matteo ha manifestato una prima paura, lui che pareva non aver paura di nulla. il vento lo terrorizzava: non potevamo muoverci nemmeno se un alito di vento spostava qualche fogliolina, la più piccola. una sera, mentre vedevamo Batman Begins (astenersi dalle critiche: è una versione che ho tagliuzzato all'uopo per non traumatizzarlo), gli ho spiegato la scena durante la quale Bruce Wayne scende nella caverna e, per vincere la paura dei pipistrelli, rimane fermo. Vedi Matteo, gli dico, Batman ha paura dei pipistrelli, ma sa che è una paura immotivata: e infatti rimane lì, per provare a sè stesso che non gli succede nulla. Il giorno dopo, eravamo a fare due passi. un po' di vento scompigliava i nostri capelli... prendo la palla al balzo: Teo, vuoi fare come Batman? Vuoi vincere la tua paura? Papà è qui, non ti succede nulla, proviamo? e lui: "sì, papà, proviamo". Un successo: Matteo non è volato via (col vento a 20km/h, sarebbe stato difficile)... mi guarda, sorride e dice: "Papà, avevi ragione, sono come batman: non ho più paura del vento. Adesso siamo amici io e il vento". Non so se quello che diamo ai nostri figli sia di più di quello che riceviamo: mi piace pensare che sia una gara alla fine della quale si è in perfetto equilibrio. Ma penso sempre che voglio vincere io e che mio figlio merita di più di quello che mi dà indietro. Vederlo contento, orgoglioso di aver vinto una paura, mi fa aprire il cuore.
l'altro ieri mi dice: "da grande voglio fare il pompiere, o il carabiniere..." poi mi guarda e mi chiede: "papà, tu che lavoro fai?". glielo dico e mi guarda e dice: "allora no, non mi interessano, voglio fare il tuo lavoro" (cosa avrà capito, poi, è tutto da scoprire)... mi sono sentito fiero di lui, e gli ho detto: "farai quello che ti piacerà di più. Io ti aiuterò a trovare la tua strada, come abbiamo fatto per il vento: sei tu che deciderai".
"sì, papà, che bello".
Auguri, piccolo mio!
tec

3 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

Mitico! E poi deve essere intelligente il piccolo Matteo, se ha capito che lavoro fai (a proposito: che lavoro fai?).
Auguri!

6:41 PM  
Blogger sibilo ha sostenuto

Auguri Matteo! E bentornato al suo papà! Sei mancato ai dodici lettori di questo blog!

8:34 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Anche se in ritardo....Auguri Matteo!

A quando una vesrione tagliuzzata di "Full Metal Jacket"?

9:58 AM  

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