domenica, gennaio 04, 2009

L'ora dei Gentiluomini

L’Ora dei Gentiluomini comincia tra le 08.30 e le 09.00. E’ quando, sulla costa dove sorge il molo di Ocean Beach, California, vengono messe in acqua le vecchie lunghe tavole da surf da pensionati, vecchi sbirri e professionisti affermati. Per i rampanti che surfano prima del lavoro è “L’Ora Geriatrica”.

Il capo della polizia di Los Angeles, Daryl Gates, ha etichettato la criminalità della West Coast “La Mafia di Topolino”. A San Diego c’è troppo sole e per troppi giorni all’anno per pensare di fare le cose come la mafia dell’east coast. I cappelli, i soprabiti, i padrini ed il gergo da cinema vanno bene per ragazzi di Chicago, Detroit e New York non per quelli che sono cresciuti pescando il tonno sul Pacifico, surfando al ritmo dei Beach Boys ed infilando la mani tremanti nei costumi delle ragazze di La Jolla.

Donna, ormai a riposo, è una ballerina cinquantenne di Vegas. Un concentrato di classe, fascino e bellezza capace di godere la vita sino all’ultima stilla. Quando passa nei pressi della sua boutique, Frankie le porta sempre un dolce alla ciliegia senza panne ed un cappuccino con latte scremato. Stasera la porterà a cena.

Jill, la figlia di Frankie, è stata presa a Ucla per specializzarsi in oncologia. Ci vogliono un sacco di soldi per farla studiare ma, con quattro lavori, ce la si può fare.

Patty, l’ex moglie italiana, chiama due volte alla settimana per far sistemare il tritarifiuti che intasa con le bucce di patate che usa per fare gli gnocchi. Una punta di immotivata gelosia colpisce Frankie, l’ex marito, quando scopre che forse frequenta un altro.

Settimana prossima arriverà una tempesta. Frankie pensa sia meglio comprare in anticipo gamberetti per rifornire i ristoranti che si servono da lui. Ogni giorno fa il giro dei ristoranti per verificare che il suo servizio di lavanderia funzioni bene e che il pesce consegnato al mattino dai suoi ragazzi sia sempre fresco. Il negozio di esche al molo, per il quale si sveglia ogni mattina alle 3.45, lavora a pieno ritmo. Gli appartamenti che amministra sono sempre in attivo e ben curati.

Questa, pensa Frankie ogni tanto, è proprio una vitaccia. Ma è la sua.

Tutto questo sino stasera. Fino a quando non ha visto l’Hummer con due pivelli a bordo piazzato davanti a casa sua. Sino quando a qualche sbirro non è venuto in mente di scavare sulla morte del suo amico Herbie Goldstein (che tra parentesi l’ha iniziato al bagel alla cipolla). Sino a quando i federali, con l”Operazione Perizoma”, non hanno incastrato quattro consiglieri comunali di San Diego per tangenti.

Malgrado Frankie si tenga lontano da anni dal porno della Valley, dallo spaccio, dai locali notturni e dalla prostituzione qualcuno cerca di ributtarlo nella mischia. La mafia è già al buio da parecchio. Qualcuno deve solo spegnere la luce. E Frankie vuole essere solo Frankie Machianno. Ma la mafia non dimentica il nome che lui non vuole piu’ sentire. Già, perché lui è Frankie. Frankie Machine e questo è il suo inverno. “L’inverno di Frankie Machine”.

Queste sono solo le prime 64 pagine di un romanzo di Don Winslow. Le altre 254 scommetto scorreranno via come le onde che si infrangono tuonando nelle calette di Out Ta Sites, Bird Shit e RockSlide.


Guglielmo

Ps :Per chi vuole scendere invece nell’inferno personale di un maresciallo dell’Arma infiltrato tra i narcotrafficanti di mezzo mondo, suggerisco “L’infiltrato” di Carlo Brambilla. La storia vera di un carabiniere che per smascherare criminali e corrotti ha vissuto 10 anni sotto copertura. Solo con l’aiuto della sua famiglia è riuscito ad emergere dall’abisso in cui, per senso del dovere, era precipitato.
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