sabato, febbraio 13, 2010

Un mondo piatto

Il mondo, come mi ha detto un collega qualche giorno fa, è al fallimento. I disastrosi deficit di Grecia, dell’ex fenomenale Spagna e dell’Irlanda non sono che la punta dell’iceberg di un sistema globale che è cresciuto indebitandosi. E'come nella storia di Qui, Quo e Qua che vendono spremuta di limone in un banchetto improvvisato in mezzo alla strada e si scambiano sempre lo stesso nichelino l’un l’altro ingozzandosi di spremuta. Come se il semplice fatto di cambiarselo lo moltiplicasse alla fine si convincono di avere in casa un mucchio di dollari. In realtà hanno solo lo stesso nichelino, che si soono passati l'un l'altro, ma la limonata è finita. Cosi il mondo si accorge che continua a far girare e moltiplicare i soldi ma senza avere alle spalle una vera ricchezza.

Se il saldo di un conto corrente è di 10.000.000 di euro ma dietro quel numero che lampeggia sul monitor da qualche parte non ci sono materie prime, oro, case, qualcosa mangiare, acqua pulita o qualcosa che vale 10.000.000 di euro allora, quello, è solo un numero che lampeggia su di un monitor.

La vera ricchezza, le risorse naturali, vengono consumate in maniera forsennata all’insegna del motto ”tutto e subito”. La folle corsa al profitto (“L’avidità Buddy, è l’avidità che fa girare il mondo”) ed al consumo ha trascinato tutti, dalla multinazionale all’ultimo salariato, a soddisfare ogni presunto ed imposto bisogno e a soddisfarlo subito. Incuranti del fatto che dopo di noi arriveranno i nostri figli ed i loro figli a cui lasceremo il niente.

La Grecia ha vissuto oltre le sue possibilità? Paghi il conto....perchè, se non vi è chiaro, le formidabili ferrovie spagnole, la rete stradale greca ed l'ormai sfiorito boom irlandese lo pagheremo noi insieme ai tedeschi ed ai francesi (sempre ci avanzino soldi dopo il necessario ponte di Messina...).

L’assurdo è che oggi si parla di aumentare ancora l’età pensionabile. È un continuo cedere tempo libero in cambio di soldi e consumo. Lavoreremo di piu’ per consumare di piu’ e per permettere ad altri di consumare ancora di piu’. Il vento del materialismo, di cui noi occidentali abbiamo il marchio registrato, spazza ormai tutte le lande del mondo.

Gli Stati Uniti, il cui debito pubblico è ormai una voragine, continuano a comprare dalla Cina che a sua volte investe i ricavi in titoli di debito americani. Di fatto gli stessi soldi continuano a girare finanziando i consumi degli americani e producendo interessi sempre maggiori per i cinesi. Il meccanismo crea una dipendenza tra i due Paesi che costringe i cinesi a non desiderare l’implosione americana (chi vuole la morte del proprio creditore principale?) e gli americani a non inimicarsi oltre il dovuto il loro piu’ disponibile finanziatore. Ma se questi soldi continuano a girare vorticosamente è solo perché i cinesi, come ho già scritto, stanno svendendo le loro risorse naturali, il loro futuro, la loro dignità ed i loro figli, al demone del capitalismo.

E nella realtà che ci circonda possiamo cogliere questi segni. Gli scandali recenti, soldi, cemento e sesso consumato con ingordigia, non sono che un frammento di questa corsa al consumo ed al volere di piu’. E’ gente, indipendentemente dai colori, che guadagna bene, ha potere ed ha la possibilità di incidere sulla vita pubblica. Ha il dono, ricevuto dagli elettori, di fare qualcosa per cui rendersi immortali: rendere l’aria pulita, tutelare i deboli, ridurre lo spreco dell’acqua. Ed invece, per qualche mignotta e qualche migliaio di euro,rinunciano all'immortilità. Anche questa è la morte dello Spirito.

Qualche anno gli storici parlavano di fine della storia e di mondo piatto. L’impressione di questi primi dieci anni del nuovo millennio è che il mondo sia una voragine…

Guglielmo
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