domenica, ottobre 12, 2008

Come tu sei...

Ci vediamo come ladri. Rubando tempo a mia moglie ed ai mie figli. E questo, non te lo nascondo, mi fa sentire un pò in colpa. Ma tutto passa quando, nell’oscurità, scorgo i tuoi fianchi snelli e sodi.

Tutto svanisce quando ti accarezzo la schiena e la sento vibrare impaziente sotto le dita.

Ti ricordi quel giorno? non dissi nulla a mia moglie. Chiamai al lavoro, presi due ore di permesso senza spiegare perché, e restammo insieme tutto il mattino. O quella sera d’estate. Le vie erano deserte e noi girammo per il centro giocando a smarrirci.

Ho pensato a te guardando le montagne. Ho immaginato come sarebbe stato dolce passeggiare con te. Fermarsi in un prato a mangiare e poi, vicini, riposare al sole. Avrei voluto averti con me in Toscana. Ti ho immaginata sulla spiaggia o bighellonare nei borghi in collina. Ed a volte immagino viaggi fantastici con te. L’Irlanda, la Scozia. Lo so che ti ho fatto un sacco di promesse ma questa la manterrò. Quando farò 40 anni io e te, senza dire nulla a nessuno, salteremo su un treno per Parigi e poi verso la Normandia. Troverò qualche centinaio di euro e ce ne staremo in giro solo io e te. Dormiremo dove capita. In fondo basta stare insieme.

All’alba del 6 giungo saremo a Saint Mere Eglise per la Messa. Poi a Omaha e Caen. Finiti i soldi torneremo a casa.

Lo so, hai ragione, ci vediamo ad orari improponibili. Al mattino presto, prima di andare al lavoro, quando tutti, chiusi negli abitacoli, ci osservano con invidia. O la sera tardi, mentre il sole tramonta dietro le chiome degli alberi ed i tralicci dell’Enel. Ma tutte le volte l’emozione è la stessa. Anche sotto la pioggia. E quando torniamo a casa, anche se sono fradicio, voglio sempre accompagnarti dentro casa tua. Asciugarti ed essere certo che tutto sia posto prima di salutarti. Per fortuna, ma non è un caso, viviamo nella stessa via.

Tutto annega nell’emozioni che provo quando, attaccati l’uno all’altro, condividendo un unico destino, ci buttiamo felici per strada. Ed addosso sento gli sguardi invidiosi degli altri. No. No. Non sono geloso. Perché so che tu sei mia.

Si. Si. Hai ragione. Anch’io guardo le altre. Ma ti giuro, ti giuro, che lo faccio solo perché ricordarmi che tu sei la piu’ bella è un piacere dolcissimo. Mia moglie spesso mi rimprovera “hai finto di guardarle tutte!”. Ma lei non ha ancora capito che nel mio cuore ho posto solo per te.
Che nessuna, nessuna, ti giuro, mi fa battere il cuore come fai tu. Sento i tuoi fianchi tra le mie cosce. Ti sento irrigidirti ed ammorbidirti sotto le mie mani. Adoro sentirti reagire, inclinare, solo spostando il peso del mio corpo o la pressione delle mie mani.

Anche stamattina è stato bellissimo. L’aria era fredda. Siamo passai di fianco ai campi rivoltati dai trattori in vista dell’inverno. Abbiamo corso sul tavolato sospeso tra i canneti e l’acqua del Bosco in città. Ci siamo stretti l’uno all’altro precipitando sull’erba fradicia.

Oggi ho deciso di dedicarti questo post...

So che non lo leggerai ma voglio che tutti ti vedano per ciò che mi dai...e per come sei...


Gughi

1 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

eheheheh
...in ogni modo, non appena la Susy legge il post, ti buca le gomme
;-)

cmq, ti capisco...

tec

10:02 PM  

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