venerdì, maggio 22, 2009

siamo in Europa, non facciamo i provinciali

Le prossime votazioni saranno un bel dilemma, per chi ha sempre votato a destra. La credibilità di Silvio vacilla (lo so che Gughi pensa che più che vacillare stia proprio precipitando, ma non siamo qui a fare dei piccoli distinguo). I miei ex-amici di AN, capitanati da uno che in confronto il Marchese Badoglio era un coerente, hanno perso un qualsiasi appeal. Mi rimane di votare Lega. [No, Guglielmo, al centro o a sinistra proprio non riesco, mi si blocca la mano...]
Ma non è tanto del mio voto che vorrei veicolare la vostra attenzione, quanto su di un altro aspetto che penso ci accomuni tutti, indipendentemente dalla connotazione politica. E mi riferisco alle provinciali.
Sono anni che si parla di abolizione delle province. L'unico motivo che le tiene in piedi è che sono in ogni modo delle poltrone da assegnare ai kapò dei vari partiti. Mai che, in occasione delle votazioni, ritorni in auge il discorso... ecco io quest'anno, ammesso che vorrò votare per le europee, mi asterrò dalle votazioni della provincia. E parlo di astensione. Non andrò ad annullare la scheda. Farò come al solito un po' di casino in sede elettorale (come la gestiranno? ...cacchi loro).
Ma ritengo che l'unico modo per far capire che le province vanno abolite è NON votare.
Ad maiora,
Tec
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