venerdì, febbraio 26, 2010

Ferrea mole, ferreo cuore

John Wayne, un uomo tranquillo, nell’omonimo film, si trasferisce dagli Stati Uniti in Irlanda. Compra un vecchia casa in pietra e procede alla ristrutturazione. In pratica inchioda il tetto, ripara due finestre, da una bella spazzata per terra (in realtà la Maureen O’Hara in una indimenticabile scena) e pianta qualche cespuglio di rose. Poi il nostro eroe si dedica alla realtà locale scatenando infinite risse e scuotendo la sonnacchiosa contea natia. Ecco, questo sarebbe anche per me, un uomo tranquillo, l’ideale della ristrutturazione.

Ma davvero una ristrutturazione è cosi? Davvero John Ford pensava che una spazzata per terra, due rose ed una martellata potessero esaurire il tema?

Dopo un percorso ad ostacoli per vendere ed acquistare casa (la vicenda meriterebbe un romanzo) il vostro Guglielmo si trova ora di fronte allo scontro finale : la ristrutturazione.

Per preservare quel poco di equilibrio psichico restatomi, con il solito piglio antropologico da cronista con caschetto coloniale, affronterò la vicenda con l’occhio dello scrittore (del resto sono il piu’ grande scrittore del secolo che non ha pubblicato nulla di significativo…). Vi narrerò senza filtri censori questo scontro che mi impegnerà, nella migliore delle ipotesi, per i prossimi sei mesi.
Nel dettaglio la documentazione prodotta resterà a diposizione degli inquirenti se dovessi restare avvelenato, perito accidentalmente per uno scontro con un flessibile o una mazzetta da 3,5 kg o dovessi scomparire lasciando come unico recapito “Madagascar”:

Il tutto sarà corredato da una documentazione fotografica dei momenti principali dell’esecuzione dei lavori.

Ieri, in una boutique del bagno, chiedevo ad un venditore, gentilissimo, chiarimenti sul manufatto necessario a lavarsi i denti, farsi la barba e lavarsi mani e faccia. Detto manufatto ho pensato di poterlo chiamare “lavandino”. Il venditore, che mi aveva finito di dire “ è un concetto di lavabo che a ben vedere giustifica il ricorso a materiali come pietra, acciaio e via dicendo….”, mi ha fulminato con lo sguardo rispondendomi “il lavabo..:”. Oggi mi ha mandato via mail il preventivo: sto cercando di capire dove si celi la BMW, se tra il lavabo e la vasca o nella rubinetteria.

La fase progettuale è quasi giunta in porto. Restano aperte piccole schermaglie di confine che hanno assunto però il sapore dello scontro ideologico (“Lavabo (lavandino) incassato o poggiato?”). Ma gli spazi e le aree sono state definiti. In questo grande quadro fiammingo resistono circa un quattro metri quadri, definiti ottimisticamente “area studio”, nei quali dovrei posizione un computer (Archie mi ha giurato che con 250 euro produrrà artigianalmente un manufatto di impressionante potenza e velocità, monitor incluso), l’intera collezione di Ken Parker (sempre si sopravvissuta all’umidità della cantina), quella di “Magnum P.I.”, un crest della Compagnia Meccanizzata del 3° Battaglione “Lombardia “ dei Carabinieri ed una foto dei mie nonni in divisa.(questa mattina l’architetto ha accennato all’idea di spostare la parete del bagno riducendo l’ottimisticamente definita “Area studio”. L’ho guardata sorridendo e le ho detto. “gli ultimi due minuti di conversazione non sono mai avvenuti…”).

Malgrado tutto non posso che guardare con tenerezza alla nostra nuova casa. Tre le sue doti principali non posso non riconoscerle il fatto che, dopo mesi di totale disaccordo, abbia messo in un istante d’accordo me e Susanna. Che la vista, da un lato e dall’altro, mi apra il cuore (dalla cucina si vedono le montagne e nelle rare giornate in cui Milano non soffoca si vede dal Monte Rosa sino al Resegone). Che la luce che la invade al tramonto ed al mattino sia davvero bella E che sia quasi alla stessa distanza, rispetto a quella in cui vivo oggi, dalla Montagnetta e dalla mia piscina preferita…

Come ben sa chi ha vissuto questa esperienza, tutti hanno un amico che lavora benissimo, un’impresa a cui far fare un preventivo, un parere sul lavandino da mettere, uno sul parquet da posare (oggi una mi ha detto: Perché non fai il pavimento di cemento smaltato? Sono Indiano Cherokee e la mia religione me lo proibisce, ho risposto) però non c’è uno che vi dica : ti servono 15’000 euro?

Nei prossimi giorni vi terrò aggiornati ma non credo ci sarà nulla di eclatante sino al momento della prima picconata, prevista tra circa un mese.


Guglielmo

11 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

15.000 euro non li ho. però conosco uno bravissimo per il trasloco...
te lo presento?



azz, sei tu!

4:41 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Preferivo 15.000 euro...tieniti libero per il trasloco.....

4:58 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

contaci, neanche da dire!
te ne devo 2 di traslochi..

5:14 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Per non contare lo spumeggiante capodanno...
Basta che non mi righi il parquet....

5:29 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

5:29 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

Per il trasloco, presente! Per i 15.000... no!

5:33 PM  
Blogger archie's wife ha sostenuto

Ciao! Scrivo da un'area pomposamente definita "studio", anche se di mq ne occupa forse 2. Di computer ne ospita pure 2 (non mi interessa quella dei beni, ma ho preteso la seprazione dei computer e delle scrivanie). Per singolare coincidenza, confina con un bagno, ed è la zona in cui forse (io: Archie di sicuro)trascorriamo la maggior parte del nostro tempo a casa! Quando abbamo traslocato, qualcuno mi ha detto che il trasloco nella classifiche è considerato un evento tra i più stressanti, alla pari di un lutto o un divorzio. Sarebbe interessante sapere a che punto della classifica si colloca la ristrutturazione. Ma forse c'è già, essendo secondo me una potenziale causa di divorzio! (P.S.: un lavandino - pardon: lavabo - solo?)

4:15 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

L'ipotesi pc condiviso con Archie non è nemmeno ipotizzabile!!!

6:17 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Connie traslocherai i miei libri!!!!
Però non vi porto fuori a pranzo: massimo un toast ed un fiasco di vino.

6:18 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

Non vedo l'ora: io nei traslochi ci sguazzo. Se vuoi posso noleggiare un furgone.
Anzi no, ne ho già uno io, di furgone.
Porterò dei guanti da trasloco (con i gommini antiscivolo), utensileria varia, avvitatore elettrico, coltellino svizzero d'ordinanza.

3:22 PM  
Blogger Stefano ha sostenuto

Dopo varie ricerche sono approdato in questo blog per venire a conoscenza dell'esistenza di un crest della Compagnia Meccanizzata del 3° Battaglione Lombardia di cui feci parte nel lontano 1994.
Desidererei avere almeno una foto di detto crest, fammi sapere se puoi accontentarmi.

10:06 PM  

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