venerdì, marzo 27, 2009

Il Kurgan


Dopo aver attentamente valutato lo stato dell’economia globale, ho deciso di procedere con l’acquisto di un paio di Puma. Per avere la piu’ ampia scelta possibile mi sono recato in un grosso cubo di cemento, situato appena fuori Milano, farcito con decine di scarpe di ogni genere, taglia e colore.

La mia scelta, dopo circa un’ora di attenta analisi, è caduta su un paio di Puma 917 ( il nome si ispira al film “Le Mans” con Steve Mcqueen che guidava appunto una Porsche 917 ma che, non mi risulta, indossasse le mie spettacolari scarpe).

Con la scatola rosso fuoco, dopo una prova che coinvolto decine di modelli, mi sono recato in cassa.
Giocherellavo con la carta di credito quando ho notato che le procedure di pagamento erano ferme. La coda non fluiva come doveva e, chiaramente, era in corso un qualche problema. Con il solito piglio del grande cronista, mascherato da acquirente di Puma 917 (spettacolari nella loro livrea nero bianca), ho cercato di comprendere la situazione.

L’inceppo era rappresentato da un tizio alto circa una quindicina di centimetri piu’ di me e spesso come un paio di frigoriferi. Tra le mani nodose il nostro teneva un paio di scarpe nere classiche.
Il motivo del contendere risiedeva nel desiderio del Kurgan di cambiare le scarpe acquistate e negli ostacoli che la cassiera giustamente poneva (le scarpe erano chiaramente state usate. La suola era ricoperta di una spessa polvere bianca e la tomai presentava vistose rughe.)

La fiera e ligia cassiera, non riscendo ad arginare gli sbuffi del cliente, ricorreva a quello che immagino fosse il titolare.

Il vecchietto, un metro e sessanta di ometto guarnito con baffi bianchi, forte dell’impunità della sua età ripeteva tra se e se, senza rivolgersi a nessuno e tanto meno al ciclope. “No...No...non si possono cambiare...non si possono cambiare...sono state usate...”
“Le sto dicendo che non sono state usate! Ci ho camminato in casa!” diceva il Kurgan sottointendendo un minaccioso “stai dicendo che mento?”

L’ometto, in un dialetto sconosciuto, intimava alla cassiera di chiamare Enzo per dirimere la faccenda.

“Enzo...Enzo alla cassa!” urlava la prode nel microfono.

Mi aspettavo dunque di veder uscire dalle viscere del cubo di cemento un lottatore di sumo pronto a sistemare il gigante. Ero piuttosto soddisfatto perchè dalla mia posizione di secondo in fila non avrei perso un solo colpo dello scontro e non escludevo di aizzare la discussione con qualche intervento a cazzo (del tipo “Questo posto è una vergogna!”).

Ma da dietro scaffali delle scarpe da donna, circumnavigando l’espositore delle cinture, compariva uno slavato gagà in jeans attillato e camicia sbottonata. Solo con l’appoggio dell’aviazione avrebbe potuto impensierire il Godzilla in occhiali da sole. Dal canto suo, rinfrancato dalla misera apparizione di Enzo, che si limitava a costatare che le scarpe non poteva essere cambiate, il Kurgan iniziava a spazientirsi davvero agitandosi come un capidoglio spiaggiato. Il vecchieto, l’unico dotato di un minimo di coraggio, continuava a rigirare le scarpe ripetendo :”sono usate...sono usate...”
“Ci ho camminato in casa!” ruggiva l’armadio.
“E cosa ha in casa, un cantiere?” ribatteva il nonnino.

Anche Enzo, pur condividendo l’opinione dei colleghi ma non osando contraddire il ciclope, buttava li. “Sentiamo Lorenzo che dice...”

“Lorenzo...Lorenzo....puoi venire in cassa. C’è un problema con un cliente che vuole cambiare un paio di scarpe...” sussurava al telefono la cassiera.

Alla fine hanno ancorato la petroliera umana ad una cassa secondari permettendomi, un po dispiaciuto, di pagare le mie Puma.

Mentre uscivo dalla porta a vetri ho fatto in tempo a sentire rimbombare nel cubo: “Antonio...Antonio...Antonio alle casse....”.

Gughi

4 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

ehehehe
dovevi rimanere e vedere se si menavano

7:17 PM  
Blogger Unknown ha sostenuto

come hai fatto ad andartene senza sapere com'era andata a finire...

12:34 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Dovevo andare al lavoro...comunque non si menavano perchè nessuno sano di mente, di qualsiasi stazza, avrebbe osato affrontare il Kurgan. Alla fine gli avranno cambiato le scarpe...

Io lo avrei affrontato solo se spalleggiato dal Lariano, suo cugino il Maori e la compagnia Bravo del 4 battaglione del 506 Rgt della 101ma aviotrasportata...

1:52 PM  
Blogger Unknown ha sostenuto

Avremmo attaccato prima verbalmente l'energumeno con un " che c'è voi cojonà???" e poi se non fosse bastato corpo a corpo con baionetta...semper fidelis

12:03 AM  

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