domenica, febbraio 03, 2008

Ricordi del Nonno

Non ho mai parlato con nessuno di cosa ha significato per me la scomparsa di mio nonno. E' curioso che a quasi 21 anni di distanza ne parli con mio fratello via blog, ma visto che, come detto, chi ci ha preceduto prosegue nei nostri racconti, forse non c'e' niente di meglio che lasciare qui in forma scritta qualcosa di lui.

I ricordi per me sono piu' netti: anche a me ha insegnato gli scacchi ma sopratutto ad amare i numeri, tanti trucchi per fare somme e moltiplicazioni che mi porto dietro ancora oggi e che durante gli studi alle superiori mi sono pure messo a dimostrare per capire cosa ci fosse dietro.

Credo che nella scelta di fare ingegneria ci sia un po' della sua influenza, lui che mi osservava con curiosita' usare il computer e a cui orgoglioso facevo vedere i primi programmini che scrivevo. Mia nonna d'altronde dice sempre:"Il nonno e' tutto contento che tu sia un ingegnere da lassu'!"

Ogni tanto penso che, finora, sono stato fortunato: la "Dolce Signora" ha sfiorato diverse volte la mia famiglia ma ha colto solo lui. Pero' tante volte penso che quel giorno qualcosa se ne e' andato con lui... per non provare dolore ho imparato a "isolare" le parti piu' sensibili di me; questo ha significato soffrire di meno la sua partenza ma ha anche colpito la mia capacita' di provare certe emozioni...

Mi restano come per Gughi i ricordi delle tanti estati in montagna tra i gelati e i regali che ci stupivano sempre, le gite alla Lazzaroni di Saronno e da Rachelli in Piazza Gramsci, della Settimana Enigmistica fatta assieme (I quesiti della Susi e l'Aneddoto cifrato, che ad oggi quando mi capita quella rivista tra le mani faccio sempre in sua memoria), dei suoi ultimi anni in pensione con sempre meno energia ma con la volonta' di non lasciarsi andare.

Ma il ricordo piu' forte e' di quando, qualche anno dopo la sua dipartita, ero nel salotto di casa sua e ho completato il mio primo enigma scacchistico ("Il bianco muove e vince in quattro mosse"): ho alzato la testa con il cuore che batteva chiamandolo... Il tempo di realizzare che non era piu' li' e un groppo mi e' salito in gola... e sale anche adesso...
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