Matteo e i tuberi
matteo, due anni e mezzo, alla madre, mentre veniva cambiato stasera prima di andare a nanna: "mamma, fancecia ha a patata" (fancecia è Francesa, sua amichetta dell'asilo).
Marta, si blocca, rompendo a metà il pannolino e dice: "come, amore?".
"mamma, fancecia, ha a PATATA", urlando e indicando il suo pisellino.
"e chi lo ha detto?!?", dice la madre, simulando, male, una certa indifferenza...
"a Lolena"...
La Lorena è una delle sue maestre.
Ora, so che vanno tutti insieme a fare la pipì e posso anche capire che si guardino e commentino i reciproci attributi (Gughi e io abbiamo smesso da un paio d'anni), quello che non comprendo è perchè con tutti i modi che avevano di chiamare la "patata", la maestra abbia usato proprio quel termine.
tec
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1 Comments:
La chiamerà così il suo fidanzato?
E' positivo comunque che le abbia dato un nome, significa che le bimbe hanno qualcosa e non che alle bimbe manchi qualcosa.
Le suore al mio asilo avrebbero risposto che a francesca glielo ha portato via il gatto nero perché era stata cattiva (tradotto= ci giocava).
Ah! infanzia turbata da metodi pedagocici terroristici....
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