giovedì, febbraio 04, 2010

Asterix

Cresciamo in un mondo in cui sin da subito ci viene fatto credere che il meglio di noi lo diamo traendo forza da qualcosa fuori di noi.
Asterix, per tenere testa alle legioni romane, assume la pozione druidica. Molti supereroi sono tali perché sono rimasti esposti a radiazioni o sostanze. Che la risposta ai nostri problemi sia fuori di noi, sia altrove, fa parte del nostro Dna. Ogni pubblicità, di qualunque tipo, ci dice questo. Con la tal macchina, il tal dentifricio o bevendo la tal birra saremo persone migliori.

Perché allora ci si stupisce se Morgan (se fosse davvero un Baudelaire, un maledette, a Sanremo non ci andrebbe nemmeno dipinto) dichiara che per vincere la depressione faccia ricorso alla droga?

Ma tutto va bene per far partire il teatrino dell’indignazione. Per mostrare che ancora abbiamo la capacità di indignarci in particolare quando l’obiettivo è un uomo che per fragilità, calcolo errato o semplice ingenuità ha dichiarato di fare quello che in molti fanno: sfuggire all’angoscia del vivere con una pozione magica. Che questa pozione sia la droga, l’alcool, il fumo, il consumismo sfrenato (anche questa una droga), il lavoro, la promiscuità, questo poco conta.

Ed allora un po mi viene da ridere ed un po’ davvero mi indigno quando sento alla radio ed in tv i censori che, di fronte a scandali ed immoralità vere tacciono ma che quando si tratta di dar addosso un singolo uomo allora si trasformano in ferrei tutori della morale e dell’integrità dei nostri figli fingendo davvero di credere che sentire Morgan dire ciò che ha detto possa far pensare a qualcuno drogarsi sia lecito e terapeutico.


Guglielmo
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