mercoledì, dicembre 02, 2009

Spaventoso...

Qualche sera fa Federico ed io ci trovavamo in macchina. Era ormai buio e pioveva. Fermi al semaforo avevamo di fronte una scena dantesca. Un cavalcavia intasato di auto, semafori lampeggianti, serpenti di acciaio ovunque. Il tergicristallo andava a pieno regime. Picius era seduto dietro.
“Papà…quella bicicletta ha acceso la luce. Come funziona?”
“Che bici?” ho detto io cercando una bicicletta in quell’oceano di ferro, plastica ed elettricità in tumulto.
“Quella..:” ha detto lui, calmo.
Dopo qualche istante, in un angolo del quadro, ho visto una bici ferma a qualche decina di metri. Effettivamente aveva acceso la luce davanti. Era come trovare una precisa foglia in mezzo ad un tappeto autunnale. Federico ha la capacità di cogliere dettagli infinitesimali. Un camino di alluminio, uno straccio strapazzato dal vento o la forma delle ruote di una macchina che ha visto di sfuggita.

A questo somma una memoria visiva precisa. Qualche giorno fa la sua maestra ci aveva detto di essere rimasta sorpresa dalla memoria mostrata dal virgulto durante un gioco.

Ieri mattina, in vena di esperimenti, dopo che si era svegliato, ho lasciato vagasse per casa qualche minuto poi, mentre lo seguivo nella vestizione in soggiorno, gli ho chiesto:

“Fede…”
“eh…”
“Ascolta. La mamma oggi ha una collana. Di che colore è?”
“Bianca…” ha detto calmo.
“E la gonna?”
“Nera…”
“Riccardo di che colore ha le mutande?”
“Blu…no azzurre!”
Poi gli ho chiuso gli occhi posandogli sopra una mano e gli ho detto:
“Di che colore ho la camicia oggi?”
“Azzurra.”

“Fede mai sei spaventoso…”
“No…” ha detto lagnoso “io non sono spaventoso…”

Ho interrotto l’esperimento.

Guglielmo
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