domenica, febbraio 28, 2010

Gli ultimi dieci...

Ieri Riccardo era impegnato con una festa e impantanato in casa a causa della sua nota resistenza ad uscire se non per eventi definiti.

Con Von Piciarus sono dunque uscito per un giretto esplorativo. Io a piedi e lui, percolosamente, con il suo monopattino. Il nostro eroe, non per coraggio ma per incoscienza, procede a velocità soniche e, slalomeggiando sulle rampe in acciaio dei negozi a tra i passannti,si gira verso di me e mi sorride come per dire "hai visto come sono figo!".

Io, pur riconoscendo che ha un certo stile (la gente lo guarda ammirata per la fluidità e, quando capisce che sono il padre, mi sorride ed in genere dice qualcosa tipo "E' un piccolino ma va come un fulmine!"), gli urlo e fischio invitandolo a guardare avanti e a fermarsi quando quando si allontana troppo.

Poichè gli avevo promesso un filmetto siamo andati in un tempio dell'elettronica.

Gli ho messo in mano quattro dvd possibili e mentre, ne sceglievo uno per me, gli ho dato modo di riflettere sull'acquisto. Nel mentre siamo passati di fianco ad una coppia padre figlio (circa 10/11 anni).

Il padre, con un ciuffo alla "Grease", voleva comprare "Dorian Gray".

"Papà" diceva con pazienza il figlio "è vietato ai minori di 14 anni. Non possiamo comprarlo..se è vietato al cinema lo è anche a casa..."
"Sicuro? Sicuro? Dai che ce lo vediamo..." diceva il padre tentatore.
"Si papà, sicuro...prendiamo qualcos'altro..."
"E va bene....come vuoi!" diceva stizzito il padre.
Ho aspettato di vederli alla cassa aspettandomi che fosse il figlio a tirare fuori la carta di credito.

Scelto il film ci siamo diretti in macchina verso il mercato.

Rientrando dal mercato, le mani ingombre di ananas e pomodori (il verduraio ha tentato di vendermi tre cestini di fragole gli ho risposto parlandogli della recssione, della frutta e della verdura a chilometri zero. Adesso sapientoni postate qualcosa sull'ananas...in questo caso rientra nelle mie "politiche antifiammatorie di sostegno alle economie emergenti")ho sentito una voce chiamarmi nella tromba delle scale.

"Guglielmo!" mi chiamava dal secondo piano il mio omonimo (ma non si chiama Guglielmo...) figlio del signor Aldo "vieni su, che devo dirti una cosa".

"Intanto grazie per quello che tu e tua moglie avete fatto per mio padre...e poi guarda...guarda cosa ho trovato."
Ha aperto un cassetto della cucina ed ha tirato fuori un foglietto a quadretti con dentro dieci euro.

Una calligrafia sottile e stanca. Per metà corsivo e per metà stampatello:"Sig. Guglielmo. Acqua Allegra. 10 euro."

Sinceramente non so se davvero me li dovesse. La contabilità la teneva lui.


Erano gli ultimi dieci...


Guglielmo
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