venerdì, agosto 22, 2008

Il volto del nemico

La Russia svela, se ce ne fosse stato il bisogno, il suo vero volto. All’utilizzo del petrolio e del gas come armi di pressione e ricatto l’amico Putin, garante della nascente democrazia russa, ha preferito gli intramontabili carri armati.

Mi è piaciuta la dichiarazione di Frattini, lodata anche dall’ambasciatore russo, che giustamente ha spiegato che con i russi non si può essere troppo duri perché dobbiamo capire che l’amico Putin è un partner decisivo in parecchi campi (non ultimo potrebbe facilitare il ritorno di Sheva al Milan).

Quindi inutile irrigidirsi per le minacce atomiche alla Polonia, per gli omicidi a base di polonio e dell’ugualmente letale piombo o per i carri armati che scorrazzano in giro per il Caucaso.

Il rapporto di stima ed amicizia che ci lega alla Sante Madre Russia, ormai uscita dal tunnel del comunismo ed avviata verso un lento ma inesorabile processo di democratizzazione che già permette agli oligarchi non rinchiusi in Siberia di scegliere il colore delle Ferrari, ci mantiene al sicuro da tutto.

Ci siamo voltati per la Cecenia, ci siamo voltati di fronte agli omicidi di giornalisti ed oppositori e ci volteremo per la Georgia. Fingiamo che in Cina vada tutto bene e che sia normale che alcuni paesi si siano trasformati in poligoni dove ogni tanto soldati europei ed americani muoiono a grappoli però per ciò che riguarda il terrorismo islamico siamo sul pezzo di brutto.

Ma sarà davvero il terrorismo la minaccia da affrontare negli anni a venire?


Il Maresciallo
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