mercoledì, dicembre 16, 2009

Lawrence d'Arabia

Riccardo, che ha ereditato il fascino paterno, è tornato a casa con un nuovo disegno di Maria Clara. In questa effige i nostri sono rivolti verso il futuro ( o meglio guardano verso la cosiddetta quarta parete). Sono sorridenti e con le braccia aperte, pronti ad abbracciare la vita. Lei è piuttosto massiccia (sembra un centrale di mischia gallese), ha occhi azzurri e capelli biondi lunghi. Lui, un pochino in secondo piano rispetto a lei ma sovrastante, è altissimo. Ha le gambe lunghe, occhi azzurri, capelli corti castani ed è slanciato.
Sopra: “Maria Clara ama Riccardo”.

“Guarda…guarda papà…” mi ha detto tra l’imbarazzato, il saccente ed il finto annoiato mio figlio.
“Cosa?”
“Guarda…un altro disegno…” con una certa sufficienza.
“Ah….” Ho detto : “Insomma ti ama proprio…”
“Si…”

Questa mattina Federico si è alzato e, come al solito, vagava in pigiama per casa come un osservatore Ocse in Serbia. Mentre attorno a lui tutto i svolge a velocità accelerata (sua madre che si veste, Riccardo che si lava ed io che cerco di gestire la colazione) il nostro vagola imbronciato. Ad un certo punto, dopo una serie di inviti caduti nel nulla, l’ho preso di petto e senza urlare, ma con tono fermo e definitivo, gli ho intimato. “Adesso vai a lavarti!”
Lui, come se si fosse abbattuto un tornado sulla sua testa, ha iniziato a piangere e maledirmi: “Brutto! Sei brutto!”. Con la mana faceva come cenno di colpirmi. In genere un simile gesto costa una sberla sul sedere ma mi sono limitato ad un rimprovero. Sempre maledicendo la sorte per il padre toccatogli, si è arrampicato sulla sua seggiolina e, tra i singulti, ha dichiarato la sua preferenza per il Flautino del Mulino Bianco. La comparsa della colazione lo ha distratto sicché il sorriso è tornato a splendere sul suo volto.
Tra innumerevoli baci e raccomandazioni (“Fate i bravi!” urlava nella tromba delle scala gelata) ha salutato Susanna e Riccardo.
A quel punto siamo rimasti soli.
“Dai, vai a lavarti, poi ti vesto e mentre faccio la doccia io, ti guardi un po di tv!”
“Si….” Ha urlato e si è catapultato in bagno sfilandosi le brache del pigiama.
Io ho sistemato la cucina, ho acceso la tv (seguendo le ultime notizie, che non commento per timore di essere frainteso…) e poi mi sono perso seguendo una bella recensione del libro “Lo smemorato di Tapiola”. A quel punto era passato circa un quarto d’ora.
“Fede….ci sei?”
“Vieni qui! Devi togliere il tappo….non riesco….” rispondeva lui.

Il mio eroe si trovava a questo punto senza mutande ed in canottiera.
“Ti sei lavato?”
“No…il tappo….” Diceva indicando il tappo del bidet. Ho preferito glissare su come avesse impiegato gli ultimi 15 minuti e per quale motivo avesse riempito il bidet d’acqua (alcune pozze tipo “lago alpino” lasciano supporre un certa propensione del soggetto agli esperimenti).

Sono quindi tornato in cucina per preparare qualcosa per il pranzo al lavoro.
Dopo circa altri dieci minuti, uno strano silenzio regnava su tutto il bagno, ho notato che la porta era chiusa.
Sono entrato in bagno.

Federico, sempre senza mutande ed ancora in canottiera, era arrampicato su suo trespolino e si lavava allegramente i denti. In testa portava un asciugamano che lo faceva somigliare ad un Lawrence d’Arabia in miniatura smutandato ed in canottiera. Appena entrato, sempre armeggiando con lo spazzolino in bocca, mi ha accolto con un sorriso. La mia faccia, da uno sguardo tra il sorpreso e l’arrabbiato, è stata sconvolta da una risata. Insieme abbiamo cominciato a ridere come matti.

Federico si è vestito ed ha guardato “Cocco Bill”.

“Andiamo?” dai spegni la tv…”
Lui ha subito spento e poi, guardandomi con il suo sorrisetto finto ingenuo, ha cantilenato:”Io non voglio andare all’asilo…”.
“Nemmeno io ho tanta voglia di andare a lavoro…cosa facciamo?”

“Ce ne stiamo a casa io e te….”

Guglielmo

1 Comments:

Blogger archie's wife ha sostenuto

se domani replicate vengo anch'io

9:57 PM  

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