martedì, novembre 04, 2008

Il bollettino della Vittoria

"La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta."

In ogni borgo, paese, città c'è un qualcosa che ci fa sentire parte di una stessa Nazione. Non parlo della solita lapide che ricorda il soggiorno o il caffè bevuto da Garibaldi (ogni volta mi stupisco: come diavolo ha fatto Garibaldi a dormire in tutti i paese/paesini italiani?).
Mi riferisco piuttosto al Bollettino della Vittoria.
Il Bollettino, per chi lo ha letto con attenzione, si conclude con: "Firmato Diaz" (che poi secondo wikipedia non ne fu l'autore..).
Il grado di analfabetismo in Italia era altissimo (35% nel 1920). E tanti nostri connazionali, per lo più contadini, pensando che "Firmato" fosse un nome, chiamarono il loro figlio proprio così:"Firmato".
Oggi, insieme a chi perse la vita nella Grande Guerra (compreso un bisnonno...) voglio ricordare questi Italiani, che per amore di patria, condannarono i propri figli ad un nome sbagliato.

tec
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