martedì, gennaio 15, 2008

Una domanda legittima

“Babbo Natale può morire?”.

Questo mi ha chiesto Riccardo nel pomeriggio del 25 dicembre. Il perchè, era inutile anche da chiedersi. Un tizio, che nemmeno conosciamo, solo perchè siamo stati genericamente bravi (ma Riccardo è bravo davvero) fa lavorare alacremente come schiavi un turba di folletti durante tutto l’anno e poi, a Natale, per festeggiare degnamente il dono più’ grande che Dio abbia ritenuto di farci, ci riempie il soggiorno di regali. Non solo. Il panzone, dopo aver mangiato qualche biscotto, bevuto un bicchiere di latte e preso una manciata di biada per le sue renne, dispone i regali in casa organizzando scherzi, trucchi e giochi vari. I regali poi sono stati selezionati con amore. Alcuni richiesti, altri intuiti dal panzone stesso, altri ancora progettati come parte di un processo di crescita.

Chi non si preoccuperebbe della salute di un simile uomo?

“Perchè me lo chiedi?”

“Perchè voglio che mi porti sempre i regali!”

Cosa avrei dovuto dirgli? Se sapesse che Babbo Natale non esiste (ho paura a scrivere questa frase. Mi rassicura sapere che il Prof non sa leggere...o almeno, cosi dice...) forse proverebbe tristezza. Se fosse piu’ grande però direbbe “Ma quanto mi amano i miei genitori, nonni, zii...”.

Allora, con un tono che spero ricorderà quando sarà piu’ grande, ho detto: “No...non può morire. C’è da sempre e sempre ci sarà...”.

Alla fine, anche quando Babbo Natale non ci sarà, spero resterà in lui il ricordo di questi Natali sereni e felici. Babbo Natale non ci sarà piu’ ma resteranno i tuoi genitori, con le loro lezioni ed i loro esempi, pronti quando finirai i soldi, quando sarai tamponato nel cuore della notte o quando proprio non saprai piu’ dove sbattere la testa.

Non saranno come Babbo Natale, ma insomma...

Guglielmo
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