venerdì, febbraio 19, 2010

Grida nella notte

“Aiutateme!Aiutateme!”.
Sono queste le urla che mi hanno svegliato verso mezzanotte. Non nego che il desiderio di girarsi dall’altra parte e lasciare che il mondo oltre la tapparella chiusa andasse a farsi fottere è stato forte.
Ma erano urla di una donna. Probabilmente sudamericana. Su insistenze di mia moglie mi sono dunque alzato, inforcato gli occhiali, e mi sono affacciato alla finestra. Alzare la tapparella ed aprire la finestra significa farsi coinvolgere. Cosi ho fatto. Immediatamente ho chiamato il 112 (per un certo senso di appartenenza mi è impossibile digitare il 3 al posto del 2). Ho descritto la situazione cosi come era: “Sento urla di donna. Sembra spagnolo e chiama aiuto. Devo scendere?”
“No. Mando qualcuno.”
E se non scendo ed intanto succede qualcosa di brutto?
Siccome la telefonata, in ottemperanza al nuovo modello di sicurezza, era stata passata alla Polizia di Stato mi sono sentito di disobbedire. Mi sono vestito, ho preso il cellulare e sono sceso.
Immagino che alcuni di voi dissentiranno ma se tutti, come del resto hanno fatto tutti i miei vicini, si voltano dall’altra parte il mondo dove cazzo va a finire?
Fosse stata una rissa tra ubriachi, una faccenda tra uomini, me ne sarei guardato bene. Avrei chiamato e basta. Ma qui, di mezzo, c’era una donna.
In attesa della volante promessa ho girato per la via cercando di trovare da dove provenissero le urla ormai sopite. Ho interrogato il cinese sotto casa, che come al solito non capisce un cazzo di italiano, ma negava di aver sentito alcunché.
Dopo un paio di minuti si è palesata una pantera della Polizia. Ho fatto loro segno di fermarsi. Sarò ingenuo ma nutro una sconfinata fiducia nelle persone che passano la notte insonni, malpagate e mal equipaggiate, cercando di mantenere un minimo di ordine nelle strade di questa città. Mi hanno identificato (non avevo documenti) e mi hanno chiesto di ricostruire l’accaduto. C’era poco da raccontare. Non visto e sentito nulla se non le urla di quella donna.
Era un trans? Una donna malmenata da un fidanzato da prendere a calci in culo? Uno scippo?
Ho stretto la mano ai ragazzi, li ho ringraziati, ho dato loro qualche indicazione su dove guardare (però conoscevano la zona) ed augurato un buon lavoro. Della donna che urlava, non c’era ormai piu’ traccia.

I due agenti sono ripartiti nella notte.

Guglielmo
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