giovedì, dicembre 25, 2008

Uno strano Natale

Il Natale per me è una cassetta di “Stock 84” che usavamo per riporre le palline dell’albero. E la struggente colonna sonora che accompagnava la pubblicità della “Vecchia Romagna”. Per fortuna non amo i superalcolici (Li bevo solo per cortesia. Scriverò un giorno del coraggio che misi nel bere un bicchiere di rhum in una capanna spersa nella foresta malgascia) altrimenti, nella mia ricerca del natale perduto, sarei divenuto alcolizzato. E’ il silenzio del 24 sera. E’ la pallina di Babbo Natale che io e mio fratello a turno, ogni anno, appendevamo sull’albero. E’ il pranzo dai miei nonni. I sacchi di regali che aprivamo dalla sera del 24 sino alla mattina 25. sono le acciughe piccanti della Rizzoli, il patè di fegato, la Cocaola gelata ed il prosciutto crudo. Mio nonno a capotavola che mangia le noci ed i miei zii romani che, ogni tanto, passavano con noi le feste.

Oggi il Natale sono i mie figli. Sono le canzoni country, ballate struggenti o travolgenti, che mi ha mandato mio cognato dagli States e che mi ricordano quando abbiamo attraversato il Maryland per andare a comprare l’albero di Natale che poi abbiamo legato sul tetto del suo van. Sono le risate che abbiamo fatto quando abbiamo immaginato sua figlia piu’ grande scoprirci mentre mangiavamo i biscotti lasciati per Santa Claus. Sono i sotterfugi che Susy fa per non farmi scoprire cosa mi regala (ho accesso tramite internet alle sue carte di debito e credito. Stavolta ha comprato un bel gilet che volevo e chi mi ha fatto credere avesse preso per suo padre e per conto di sua madre) e nelle elucubrazioni che faccio per stabilire il regalo piu’ bello per lei (compatibile con il clima di recessione). E’ negli occhi lucenti di Riccardo, nell’agitazione che lo squassa dal 20 in poi e nelle storie che inventa su Babbo Natale e sui suoi assistenti. E’ nel modo in cui faccio salire la pressione giorno per giorno e nella paura che provo nel pensare che il cuore gli possa scoppiare per la felicità. E’ nelle urla che lancia la mattina del 25 quando corre a dirci, con i piedi gelati, che “Babbo Natale è passato! Ha lasciato un sacco di regali!” e dietro a quel sorriso pensa ancora che il mondo sia davvero un posto spettacolare per vivere. E nei dolci occhi azzurri di Sbuzzy e nelle mille porte segrete che solo io conosco per accedere al suo cuore. Ed è anche nel libro che mi ha regalato Tec e che, appena l’ho visto tra le sue mani, ho capito era lo stesso che gli avevo regalato io (tutti e due avevamo visto che era uscito e nessuno dei due ne aveva parlato…). E’ come nascondo e sparpaglio i regali per casa. Sono i 30/35 euro che ogni anno spendiamo nel perfezionamento del nostro albero ed è il presepe che ci affida il nonno Sandro.

Anche gli occhi vuoti di mia nonna sono il Natale. Ma anche le risate che pochi pomeriggi fa ci siamo fatti quando, parlando di mia cugina che studia Giurisprudenza, mi ha detto:

“Ma lei fa la tua stessa facoltà? Cosa diventa lei?”
“Lei diventa avvocato…io ho fatto economia…” ho fatto fatica a pensare a cosa sono diventato.
“Ah…certo che nessuno pensava che ce l’avresti fatta e invece….” E si è messa a ridere di cuore.
Ed io a ridere con lei ripensando ai giorni, smarriti come i suoi pensieri, in cui ridevamo della stessa cosa e di come ho zittito la badante che, a suo dire, l’aveva sequestrata.
“L’hai messa a tacere quella rapitrice! Si è spaventata!” mi ha detto stasera.
Sono i miei figli che diventano grandi troppo in fretta ( ma a volte troppo lentamente…) i miei genitori che invecchiano e, perché no, pure io.

Questo è Natale. È anche questo post che mi auguro farà piangere qualcuno (mica posso essere l’unico con la malinconia natalizia che ogni anno, piu’ o meno a quest’ora, mi prende). Ma è anche l’episodio 8 della quarta stagione di Magnum P.I. che ora vado a vedere: “Uno strano Natale”.


Guglielmo, Il Maresciallo

1 Comments:

Blogger Moose ha sostenuto

Ce l'hai fatta! Buone feste a tutti!

4:05 PM  

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